Relazione sintetica dell’Agape di Solleone e della Riunione Plenaria della S.P.H.C.I. Fr+ Tm+ di Miriam®tenutasi a Cascia – Hotel La Reggia – nei giorni 15 – 16 – 17 – 18 agosto 2019
Giovedì 15 Agosto
Alle ore 19,00, nella sala delle riunioni appositamente predisposta dalla struttura ospitante, alla presenza della Delegazione Generale, del Circolo Interno rappresentato nella completezza del suo organigramma, delle cariche accademiali delle cinque Accademie Regolari e Ortodosse riconosciute e degli oltre settanta fra le Sorelle e i Fratelli convenuti da ogni parte d’Italia, ha inizio la Riunione Plenaria convocata in occasione dell’Agape Rituale del Plenilunio di Solleone.
Il D+ G+ Maestro +++++ M.A. Iah Hel saluta i Fratelli presenti e porge la parola al Maestro •Jeliel per condividere la sua testimonianza.
Riprende la parola il Del+ Gen+ Maestro +++++M.A. Iah Hel per presentare il Maestro •L.J. Aniel, invitando tutti i fratelli a proteggere e preservare i Maestri.
Il Maestro •L.J. Aniel porge ai Fratelli tutti il suo messaggio beneaugurale per l’Agape di Solleone.
Al termine, i Fratelli e le Sorelle manifestano la loro partecipazione sentita con un caloroso applauso alle Gerarchie e ai Loro Rappresentanti presenti.
Ci si reca poi all’esterno della Sala, all’aperto, dove anche gli ospiti invitati hanno modo di presenziare al discorso beneaugurale dei Presidi, nel quale vengono ripercorsi i punti salienti del lavoro delle Accademie, improntato sull’esercizio dell’attività terapeutica e sul lavoro di ricerca del Timbro della Schola. L’accento verte in particolare sulla ricaduta, in termini di maggior senso di unitarietà e di consapevolezza, su tutti i componenti della Catena Orante.
Sempre all’aperto e al termine delle relazioni dei Presidi, viene offerto un ottimo aperitivo, cui fa seguito l’Agape Rituale celebrata in spirito di armonia nella grande sala interna.
Venerdì 16 Agosto – mattino
Dalle ore 9,00 alle ore 9,30 si svolge l’Assemblea Generale dei Soci dell’Associazione Culturale S.P.H.C.I., dove vengono espletate le formalità richieste e assunte le deliberazioni previste dall’Ordine del Giorno. Al termine di questa necessaria incombenza, il D+ G+ apre la Riunione Plenaria precisando che per l’occasione non è stato volutamente stilato un programma, al fine di lasciare massima elasticità allo svolgimento dei lavori. In linea di massima si cercherà di concentrare la presentazione dei lavori nella giornata odierna, mentre il 17 si potrebbe fare una parentesi escursionistica, per poi riprendere il filo dei lavori al termine di essa e nella mattinata della giornata successiva.
Il D+ G+ chiede quindi alle responsabili delle tre Segreterie di operare un aggiornamento sullo stato dei lavori.
Per la Segreteria Centro:
la Sr •Sehehiah fa una breve sintesi per quanto riguarda l’area del Centro Italia. Riferisce che alcune schede già trattate la scorsa riunione sono state arricchite con nuove integrazioni e sono state completate.
Precisa inoltre che le schede inserite in mappa sono complete nella stratificazione dei periodi, a conferma della continuità della presenza dei simboli nelle diverse aree territoriali. Nel lavoro di ricerca ci si è raccordati sia con il Sud che con il Nord.
Il Fr+++ Massimo ha iniziato ad esaminare l’area dell’alto Lazio e a fare un primo approccio su Roma.
Sono state trovate diverse testimonianze relative alla presenza di Culti delle acque.
Per quanto concerne la testimonianza di culti Egizi, si è evidenziata un’inaspettata presenza in Sardegna: probabilmente la componente egizia era contemporanea alla civiltà del popolo degli Shardana.
La città di Nuoro, il cui nome deriva da num-oro, testimonia una componente mesopotamica originaria mediterranea egizio-caldea.
Il Del+ Gen+ richiama l’attenzione sulla narrazione secondo cui nel Centro del Mediterraneo vi fosse la cosiddetta Civiltà Atlantidea; fanno dunque riflettere le testimonianze rinvenute in Sardegna e in Sicilia che si porrebbero come un riscontro del passaggio della Tradizione. Questi aspetti vanno anche considerati nell’ottica di una possibile retrodatazione dell’origine della tradizione, che tuttavia necessita di conferme scientifiche.
