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Buongiorno a tutte/i e buon Novilunio!
Sì, carina la vignetta postata da guglielmo tell, sintetizza bene le fisime che tendiamo a crearci…perdendo mi pare il senso del succo del contesto…Ringrazio la Direzione del sito per avermi registrata e saluto fraternamente tutti. In questo giorno di novilunio inizio a partecipare un po’ più attivamente alla vita del sito . Seguo sempre tutto e cercherò di fare del mio meglio.
Benvenuta lilia, un caro saluto fraterno anche a te e buona navigazione!
tanaquilla9Ospite3 Settembre 2019 alle 11:23Post totali: 112Un saluto fraterno lilia e ben arrivata fra di noi.
Benvenuta Lilia anche da parte mia.
Leggo e rileggo il post di Sal…quanto è vero! Una serie di “bisogni” che si traducono spesso in brame , facendole passare per esigenze.
Alla fine, quando manca la salute ci si accorge che quella, forse sola quella , è un bisogno.
E per chi l’ha ritrovata , riconvertire le necessità è un tutt’uno in un tempo strettissimo e di “vera necessità” di ri-vivere.
La Myriam è sempre li’ paziente, col faro accesoCome non riconoscere il richiamo di quella ‘sete di Verità’ di cui parla Sal,che spinge a farsi largo tra tutto il resto, immerso nella necessità contingente, e che ci induce, come ci ricorda Lilia, a fare del nostro meglio sì,ma come tramiti di Una Idea che porta il nome di Miriam….la sete di per sé sembrerebbe quasi una necessità essa stessa e una condizione esistenziale fine a sé stessa ma se messa al servizio di Luce e Salute può accadere anche che ti cambi la vita e che porti ad accorgersi che non ci si ricorda neanche più com’era prima di incontrarLA! Un caro saluto a tutti i naviganti
Mattina frizzante, sole sempre più tardo, guidando lo vedo nello specchietto… Penso che se la Luce della Miriam è nera dev’essere perché tutto il lavoro si fa dentro e quello che vedi fuori è solo il riflesso, come nei laboratori fotografici. Al chiuso di te stesso lavori, pensi, elabori, sviluppi.
Quando arriva quella che viene detta ‘luce’ non è che la concretizzazione (e il banco di prova) di tutto il resto.
Ecco, di nuovo il verde al semaforo: buon giovedì!Interessante riflessione, Sal, ma mi resta una curiosità: quanto dura il rosso di quel semaforo?
Bella domanda, caro ippogrifo.
In senso esteso a tutti coloro che sono in cammino.In effetti penso anche io che “la sete di verità” sia, oltre che necessaria, anche innata in un Essere e che vada in ogni caso, comunque indirizzata e finalizzata alla Salute.Quest’ultima è, a mio parere, la matrice da cui muovono tutte le ” varianti” sul tema: sete di Giustizia, di Libertà di opinione,di diritti umanitari, ecc. Tutto quello, in definitiva, che avversa la violenza e l’ignoranza. Evviva la Miriam che in sé, racchiude e dispensa tutto il Bene che riusciamp a concepire…e anche di più!! Un caloroso benvenuto ai nuovi naviganti!
La Miriam in azione è come un coro. Ne fai parte e ti alleni per fare sempre meglio, ma quello che ti torna nelle orecchie è la potenza delle voci unite, dove non riesci (né avrebbe senso farlo) a distinguere la tua. La forza del suono è unica e modulata secondo la direzione data dal Maestro, in un canto che è tutto per chi lo chiede, serenata che pungola e rasserena, sferza e lenisce, equilibra sempre. In quei momenti, sia che tu sia nel coro o che tu sia il destinatario della musica, intendi che significa HABITARE FRATRES IN UNUM. E sogni un coro sempre più grande e una musica che contagi di Bene e di Luce ogni anfratto di terra, fuori e dentro di Te…
Buonasera a tutti! E…tutti in biblioteca, a metabolizzare…Io stasera ho staccato la ricerca, mi faccio due passi nel Sito, vi leggo.
Leggo e qualcosa rileggo, perchè ad ogni step c’è una intuizione che suggerisce una ipotesi d’indagine.
Ho provato il latte di noce , veramente buono; ci siamo lasciati con quello di mandorle. Mi accorgo che il noce e il mandorlo sono richiamati anche nella medicina popolare…mi sento una strega col bicchiere di una pozione; qui fa ancora molto caldo e queste bevande belle fresche sono ad hoc. Se qualcuno per caso uscisse dalla biblioteca, mi raggiunga qui nel soggiorno, un abbraccio fraterno fa sempre bene!Si Mercurius, sono con te. In una casa ci vuole un soggiorno dove ritrovarsi e raccontare. Non credo che abbia senso cercare come topini se poi non ci sono condivisione, partecipazione, coinvolgimento che caratterizzano il vivere insieme e lo differenziano dal coabitare.
Il soggiorno in fondo è quella ‘stanza di mezzo’ che affaccia all’esterno perché è nel mondo che viviamo e contemporaneamente filtra l’ingresso alla dimensione più interiore di quelle stanze come la biblioteca cui si accede privatamente e per specifica funzione.
Troviamoci dunque, narriamo di noi. E magari in quel soggiornare potrebbe capitare che transitino o si seggano anche le Sorelle o i Fratelli maggiori a scambiare due parole e far scivolare un consiglio, un’idea.
In fondo come diceva il proverbio? “aiutati ché il ciel l’aiuta”…E’ ovvio che ci siamo tutti e che, anche se può capitare di essere fuori casa, la sera un’affacciata e un saluto fraterno non ce lo facciamo mancare. Col caldo che ancora imperversa, anch’io bevo freddo, una schweppes tonica e auguro a tutti una buona notte
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