SOLSTIZIO D’ESTATE 2015

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SOLSTIZIO D’ESTATE 2015

summer0421 GIUGNO ORE 18,39 – Inizia il giorno più lungo dell’anno. Sappiate approfittarne… nel BENE e… con AMORE.

AUGURI a TUTTI dallaDirezione che rinvia al seguente link:

https://www.kremmerz.it/new/la-costellazione-del-cancro-e-il-solstizio-destate-in-attesa-dellagape-di-solleone/

 

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15 Comments

  1. garrulo1 30 Agosto 2015 al 18:15 - Rispondi

    Decisamente invitante ad una profonda riflessione il post di Wiva 70, circa le potenzialità nutritive dei cibi. Come emerso negli incontri organizzati dalla Schola degli anni 2011/2012 sulla nutrizione auto poietica, il timing nutritivo, in specialmodo tra madre e figlio, può vantare un valore aggiunto insito naturalmente nella componente Amore. Ma questa componente, la possiamo reincontrare a tavola in famiglia, se vi è una ottima armonia tra i commensali, e le virtù energetiche dei cibi possono ovviamente risultare esaltate se la scelta è azzeccata in relazione alle stagioni, alle quantità, agli abbinamenti, persino ai colori e così via. La massima espressione di questo Principio, è naturalmente realizzato nella nostra Agape rituale: un Matrimonio (LuniSolare), implica necessariamente la presenza del fattore Cosmico “Amore”. In quel particolarissimo momento astronomico (Plenilunio di Solleone), che tutto permea e tinge, il Pasto Sacro Rituale, presenta questo immenso valore aggiunto di cui ci si può ulteriormente nutrire, se consumato il più possibile con scienza e coscienza di quali siano i meccanismi trasmutativi in gioco in tale circostanza, dei quali il cibo, fin nelle più minuscole molecole, ne diventa il veicolo. Da qui l’importanza dei cibi della terra ove logisticamente si è riuniti, di stagione, il gradimento di ogni portata, l’equilibrio nelle dosi. Passato questo momento unico nell’intero anno solare, sarebbe bene tentare di restare per quanto possibile consapevoli che ogni pasto, credo proprio richiami per analogia, un principio di trasformazione (del cibo in energia motoria), reso possibile dall’elemento calore, che in questo caso ha le sembianze del fuoco digestivo o metabolismo.
    Un caro saluto.

  2. fler95 27 Agosto 2015 al 17:12 - Rispondi

    Leggo che a Milano è stata inaugurata una mostra intitolata LA GRANDE MADRE e dedicata al potere generativo della donna nell’arte e nella società. “In molte civiltà antiche la Dea Madre era spesso una divinità protettrice dei raccolti e della terra, quindi la fertilità e la nutrizione si legano intimamente alla figura della madre, non solo a livello individuale, ma anche sul piano della religione e della cultura” spiega il curatore Massimiliano Gioni diventato padre proprio in questi giorni.
    Ricordo una osservazione del Maestro M.A.Iah-hel a proposito della maternità: rilevava che la madre diventa tale in un percorso graduale già da quando è gestante mentre il padre inizia a riconoscersi tale solo quando materialmente la vita si manifesta, a parto avvenuto.
    Negli anni ho molto riflettuto su questo punto, palese quanto significativo.
    Ora, le immagini oggetto della mostra di cui sopra – che considerano la maternità in tutti i suoi aspetti, vista sia dalla donna che dall’uomo – riconducono forzatamente a una visione di come la madre ‘appare’ e non possono evidentemente che solo ‘indicare’ ciò che la madre, una madre ‘è’ focalizzandone ora l’uno ora l’altro aspetto. Diceva Kremmerz – “per conoscere ciò che è la cosa, bisogna essere la cosa stessa. Se tu in magia vuoi conoscere che cosa sia il cavallo, bisogna che tu ti senta cavallo. Se invece resti bue e io ti parlo del cavallo, tu non capirai”.
    Così, per conoscere ciò che è essere madre bisogna diventare madre. Bisogna vivere in simbiosi con ciò che si coltiva. Quando i contadini cominciarono la loro esperienza di agricoltori impararono a temere ogni grandinata e ogni siccità come se ghiaccio e arsura toccassero direttamente loro e non le piantine in germe, i virgulti sbocciati, le frutta ancora verdi o mature in attesa di finire nel cesto.
    Essere madre è amare la vita per la vita, e trovare bellissima anche l’albicocca ammaccata come il bimbo Down, i limoni opachi e non trattati come il neonato ancora coperto di sangue.
    E mi viene da osservare che nei confronti della Natura siamo tutti come i papà: guardiamo quanto Essa partorisce e ci viene data l’occasione per stabilire un rapporto. Ci sfugge se e come abbiamo partecipato alla creazione e spesso abbiamo la tendenza a cercare in quanto vediamo solo ciò che ci somiglia, senza considerare tutto il resto.

