Accademia Giuliana – (Torino)

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    Numeri telefonici di riferimento: 3473608032 – 3391305823 – 3391253986 –  e-mail: Scholanord@kremmerz.it

    Breve storia
    L’Accademia Giuliana fu una delle prime Accademie miriamiche a rappresentare all’esterno la S.P.H.C.I.  Fr+ Tm+ di Miriam. Fu ubicata a La Spezia ed ebbe come Presidente l’ingegnere navale Alfredo Carreras (col nome iniziatico di Zemel). Vi appartennero anche Donato Pace, Maggiore medico (col nome iniziatico di Abeon) e Raffaello Nardini, chirurgo dentista di Massa C. (col nome iniziatico di Crisogene), tutti iscritti all’Ordine Egizio come discepoli del Kremmerz. Dal suo trasferimento a Pisa vi entrò a far parte anche Luciano Galleani (Jesboama). Stando agli appunti olografi di quest’ultimo, in questa Accademia bazzicò anche (ndr. da giovanissimo, ma già probabilmente Maestro dell’Ordine) l’ingegner Koch (R.P. Ottaviano) definito dal Galleani “Maestro tedesco” in riferimento, probabilmente, sia alle origini familiari, sia per aver studiato da ragazzo in Germania. Fu, quindi, frequentata da personaggi molto autorevoli nella storia della Fratellanza e non è nemmeno da escludersi che fosse in origine una Loggia Ammonea del Grande Ordine Egiziano, poi mutata in Accademia miriamica. Non deve pertanto destare meraviglia, se sono piuttosto scarse le notizie documentabili sulle attività di questa, alquanto elitaria, Accademia.
    Certo è che dal 1912/13, con l’organizzazione della Schola nelle due Circoscrizioni Nord e Sud, facenti capo al Galleani (Jesboama) e al Borracci (Cajetel) e rappresentate rispettivamente dalle Accademie “Vergiliana” e “Pitagorica”, sia la  “Giuliana” di La Spezia, come la “Sebezia” di Napoli e la “Porfiriana” di Taranto, furono “virtualmente soppresse” e tutti gli iscritti corrispondenti furono divisi fra le due Circoscrizioni.
    Fu così che si persero anche le tracce degli insigni personaggi che l’avevano animata, i quali, ciascuno per i propri ruoli, presero a prestare, in incognito,  i loro servigi in pro dell’Ordine e della Fratellanza, a partire da R.P. Ottaviano, fino allo stesso Jesboama che dalla sua residenza di Pisa diresse la Circoscrizione Nord e l’Accademia Vergiliana di Roma mantenendo la massima riservatezza.

    La Delegazione Generale della S.P.H.C.I. Fr+ Tm+ di Miriam ne ha deliberata la riattivazione con L’Equinozio di Primavera del 2008, scegliendo la città di Torino come sua nuova ubicazione anche per meglio raccordare, logisticamente, i numerosi iscritti del Nord Italia troppo distanti dalle altre sedi accademiali.

