D’accordissimo con Mara329: rifuggiamo dai dogmatismi, è davvero più facile fraintendersi che comprendersi, proprio in ragione al diverso significato che ognuno tende ad attribuire alla stessa frase o semplicemente parola. Sulla spinosissima questione se il destino ce lo facciamo noi oppure quanto sia già una carta stampata “ex tunc”, voglio dilungarmi un attimo oltre al concetto etimologico della radicale di “sta” a cui ieri ho accennato. Nei Dialoghi sull’Ermetismo, alla fine del Primo Dialogo, il Maestro ricordava al Discepolo che l’onnipotenza di qualunque Nume non può distruggere né cancellare le cose passate o decretate, facendo sì che non siano mai esistite. Nel Primo Volume della Scienza dei Magi, all’inizio della pagina 223, compare la frase “l’individuo viene al mondo fisico con coefficienti propri dell’individualità che incarna”, e nel Volume Secondo, sempre Scienza dei Magi, alla pagina 259, compare un preciso riferimento all’atavismo, “eredità psichica e morbosa”, praticamente un destino in embrione. Credo a ragion veduta, ritengo e ci metto in ultimo anche spero, che dalla nascita in poi ci si muova da questa base di partenza, circostanze, contingenze, fatti e misfatti in ordine strettamente concatenato, condizioneranno l’esistenza e le scelte di ognuno secondo il proprio margine di azione, sempre soggetto a modifiche “in corso d’Opera”, spingendo progressivamente l’acceleratore, un pizzico per volta, sulla Volontà, fedele alleata, ma da coltivare sempre ed in ogni luogo.
Un caro saluto ed una buona domenica a tutti i naviganti