  3. sannitica2011 26 Agosto 2015 al 20:44 - Rispondi

    Una notizia al TG, stasera, mi ha fatto sorridere: la vita dell’uomo dipende dall’attività impollinatrice delle api, insomma dalla presenza di piccoli insetti. E ho pensato allo stratosferico orgoglio dell’essere umano, ai problemi enormi e catastrofici che crea, mentre nella realtà è un tutt’uno e dipende dall’ecosistema in cui vive. La “Signora degli animali” doveva essere un modo antichissimo per far comprendere quanto fosse importante l’intera sfera biologica e animale della vita e quanto è necessario oggi cambiare rotta.Oggi studiano le api per evitare la loro scomparsa e capirne le cause. Sembra che già Einstein lo avesse detto: la vita senza le api per l’essere umano sarebbe di breve durata.

    • wiwa70 7 Settembre 2015 al 11:00 - Rispondi

      In effetti, come diceva Sannitica, è curioso come un piccolo insetto sia così importante e famoso nella storia….l’ape, tanto utile all’uomo da sempre, è emblema di operosità fin dalla preistoria(si ha notizia da pitture murali rinvenute nella Cueva de la Araña, presso Bicorp, nella provincia di Valencia in Spagna, già nel periodo magdaleniano), ed anche insetto simbolico in miti, leggende e religioni. Nella mitologia greca erano considerate messaggere delle Muse per la loro sensibilità ai suoni, ma anche il simbolo del popolo obbediente al suo re. Secondo la leggenda, Zeus bambino fu nascosto dalla madre Rea, in una grotta del monte Ida a Creta per sottrarlo al padre Crono, che voleva divorarlo, fu nutrito, oltre che dal latte della capra Amaltea, da un miele prodotto dalle api locali. Essendo il miele nell’antichità l’unica fonte di zucchero, l’ape, sua produttrice, era tenuta in alta considerazione(vedi anche il tema della bugonia, ovvero dell’origine della vita( lo sciame) da carcasse di animali sacrificati, di solito buoi, come indica il nome, ma anche leoni) .
      Gli episodi più noti sono narrati da Virgilio nelle Georgiche(IV, 528,-558), ripreso da Ovidio nei Fasti (I, 363-380), e dall’Antico Testamento (Giudici, 14,14). Particolarmente considerata era l’organizzazione dell’alveare, descritta con ammirazione da Plinio il Vecchio, e presa a paragone per la sua laboriosità dallo stesso Cicerone. L’ape era anche simbolo del coraggio, per la sua determinazione nell’attaccare gli aggressori, e della verginità. Anche Virgilio esalta la purezza delle api «… che non si abbandonano all’amore, non si infiacchiscono nei piaceri e non conoscono né l’unione dei sessi, né i dolorosi sforzi del parto.» Plutarco, in questo senso, affermava che le api puntano il loro pungiglione contro chi è schiavo dei piaceri del sesso. Non a caso, l’iconologia cristiana considerò molto positivamente la figura simbolica dell’ape: San Francesco di Sales paragona, nel suo Traité de l’amour de Dieu, l’anima dell’uomo, nel corso della sua vita terrestre, ad un’ape, paragone già formulato nel testo Vitis mystica, attribuito a San Bernardo. Rudolf Steiner, parlava di api come esseri dalle caratteristiche “solari” per eccellenza, e sosteneva che«…gli insetti ci ammaestrano su quanto vi è di più elevato in natura»; mentre Dante paragona le anime degli angeli alle api:” sì come schiera d’api che s’infiora / una fiata e una si ritorna / là dove il suo laboro s’insapora” Divina Commedia, Paradiso, XXXI, 7-9. Questa immagine anima-ape, risaliva probabilmente agli antichi egizi, secondo l’egittologo francese Alexandre Moret. Inoltre, era considerato come simbolo nella Massoneria per indicare l’operosità laboriosa di tutti i Fratelli.
      Dal punto di vista scientifico, è stato studiato che le femmine hanno un atteggiamento “altruistico” per il bene della specie, sono in grado di rinunciare a procreare per farlo fare all’ape regina. Questo in quanto, la rinuncia a prolificare, per permettere ad uno stretto consanguineo di avere molti discendenti, è una “strategia” premiata dalla selezione naturale, se la quantità di propri geni che un individuo trasmette “indirettamente” è maggiore di quella che trasmetterebbe riproducendosi da sé. Nel caso delle api, la regina che si riproduce è madre o sorella delle operaie che la aiutano, e produce molti più discendenti di quanti potrebbe produrne un’ape solitaria. Infatti sono insetti sociali e appartengono all’ordine degli Imenotteri. In tale gruppo, i maschi vengono prodotti per partenogenesi, da uova non fecondate: come risultato, i maschi sono aploidi, e producono spermatozoi che contengono tutti i loro geni, e sono quindi tutti uguali tra loro (questo comportamento, comune solo a Imenotteri e pochi altri insetti, si chiama aplodiploide). Due api femmine, invece, con lo stesso padre, hanno la metà del genoma di origine paterna identica e la metà di origine materna, per metà uguale e per metà diversa. Il risultato è che due sorelle hanno 3/4 di geni in comune, mentre madre e figlia ne hanno solo 1/2. All’operaia risulta quindi più “conveniente” farsi generare sorelle dalla regina, piuttosto che fare figlie “in proprio.
      Verrebbe quasi da pensare che, in qualche modo, il concetto di Fratellanza premi anche in Natura!!

