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wiwa70
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Ringrazio Bell per il suggerimento, è stato utile effettivamente rivedersi i post precedenti…nel frattempo leggevo la notizia della pubblicazione del libro”La fisica dell’anima”che ha avuto una tale risonanza da aver spinto l’ONU a tenere un discorso sull’argomento alle Nazioni Unite. Oltre all’importanza della fisica quantistica per le scoperte tecnologiche, nella pubblicazione si parla di due fenomeni quantistici: “l’esperimento della doppia fenditura”(secondo cui la realtà è consapevole) e il fenomeno dell’entanglement(azione a distanza)per dimostrare l’esistenza dell’invisibile e dell’anima, analizzandone le dinamiche. Su quest’ultimo aspetto(azione a distanza) persino Einstein si era mostrato dubbioso e con un paradosso domandò a Bohr(padre della fisica quantistica) se la meccanica quantistica poteva fornire una descrizione completa della realtà, indicando l’evento come impossibile a realizzarsi. Poi con i primi esperimenti fatti negli anni ’90, che ne hanno dimostrato l’esistenza, si è evidenziato che era il modello classico a non essere completo, in quanto lì manca la concezione dell’Invisibile. Si parte dal presupposto, infatti, che ogni cosa è corpo, onda e campo e il fenomeno dell’ azione a distanza dimostrerebbe che il campo è onnipresente nel tempo e nello spazio( e ciò definirebbe il concetto di anima).L’azione a distanza quindi non si può spiegare se non ammettendo che c’è un campo onnipresente associato ad ogni struttura della realtà; da qui non si può affermare che “l’invisibile non è reale perchè non è visibile” Ma cosa implica includere l’invisibile nella realtà? Implica che “non si è più separati da essa perchè tutta la realtà è nel nostro campo e noi siamo nel campo di ogni cosa che esiste” . Questa consapevolezza si traduce -secondo l’autore-”in una più vera felicità, quindi meno conflitti e migliori relazioni, più gentilezza, creatività, produttività e salute”. Ciò che mancherebbe all’Uomo di oggi che vive in perenne conflitto, sarebbe dunque una visione della realtà incompleta rispetto a quella dimostrata dalla fisica quantistica e cioè che esiste una dimensione invisibile da includere nel nostro modo di concepire la realtà”. Credo che tutto ciò all’Ermetismo non dica niente di nuovo…ma è incoraggiante che la scienza cominci a parlare in questi termini!

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