Sempre restando in Sardegna, si riporta un’altra notizia stimolante tratta da un articolo in cui si evince che: a Castelsardo,sede vescovile e sede del Capitolo della Cattedrale, è riemersa una biblioteca di scienze e alchimia rinascimentale. È stato ritrovato un graffito su una lapide tombale nella sacrestia della Cattedrale di S. Antonio Abate, associato ad una significativa iscrizione: “Fratres Cathedralis Ampuriensis” “In Unum”. Questa traccia, nella sua chiarezza, testimonierebbe l’adesione dei Canonici di Castelsardo dell’epoca ad un’ideologia e a una visione del mondo che secondo certi aspetti sconfinava anche nell’eresia.Il motto “In Unum” sintetizza il ricongiungimento di ogni alterità al principio primo o Pietra Filosofale. Anche la scritta “Fratres” identifica i canonici come un gruppo scelto, una fratellanza.
Si fa notare che il forte richiamo alla scienza alchemica pose alcuni dotti ecclesiastici al centro della cultura umanistica e rinascimentale che da Firenze percorreva l’Italia intera, passando per Roma e diffondendosi in Francia e Spagna.
La Sr+++ Terry osserva che la biblioteca di Castelsardo è stata nascosta volutamente per preservare i testi.
Il Fr+++ Massimo riflette poi sulla componente astronomica, per la quale le emergenze mostrano specularità cielo/terra e riferisce di aver trovato, al riguardo, alcune emergenze in diverse zone del Centro-Italia (Sardegna, Alto Lazio, Lunigiana ecc.).
La Sr •Sehehiah osserva che l’aiuto del Maestro •L.J. Aniel sarebbe utile per poter interpretare questo tipo di corrispondenze. Riflette ad esempio sul Nuraghe, che si sviluppa analogicamente come una cellula in terra e della quale sarebbe interessante trovare una corrispondenza in cielo.
Per la Segreteria Nord:
la Sr •Nemamiah sintetizza il lavoro svolto dai fratelli per quanto riguarda l’area territoriale del Nord Italia.
Sono stati fatti approfondimenti sulla presenza dei culti isiaci nell’area Nord Est.
Si sono trovate diverse testimonianze relative a culti delle acque e alle rituarie inerenti; ad esempio il rituale dell’acqua attinta con mestoli che, una volta utilizzati, venivano poi spezzati affinché non fossero riutilizzati con altre finalità. Analoghe modalità rituali sono state rinvenute nell’area che va verso la Slovenia.
La Sr •Haziel aggiunge che anche nel nord della Campania è stata rinvenuta la stessa tipologia di reperti.
Per quanto concerne i personaggi di un certo rilievo, è stata ritrovata un’incisione che testimonia la presenza del maestro in cattedra Antonio Pelacani, filosofo attivo nel 1200 a Padova, che ha tradotto alcuni testi di Avicenna. Altra evenienza è la Casa dell’Alchimista con simbolo dell’uroboro del 1500, costruita secondo i canoni dell’alchimia.
Per la zona di Venezia sono in corso approfondimenti sulle figure di Niccolò Cusano, Cardano e altri.
Per quanto riguarda l’area della Valcamonica, ricca di emergenze relative all’archeoastronomia, sono state fatte ulteriori integrazioni; molte, poi, le emergenze del periodo arcaico con incisioni archeoastronomiche.
È stato esaminato il tratto della via Francigena che collega Piacenza con Asti ricco di culti dell’acque, inoltre sono state rinvenute alcune statuine egizie. Si accenna ad un Rito di dispersione del vino sulla terra con finalità purificatorie.
Altro reperto interessante sono le Tavolette in bronzo (III sec. d.C.) custodite al museo di Pavia, contenenti ricette mediche con indicazioni rituali su modalità di scelta a sorte o tramite sacerdote, presso fonti anch’esse rituali, per propiziare il favore degli dei,. Il Fr •Igor osserva che la dicitura “la mia fonte” fa riferimento ad una fonte particolare. La Sr+++ Gianfranca osserva che tutti i santuari hanno una fonte vicina.
Per la Segreteria Sud:
la Sr •Haziel espone sinteticamente il lavoro della Circoscrizione Sud.
Precisa che dopo l’ultima riunione i fratelli si sono divisi le regioni da prendere in esame, inoltre sono state eseguite delle integrazioni alle schede già in mappa.
