Un dono d’Amore “in musica”

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Un dono d’Amore “in musica”

‪Cari Utenti di Kremmerz.it, Cari Fratelli e Care Sorelle in Miriam,

in questa tiepida serata di metà aprile, mentre un quarto crescente di Luna svirgola, coronato di stelle, nel cielo terso, ci è giunto da un nostro “speciale” Fratello un inaspettato dono musicale:

la sua esecuzione al pianoforte di “Pezzi freddi”, del compositore francese di fine ottocento Erik Satie.

Siamo commossi per averci partecipato per primi la presenza del video su Yotube dandoci il consenso di condividerlo con tutti Voi su questo sito e di trascrivere il suo stesso commento all’esecuzione in cui include pure il suo pensiero affettuoso e grato per la nostra Fratellanza di Miriam.

Lo pubblichiamo di seguito invitandovi a visionare il seguente video:

https://www.youtube.com/watch?v=XjPorlcnDMA

per ascoltare la splendida esecuzione e, per chi l’ha conosciuto personalmente, rivederlo in tutto il suo solare modo di essere, il suo appassionato amore per la vita e la sua incrollabile fede nel Bene.

Un saluto dalla direzione del sito e, in particolare, a Giovanni Maria il grato e amorevole abbraccio della Fratellanza tutta.

Giovanni Maria Varisco – “PIèces Froides – Airs à faire fuir” (Erik Satie, 1897)

 

Pubblicato il 15 apr 2016

“Sai, bisognerebbe creare della musica d’arredamento, cioè una musica che facesse parte dei rumori dell’ambiente in cui viene diffusa, che ne tenesse conto. Dovrebbe essere melodiosa in modo da coprire il suono metallico dei coltelli e delle forchette senza però cancellarlo completamente, senza imporsi troppo. Riempirebbe i silenzi, a volte imbarazzanti dei commensali. Risparmierebbe il solito scambio di banalità. Inoltre neutralizzerebbe i rumori della strada che penetrano indiscretamente dall’esterno.” (Erik Satie)

Da ragazzo avevo un pianoforte a coda nel grande salone della casa paterna e mi accorgevo che suonare insieme al brusio leggero dei presenti sparsi nella sala, risultava psicologicamente più semplice e facile. Riflettendo era chiaro che, così come non accade nel silenzio severo di una sala di registrazione, i rumori di fondo e di accompagnamento impedivano il manifestarsi del proprio sé, sdoppiato, tanto giudice quanto critico inflessibile e severo della propria esecuzione. Ci sono registrazioni di Bill Evans in cui il piacere d’ascolto del suo suonare si confonde con i rumori di piatti e forchette dei presenti nel locale. Glenn Gould, altro genio dell’esecuzione musicale, suggeriva di studiare con un elettrodomestico acceso.

Dico questo perché la citazione di Satie che apre il commento ai Pezzi freddi trova un’accezione di lettura anche dal punto di vista dell’esecutore. E vi assicuro che dalla parte dell’interprete l’impegno di una esecuzione con i rumori di fondo è senz’altro meno gravoso di una esecuzione in una sala totalmente silenziosa.

Le incisioni dei Pezzi freddi nascono da un amore speciale che ho per quest’Autore già da tempi lontani, quando studiavo Storia della musica e mi preparavo al Concorso nazionale per cattedre nei Conservatori Italiani. Ma l’idea dei video, associata a queste esecuzioni, mi è venuta in mente, quasi suggerita, nel silenzio del mio studio e nel profondo della mia concentrazione.

I Pezzi freddi suddivisi ciascuno in tre pezzi, scelta affatto casuale, invitano l’esecutore a riflettere sul significato nascosto ed esoterico in cui é immersa l’intera opera del compositore. Che per Satie il numero tre (3) fosse un’ossessione mistica non è da mettere in dubbio, tantomeno che il simbolismo trinitario fosse associato all’ordine cabalistico dei Rosa Croce. Ma l’idea che i primi tre Pezzi freddi, in particolare, abbiano l’impronta “eroica” di una pratica esoterica è probabilmente un’ipotesi azzardata ma, dal mio punto di vista, onesta.

