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holvi49
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Potrebbe anche essere riferito al silenzio, questo post, se per silenzio si può intendere un acquietarsi, un assopirsi, o, nella migliore delle ipotesi, una eliminazione di quelle ripetitività dei pensieri, quella ciclicità che si manifesta a nostra insaputa e, spesso, senza nessun concorso di volontà: automatica, quindi. Credo che tutti avranno fatto esperienza di come, ripetendo alcuni gesti, si ripresenti lo stesso pensiero, sempre uguale, nel momento in cui si ripete, appunto, il gesto che lo richiama. E, viceversa, pensieri ricorrenti, portano a compiere gesti o azioni ripetitive. Un circolo vizioso, stagnante, che non porta da nessuna parte, come un trenino che percorre sempre lo stesso circuito finchè non ci si decida ad aprire il binario e…finalmente, disastro!
I circuiti neuronali si cristallizzano con le stesse, immutabili stazioni sinaptiche. Non v’è cambiamento, nessuna crescita, nessuna apertura al nuovo. La radio riceve sempre le stesse frequenze e la “musica” non cambia.
Si può ovviare a tutto ciò? Credo di si; Si può cominciare a sostituire le parti della radio con elementi diversi, più consoni a ricevere segnali più “raffinati”, quindi con frequenze molto più alte, direi più “pulite”. Potremo parlare di eliminare scorie? Primo ma reiterato lavoro. Modificare comportamenti? Senz’altro, se come detto prima, gesti nuovi non richiameranno pensieri ammuffiti. Apertura del binario? Si, rottura del circolo vizioso e immersione nel nuovo. Ma c’è ancora dell’altro, come ci viene insegnato da chi nel cammino ne ha già sperimentato la modalità: la Tensione. Con tutto ciò che ad Essa è associato. Allora è possibile l’inversione di rotta, con serenità e consapevolezza del nostro essere in itinere, come mi è stato detto con amorevolezza.
Un caro abbraccio

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