Reply To: Conquista ermetica e medicina ermetica

wiwa70
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Davvero preziosa l’ultima Parola al Taumaturgo pubblicata, offre una “boccata d’ossigeno” notevole e svariatissimi spunti di riflessione e ho cominciato da qui: “La Sfinge, enigma che a tutto si presta e a tutto arriva,se ne guardate le forme nelle antiche mitologie, o se ne leggete le descrizioni, è la trasformazione possibile dell’animo umano, fino ai limiti dell’utopia”.
Il nome Sfinge che le attribuiamo, deriva dal greco Sphynx che significa strangolatrice derivante a sua volta dall’egizio, šsp ˁnḫ(shespankh)con il significato di “statua vivente” ed era il nome attribuito alle statue di leoni con testa di uomo. La Stele del Sogno la identifica con un altro nome, quello con cui era conosciuta nell’antichità:Hor em akhet, reso Armachis in greco. Le consonanti che compongono Hor em akhet sono hr w kt oppure hr m kt;hr vuol dire Horus,w significa dimora ,kt è l’orizzonte. Traduzione :Horus dimora(oppure è, si trova)all’orizzonte(qualcuno traduce anche Horus sorge all’orizzonte). Plinio il Vecchio ne parlerà nella sua Naturalis Historia. Nonostante il significato esplicito di questo nome, gli studiosi non riscontrano una relazione tra Sfinge e Horus; qualcuno, invece, identificando Horus con il Sole, ritiene che il rapporto esista dal momento che la Sfinge assiste alla sua nascita ogni giorno. La Sfinge rivolgendosi verso est, scorge l’alba ogni giorno, mentre soltanto due volte l’anno vede nascere il sole in modo diretto; certamente è stata pensata come un monumento solare. Se nel corso dei secoli il monumento ha sempre guardato verso il sole, non è stato così per le stelle sullo sfondo, che si sono spostate a causa della precessione degli equinozi. Grazie ai calcoli elaborati al computer è stato possibile ricostruire su che sfondo di stelle sorgesse il sole nei diversi secoli, ed è interessante notare che nel 10500 a.C.(datazione a cui risalirebbe la costruzione della Sfinge) era proprio la costellazione del leone( i sostenitori di questa teoria ipotizzarono che gli antichi egizi, osservando questa costellazione, che assomiglia chiaramente a un leone sdraiato di lato, l’associassero alla Sfinge). Così come le piramidi a Giza sarebbero disposte come le stelle della cintura di Orione(ricordata nel Quaderno della Vergiliana, a proposito del territorio del Centro Italia). A rafforzare quest’ipotesi nel 10500 a.C. la linea immaginaria che collega le tre piramidi da nord a sud puntava direttamente verso il meridiano celeste intersecandosi con la costellazione di Orione. Figura androgina, solo in seguito considerata femminile e alata, con barba e zampe di altri animali oltre al leone. L’enigma di cui è portatrice è molteplice ma il secondo indovinello più raro e più antico recita così: “Ci sono due sorelle: la prima dà alla luce l’altra e questa, a sua volta, dà vita alla prima. Chi sono le due sorelle?” La risposta è: “il giorno e la notte” (in greco entrambe le parole sono femminili). Inoltre uno dei misteri della Sfinge, alimentato dalle leggende popolari, è certamente la presenza di passaggi nascosti al suo interno. Attualmente è nota l’origine di uno di essi soltanto: un breve varco senza uscita dietro la testa, effettuato nel XIX secolo da J. S.Perring e H. Vyse durante la ricerca di una camera segreta all’interno del corpo. L’ipotesi che all’interno del monumento ci siano camere nascoste non ha riscontri scientifici anche se gli ultimi scavi del 2007 hanno rilevato la presenza di una fitta rete di cunicoli. La stanza dei registri è una mitica biblioteca sepolta sotto la sfinge di Giza,che secondo alcuni conterrebbe tutta la conoscenza degli antichi Egizi su rotoli di papiro, oltre alla storia del perduto continente di Atlantide. Infine un’ ultima curiosità… Al Museo Archeologico Nazionale di Napoli,è custodito un cratere apulo che si ritiene illustri un altro mito (a noi non pervenuto) avente la Sfinge come protagonista: un sileno che porge al mostro un uccello chiuso nel palmo della sua mano. L’analogia con una favola di Esopo(la n. 55, in cui un contadino, per dimostrare l’onniscienza dell’oracolo di Delfi, si reca presso di lui con un passero in mano, e gli chiede se ha con sé una cosa vivente o non vivente, pronto ad uccidere l’uccellino nel caso la risposta sia la prima) ha fatto pensare che il sileno stia sottoponendo la sfinge ad un enigma, cosa che rovescerebbe il mito di Edipo! Insomma dopo 10000 anni il mistero continua… forse in quanto ha a che fare col segreto della vita che è in noi?!

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