Tra le notizie di rilievo, la testimonianza del passaggio nel 1570 di Giordano Bruno a Campagna in Cilento, dove ha composto diverse opere.
Per quanto riguarda l’area territoriale della Sicilia, gli studi più recenti la riconoscono come centro primario, punto di partenza da cui si è diffuso il processo del Neolitico. Questo concetto ci ritorna perché il Kremmerz diceva che la tradizione viene da Occidente.
Sempre in Sicilia sono presenti più di 40 di indicatori solstiziali o calendari solari in pietra collegati fra loro. In proposito, il D+ G+ pone in rilievo l’importanza delle emergenze astronomiche antiche, come quelle rinvenute in Sicilia. La Sr •Maria aggiunge che molta importanza riveste in quest’area anche la cultura di Castelluccio dell’età del bronzo.
Per i culti egizi la Sicilia è importantissima: sono stati rinvenuti i primi reperti “aegiptiaca”già dall’età del ferro intorno al XI/X sec.a.C.
Anche gli argomenti legati alla medicina sono molto interessanti, con aspetti alchemici e la presenza di alcuni ermetisti. Altra testimonianza riguarda le prime donne medico e la presenza di molti iatromatematici.
Si segnala che, al momento, per quanto riguarda la zona di Taranto, non è stata rinvenuta la presenza di culti egizi.
Il Fr •Igor espone brevemente quanto emerso dallo studio delle regioni del Molise, mentre il Fr+ Alfredo illustra quanto emerso in Abruzzo. In queste zone vi è una forte presenza di acque terapeutiche e culti inerenti ad esse.
A Corfinio vi era un Collegio sacerdotale femminile di Cerere, sono stati rinvenuti resti di un tempio di Ercole su cui si è innestato successivamente il culto S. Michele.
Si ricorda che in Molise furono ritrovate le tavole di Agnone, già studiate in passato dall’Accademia Sebezia.
La Sr •Haziel aggiunge, per quanto riguarda le sacerdotesse di Cerere, che queste erano presenti anche a Napoli e godevano di grande rispetto in quanto ricoprivano anche la carica di magistrati.
Nel territorio della Marsica in Abruzzo, intorno al 1570, è segnalata la presenza di un importante astronomo, Andrea Argoli, che ipotizzò un nuovo modello di sistema solare. Viene ricordato che quei territori erano frequentati anche da Ottaviano. La Marsica è riconosciuta come terra di magia, rilevante anche per la presenza dei Serpari.
In merito ai culti di grotta e alla presenza sul territorio della dea Mefite, si è visto che la Mefite di Rossano di Vaglio in Basilicata viene trattata con l’appellativo di Regine e Signora e presiedeva al patto tra le varie etnie transumanti e la divinità.
Atra interessante emergenza, ancora da approfondire, è quella dei nove cippi con formule augurali con simboli a Banpia in provincia di Potenza. I nove cippi non formavano un tempio chiuso, bensì un recinto all’aperto tipico italico, con geometrie di punti nodali di influenza pitagorica.
Si passa poi all’area della regione Puglia.
In merito alla preparazione della Teriaca il Fr •Poiel ha trovato la notizia che il papavero pugliese era ritenuto ottimo per estrarre l’oppio, ingrediente del composto medicamentale.Veniva preparata in varie città da Venezia a Pisa e Pistoia, con rito pubblico presieduto da armigeri che proteggevano la sua preparazione contro le contraffazioni. Era prodotta anche a Napoli e a Montevergine utilizzando le vipere, provenienti dai Colli Euganei.
La Sr+ Mariella si è interessata dei Dolmen della zona tra Bisceglie e Corato, la cui posizione sembrerebbe speculare a una costellazione. Sottolinea che la Puglia è ricca di questo tipo di emergenze. In Sicilia, a Randazzo, i vari punti delle chiese dedicate alla Vergine sembrerebbero corrispondere alla costellazione della Vergine (da verificare). Si cita anche la Pietra forata della Terra d’Otranto che si rifà al culto antico della fertilità e ha anche funzione terapeutica. La Terra d’Otranto, inoltre, era ricca di medici filosofi.
Restano poi ancora da affrontare: Napoli, con ermetisti come Della Porta, e la Regione Calabria.
Ritornando al territorio dell’Abruzzo si riporta la notizia secondo cui uno studioso ha avanzato l’ipotesi che la casa dei mosaici a Corfinio fosse un luogo di incontro di Schole.