  4. wiwa70 23 Agosto 2015 al 15:22 - Rispondi

    A proposito di nutrizione, ho letto un articolo sulla nostra dieta Mediterranea, tratto da “Airone”, di B. Merlo del 9\2013 che aggiunge alcune sfumature interessanti a ciò che era già forse noto a tutti….il termine è stato coniato negli anni ’50 da uno scienziato statunitense A. B. Keys il quale la adottò per tutta la sua vita(forse per quello ha vissuto 101 anni!!) ed è diventata nel 2010 Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità per l’Unesco, citando i 7 paesi in particolare in cui è stata adottata come attitudine alimentare storica ispirata alla tradizione: Italia, Spagna, Marocco, Grecia, Croazia, Cipro, Portogallo. E’ stato condotto , inoltre, uno studio all’Università di Atene, su oltre 22 mila adulti, per alcuni anni, per cui chi mangia cereali integrali, frutta, verdura, olio extravergine d’oliva, vino rosso , carni bianche, pesce , legumi e latticini magri, gode di tutta una serie di privilegi: dalla riduzione del tasso di mortalità (17\31%), al 10-20% di possibilità in meno di contrarre malattie anche gravi(tumori, malattie cardiache, demenza senile e Alzheimer), oltre che un declino più lento e migliori capacità cognitive ecc. ; tutto ciò grazie agli antiossidanti, che rallentano i processi d’invecchiamento e degenerativi delle cellule, alle fibre che controllano il peso ,perché fanno assorbire meno grassi e zuccheri semplici(in particolare controllano l’ormone insulina che è responsabile degli attacchi di fame a breve distanza dal pasto!) e in generale, ad una combinazione virtuosa di alimenti su cui la scienza non ha ancora finito di indagare..in questo senso Giorgio Calabrese, docente all’Università di Napoli e Torino di dietetica e nutrizione umana, aggiunge: “E’ un modello alimentare etico che regala uno stile di vita sano, allegro e colorato, che fa bene all’umore ed è trasversale e duttile in quanto adatto alle specifiche esigenze di variegate categorie(sportivi, bambini, donne in gravidanza, anziani ecc.).
    Infine un gruppo internazionale di scienziati della nutrizione afferma che alla base di questa piramide alimentare virtuosa, quindi più importante di qualsiasi alimento, ci deve essere uno stile di vita: praticare attività fisica, riposare a sufficienza, rispettare la biodiversità e stagionalità dei prodotti, privilegiare quelli locali ed ecologici cioè che non provengono da colture intensive ma soprattutto indicano se è possibile di non mangiare da soli, in quanto la solitudine spinge ad esagerare col cibo che diventa consolatorio….quindi, viene da pensare che non solo il lattante per crescere ha bisogno di nutrirsi di latte e amore materno(come è stato sottolineato ampiamente al Convegno sull’Alimentazione della S. P. H. C. I. del 2011-12) ma in qualche modo proseguiamo anche durante tutta la nostra vita a nutrirci di affettività e la convivialità e la condivisione del cibo, non sono solo un sentimento ma diventano parte integrante di quel nutrimento!! Se fosse un film lo potremmo chiamare “Pane, Amore e Fantasia….”…. a quanto pare….l’Amore è Vita e c’entra sempre !!!
    Un caro saluto a tutti

