Rispondi a: La legge del Do ut Des

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Angelo
Partecipante
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Sono perfettamente d’accordo con il fatto, indiscutibile, che l’appartenere alla Schola sia un legame che ci “impone” di donare, e non solo di ricevere.
Il vero punto, credo, sia la comprensione del concetto di “Amore” che i Maestri ci indicano, e che noi dobbiamo scoprire nel suo signficato Vero. Non è semplice, riuscire a penetrare questo principio, svincolarlo da egoismi e da legami affettivi per renderlo quell’Amore, fatto di compassione e di pietà per i sofferenti, in grado di farci immedesimare con il loro dolore. Per comprendere una cosa dobbiamo essere la cosa stessa. Qui il principio fondamentale di essere un tutto con l’Uno che ci circonda.
Il nostro ascenso è legato alla comprensione di quel movimento continuo, eterno e indissolubile che ci lega al Centro dispensatore di bene, e la nostra quotidianiatà, legata al nostro operare, ci consente di essere “attivi” e “passivi” nel donare e nel ricevere.
Buoni pensieri, buone parole e buone azioni.Questo ci lega tutti insieme in quel circolo di Amore e Bene sul quale la Schola si fonda.
Poi, il nostro ascenso, è legato alla possibilità di risveglire quell’ “Io dormiente” in ognuno di noi, che attende di essere attivato, se siamo nelle condizioni di poterlo fare, per vedere finlmente nascere il Sole.
Ci vuole tempo e pazienza, e nel frattempo dobbiamo essere grati per tutto quello che ci viene donato. Cerchiamo di ridistribuirlo con volontà attiva.
Già essere qui, ci ricollega ogni giorno, scrivere mi rimette in contatto con Tutti Voi, e non è semplice sensazione.
Vi abbraccio come sempre.

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