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m_rosa
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Due studiosi italiani, un astrofisico e un neurochirurgo, hanno pubblicato sulla rivista Frontiers of Physics, uno studio del 2020 in cui indagano le analogie tra il cervello umano e l’universo: il numero di galassie osservabili è simile al numero di neuroni (un centinaio di milioni le prime e 69 milioni i secondi); nei due sistemi solo il 30% della massa è costituita da neuroni e galassie mentre il resto è costituita dai lunghi filamenti che collegano neuroni e galassie; in entrambi i sistemi il 75% della massa è costituito da un materiale passivo, acqua per il il cervello e energia oscura per l’universo; somiglianze tra il numero medio delle connessioni in una galassia e in un neurone “Somiglianze che sembrano suggerire che in entrambi i sistemi la connettività delle reti si evolve in base a principi fisici che devono essere simili”; inoltre “la distribuzione della fluttuazione all’interno della rete neuronale del cervelletto segue la stessa progressione della distribuzione della materia nella rete cosmica ma, ovviamente, su una scala più ampia”.
Che dire? Mi viene in mente il primo aforisma ermetico “uno è il mondo, uno è l’uomo e uno è l’uovo”
Per chi vuole approfondire: Frontiers | The Quantitative Comparison Between the Neuronal Network and the Cosmic Web | Physics (IA) (DOI: 10.3389/fphy.2020.525731).

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