Rispondi a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM

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guglielmo tell
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Vorrei dire anch’io la mia sul coach, figura che nasce dall’ambito sportivo, per aiutare un atleta a focalizzarsi su un risultato. non ne ho mai frequentato nessuno per raggiungere obiettivi personali, pero’ nelle aziende dove lavoro oppure ho lavorato esiste la cultura del coaching: di ogni dipendente si misura la produttivita’ e gli si da degli obiettivi ragionevoli per migliorarla.
A tal fine, piu’ o meno una volta al mese, si fa un incontro con il coach e si analizza insieme una particolare performance per evidenziare i punti forti o deboli (ad esempio, una telefonata al cliente) e ci si ragiona sopra, possibilmente usando un approccio maieutico. Di questa che e’ la mia esperienza diretta, non trovo nulla di negativo, in pratica il coach qui non usa nessena tecnica stratosferica e segreta, ti costringe semplicemente a sederti e fare il punto rispetto ad un obiettivo che ti sei prefisso (o legato al miglioramento aziendale da cui deriva anche un piccolo miglioramento economico del dipendente), cosa che per esempio da soli (parlo per me) si tende a rimandare oppure a non fare in modo abbastanza razionale. Pertanto non trovo nulla di sconvolgente che la stessa dinamica possa essere utilizzata per uno scopo piu’ personale come perdere peso o migliorare un’area del proprio carattere. Un caro saluto a tutti.

  • Questa risposta è stata modificata 5 anni, 5 mesi fa da guglielmo tell.
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