Se vi dicessi di essere stato trasportato durante l’esecuzione e lo studio dell’opera in una dimensione extracorporea tramite una percezione sottile ed occulta, ci credereste? È stato proprio questo tipo di esperienza di forte emozione a suggerirmi tale affascinante ipotesi. Ho vissuto, attraverso una percezione straordinaria, una dimensione intelligente… “in-te-ligo“. Intendo una “intelligenza di sintesi della Verità”, per dirla con le parole del M° Jah-Hel. Detto questo non posso non tener conto del mio passato di studioso ermetico e che quindi le mie appassionate pratiche in tal senso abbiano potuto influire, nell’elaborazione di tale intuizione. Ma tant’è!

L’idea iniziale era approcciare il video creando immagini dell’atto di amore di tipo “eroico” tali da stimolarne il significato più profondo e puro. Una sorta di “immacolata concezione” attraverso un sottotesto visivo assolutamente inequivocabile per gli iniziati di pratiche esoterico magiche. L’obiettiva difficoltà della sua realizzazione mi ha portato a cambiare strada e proporre l’immagine di una donna in riva al mare (protoplasma universale?) in attesa di essere “accolta“ dalle onde. Mentre, nella seconda esecuzione dei tre Pezzi freddi, il mare diventa protagonista con il suo movimento incessante, e metafora – con i tre colori nero, bianco, rosso – delle tre Opere di Pratica Alchemica: Nigredo, Albedo e Rubedo.

Sarò lieto se le immagini riusciranno a suscitare un barlume di interesse e di intuizione a chi le guarda e se il fruitore, a sua volta, potrà interrogarsi sul loro significato. Ma più semplicemente mi auguro che i video riaccendano un interesse intellettualmente e artisticamente significativo verso questo compositore.

Colgo l’occasione per rivolgere un pensiero, sempre presente e costante nella mia vita, alla Fratellanza Terapeutico Magica di Miriam e al suo fondatore M° J.M.Kremm-Erz nonché al M° attuale Jah-Hel , alias Anna Maria Piscitelli per il Bene e L’Amore profuso, pro salute populi, e per il grande giovamento che, di questo Bene e Amore, ho ricevuto in merito agli accadimenti della mia vita.

Un piccolo tributo alla Grande Opera della loro Esistenza.

“Benché le nostre informazioni siano false, non le garantiamo…“ (Satie)

Giovanni Maria Varisco e gaia

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8 Comments

  1. mandragola11 1 Giugno 2016 al 01:25 - Rispondi

    Riascoltando la splendida esecuzione accompagnata dalle parole di Giovanni, mi son detta che in fondo non è così strano che un musicista contempli anche i rumori e le interferenze date dai suoni dell’ambiente. Evidentemente sbagliando ho sempre creduto che un “addetto ai lavori” avesse esigenza del silenzio più totale. Ma un vero artista forse ricerca un tale contatto con la sua interiorità, che necessariamente deve trovare una corrispondenza tra interno ed esterno. Allora anche il suono dei piatti e delle forchette , come un sasso che ruzzola in terra o una porta che sbatte, potrebbero avere una corrispondenza tale nella fisicità, nello stesso corpo come cassa di sonanza (o risonanza?), da essere parte dell’orchestra.
    In ultimo, le intense parole che riconducono alla Miriam e al Maestro chiudono il cerchio di questa bella testimonianza ricca di ottimismo e coraggio.
    Un forte abbraccio a tutto il Blog.