  5. sannitica2011 15 Agosto 2015 al 10:27 - Rispondi

    Un fraterno augurio di buon ferragosto all’intera Fratellanza di Miriam.

  6. Cecio 7 Luglio 2015 al 16:30 - Rispondi

    L’alternarsi delle stagioni “calde” con quelle “fredde” è uno dei temi più presenti nei miti. Ovidio narra, nell’opera “Metamorfosi”, il mito di Venere e Adone (simile all’ebraico Adonai…). Adone, figlio del rapporto incestuoso tra Cinira e Mirra, fanciulla che in seguito si trasformò nell’omonimo albero, famoso più come dono, fece innamorare fin da piccolo Venere e Persefone, le quali, in contesa per la compagnia del giovane, si rivolsero a Giove: questi decretò che Adone passasse sei mesi nell’Ade e sei mesi con Venere. Alla sua morte, venne trasformato nel fiore anemone e dal sangue di Venere stillato dai rovi che intralciavano la corsa verso il giovane alla dea, delle rose rosse (forse le stesse che mangiò quell’asino di Lucio?)… Curioso vedere come il mito si intrecci con la ben nota storia di Ade e Persefone collegata di nuovo all’alternarsi delle stagioni. Ma ciò che personalmente ho trovato più interessante è il notare come questi miti, narranti in diverse vesti lo stesso miracolo naturale delle stagioni – l’origine delle quali Ovidio fa risalire sotto l’età dell’argento – abbiano per perno centrale sempre una Dea, che cangia volto da Venere a Minerva (Kremmerz collegava quest’ultima alla Maria vittoriosa sul serpente, all’Immacolata concezione), a Proserpina (che Kremmerz assimilava alla più ctonia Mara), a Giunone, a Iside, a seconda delle virtù. Apuleio nell’ultimo libro dell’Asino d’oro, invoca la Regina del Cielo come Cerere alma, Venere celeste, venerabile Proserpina (triforme, come Ecate… e come tanti draghi….); e la Dea risponde presentandosi come madre degli Dei, Pessinunte, Minerva Cecropia, Venere di Pafo, Diana Dictinna, Proserpina Stigia (di nuovo, appellata così dai Siciliani trilingui), Cerere Attea, Giunone, Ecate, Bellona, Rammusia, o, col suo vero nome, Iside Regina. Regina sull’alternarsi delle stagioni, sull’alternarsi delle trionfo del sole sulle tenebre e della Vita sulla Morte, in un eterno ciclo. Regina delle trasformazioni, delle metamorfosi, le stesse che portarono lo stesso Lucio a ritrasformarsi da Asino, seguendo i consigli di Fotide (che in greco richiama Fos, o luce) a uomo, mangiando le ben note rose ( e incontrando un alto sacerdote che si chiamava Mitra, Dio persiano del Sole)… Dunque, un grazie di cuore per gli auguri della direzione, fatti sotto una bellissima immagine, ritraente il Sole, Apollo, così presente in questi giorni.

