Valutazioni di terapeutica ermetica su microbiologia e patogenie microbiche (a cavallo fra fine ‘800 e primi ‘900)

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Valutazioni di terapeutica ermetica su microbiologia e patogenie microbiche (a cavallo fra fine ‘800 e primi ‘900)

NUOVO – La medicina è una scienza in formazione, la prima delle scienze che attinge alla sorgente della vita per completare la difesa organica dell’uomo. L’arte di guarire ne dovrebbe essere la forma risolutiva che è lo scopo delle ricerche; quindi una terapeutica esisterà solo quando la medicina, da scienza in formazione diventerà una scienza formata… le condizioni investigative ipotizzando teorie, determinano un mutamento di indirizzo clinico e terapeutico da periodi a periodi di trenta a quarant’anni, in modo che la terapeutica assume forme sconosciute più vaste o più esclusive in breve volgere di tempo. Ma sono tappe gloriose e feconde…Le grandi epoche sono incise nel suo cammino non dalla transitorietà dei metodi curativi, né dalle teorie costellate da ipotesi spesso inaffidabili, ma dalle conquiste di esame che restano ad inaugurare periodi nuovi di prove e di adattamento. Il secolo passato ne è stato ricco…sopravvennero due elementi nuovi di osservazione, la microbiologia da una parte e l’ipnotismo dall’altra, e due uomini che presero il sopravvento su tutte le illustrazioni mediche mondiali: Pasteur e Charcot. In una conferenza del dott. Grasset leggo queste parole: “Nell’uomo ammalato, oggetto della scienza medica, vi è l’uomo e la malattia”. Questa concezione semplice, modernissima, è vecchia di trenta secoli; considerare il principio morboso come entità a parte, come fattore autonomo invadente l’organismo umano, è scuotere la polvere vetusta dalle rovine della medicina caldea che concepiva i due principii del bene e del male. Che l’ente malattia sia un microbo o un bacterio, al confine dei regni vegetale ed animale, o sia un demonio Acush, è lo stesso. Lo studio obiettivo del corpo infermo, nel cumulo delle scoperte di anatomia patologica e fisiologica ha portato ineluttabilmente alla conclusione che il complesso problema misterioso della vita va risolto non nel credere spontanea la manifestazione morbosa, la lesione, come si disse prima, ma nella ricerca di un agente causale della infermità fuori il corpo dell’uomo sano. Il Pasteur ne divenne il maestro indiscusso. La specificità morbosa – cioè che ogni infermità ha la sua causale specifica – cosa che Paracelso sosteneva, senza poterlo dimostrare, combattuto da tutti gli avversari – ha avuto ora il trionfo consacrato dalle investigazioni microbiche. L’agente patogenico seguito nel senso investigatore che il Pasteur iniziò nella sua scuola, dette l’occasione a scoperte più interessanti sulla resistenza dell’organismo alla lotta dell’invasione esterna, del microbo e delle sue tossine, e ne seguirono logiche deduzioni di tutte le contemporanee teorie del virus, delle vaccinazioni, dell’antisepsia e asepsia chirurgica, e quindi fu raggiunta la terapeutica dei sieri, oggi noti per i loro effetti e pei tentativi nuovi. Il Pasteur ha completata tutta l’opera medica anteriore del secolo XIX, trasformando l’igiene empirica in igiene scientifica. Quest’uomo che non era un medico, ha fatto compiere alla nostra scienza – ha scritto il Lépine – il progresso più importante che la medicina abbia realizzata dalla sua origine lontanissima. Ma la microbiologia è una conclusione, non una direttiva; e non distrugge nessuna delle antiche concezioni dei medici che ebbero la potenzialità ermetica di intuire la verità senza dimostrarla. Il fanatismo microbico, che accese di smisurato entusiasmo tutti i neomedici ammiratori della grande constatazione del Pasteur, assunse forme esagerate: la prova scientifica sull’elemento morbifero estraneo al corpo umano non ha demolito, come pareva, i capisaldi della medicina tradizionale. Il contagio per invasione di microbi non ha distrutto le leggi ereditarie. La diatesi urica resta un processo biochimico dell’organismo. Questa scoperta non ha che confermato la potenzialità autonoma del principio vitale negli organismi complessi superiori. “La clinica studiò gli agenti patogeni nell’uomo, analizzò la resistenza e le lotte contro questi microrganismi venuti dall’esterno. La vita dell’uomo si affermò una volta di più e più scientificamente che mai. La vita dei microbi non aveva per niente soppressa la vita degli esseri superiori