Reply To: La Natura secondo la Filosofia Ermetica di G. Kremmerz

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mandragola11
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Molto interessanti queste notizie sulle nano molecole, che entrano in noi, come nutrimento o veleno.

Dal punto di vista terapeutico, in questo blog è stato recentemente segnalato che l’impiego delle nano particelle di oro nella cura del cancro e di altri mali gravi, utilizzato già dagli antichi Egizi e Cinesi, è una grande speranze anche della ricerca scientifica attuale: come antimicrobiche, antitumorali, per la ricostruzione di tessuti ossei, come vaccino eccetera.

Interessante in tal senso quanto riportato sulle proprietà dell’oro in questo stesso sito in:
https://www.kremmerz.it/new/le-lunazioni-di-giuliano-kremmerz-lastronomanzia-e-la-medicina-iniziatica-di-origine-egizio-caldea-seconda-parte/

“…Luna di Coo: l’oro, metallo senza leghe, ha in questa luna una virtù singolare di magnetismo coagulante e dissolvente…Prendete in questa luna dell’oro puro, senza leghe di altri metalli, cucitelo bene in un sacchetto di seta bianca e fate voi stessi la prova: la sua presenza a contatto dissolve gradualmente tutti gli ingorghi (sangue, tumori, vene, glandole, periostiti, ecc.) e coagula tutte le dissoluzioni e i disgregamenti della pelle, delle fibre e delle ossa. Il processo della sua azione non è a prima vista appariscente – occorrono due o tre giorni di contatto – quando sulla parte malata si comincia dall’infermo a sentire un formicolio, l’azione magnetica dell’oro comincia e diventa più attiva. Nelle infermità dello stomaco si mette l’oro sul cavo del plesso; nelle malattie di cuore sotto l’ascella sinistra, nelle ulcerazioni intestinali sull’ombelico. Le ferite si rimarginano con sollecitudine al suo avvicinarsi e starei per dire che le donne, che se ne parano, sono meglio difese contro le infermità e i contagi; più debolmente per tanto che le leghe sono più basse. Le virtù che si attribuivano all’oro nell’antica Caldea erano innumerevoli e le superstizioni di quelle credenze si diffusero in Egitto e diventarono magna pars della terapeutica empirica. Si raccontava che Apollonio si trovasse in compagnia di due sommi iniziati di Tebe quando arrivò in sua presenza il messo di un re, che veniva per avere un responso sulla infermità del suo figlio. Disse il messo:-Il re domanda ad ognuno di voi, sommi, un rimedio che sia buono sempre e per tutte le infermità. Rispose il primo: -Il rimedio universale eterno è l’essenza dell’acqua di mare, da cui si forma l’erba, che in esso è e da esso nasce (alga marina, iodio?), tutti i mali sono vinti per essa. Rispose il secondo:- Il Mercurio che del dio Serapide asconde le virtù. Ammonio disse: – Siamo nella luna di Coo e l’oro sarà in eterno il medicamento sovrano perché Osiride v’è dentro…Sifrone di Alessandria, medico e astronomo, lasciò scritto che l’oro da adoperarsi in medicina non è di quello che è passato pei fornelli dei facitori di gioielli, ma tal quale fu trovato in natura, nelle acque dei fiumi aurati. (L,27°) …”

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