    Attività e Programmi di studio e ricerca
    Dalla riattivazione nel 2008, i lavori della Giuliana si sono articolati sull’approfondimento dei temi e degli argomenti tracciati nelle “Dispense” diramate dalla Delegazione Generale attraverso il Circolo Interno della Schola. Particolare accento è stato posto sul metodo utilizzato per la trasmissione e la successiva elaborazione degli input provenienti dalla Delegazione Generale, propriamente il metodo ermetico della Schola, avente come fine che le teorie divengano parte integrante dell’esperienza pratica e concreta di ciascuno. Il metodo, sperimentato anche e a titolo di applicazione esemplificativa nel contesto della dinamica interattiva dei lavori di Accademia, si è rivelato della massima efficacia ed utilità per tutti i Fratelli. L’aspetto scientifico del metodo ermetico, nelle sue componenti di sperimentazione soggettiva e oggettiva, ha svolto il ruolo di linea guida nella successione dei diversi temi trattati. Alla sua luce sono stati chiariti e discussi, attraverso la partecipazione attiva degli iscritti, gli elementi fondamentali della tradizione ermetica della Schola del Kremmerz. Successivamente, sono state affrontate le altre peculiarità specifiche del metodo ermetico, l’individuazione dei suoi punti focali, il suo adattamento e attualizzazione alla realtà odierna. Il tutto collocato nella prospettiva di meglio comprendere i presupposti teorici e operativi che presiedono all’attività terapeutica, precipuo scopo della Fratellanza. Il lavoro collettivo è proseguito con le Istruzioni orali sulle pratiche tradizionali della Schola, per la prima volta esplicitate nelle sedi accademiali allo scopo di aiutare gli iscritti a prendere coscienza della valenza scientifica e sperimentale dei rituali ermetici. Parallelamente, attraverso i Fratelli Medici della Schola sono state date, di volta in volta, le informazioni scientifiche e mediche atte a integrare le annotazioni sulle influenze siderali e lunari sulle piante, i medicamenti e le infermità tratti dalle “Lunazioni” di Giuliano Kremmerz.

    Indirizzo e programma speciale di studi
    Ad ogni accademia storica miriamica è stato assegnato un indirizzo e un programma speciale di studi, ispirato al suo specifico appellativo.
    L’appellativo “Giuliana” dato in origine a quest’Accademia Miriamica, a suo tempo ubicata a La Spezia e dalla breve effettiva operatività, fu ispirato all’Imperatore romano (dal 360 al 363 d.C.) della dinastia Costantiniana, Flavio Claudio Giuliano (Costantinopoli 331 d.C. – Maranga-Mesopotamia 363 d.C.).
    Scampato all’età di sei anni alla strage compiuta sotto la complice accondiscendenza di Costanzo II, figlio di Costantino, il giovane Giuliano si distinse subito per lo spirito irrequieto e assetato di conoscenza. Ebbe come maestri, fra gli altri, Libanio e Massimo, dai quali mutuò il rispetto e l’amore profondo per il mondo pagano e la sua cultura, cui faceva da contrasto la corruzione e il clero degenerato dell’universo cristiano. Benché fosse di origine cristiana, Giuliano coltivò sin da giovane, e in segreto, la propria inclinazione verso una visione del mondo popolata di dei e miti e che più tardi, in età matura, lo portò a concepire la propria vita come esplicazione di una missione ispirata dal Numen o Genius, col quale, come egli stesso scrisse, si sentiva in contatto diretto. Fra gli dei maggiori, teneva in somma considerazione Helios ed Ermete ai quali aggiunse Mitra, col cui culto entrò in contatto in Gallia, nel corso della campagna militare che gli valse la fama di condottiero giusto e illuminato e, nel 360, l’acclamazione di Augusto da parte dei suoi soldati.
    Fu Cirillo d’Alessandria a coniargli nel V secolo l’attributo dispregiativo di “Apostata”, rinnegato, a causa della sua breve missione di restauratore  della paganità e quale promulgatore di un editto di tolleranza che, abrogando ogni misura persecutoria, ripristinava la libera professione di ogni credo, religione e culto, in un momento storico in cui, dopo la conversione di Costantino e l’atteggiamento altalenante dei suoi successori, il Cristianesimo si stava imponendo come unica religione dell’Impero. Di Giuliano l’Apostata furono dal Kremmerz e dai Suoi Mandanti soprattutto ammirate e condivise le doti di filosofo neoplatonico, di valente autore in lingua greca, di antesignano di una cultura liberale, fondata non solo sulla rivalutazione del Bello e del Vero ma anche sul senso del reale e dell’utile nella cura del benessere di tutte le categorie umane e sociali e nel rispetto delle diversità culturali, etniche e geografiche dei popoli. Ma soprattutto fu rilevato il suo interesse verso la ricerca di una chiave di lettura sapiente del Mito e degli antichi Misteri, attraverso l’analisi comparata delle gesta di Dei ed Eroi nei quali egli ravvisa epifania, passione, morte e resurrezione, del Principio Vitale della Materia Primigenia, nell’eterno perpetuarsi della Vita in tutte le sue infinite manifestazioni.
    “L’interpretazione del mito è l’unico mezzo che possediamo per penetrare il mondo dei nostri antenati. Quello che nei miti si presenta come inverosimile è proprio quello che ci apre la via alla verità. Quanto più straordinario e paradossale è l’enigma tanto più pare indicarci di non affidarci alle sole parole, ma di cercare e scovare intorno alla verità celata dalle parole.
    Quanto più i sacri miti si presentano oscuri ed irrazionali tanto più ci scongiurano, per gli dei, di non credere semplicemente ciò che è visibile, ma di investigare e scrutare il senso occulto.”
    E alla libera traduzione delle parole di Giuliano su riportate, va ispirato il ruolo della riattivata Accademia “Giuliana” quale interprete delle occulte significazioni di Miti, Misteri e Culti dell’antica paganità, per attualizzarne il senso e renderlo fruibile alle odierne esigenze dell’umanità pur mantenendolo ancorato ai valori universali e atavici della italicità e classicità della Schola. Contestualmente, l’ubicazione della “Giuliana” a Torino, città di tradizione magica, ma anche antica porta di comunicazione e scambio con le culture europee (come Roma lo fu per quelle occidentali, e Bari-Lecce e Napoli per quelle mediorientali e mediterranee), vuole auspicare, per la Fratellanza, l’abbattimento di frontiere e pregiudizi e l’apertura, più consona ai tempi, verso un dialogo interculturale fra Tradizione e modernità. Questa stessa ubicazione induce inoltre a intravedere nella “Giuliana” il germe in grado di svilupparsi e attestarsi quale “anello nodale” di comunicazione con gli ermetisti francesi, col mondo anglosassone e con quelle regioni nord europee le cui terre sono ancora intrise degli effluvi della cultura celtica.

