La luce delle candele offre anche un altro vantaggio: secondo gli esperti una fonte luminosa il cui spettro contiene una percentuale di luce rossa il più possibile naturale, tra le quali rientra la luce della candela come quella delle lampadine a incandescenza, ormai bandite dagli scaffali di vendita, deve essere preferita a una con un’elevata percentuale di luce blu (computer, tv). Un’elevata percentuale di luce blu inibisce la secrezione della Melatonina, necessaria per un buon sonno ristoratore, mentre la luce rossa la stimola.
La Melatonina è secreta dalla Ghiandola Pineale al buio, con un picco tra le 2 e le 4 della notte, a livello dell’Ipotalamo ed è una sostanza fondamentale nella regolazione del ciclo sonno-veglia. In altre parole, il miglior momento della giornata per accendere una candela è la sera dopo il tramonto, in quanto grazie all’elevata percentuale di luce rossa il corpo può secernere indisturbato la melatonina.
Nello studio della Dottoressa Isaxon sugli effetti del fumo della candela sul ritmo cardiaco, a cui fa riferimento l’interessante post di Macrobio, sono state usate candele di stearina, un grasso naturale in quanto avverte l’American Chemical Society che le candele di cera realizzate con paraffina, il tipo più comune, hanno un effetto diverso rilasciando sostanze chimiche potenzialmente dannose. Si consiglia dunque di utilizzare candele di cera d’api e candele di soia.