e l’antico vitalismo non ricevette dalle moderne scoperte una nuova dimostrazione ed una espansione più considerevole. La febbre, l’infiammazione, sono degli atti di difesa; le lesioni di organi non sono che delle localizzazioni della malattia ridiventata uno stato generale, una modalità dell’essere vivente che riconosce e conserva la sua unità, la sua autonomia e l’attività sua propria, base della dottrina vitalistica”. (Sono parole del dott. Grasset in una conferenza sull’evoluzione della medicina in Francia). Ippocrate che assicura l’inalterabile unità dell’essere vivente, riceve venti secoli dopo l’approvazione delle cliniche di Europa? Se questo non fosse, gli esseri viventi sulla terra a quest’ora sarebbero tutti distrutti. L’organismo umano è naturalmente una cittadella forte, pronta a respingere gli attacchi degli invasori: per perdere occorre che si arrenda, cioè sottoscriva alla imposizione del nemico; è lui l’attaccato, cioè l’agente stesso della crisi e della sua guarigione. “La terapia moderna in base a questa verità si riduce non a combattere direttamente il morbo, ma a sollecitare dall’organismo quella potente maggiore attività che reagisca al male”. Ma è sempre così? anche quando il chinino si dà a decine di grammi per combattere le febbri malariche? Non crisi, ma reazione. Mutano i termini, mutando le teorie. La febbre considerata come una reazione difensiva dell’organismo contro i microbi patogeni, è concezione modernissima. La tesi microbica è nel suo cammino ascensionale!! (SM,II 187-189) – I medici a noi contemporanei, pervasi dall’idea dei batteri come causa di ogni infezione, hanno scagliato sulla povera umanità un diluvio di idee paurose, i supermistici dei quali danno il tipo non raro dell’uomo affetto da mania di intossicazione che non mangia più un’insalata di lattuga o un’ostrica o una ciliegia, se prima non glie l’hanno fatta bollire in un pignatta a fuoco violento. Nell’enunciato mistico di tutte le specie la suggestione predomina ardita; spesso medici e pubblico sono suggestionati; veicolo di suggestione sono la stampa e le volgarizzazioni di ogni specie che preparano le superstizioni del prossimo secolo. La verità è che i batteri, i microbi, sono al limite della botanica e della zoologia, e il pubblico grosso li immagina decisamene come bestie feroci a proporzioni microscopiche.  Le purificazioni degli antichi rituali caldei, duemila anni avanti l’era volgare, dovevano rassomigliare alle disinfezioni di oggi. Allora la malattia era considerata come presa di possesso di chi aveva peccato allontanando il suo dio, e diventava la “possessione di un demonio o cattivo spirito”, concezione che fu per lungo tempo la nostra occidentale, fino a Pinel.  Il dott. Couteneau scrive : “questa etiologia della malattia domina tutta la medicina babilonese e vi si trovano gran parte delle nozioni che noi ammettiamo oggi, ma trasportate dalla pratica e dalla osservazione nel piano speculativo. Il peccato crea il terreno propizio e mette l’uomo nello stato di minore resistenza e di ricettività; il demonio, equivalente al microbo, consegue i suoi disordini sino alla sua espulsione. L’assimilazione del demone alla malattia è totale, e tra questi agenti noi contiamo il demonio febbre e il demonio mal di testa tanto temuto dai babilonesi. Il bacillo di Herbert quattromila anni fa era un cattivo spirito del tifo”. I dotti collaboratori dell’Istituto Pasteur proclamano che l’uomo in stato normale di resistenza non soggiace agli attacchi dei microbi. (SM,II,374-375) – I batteri, i bacilli, i microbi sono sull’orlo di due forme vitali da voi classificate: vegetale e animale. E’ l’elemento dell’infinitamente piccolo che trasporta l’invisibile atomo di vita e di morte da vita a vita? oppure è un approssimativo denominatore di un’energia trasformatrice embrionale della vita universale? Ovvero è il prodotto della dissoluzione di vita in trasformazione di energie embrionali? Non lo sapete….Ormai il dado è tratto e il partito è preso. L’origine morbosa è microbica. Tutti i contagi, tutte le infezioni sono microbiche. Nella Natura, secondo l’attuale quarto d’ora della scienza, vi è costantemente preparato un attentato alla vita di un essere vivente. Tanti morbi, tante specie di bacilli, i veri imbecilli malefici tra i funghi invisibili del principio del male, imbecilli irresponsabili e gerenti responsabili di tutti gl’insuccessi della terapia. Ed avete persuaso il mondo che milioni di pericoli invisibili, ignoti, insospettati, stanno ad ogni minuto per trascinarci nella tomba, di cui tutti hanno paura. Microbi nell’acqua, nell’aria, nella terra; solo il fuoco è puro, ed anche il calore alcuni distrugge ed altri alimenta.  