    N.B. L’Accademia Giuliana continua a svolgere a tutt’oggi con le sue molteplici attività il suo ruolo ortodosso di Accademia Miriamica della S.P.H.C.I.

    • Questo topic è stato modificato 6 anni, 9 mesi fa da admin Kremmerz.
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    admin Kremmerz
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    Come tutti sanno, il Sole bambino nasce in una grotta: è la Terra che riceve l’astro nel proprio grembo. Anche il simbolo dell’abete è legato alla Grande Madre e là dove non c’è l’abete c’è comunque il pezzo di legno ardente, poi traslato nel simbolo della scopa associato alla befana. Il volo della magica signora giunge nella dodicesima notte dall’inizio delle Feste. Lungi dall’essere bruciata dal fuoco che aveva accolto in seno, la Grande Madre porta all’Epifania, apparizione di Vita con altri vestiti.
    Ci ripete Kremmerz che il Cristo viene partorito dalla Vergine dalla concezione immacolata, nella grotta, nella notte con “Giuseppe, cioè l’accumulatore, perché Giuseppe in ebraico significa appunto accumulatore” (La Scienza dei Magi, vol. 1, pag. 208, nota 1) e ancora il Maestro ci specifica, in un’altra noticina (La Scienza dei Magi, vol. 2, pag. 358) che “la cavità cranica dell’uomo è una grotta e la psiche una farfallina che vi abita…”. L’attuale Direzione della Schola, nei programmi di studio che ha assegnato alle varie Accademie, esplicitamente parla di epifania associata alla resurrezione del Principio Vitale della Materia Primigenia “nell’eterno perpetuarsi della Vita in tutte le sue infinite manifestazioni”.
    Così, il simbolismo di questi giorni porta tutti i ricercatori all’auspicio che, prima o poi, nel nostro cervello appaia la Luce come avviene in terra, ogni anno, intorno all’asse del mondo.
    Original author: sal

