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Macrobio
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Carissimi,
la notte tra il 30 aprile e il primo maggio in molte regioni di Europa si celebravano riti arborei antichissimi in onore del Sole che vinceva sugli Inferi ed in Italia tale tradizione approdò con il Calendimaggio medievale. In queste notti in molte zone italiane si festeggiava e si danzava onorando il ritorno della Vita, le giovani si addobbavano con fiori e i ragazzi sfidavano l’albero della cuccagna, chiaro riferimento all’Albero Cosmico. Durante le processioni i giovani donavano ramoscelli alle fanciulle e si intonavano canti.
Uno di questi, di origine toscana, è riportato da Alfredo Cattabiani nel suo bel libro “Calendario” (Ed. Rusconi):
Eccolo maggio pian pian pian piano con l’acqua in grembo e lle mezzine in mano e
ben venga maggio, e maggio ll’è venuto.
Eccolo maggio, fa fiorì l’ortica se c’è bambini in casa che Iddio li benedica e ben venga
maggio, e maggio ll’è venuto.
Eccolo maggio, fa fiorì lle zucche, date marito alla bella datelo anche alle brutte e ben
venga maggio, e maggio ll’è venuto.
Eccolo maggio, fa fiorì lle pere a voi Capoccia vi si chiede da bere e ben venga maggio,
e maggio ll’è venuto.
E piano piano mi voglio avvicinare, quei giovin belli li voglio salutare; e piano e piano
avvicinar mi voglio, quei giovin belli salutar li voglio.
Fiore di maggio, fiore di gaggia sete i più belli che nella festa sia; fiore di maggio gli è
fiorito i rosi unguanno dami ed un altr’anno sposi; fiore di maggio gli è fiorì gli ontani e
prego Iddio che vi tenga tutti sani; e ben venga maggio, e maggio ll’è venuto.

Ecco, con l’augurio che il Maggio ci “tenga tutti sani”, vi auguro una felice serata!

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