Subreply To: Il Nunzio della Primavera

Buteo
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In un agosto per me di dolore, sul divano di fronte alla vetrata spalancata sugli alberi, ho imparato da merli colombacci gazze cornacchie tortore tordi passere.. Come vivono e sopravvivono loro così apparentemente piccoli e indifesi? E così li ho visti vivere il freddo avendo freddo, la fame avendo fame, la gioia provando gioia, il cibo gustando cibo.. Una tortora è volata via troppo presto dal nido e un mio cane la tiene in bocca: ora è paura e dolore. Un’ala è spezzata, lesioni all’interno del suo corpicino.. L’indomani solo piume..
Allora io posso vivere il dolore avendo dolore..
Sono gli esseri che, liberi in natura, si concedono alla mia vista nei tratti che percorro quotidianamente in auto. E così oggi tre stormi di piccioni correvano in cielo a larghe ondate di gioia, intrecciandosi, ricomponendosi, di nuovo separandosi per poi posarsi sui più alti rami dei pioppi, a simularne il fogliame.
L’airone bianco è immobile su una ripa, il cinerino vola calmo nel suo ampio e lento battito d’ali. Due germani battono le ali all’unisono e poi scendono in volo sincrono, un corpo solo. La poiana è appollaiata su un ramo basso del pioppo. Quando il calore del sole genererà correnti ascensionali, la vedrò protendersi dal ramo dispiegando le grandi ali in elegante battito prendere quota finché, catturata nella corrente, volteggerà regale, impassibile, sempre più in alto fin là dove gli altri uccelli non osano e non possono arrivare. E ancora la cornacchia nel tentativo vano di seguirne il volo, gracchiando cederà arrendendosi all’inadeguatezza delle proprie ali, ma a me apparirà splendida nel volo parallelo alla mia auto che va.. come volassi anch’io…
Grazie Maestro per l’augurio tramite l’immagine del pettirosso: il pettirosso mi rimanda a ricordi infantili ed emozioni sopite, legate forse a quella colata rossa, proprio lì, dove sta il cuore..

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