    admin Kremmerz
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    Domenica pomeriggio abbiamo davvero vissuto dei momenti belli all’Accademia Giuliana: in collegamento Skype, il Maestro M.A.Jah-hel ha accolto i nuovi Numeri assegnati all’Accademia e ha portato a tutti il Suo augurio e il Suo incoraggiamento: e in un attimo ci siamo sentiti in famiglia. (È bello sapere che la Pragmatica Fondamentale è lettera viva e operante, e che fino dal punto UNO è parola in atto e programma pratico e praticato!).
    Poi, c’è stato il collegamento con l’Accademia Sebezia: voce del medesimo Organismo a cinque volti, ci ha trasmesso la sua esperienza. Tutti alternativamente davanti allo schermo, alternandosi nel parlare, le SSrr+ e i FFrr+ pieni di entusiasmo, preparati, i Numeri dell’Accademia Sorella hanno portato le risultanze della loro ricerca allo stato attuale dei lavori: e chi con terminologia scientifica, chi con competenze artistiche, chi con passione etimologica – molto bene introdotte e sintetizzate dal Preside – hanno reso palpabili anche a noi conquiste, intuizioni, deduzioni scaturite dalla loro operatività, suggerendo anche nuovi aspetti alle investigazioni in logica con i punti di contatto emersi. “Opere, memorie, scienze alchimiche e magiche, religioni ,riti, tradizioni popolari, mitologie delle verità occulte dagli antichi” l’estratto del loro percorso ha fatto da specchio a quello della Giuliana amplificando la solita indescrivibile sensazione di appartenenza che caratterizza la vita nella Miriam, e che spinge e sprona ad operare sempre più e sempre meglio.
    Così, la memoria di quanto fatto è diventata tensione amorosa verso quanto c’è ancora da fare, e siamo usciti tutti dalla Riunione col cuore pieno e quell’inesprimibile ‘GRAZIE’ ancora più gonfio del solito.
    Proprio come un benefico temporale a primavera sui campi già in fiore…
    Original author: coralreef

    Accademia Giuliana
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    Partendo dal DO UT DES per cui la Schola fornisce gli strumenti per un progresso individuale più rapido a patto che lo si riconduca alla Sua finalità, ci siamo chiesti se veramente nella nostra quotidianità applichiamo tale legge, ovvero se finalizziamo i nostri progressi alla terapeutica intesa come salute integrale. Inoltre è emerso che anche il lavoro Accademiale deve essere inteso come opera da restituire alla finalità della Schola, così come il maggior grado di consapevolezza individuale di ogni singolo Fr+, risultante dalla ricerca specificamente effettuata e modulata dagli input delle Gerarchie, va restituito nell’ambito del lavoro accademiale per l’evoluzione di tutti i FFrr+.

    Accademia Giuliana
    Partecipante
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    Ieri, nella riunione accademiale della Giuliana, per avviare il filo della memoria, si sono riletti i post dei FFrr+ e delle SSrr+ successivi all’Agape 2013… Così, taluni sull’onda del ricordo, e i nuovi iscritti su quella dell’immaginazione, ci si è concentrati sulla sacralità di un momento conviviale unico a essere sancito dalla Pragmatica Fondamentale. L’obbligo, infatti, ricorre solo per questa “festa” che è anche pasto e rito collettivo. Ci si è soffermati sul momento astronomico particolarissimo, espressamente indicato dall’articolo 23, e sul significato di questo evento annuale ove è presente tutto il Popolo di Miriam di ogni ordine e grado, visibile come invisibile: le forze della Natura in uno con tutti i numeri della Fratellanza fanno del plenilunio di solleone Qualcosa di prezioso da custodire per l’intero anno e generosamente aperto a beneficati e simpatizzanti attratti dal profumo della Rosa.
    A presto, dunque, con l’umano affetto e la tensione impalpabile verso l’Amore: AGAPE per ciascuno come può e come sa.