Ed avete studiato e avete (o scoperta rara)! capito che il corpo umano, creato da un dio ignoto o dalla necessità di vivere, ha in sé tutte le difese naturali per rendere innocui questi nemici spaventevoli. Il microbo del carbonchio diventa innocente in una goccia di muco. Ogni rivestimento epiteliale dalla bocca alle narici, alla laringe, ai polmoni, agl’intestini, neutralizza i veleni degl’invasori. Il bacillo del tifo di Eberth in un intestino sano fa cilecca. Basta leggere i volgarizzamenti degli scienziati fatti pel grosso pubblico, per assistere ad epopee pittoresche e a battaglie tra cellule e microbi, tra leucociti e bacilli, tra acidi e batteri e  secrezioni. Metchnikoff ha scoperto la fagocitosi che è la voracità di microbi a microbi in guerra: il vitalismo rudimentale nei monocellulari, che urta anche i fisiochimici antivitalisti…Di qui la isopatia coi sieri o sieroterapia per vincere i nemici quando l’organismo umano, già indebolito, non riesce ad espellere o neutralizzare g’invasori…e finite col riconoscere che un corpo sano, nel completo funzionamento del suo apparato naturale di difesa, non può essere attaccato dai microbi e vinto; dunque bisogna concludere che dove il microbo si manifesta vittorioso, ha trovato già l’organismo predisposto, cioè attacca, vince, genera l’infezione quando l’organismo è già malato; quindi il principio di ogni morbo è nell’organismo indipendentemente dal microbo che lo attacca…L’errore (è) di non investigare l’essenza del principio vitale! Tu mi dici “indebolito”, senza pensare se l’indebolimento organico che prepara una invasione vittoriosa dei batteri omicidi abbia rapporto essenziale col principio di vita e con l’energia reattiva della materia, perché ignorate causa, sede e sviluppo del potere energetico determinato dal principio vita, cui è legato come secondo fattore della triade…quindi il principio morbigeno, la natura specifica ed unica del morbo voi non la troverete mai. (SM,II, 28-30) –  Tifo viene dal greco e significa stupore: è la febbre che rende stupido, sonnolente. Dunque lo stato di oscuramento della coscienza viene dalle funzioni anormali che influiscono sull’intelligenza, come i narcotici, come i veleni. Se è vero che sia il solo bacillo di Herbert che causa il tifo, bisognerebbe assolutamente persuadersi che l’intelligenza è alla mercé del piccolo batterio patogenico. Ma il fatto che lo stesso bacillo in altri uomini è digerito, senza che abbia la possanza di avvelenarli, dimostra che la potestà reattiva della coscienza sulle funzioni, quando è energica, agisce da espulsore dei principi morbosi. Di questa teoria e pratica della medicina aurea parlerò altrove, ma qui, come esempio, resta notato che gli uomini che vivono in uno stato di equilibrio mentale e di parca vita sono i non colpiti da tutte le epidemie per la reazione attiva della mentalità sulle cause morbigene. (SM,II,181-182, nota 2) – Gli elementi patogeni che i medici contemporanei cercano nei batteri per spiegarsi la diffusione dei morbi e che passeranno di moda più presto che non si creda, la medicina avvenire troverà in un elemento imponderabile alle attuali ricerche: nello spirito dell’uomo in contatto o in contrasto con lo spirito delle cose. Allora avverrà una profonda rivoluzione nella sapienza umana e finirà il mondo…cioè finirà il mondo dell’ignoranza laureata che saetta fulmini e scomuniche contro chi la contraddice, finirà lo stato di tenebre e si inizierà un periodo novello nel quale le scienze umane saranno le scienze dello spirito umano… Allora si troverà la ragione profonda del perché le società ieratiche o iniziatiche antiche non conobbero medici migliori di Esculapio e di Osiride guaritori di mali per virtù spirituali. Allora si comprenderà che cosa erano le ecatombe sacre degli antichi e che cosa i  sacrifici suggeriti dagli oracoli per far cessare i flagelli. Invito a leggere Tucidide il brano riguardante la pestilenza di Atene, e il modo come la pestilenza cessò: non so se in vista di una apparizione di una epidemia gli oracoli scientifici possano oggi, 24 secoli dopo, suggerire un rimedio che facesse per incanto cessare la moria, con la uccisione di una pecora o di uno scorpione! (SM,I,361-362) –

