Reply To: Medicina tradizionale: la Lunazione di maggio

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Ringraziamo il Fratello medico per le integrazioni alla Lunazione di maggio 2013 qui di seguito riportate.

Il ferro è il metallo più presente in natura dopo ossigeno, silicio e alluminio: di colore argento, duttile e facilmente reagente con l’ossigeno in presenza di aria umida è presente in natura sotto forma di ossidi (magnetite, ematite, limonite), da cui si estrae. Nell’organismo umano è presente in grandi quantità (3-5 gr), concentrato per tre quarti nei globuli rossi e quale costituente attivo di enzimi come la catalasi, importantissimo protettore cellulare dalla tossicità della perossidasi che trasforma in acqua e ossigeno. La sua presenza è indispensabile per la sintesi di emoglobina e la genesi dei globuli rossi, alla base dell’ossigenazione cellulare, per il buon funzionamento di fegato, milza, neurotrasmettitori cerebrali (come serotonina e dopamina, coinvolti nell’equilibrio e nel benessere psichico), del sistema immunitario e dei processi di reazione allo stress.
Il fabbisogno giornaliero varia dai 10-18 mg giornalieri ai 30 mg in caso di gravidanza. Il ridotto apporto alimentare o la perdita dell’oligo-elemento per patologie intercorrenti (emorragie) o stati fisiologici quali la gravidanza o l’allattamento, comporta una riduzione della quota di ferro circolante (sideremia) o dei depositi (ferritina), che si manifesta clinicamente con sintomi psichici (irritabilità, insonnia, mancanza di concentrazione, depressione) e/o fisici (astenia, dispnea, suscettibilità alle infezioni, fragilità di unghie e capelli).
Anticamente il metallo era estratto prevalentemente dalle meteoriti che cadevano sulla terra, per questo ritenuto divino, per realizzare manufatti o gioielli.
La terapia con il ferro, detta marziale per l’analogia fatta anticamente tra il metallo e il pianeta Marte, il colore rosso e il fuoco, risale agli albori della storia della medicina. Dioscoride (36 a.C. – 54 d.C.) ne consiglia l’uso per curare la dissenteria e per le malattie della milza.
Ricette antiche contemplavano l’uso della ruggine (ossido di ferro) per la preparazione di pomate e unguenti contro la scabbia e le infezioni cutanee pustolose, e dell’acqua ferruginosa, ottenuta immergendo in acqua, latte o vino una lama incandescente per la cura di anemia e tumori.
Paracelso ne consigliava l’assunzione per la cura di ulcere sanguinanti e amenorrea causata da anemia.
L’acqua ferruginosa, ottenuta con la ricetta precedentemente riportata, a volte reperita in fonte termali naturali, si è rivelata molto adatta all’assorbimento intestinale, che è sempre selettivo e si modula sulla reale necessità dell’oligo-elemento. L’apporto alimentare di ferro si realizza con le emo-proteine muscolari contenute in carne e pesce ed assenti nei latticini e con il ferro inorganico contenuto nei vegetali. Il ferro-eme animale viene assorbito direttamente dalla cellula intestinale mentre il ferro inorganico dei vegetali viene assorbito nella sola forma bivalente.
Nei vegetali e nei farmaci il ferro è presente in forma bivalente o trivalente. Perchè possa essere convertito nelle forma utile bivalente o ione ferroso è necessario che transiti in un ambiente acido come quello dello stomaco e sia attaccato dalla pepsina che è un enzima gastrico: l’uso attuale molto diffuso di farmaci inibitori della pompa protonica in qualità di protettori gastrici, riducendo l’acidità del succo gastrico, riduce parallelamente la quota di ferro suscettibile di assorbimento e può generare carenza.
In ogni caso sulla superficie delle cellule intestinali esistono comunque degli enzimi capaci di attuare la trasformazione del ferro trivalente in bivalente, garantendo una percentuale seppur minima di biodisponibilità dell’oligo-elemento. Un’azione coadiuvante all’assorbimento del ferro viene svolta dall’acido ascorbico o vitamina C, contenuta ad esempio in agrumi e kiwi, e da una vitamina del gruppo B, l’acido folico, contenuta nelle verdure crude a foglia verde. Un’azione di ostacolo all’assorbimento, invece, viene attuata dalle fibre alimentari e dai polifenoli di caffè e thè.
Numerosi sono i farmaci a base di ferro da solo o in associazione presenti nella farmacopea ufficiale, ma non dimentichiamo i rimedi omeopatici ricavati dal ferro come Ferrum metallicum, da adoperare in granuli a bassa diluizione (5-7 CH) in risposta a sintomi clinici fisici legati ad anemia, o ad alta diluizione (15-30 CH) per quelli psichici, oltre ai rimedi della medicina naturale come la mela chiodata (ottenuta inserendo nella polpa della mela dei chiodi e aspettando che diventi marrone) o l’acqua ferruginosa.

Il silicato di magnesio o trisilicato di magnesio, noto anche come E553a, è un composto che presenta funzione anti-agglomerante, eccipiente e di supporto per aromi e coloranti.
Può essere contenuto in diversi prodotti, come per esempio gomme da masticare, sale da cucina, sostitutivi del pane, formaggi, integratori, e in alcuni dolci perché funge da agente distaccante.
Al momento, viste le diverse ipotesi sugli effetti di questo additivo, si stanno effettuando ricerche più approfondite.
Il silicato di potassio ha una azione preventiva fungicida (in particolare del gruppo dell’Oidio), insetticida e acaricida. ll silicato di potassio agisce secondo due meccanismi d’azione: meccanico, sulla vegetazione forma una pellicola inorganica che funge da barriera nei confronti degli insetti ad apparato boccale pungente -succhiante, degli insetti che ovidepongono nei tessuti vegetali e della penetrazione degli austori dei funghi fitopatogeni; tale pellicola ostruisce anche l’apparato respiratorio degli insetti provocandone il soffocamento. Il secondo meccanismo d’azione, fisiologico, si basa sull’assorbimento del silicio che provoca sia un indurimento dei tessuti vegetali aumentandone la resistenza agli attacchi parassitari, sia l’induzione di resistenza con produzione di fitoalessine. Si adopera prevalentemente nella viticultura.
Queste sostanze, così come le ho descritte, non hanno uno scopo terapeutico, ma nella litoterapia esistono dei rimedi composti da queste sostanze: Diopside, costituita da silicato di magnesio e di calcio, che viene adoperato come remineralizzante nelle decalcificazioni e durante l’accrescimento oltre che nella spasmofilia, e Adulaire, costituita da allumo-silicato di potassio, utilizzata nell’adenoma della prostata.
In farmacia questi rimedi si trovano in fiale perlinguali a diluizione D8 (ottava decimale) e si assumono al mattino a digiuno, magari a giorni alterni per cicli mensili.
Tutti i rimedi consigliati dalla lunazione sono indicati nelle costituzioni magre e debilitate, con muscoli ipotonici e ipotrofici, afflitte da astenia e inerzia fisiche e mentali.

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