Reply To: La Missione di Giuliano Kremmerz: la divulgazione dell’Ermetismo magico e la sistemazione della S.P.H.C.I.

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catulla2008
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Ho spesso sentito pronunciare il detto ‘fatti e non parole’. La scienza oggi ci viene in aiuto nel dimostrare che anche le parole sono fatti che si incidono nella memoria e, quindi, nella materia vivente. (D’altra parte è ormai realtà che le Università abbiano una facoltà denominata “Scienza della comunicazione”).
Tuttavia, la nostra sana tradizione del fare (l’Italia è da sempre madre patria di artigiani oltre che di scienziati e agricoltori) non ha bisogno di scivolare negli aforismi di Confucio (“Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”) per comprendere che la parola non praticata scivola via. La grandezza dell’opera, avviata dai Maestri e voluta da una Catena in grado di volerLa, sta in una pratica che consente di far propri gli enunciati ermetici, ciascuno secondo i propri tempi e con un fine di Bene indiscusso.
Per questo noi numeri che nella Schola ci riconosciamo e dalla Schola siamo riconosciuti sentiamo vibrare in noi la Bellezza del Suo messaggio “vivo, efficace, potente”. E’ l’ortodossia della tradizione che sposa la forza all’esperienza e l’Amore alla Scienza. Non è questione di dogmi o di mistica, specie quando vedi che chi stava male trae giovamento e chi era malato riesce a sanarsi; quando constati che chi era sofferente e squilibrato si rasserena e chi si sentiva sbattuto dal vento ha ritrovato capacità critica, guizzo intellettuale, voglia di scoprire e mettersi alla prova.
Dice quindi il vero J.M. Kremm-erz: “non basta credere per rispetto o fede, bisogna aver fede e tentare…”.

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