  2. Corolla 25 Aprile 2016 al 21:17 - Rispondi

    Queste note di fine ottocento ci trasportano in un vasto spazio aperto fatto di libertà e verità. La Miriam si pone come un faro e uno spiraglio, contro il caos e la confusione del vivere quotidiano. Tornando ai nostri Quaderni, vorrei dire che la felice immagine bucolica presente nel Timbro Vergiliano, mostra un’agricoltura terrestre chiaramente collegata a un’agricoltura “celeste”. Il paesaggio della Valnerina nelle notti estive accoglie la visione di un preciso quadro astronomico; le cerimonie agricole che si sono lì avvicendate nel tempo e i riti pastorali ricalcano i temi di un’antica sapienza e il sommo lavoro alchemico dei Maestri.

  3. m_rosa 18 Aprile 2016 al 15:20 - Rispondi

    E’ stato bello ricevere la tua testimonianza d’Amore verso la Miriam, i Maestri, la Musica, la Vita. Perché è questo che traspare dal tuo video, dalle tue parole e dalla tua interpretazione che, da sola, ti proietta in quel Circuito Vitale Positivo che noi Fratelli chiamiamo Miriam. Ben ritrovato, Giovanni!

    • mercuriale2011 19 Aprile 2016 al 08:17 - Rispondi

      Che gioia poter riascoltare Giovanni che suona!!
      …..che emozione sentire quelle note… mi hanno commosso e riempito il cuore di gioia.
      Grazie Giovanni per la tua testimonianza ricca di amore e sempre Grazie Miriam!

  4. tanaquilla9 17 Aprile 2016 al 09:16 - Rispondi

    Anche per me una graditissima sorpresa, e una grande e felice commozione nel sentire la musica di Giovanni e leggere le sue parole d’amore rivolte alla Vita, ai Maestri di Miriam e alla Fratellanza. E’ il trionfo dell’Amore nella sua vita che non può che far gioire. Grazie per la condivisione.

  5. fulva11 17 Aprile 2016 al 00:33 - Rispondi

    Che bella sorpresa!
    È tale la gioia di ritrovare Giovanni così che le parole si sciolgono in emozioni guardando e ascoltando il video.
    Carissimo fratello, grazie per la tua preziosa testimonianza, pregna di una sensibilità che partendo evidentemente da lontano, si dipana nelle note in vibrante materica essenza e amore per la Vita e la Miriam cui dedichi amorevoli parole di gratitudine.

    A presto e buonanotte.

  6. gelsomino 16 Aprile 2016 al 15:00 - Rispondi

    E’ stato bello avere l’occasione di rivedere Giovanni ed apprezzarlo ancora una volta per le sue capacità tecniche e sopratutto interpretative. Ma altrettanto bello e significativo leggere la sua calorosa testimonianza di affetto e gratitudine per il Bene che la Miriam sa dare !

  7. shedyet 16 Aprile 2016 al 00:45 - Rispondi

    Guardando il volto di questo Fratello ritornato dal grembo della Miriam, riflettevo sul fatto che l’umidità, connaturata alla materia vivente e vitale, inutilmente viene rincorsa: così come è venuta, così si allontana come un rivolo che dopo essersi gonfiato in ruscello spumeggiante torna a inabissarsi. E così ritorna.
    Kremmerz parla della “immortalità luminosa dello spirito intelligente della materia” e mi viene da pensare che questo fuoco interno che ci muove sia umidità radicale che rende turgido il faccino dei bimbi e sparendo avvizzisce quella dei vecchi; sfugge nella malattia e ritorna come ritorna la Primavera nel tripudio della salute.
    Chissà allora che quando si parla di integrazione non si parli della Forza occulta e profonda capace di chiamare e richiamare proprio quell’umidità che porta la vita alle cellule e rende costante il calore, quella che in noi si fa sangue e linfa e fino al midollo comunica il messaggio di ogni atomo che si riconosce nell’io…
    L’aspirazione e la respirazione di questo invisibile mondo ancora palpitano nel variegato profumo della Primavera e sulle magiche note di un compositore della Belle Epoque – che si disse rosacruciano – stanotte restituito dal nostro artista come la Miriam ha restituito lui.

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