    admin Kremmerz
    Amministratore del forum
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    Mito Utopia Scienza e Prassi nella Schola di Giuliano Kremmerz: questo il titolo di un convegno che ebbe luogo quattro e mezzo anni fa a Vico Equense per la convention celebrativa del centenario della Pragmatica Fondamentale. In quella, il prof. Alberto Angelo Vittone, Astronomo dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, già osservava che la missione spaziale Stardust del 2006, in virtù del materiale raccolto dalla sonda sulla cometa Wild2, aveva rilevato presenza di glicina, uno degli aminoacidi fondamentali per la vita con cui si costruiscono DNA e RNA. E concludeva che, su tali basi, l’assunto kremmerziano per cui le comete sarebbero portatrici di anime tra un pianeta e l’altro non era poi così lontano da quello che l’attualità va sviluppando con le teorie più recenti.
    Ricordo, tuttavia, che il Maestro così scriveva nel Commentarium vol. 1 “ Le comete, dai libri di Izar, sono considerate come dei nuclei di materia eterea irradiante, con un ufficio determinativo di trasportare gruppi di anime da un pianeta ad un altro – quindi segnerebbero tanti periodi trasmigratori interplanetari”.
    Ora, questa definizione di ‘materia radiante’ trova la sua corrispondenza scientifica nella composizione stessa della cometa costituita – come sottolineava il prof. Vittone – da ghiaccio sublimato in gas che, per l’incontro con il Sole, perde ioni e particelle della chioma e della coda gassosa mentre assorbe energia elettromagnetica che riemette in forma di radiazione.
    Alla Giuliana, abbiamo tanto lavorato (e ancora lo stiamo facendo) sul logo della nostra Accademia e sul simbolo di Mercurio, mitologicamente messaggero tra uomini e dei. Mi domandavo quindi se non ci fosse una corrispondenza tra le comete e la figura del messaggero alato, anche in considerazione del fatto che la radiazione elettromagnetica è messaggera di informazioni.
    Original author: coralreef

    Accademia Giuliana
    Partecipante
    Post totali: 23

    L’Accademia Giuliana, nella seduta odierna, si è soffermata a riflettere sul significato del Rito d’Ariete nel suo duplice aspetto di rito individuale e collettivo, ovvero sia come mezzo di evoluzione personale che come rito per la salute dell’intero Popolo di Miriam.
    In questo senso l’augurio della nostra Accademia è che ciascun numero veda esaudite le proprie richieste di salute e luce così da poterle riverberare, insieme a tutti gli altri numeri della catena, all’interno della Fratellanza tutta.

    Accademia Giuliana
    Partecipante
    Post totali: 23

    Nella riunione di ieri, l’Accademia Giuliana ha avuto il piacere di accogliere
    un nuovo fratello che si è subito inserito attivamente nei lavori accademiali.
    Tanti sono stati i temi trattati, in particolare si è parlato, anche a beneficio del nuovo iscritto e non solo, di terapeutica e di come i risultati che si ottengono non sempre sono in linea con quelli che la nostra limitatezza vorrebbe prevedere. Quello che si attiva nella Miriam e grazie alla Miriam non è un meccanismo lineare di causa ed effetto, dove ad ogni causa corrisponde sempre un effetto già definito, ma piuttosto funziona in senso di circolarità e di interessenza di vari elementi che determinano un risultato i cui frutti non sono sempre direttamente e tempestivamente evidenti. Le Forze e le Intelligenze che concorrono a determinare le guarigioni possono operare anche in modo inaspettato e sorprendente, e di questo sono in molti ad aver dato testimonianza.