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4 Comments

  1. A.Detommaso 15 Settembre 2014 al 16:20 - Rispondi

    Per quanto sopra enunciato e per i numerosi concetti ivi contenuti, mi pare di comprendere che tra le “medicine” più efficaci da consumare vi sia la Prevenzione, a tal proposito desidero esprimere il mio pensiero:
    Prevenire per es.- di farsi suggestionare dalle abbondanti demonizzazioni diffuse dai media, da queste profuse a piene mani x sostenere tutto e il contrario di tutto, con il rischio di trasformare una menzogna che, presentandosi invero come (verità apparente), si consolida con il passaparola.
    Dall’auspicio di una corretta prevenzione, mi sposterei alla pratica di un intelligente diffidenza tesa, non a dissociarsi dal mondo in cui si vive, quanto ad approfondire ciò che viene passato x buono attraverso contributi pluralistici di estrazione scientifica.
    Mi pare di capire che il male non sia tanto da individuare nell’attività microbica, quanto nella perdita dell’equilibrio di quei naturali processi psicofisici di difesa, intrinseci nell’uomo, e più profusamente negli organismi viventi in generale.
    Mi rendo conto che sostenere da parte mia, tutto questo è molto facile, lo è forse meno, adottare, sposandolo come stile di vita; giacché riconoscere certi punti essenziali, potrebbe far conseguire un primo successo.
    Forse non siamo tutti uguali, ma individuando i principi generali su cui il Bene si fonda, si può con fermezza intraprendere un rapido e costante combattimento contro il male, x annichilirlo in favore della Salute!
    Concludo con l’augurio che il mondo scientifico “ufficiale”, presto possa riconoscere ed individuare il motore propulsore della vita, ovvero la Vita stessa, o meglio quel che il G. Maestro chiama PRINCIPIO VITA!
    Quest’ultimo evidentemente già conosciuto e sapientemente tramandato in ogni tempo dalle Caste Sacerdotali appartenenti all’autentica Tradizione Iniziatica Ininterotta, e più precisamente oggi come ieri, dalla nobile FR+TM+ di MIRIAM – PRO SALUTE POPULI!!

