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mandragola11
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Se ho capito bene, Alef, le piante non farebbero che ritrasmettere una comunicazione (vibrazione/ritmo/musica) intrinseca al loro dna, ricevuta ab origine e pertanto in virtù di questa riprodurla all’infinito. Le reazioni alla musica sarebbero un riverbero o una risonanza di questa informazione di base. Molto affascinante, mi pare che alla fine ci riporti a un senso ermetico dell’esistente e all’unità della Materia. Molto bello!

Per Buteo: stimolata dalle tue riflessioni (e quelle di Mara329) ho trovato un articolo interessante di cui riporto uno stralcio, ma vale la pena leggerlo tutto.
https://lifestyle.datamanager.it/2017/03/201703stefano-mancuso-anche-le-piante-un-cervello/
“Le piante pensano, reagiscono, ricordano, risolvono problemi complessi e hanno elaborato strategie sorprendenti di adattamento. «Le piante hanno molto da insegnarci, sono simbolo della modernità» – spiega Stefano Mancuso direttore del LINV, il Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale dell’Università di Firenze. «Possiamo costruire un futuro completamente nuovo imparando dalle piante a progettare computer, robot e reti migliori». Mentre il genere umano muove ancora i primi passi in un mondo dove ogni cosa è connessa, le piante hanno sviluppato un’intelligenza di rete, distribuita e senza un centro di comando per interagire con l’ambiente che le circonda…Le piante hanno sviluppato tra i quindici e i venti sensi diversi, compresi i cinque simili ai nostri. «L’intelligenza è la capacità di risolvere problemi»…Così gli algoritmi di machine learning alla base delle future applicazioni robotiche e di intelligenza artificiale, invece di ispirarsi alle reti neurali, dovranno andare alla ricerca del segreto dell’intelligenza che si nasconde nelle radici delle piante. “

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