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Mi pare che l’azione terapeutica a volte tenda a manifestarsi utilizzando un meccanismo “a rete”, nel senso che va ad attivare dei circuiti occulti che poi si ripercuotono con modalità piuttosto variabili, che escono quindi da un rigido determinismo di causa/effetto, ma, a cose fatte, si sono poi manifestate come la via più funzionale in relazione al quadro patologico in questione. A titolo esemplificativo, un classico esempio, quando la persona trattata non presenta miglioramenti a breve, ma poi, in un secondo momento, temporalmente anche al di fuori dell’inclusione in catena, “incidentalmente” l’interessato entra in contatto con il Medico che azzecca la terapia, oppure si libera un posto in Ospedale incontrando la giusta equipe medica che letteralmente aggredisce funzionalmente la patologia, e così via…..
    Un caro saluto a tutti.

    wiwa70
    Partecipante
    Post totali: 367

    Pienamente d’accordo con quello che dice Garrulo! A volte le “risposte” terapeutiche che chiedi, magari da giorni nel rito quotidiano, arrivano nella maniera più impensata e spesso ci vuole anche un po’ a realizzare che ti sono arrivate!!!
    Posso testimoniare in questo senso, perché la giusta indicazione terapeutica che cercavo per mia figlia per una tosse di settimane che neanche il medico riusciva a debellare, è arrivata nella sala d’aspetto della sua scuola, mentre parlavo con la sua bidella, a cui mi ero preoccupata di chiedere come stava in salute, in quanto reduce da una brutta influenza, e lei mi ringrazia e mi consiglia un farmaco per la tosse che dice essere davvero efficace e me lo ripete tre volte, come se fossi diventata sorda!! Dopo aver provato di tutto, un po’ scettica, chiedo al medico la ricetta per ordinarlo in farmacia e nel giro di tre giorni quella tosse è sparita del tutto! Tutti in casa hanno osannato il farmaco…io ho ringraziato la Miriam per avermelo indicato !!
    Un caro saluto a tutti

    Anonimo
    Inattivo
    Post totali: 1

    E come se la Miriam risvegliasse la parte “addormentata” di Noi, del paziente e di chi ruota intorno a Lui, riscoprendo la giusta via e ristabilendo le giuste energie, forse un po’ riduttivo ma possibile tema di discussione.

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Il post di Damara merita una riflessione: per quanto ho compreso in questi anni, l’intervento della Catena Miriamica si attiva mediante l’anello che viene in contatto con la persona che ha richiesto l’aiuto, permettendo che l’energia di natura terapeutica venga letteralmente veicolata verso l’obiettivo individuato, cioè l’attacco su tutti i fronti possibili alla patologia dichiarata. Ma tale aiuto, in primis tende ad attivare il principio di auto guarigione insito nella parte più profonda di ogni essere, e credo che ogni squilibrio a livello fisico, psichico o psicofisico, dipenda a livello causale da un corto circuito nella trasmissione di informazioni tra questi diversi livelli dell’essere umano considerato nella sua globalità. Pertanto, se si riesce a riattivare questo flusso di comunicazione energetico/vibrazionale, e quindi rimettere perfettamente in moto il principio innato di auto guarigione che tra l’altro permette alla vita di esplicare il suo mandato biologico, ecco che inesorabilmente gli effetti terminali saranno poi visibili sul corpo fisico. Però esiste ancora un altro aspetto della questione: essendo la componente energetica in gioco, mi pare di natura sì terapeutica, ma anche evolutiva, in quanto tali componenti sono praticamente inscindibili, questa ulteriore specifica caratteristica attiva contestualmente anche quel microgranello di granum salis che, per dirla in fretta e furia, fa bene anche all’operatore, in quanto anche quest’ultimo, trovandosi nella condizione di anello ricetrasmittente, si ritrova “meccanicamente” inondato da questo quid di energia finalizzata.
    Un caro saluto a tutti.

    Accademia Giuliana
    Partecipante
    Post totali: 23

    Nel corso della riunione di domenica ci si è soffermati su quanto è accertato e accettato dalla medicina, circa l’influenza esercitata dalla sfera psicologica nella determinazione di alcune patologie, in relazione alla concezione derivante dalla medicina ermetica secondo la quale le patologie sono conseguenti a situazioni di squilibrio. In proposito si è osservato che la medicina ermetica interviene sulle cause determinanti gli squilibri, cause che possono anche essere remote. L’approccio della Scienza Ermetica all’origine delle patologie fu spiegato, già un secolo fa, dal Maestro J. M. Kremmerz e trova oggi sempre maggiori conferme attraverso gli studi e le ricerche sulla relazione inscindibile esistente tra sfera psichica e sfera organica, separate solto concettualmente ma non funzionalmente.

