Colgo l’occasione del post di Sannitica per esprimere alcune considerazioni:
1. gli elettroni che, intorno a qualsiasi soggetto/oggetto avente carica elettrica ne determinano il campo elettrico, nel momento in cui subiscono una sollecitazione si circondano di un altro campo, definito magnetico, e la cui forza dipende sia dalla sollecitazione subita sia dal numero degli elettroni interessati;
2. Akbad Serapide, di cui ci giunge l’insegnamento per mezzo della tradizione ermetica nelle Lunazioni (vedi III ciclo della passata Luna del 10 febbraio 2013) sosteneva che non esistono che tre infermità: 1°: L’eccesso di vita; 2°: La mancanza, o difetto di vita; 3°: La deviazione della vita. Tradotte nel linguaggio della scienza attuale, la vita è significata dal moto impresso agli elettroni e l’infermità la deviazione permanente della loro forma o campo elettrico;
3. quando Boucher affermava l’esistenza di una fermentazione delle cellule dell’organismo, in parole povere parlava di sollecitazione del loro campo elettrico “determinata dal’eccesso o dal difetto delle energie elettromagnetiche dell’ambiente”.
A questo proposito, ricordo che Giuliano Kremmerz, ne Il Mondo Secreto, concludeva l’articolo summenzionato con queste parole : “Ma lo stesso quid che proietta una immagine non può proiettare una scarica negativa o assorbente la psiche fluidica degli altri o non la può scompigliare e generare un disastro mentale? Ma a proiettare col solo meccanismo cerebrale una scarica fluidica tale da condensare una forma possono tutti gli uomini prestarsi e quali? O quale è la ginnastica adatta a queste funzioni?”
Fino a qualche tempo fa, non si conosceva l’esistenza/l’importanza delle cellule staminali (a tale proposito consiglio questo breve filmato informativo
http://ioleilaltra-sm.blogspot.it/2013/02/cellule-staminali-il-video-delle-iene.html)
Oggi si comincia a considerarne l’importanza ma ancor più in seguito a quanto scoperto in merito alla luce. Infatti oggi si sa che la fototerapia [LT] comunemente definita terapia laser a basso livello, può alterare le funzioni cellulari e le condizioni cliniche e che, applicata sulle cellule staminali prima dell’impianto, può aumentare in modo significativo la loro sopravvivenza e/o la loro proliferazione nonché la migrazione delle stesse verso il sito del trauma. Ne consegue che le staminali sono il veicolo della forma assunta in base alla luce, proprio come gli elettroni sono i portatori del movimento indotto dalla sollecitazione che ne determina il campo magnetico.
La luce è dunque la chiave di volta della forma assunta dal campo elettrico umano e, probabilmente, l’anello mancante alla scoperta di come funziona il nostro apparato nervoso.
Tengo a portare la testimonianza personale di un’esperienza. Alcuni anni fa si rivolse alla S.P.H.C.I. una quarantenne cui era stato diagnosticato un glaucoma: la malattia aveva già intaccato pesantemente il nervo ottico di uno dei due occhi provocando un calo irreversibile della vista. Avuta la diagnosi, grazie alla Fr+Tm+ di Miriam e alla sua struttura (della quale, non va dimenticato, fanno parte diversi medici con varie specializzazioni) quella quarantenne iniziò a sperimentare, a fianco delle terapie della scienza medica ufficiale, una terapia giunta dalla Medicina Ermetica per cui l’esposizione alla luce verde soffusa e durante il sonno notturno fermò il progredire della degenerazione. La signora continuò tuttavia a cercare informazioni sulla propria malattia fino a che, circa due anni fa, un professore universitario e famoso oculista, rispondendo a una domanda sulle cellule staminali, le disse: “No, non riusciamo a curare l’apparato nervoso con le cellule staminali in quanto le cellule – una volta inoculate – sui nervi sostanzialmente non si attivano”. Perplessa ma ormai rassegnata ai limiti della medicina, la signora si adattò all’evidenza. Però, qualche giorno fa, grazie al progredire della ricerca, la signora in questione ha scoperto che non è più vero quanto affermato dall’esimio professore: le staminali possono essere attivate, ma non dall’elettricità, bensì direttamente dalla luce.
E concludo ricordando le parole del Maestro M.A.Jah-hel che, interrogata all’epoca dei fatti per averne un’opinione in merito al caso della signora, rispose ermeticamente: “non credo affatto che sia impossibile la guarigione dei tessuti nervosi, ma bisognerà che la scienza trovi il modo di parlare il linguaggio giusto alle staminali che dovrebbero riattivarli…”.
Original author: sal