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Originariamente postato da catulla2008
Il 27 Aprile 2012 alle ore 00:32

Sta per concludersi aprile, mese che per alcuni deve il proprio nome ad aphros, la spuma da cui nacque Venere, dea dell’Amore. E non meno meraviglioso MAGGIO, condivide la propria radice con l’abusata parola ‘magia’ e con quel suono – MAG – di cui il Maestro Kremmerz, in questo sito (vedi L’Ermetismo e la Magia della Schola di Giuliano Kremmerz) parla così: “Mag, Mehg, Magh in pelvi e in zend, lingue dell’antico oriente, significano prete perfettissimo, sapiente” e aggiunge: “tra il materialismo scientifico e il misticismo di oltre tomba c’è un tratto inesplorato che cangia ai due estremi il loro carattere d’inflessibile esclusività… nello stato intermedio di vita e di morte che fu detto mag,”.
Così, affascinata da questa parola potente come dal suo significante, ho cercato e trovato che a maggio si legano i classici dell’alchimia (nella IV Tavola del Mutus Liber appaiono l’Ariete e il Toro; Fulcanelli scrive che in particolare nelle notti di maggio si condensa lo Spirito Universale, Anima di tutte le cose e, appunto, rugiada di maggio)…
e si collega l’antichissima tradizione pagana secondo cui la notte fra il 30 aprile e il 1° maggio (festa di Beltane o Walpurga) la Dea incontra il Dio e attorno al pino (o palo divenuto poi albero della cuccagna) il nastro rosso e quello bianco, avvolti in amore, propiziano il concepimento, la moltiplicazione, la MAGnificenza. Sulla notte, si diceva, vegliava la Grande Madre della fertilità che governa il destino dei viventi e dei morti.
Notti freddine e giornate calde, mentre la luce si allunga sull’ombra e partorisce le forme cogliendole dalla coppa della notte…: Maggio è questo.
Venere nasce: radiosa e splendida, dal movimento delle onde arruffate dall’aria. Vuole il mito che la Dea dell’Amore sia stata generata dai genitali di Urano che la falce di Crono aveva portato a cadere nel mare. Crono come re degli dei. Crono come vertice dell’età dell’oro. Sua l’azione che illude con le forme infinite, pescate dalla nera materia di cui è fatto l’universo, lungo quel bastone chiamato a generare.
Midollo e sangue lungo una colonna vertebrale, in cima ad essa è collocato il nostro cranio a dirci che dentro di noi c’è l’albero della cuccagna ed ogni possibile tesoro… Ma chissà se riusciremo ad arrampicarci fino al miele!

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