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Il post del 17 u.s., conseguente all’ultima riunione dell’Accademia Giuliana, mi fa venire in mente un postulato, che per quanto ricordo potrei definire quasi dogmatico, del Maestro Kremmerz, e cioè che ogni patologia, di qualunque natura si tratti, trova il suo riscontro a livello causale in uno squilibrio fluidico, recente o lontano che sia. D’altronde, questa massima fondamentale viene riportata anche nella Pietra Angolare, Pagg. 371-372, che riscrivo testualmente: “ La Schola è scuola di miglioramento e perfezionamento dell’essere umano. Dico dell’essere umano, perché questa frase esprime una sintesi, cioè il complesso degli elementi costituenti l’individuo uomo in tutte le sue manifestazioni di vita, psichiche e fisiche. Miglioramento dunque psichico e fisico. Il valore della parola miglioramento sta nella importanza dello scopo pratico a conseguire. Questo scopo è una intensificazione e quindi un abbreviamento della evoluzione naturale individuale; sicchè miglioramento fisico deve intendersi come conseguimento di uno stato fisiologico di perenne armonia con lo sviluppo psichico, così da ottenere un continuo equilibrio psico-fisico, cioè lo STATO DI SANITA’ “. Da queste poche righe Magistrali, tento un aggancio al problema dello squilibrio fluidico a cui ho accennato prima: l’organismo umano nel suo insieme, credo sia animato nelle sue funzioni e nelle relazioni tra i vari organi e/o gruppi di organi, proprio da quel fluido magnetico o vitale che permea l’intero Universo, quell’Agente che nel Macrocosmo “muove il sol e l’altre stelle”, e che per ragioni oggi ignote alla Medicina Ufficiale, nel caso di difetto e/o di eccesso, tende a creare un quadro patologico manifestantesi secondo le modalità più diversificate. Di conseguenza, purificando l’organismo nel suo insieme, il fluido in questione circola di fatto man mano più liberamente, evitando pericolose deviazioni, e tale modalità di purificazione ha una prima base Etica (buoni pensieri, buone parole e di conseguenza buone opere), dopodichè, si può procedere oltre mediante la direzione terapeutico/evolutiva (azione terapeutica su sé stessi e naturalmente sulle altre persone che ne manifestino espressamente la richiesta) tipica della Schola.
    Sul piano prettamente fisico, mi viene in mente l’analogia con la circolazione del sangue, in quanto più il sangue più circola liberamente e più libera vene ed arterie dalla presenza di grumuli e/o agenti patogeni, pertanto, più arterie e vene risultano libere e più l’intero flusso sanguigno compie il proprio naturale percorso senza pericolose deviazioni, quindi entrambe le modalità di epurazione anzi descritte, fluidiche ed ematiche, implicano come logica conseguenza innanzitutto un ottimo stato di salute nel suo complesso.
    Un caro saluto a tutti.

    Accademia Giuliana
    Partecipante
    Post totali: 23

    Oggi i FFrr+ e le SSrr+ dell’Accademia Giuliana hanno ricevuto il primo Quaderno e ringraziano la D+G+ che ha permesso, con la Sua guida, di pervenire alla realizzazione e pubblicazione del loro lavoro. Tutti si sono dimostrati entusiasti non solo dei contenuti – frutto del travaglio di mesi – ma anche della veste grafica e, in particolare, del colore rosso cinabro che richiama – guarda caso! – il solfuro di mercurio, minerale dal quale il mercurio si estrae.
    Sono stati inoltre letti alcuni passi che ci hanno spinto a parecchie riflessioni, non ultima quella sul significato del termine ‘quaderno’. Tutti hanno convenuto che tale termine rispecchia la finalità estremamente pratica che i lavori accademiali rivestono.

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