Mi collego alle tua ultima frase, catulla: la condivido pienamente. La mia vicinanza alla MIriam per il mio lavoro interiore è uno sforzo di percezione nella coscienza della materia vivente sintetica. Vorrei sentirmi una e riconoscermi una nel resto intorno a me. Per ora intuisco che se si raggiunge questo senso unitario della vita, portato avanti dal maestro Kremmerz, anche senza un braccio, migliaia di braccia più o meno visibili aiutano e compensano a livello funzionale, a livello di dignità della vita.
Sono un’idealista illusa? Non credo.
Non sono scandalizzata per gli obiettivi arditi della scienza , vivo nel mondo moderno, ma si tratta di buon senso e di protocolli realizzati rispettando la volontà della persona. Senza forzature o soprusi.
Chi potrebbe mai arrestare l’ite della scienza? E non sarebbe nemmeno giusto. Ma nel conquistare mezzi sempre più all’avanguardia, come e per quale utilità??
Original author: lina