  7. sal 4 Luglio 2015 al 20:13 - Rispondi

    La spiga verde… la spiga dorata… l’acqua salata… il Sole.
    La Natura ci parla: di dentro, di fuori: parla al guerriero che è in noi, parla alla sciamana. Parla ad ogni livello di consapevolezza che riusciamo ad accendere.
    E questa Direzione rispecchia e richiama la ‘nostra’ direzione: Una. Che tutto in sé contiene e cui ci si sforza di indirizzare ogni contenuto.
    Così che il contenente ne sia immagine e somiglianza.
    Grazie alla Miriam… e alla Natura…

  8. wiwa70 1 Luglio 2015 al 14:12 - Rispondi

    A proposito di semi e frutti e nutrimento che la Madre Terra ci dona in Estate per nutrirci, proteggerci e sostenerci….mi sono imbattuta in un seme di avocado.. davvero bello in verità, perché è in tutto pari ad un piccolo uovo…e incuriosita sono andata a cercare info e news e questo è quello che ho trovato, con grande sorpresa e interesse, certa che i fratelli medici potranno supportare e, volendo, integrare, notizie d’uso comune, reperite qua e là!!
    L’avocado, dal nahuatl (o azteco) āhuacatl , è parola che indica il frutto (la pianta invece si chiama āhuacacuahuitl) e che significa testicolo, per analogia alla forma di quest’organo. Una particolarità è che può rimanere attaccato alla pianta per mesi, solamente una volta staccato dall’albero si innescano dei meccanismi enzimatici che portano alla maturazione completa del frutto.
    L’avocado (o “aguacate” in Spagnolo), proviene dalla pianta della Persea Americana, della famiglia delle Lauracee. Originario dell’America Centrale(Messico e Guatemala), dove era già parte dell’alimentazione degli indigeni Aztechi e Maya, detto anche “frutto dell’amore”(pare abbia proprietà afrodisiache).
    La principale caratteristica nutrizionale di questo frutto è la sua ricchezza di grassi, specialmente insaturi ed Omega – 3.
    L’apporto più rilevante nell’alimentazione è di acido grasso linolenico e Omega – 3, grassi “buoni” in quanto capaci di stimolare la produzione di colesterolo buono (HDL) e frenare il deposito di quello cattivo (LDL). Con questa proprietà dell’avocado si può diminuire il colesterolo nel sangue (ipercolesterolemia), si può prevenire l’arteriosclerosi e le patologie causate dall’ostruzione del cuore e delle arterie.
    Ma gli effetti positivi non sono solo per il cuore: l’avocado è anche ricco di fitonutrienti, elementi antiossidanti che aiutano a liberare la cellula dai radicali liberi. L’Università dello stato dell’Ohio, in USA, ha dimostrato inoltre che l’avocado è in grado di prevenire la formazione di tumori della bocca ed è tra i primi 27 alimenti considerati fondamentali per la lotta al cancro.
    Un altro aspetto positivo a favore dell’avocado è il suo ricco contenuto di Vitamina A, utile per la vista( 7 volte più dell’ananas). È inoltre ricco di vitamina E, ed entrambe le vitamine sono forti antiossidanti, che aiutano specialmente contro l’invecchiamento della pelle e la sua elasticità. Si aggiungono alla lista delle proprietà anche numerose vitamine: B1 e B2 (preziose per il sistema nervoso), D, E, K, H e PP. Altri antiossidanti potenti presenti in questo frutto sono il glutatione e la luteina. Altre virtù dell’avocado:
    Aiuta a prevenire il morbo di Alzheimer
    Aiuta a migliorare la depressione
    Si utilizza nella terapia nutrizionale del paziente con sclerosi multipla
    Grazie al suo contenuto in Vitamina D, aiuta l’assorbimento di calcio e fosforo, aiutando ad avere ossa e denti più sani e resistenti contro osteoporosi e artrosi
    Aiuta a diminuire il prurito nelle dermatiti ed altre patologie dermatologiche o allergie della pelle
    Ha poteri antinfiammatori.
    Uno degli ultimi vantaggi riscontrati nell’avocado è la capacità di rallentare l’assorbimento del glucosio a livello intestinale, e quindi di regolazione dei livelli di glicemia, ottimo per i diabetici.
    Uniche controindicazioni : non è consigliato per le insufficienze renali ,è tossico per gli animali(per la presenza di un acido grasso, la persina, innocua per l’uomo) ed è molto calorico per chi segue una dieta dimagrante, va utilizzato questo frutto come sostituto dell’olio o di altri grassi, ma non utilizzarlo in eccesso(un etto apporta 230 calorie).
    Estremamente prezioso invece per l’alimentazione delle donne in gravidanza perché molto ricco di acido folico(è consigliabile per lei mangiarne una metà al giorno).
    L’acido folico aiuta a prevenire malformazioni a carico del sistema nervoso, gravi difetti congeniti del cervello e del midollo spinale; mezzo frutto ne contiene 57 microgrammi, pari al 14% del fabbisogno giornaliero;
    Infine, ricercatori del dipartimento di biochimica applicata dell’Università di Shizuoka, in Giappone, hanno somministrato una sostanza tossica per il fegato, la galattosamina, a cavie da laboratorio e poi li hanno nutriti con vari tipi di frutti mescolati al mangime usuale. Il frutto che ha mostrato maggiore capacità nel rallentare il danno epatico da tossina è risultato essere proprio l’avocado.
    Ha proprietà aromatiche, digestive e aiuta a contrastare la dissenteria, essendo un ottimo astringente.
    Davvero “la Natura non fa niente di inutile” come diceva un grande Saggio!!
    Un caro saluto a tutti