  2. sannitica2011 4 Luglio 2014 al 08:36 - Rispondi

    Oggi si inizia a capire quanto la flora intestinale sia importante per il mantenimento della salute, e che il nostro rapporto coi batteri sia naturale e non nocivo. Riporto dal web: “il corpo umano contiene mille miliardi di cellule batteriche, ospitate per lo più nell’apparato digerente e in particolare nell’intestino, che formano quello che viene chiamato biota. Gli scienziati stanno chiarendo molti processi utili al mantenimento dello stato di salute, soprattutto quelli coinvolti nel processi di digestione e delle difese immunitarie, che coinvolgono proprio il biota intestinale. Alcune terapie antitumorali, per esempio, necessitano del buon funzionamento dei microrganismi del nostro intestino per essere efficaci, come dimostrato quest’anno da uno studio pubblicato su “Nature”. Altri collegamenti prima sconosciuti riguardano la mancanza di specifici ceppi batterici e l’insorgenza di un tumore del fegato riscontrato con più frequenza nei soggetti obesi, come dimostrato in due studi pubblicati su “Science”. In futuro, la medicina sempre più personalizzata dovrà tenere conto di questo universo batterico che alberga nel nostro intestino”.

  3. filosobek 26 Giugno 2014 al 19:38 - Rispondi

    “La medicina avvenire troverà in un elemento imponderabile alle attuali ricerche: nello spirito dell’uomo in contatto o in contrasto con lo spirito delle cose…”.
    Questo passaggio mi ha molto colpito. Pare che Kremmerz alluda a un magnetismo della materia vivente, di OGNI materia vivente che, io immagino, in quanto comunque polarizzata per effetto del movimento, potrebbe attrarre o respingere le altre forme viventi, dalla infima alla grande.
    (Ad esempio, la pratica delle Lunazioni è tutta una cantica celebrante il connubio o la repulsione tra le forme vegetali, animali, minerali in stato solido, liquido o gassoso; metalli e pietre; erbe foglie e fiori; carni pesci e molluschi e così via… E pure vi è magnetismo all’interno dello stesso corpo fra le sue componenti e verso le sostanze che esso forma e trasforma: dagli effluvi odorosi ai cibi alle impressioni. In questo periodo poi è esaltato lo scambio costante fra la nostra ombra e la luce del sole così da alterare vistosamente il discorso biochimico!).
    Non si può non considerare quanto Kremmerz diceva sull’investigare l’essenza del principio vitale rammaricando che si ignorasse causa sede e sviluppo del potere energetico determinato dal principio vita cui è legato: non solo è un errore non investigare l’essenza del principio vitale, ma anche un peccato non farlo perché continua a sfuggire dalle dita quel Bene che così ardentemente andiamo cercando per la nostra salute.

    • wiwa70 30 Giugno 2014 al 12:41 - Rispondi

      “Questa scoperta(microbiologia) non ha che confermato la potenzialità autonoma del principio vitale negli organismi complessi superiori” e poi ancora “…. la medicina avvenire troverà in un elemento imponderabile alle attuali ricerche: nello spirito dell’uomo in contatto o in contrasto con lo spirito delle cose”.
      Queste parole del Maestro Kremmerz mi hanno molto colpito e mi hanno ricordato un’altra sua espressione che, nella Scienza dei Magi vol. II, dice:” Bisogna leggere un solo libro profondamente, il proprio”. Sarà questo che intende quando dice che dobbiamo imparare a capire cos’è la terapeutica o “arte del guarire”?

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