  9. fulva11 28 Giugno 2015 al 22:43 - Rispondi

    Ho riascoltato la simpatica ballata del solstizio e sperimentato l’acqua di S.Giovanni anche quest’anno. Ringrazio la Direzione per averlo ricordato. Nel link cui rimanda ci dice che “chi vuol progredire dunque dovrà impegnarsi nella pratica e in una preparazione effettiva che conduce a guardare il mondo, astraendosi da esso, e a purificare la propria coscienza dalla nebbia della convenzione umana.” Rileggere queste parole, ha portato anche me a riflettere ulteriormente sull’importanza della pratica miriamica, come gradualmente purifichi il nostro organismo mentale e corporale, dandoci la certezza di una maggior distacco dal coinvolgimento passionale e dagli affanni delle questioni della vita sociale, importantissime, ma indubbiamente capaci di catturare e appesantire come piombo verso il basso.
    Riguardo all’influenza terapeutica della luce solare, l’Ansa del 22 Giugno riporta che “Il sole sembra essere un alleato delle donne che desiderano avere un bambino. L’esposizione a un tempo soleggiato un mese prima aumenta,infatti di oltre un terzo (35%) le possibilità di successo dei trattamenti di fecondazione in vitro. E secondo gli esperti i benefici sembrano esserci anche per chi cerca una gravidanza naturale. E’ quanto emerge da una ricerca belga, dello University Hospital Ghent’s Centre for Reproductive Medicine, presentata alla European Society of Human Reproduction and Embryology’s annual conference di Lisbona, in Portogallo. L’ipotesi degli studiosi, che hanno esaminato per sei anni i dati relativi a 6000 donne sottoposte a trattamenti di fecondazione in vitro, è che un ruolo importante potrebbe essere giocato dalla melatonina, che viene stimolata dalla luce del sole e oltre ad aiutarci a dormire influenza il ciclo riproduttivo. Anche l’importanza della vitamina D, che si ‘attiva’ col sole, non è da trascurare, perché si pensa influenzi la qualità degli ovociti prodotti in base a studi svolti in precedenza.”
    Il sole oltre a spazzare via le tenebre è efficace come principio atto a rendere fecondi, e allora in sintonia col solstizio che il nostro sole occulto, nella finalità della pratica iniziatica, ci renda fecondi di Bene, per noi e per gli altri.
    Auguri di cuore a tutte/i

  10. m_rosa 26 Giugno 2015 al 22:38 - Rispondi

    Ultimamente mi è capitato di assistere ad uno spettacolo di fuochi pirotecnici e come tutti quelli che erano li, con gli occhi al cielo, ero affascinata e ammaliata e mi chiedevo cos’è che in questo spettacolo colpisce e incanta tante persone. La risposta era proprio li, nel titolo della serata, “la magia dei fuochi d’artificio”, e cos’era questa magia se non cercare di ripetere e ricreare ciò che la natura ci offre spontaneamente e senza artifici? Le nuove immagini del Sito ne sono la testimonianza, e dunque cos’è la Magia se non la riproduzione o meglio la produzione di fenomeni che la Natura ci offre gratuitamente, tutti i giorni, senza che cnessuno ci faccia caso più di tanto? Ringrazio dal profondo del cuore le Gerarchie della Schola del Kremmerz che si prodigano indefessamente affinchè la Magia della Vita Universa sia, per lo meno, da tutti riconosciuta e poi, magari, anche apprezzata ed amata. Auguri per un’estate ricca di Bene a tutto il Popolo di Miriam.

  11. segezia 24 Giugno 2015 al 22:18 - Rispondi

    Profittare della LUCE era ed è un’ovvietà per i contadini che nella bella stagione continuamente si attivano appresso ai terreni loro, curando che siano sempre umidi al punto giusto in relazione alla temperatura e al tipo di prodotto che stanno coltivando (di questi tempi, basta nulla a rovinare il raccolto e anche una grandinata può far stringere il cuore di angoscia!).
    Il lavoro di tutto l’anno è esposto alla Luce ma anche a ogni pericolo: le intemperie e gli animali che lo minano dall’esterno, la fatica e la stanchezza che attentano alla determinazione del coltivatore.
    Il contadino impara a vivere così: fidando nella propria esperienza ma sapendo che l’ultima parola spetta alla Provvidenza.
    Lavoro dell’uomo e della Natura uniti in un binomio talmente stretto che dovette venire naturale fin dagli albori della civiltà stanziale pregare le nuvole e i venti e tutto ciò che unisce al Sole. Infatti d’estate la Madre Terra può fare poco per proteggere i Suoi figli…: e nondimeno è radiosa nei mille colori, la polpa abbondante come mammella gonfia di latte e i semi in preparazione per un nuovo ciclo.
    ESTATE.
    Raramente la maturità umana viene vissuta con questa consapevolezza, eppure è la nostra estate nonché il momento in cui prepariamo il futuro a venire. Lavoro, impegni, corse ed affanni, pressioni affettive e sociali in chi è ormai adulto e inserito nel tessuto delle relazioni: è facile farsi prendere e dimenticare che senza quel seme in fondo alla strada la nostra esistenza non avrebbe scopo né valore.
    La MIRIAM aiuta a dare la maiuscola alla parola Seme. La MIRIAM ripara dalle intemperie e dagli animali, in un modo che trascende ogni apprezzamento.
    La MIRIAM è Provvidenza ed è Giustizia, eppure non ha nulla di mistico perché ti cambia nella carne con intelligenza arcana.
    Bisogna aggrapparsi a quella Luce e lavorare il più possibile quando c’è.
    Dolcissima, generosa, prodiga ESTATE.

  12. mercuriale2011 24 Giugno 2015 al 18:35 - Rispondi

    Anch’io ho riascoltato la ballata ed è vero fa proprio venire la voglia di ballare!!!
    Le nuove immagini relative all’estate trasmettono la gioia di vivere, lo stupore di fronte all’esplosione che si ha nella natura e il desiderio di parteciparvi.
    Le spighe dorate mi hanno fatto tornare alla mente l’esperienze vissute con il Maestro, incise nella parte profonda del mio essere, cerco di ricordare per tentare di prendere coscienza e nutrire quel seme; ma è fondamentale riuscire a preparare e rendere il terreno adatto affinché questo germogli…..
    Grazie alla Direzione per i continui input e auguri a tutti i Fratelli !

  13. wiwa70 24 Giugno 2015 al 16:55 - Rispondi

    Un sentito GRAZIE alle nostre Superiori Gerarchie che perseverano instancabilmente nel “Bene con Amore…..”
    e ci indicano la strada al pari di una Buona Stella!!
    Un Buono e Proficuo Solstizio d’Estate a tutti i cari Fratelli e Sorelle

  14. sannitica2011 20 Giugno 2015 al 21:19 - Rispondi

    Ho riascoltato la ballata per il Solstizio d’Estate che, come l’anno scorso, mi ha comunicato molta allegria e voglia di danzare sotto le stelle…certo se il tempo lo permettesse. Stanotte molti guarderanno Saturno, il “Signore degli anelli” che sarà visibile nel cielo a sud-est, pare anche solo con un potente cannocchiale. Il mondo universo ci circonda e ci ospita e niente è più bello che seguirne i ritmi e gli avvenimenti . Un saluto estivo a tutti.

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