Il Fr+++ Massimo ha condotto un approfondimento sulle Schole e parla della Tradizione dei Comacini che era assolutamente orale e che continua fino alla Tradizione Massonica che ne ripropone l’apparato simbolico. Il D+ G+ suggerisce la domanda sul perchè alcuni luoghi siano stati richiamo di tradizione filosofica o alchemica. Sono da prendere in considerazione i luoghi dove sono transitati gli ermetisti, tenendo ben presente che i riscontri devono poi trovare un collegamento fra loro. In relazione ai Maestri Comacini, ad esempio, il D+G+ chiede se questi possano considerarsi la continuità delle Schole Fabrorum. Prima ancora vi era la tradizione dei geomanti etruschi. Viene fatta notare dal Fr •Mehiel l’importanza dei riti di fondazione etruschi, dai quali i Maestri Comacini potrebbero allora derivare la loro arte.
Il D+ G+ aggiunge, a questo proposito, che la Schola supplisce all’individualismo delle corporazioni (es. quelle medievali) gelose delle loro conoscenze che si tramandavano fra di loro ma non all’esterno. È questo un discorso diverso da quello della trasmissione di conoscenze coniugato al femminile, che nulla ha a che fare con la degenerazione della trasmissione sapienziale in senso individualistico. Ne sono un esempio i Maestri di Miriam, che sono dativi, così come la terapeutica e la medicina al femminile è soprattutto prevenzione.
La Sor •Sehehiah ricorda che dallo studio delle unità di misura si deduce che ogni territorio aveva le proprie, impresse sugli edifici, per indicare le proporzioni armoniche.
Sui simboli della Tradizione, la Delegazione indica che il pentagramma è simbolo di Venere che corrisponde alla stella a otto punte. Stella piena e vuota rappresentano una chiave di lettura? Vuoto e pieno sono complementari come contenuto e contenitore?
Ritornando alle confraternite, la Sr+++ Raffaella dice che quella laica dei Battuti era aperta alle donne ed aveva finalità caritatevole. Altra confraternita importante in Romagna era quella dedicata a Iside, la Confraternita dei Telestini (Sacerdoti di Iside). Il Del+ Gen+ invita ad approfondire anche questa notizia.
Si è riscontrato inoltre che la zona di Forlì è molto dedita alla medicina.
La Sr+++ Viviana domanda se le qualità della Minerva, Medica e Memor, potrebbero essere collegate alla memoria dell’acqua. Il Maestro •Jeliel ricorda che il nostro metodo ci impone rigore e perciò non possiamo sostenere ipotesi con altre ipotesi, per altro non accreditate scientificamente, ma attenerci ai fatti.
Il D+ G+ precisa che possiamo formulare le nostre ipotesi solo sulla base dei reperti e dei riscontri certi.
La Sr •Sehehiah osserva che la formula MMM porta alla salsa di Minerva, fango che si viene a formare; la Salsa è il fango e come luogo conduce alla sanatio.
La Sr •Haziel aggiunge che per quanto concerne la zona del Gargano in Puglia sono presenti nel sottosuolo acque e sorgenti pure e incontaminate con culti antichissimi. Il Del+Gen+ domanda se il Gargano è collegato alla divinità di Beleno, ma la Sr •Haziel precisa che il culto di Beleno è successivo.
Vi è inoltre la notizia dell’uso talismanico, contro la peste, di rocce provenienti dalla grotta di S. Michele sul Gargano.
La Sr+++ Raffaella riporta la notizia che a Travo vi è una grotta con vasche rituali nelle cui rocce è stato riscontrato un magnetismo altissimo.
Il Fr •Poiel riflette che questo magnetismo potrebbe essere collegato alla radioattività, da intendersi come forza della materia. In questo senso, Il concetto di Memor potrebbe essere collegato alla terapeutica per affrontare la malattia.
Prima dell’intervallo, a sospensione di una fase di lavoro molto intensa, la Delegazione Generale mette in rilievo:
- la difficoltà nella consultazione della mappa per la mancanza delle didascalie sotto le immagini
- la necessità di ridurre il materiale esclusivamente alle cose da approfondire, eliminando quanto non necessario, così da agevolare la consultazione della mappa.
Dopo l’intervallo i lavori riprendono con la proiezione, l’illustrazione e il commento delle immagini relative alle schede, iniziando da quanto raccolto dalla Segreteria Nord, seguita dalla proiezione parziale di quanto raccolto dalla Segreteria Sud. La proiezione viene infatti interrotta dal D+ G+ perché, come la precedente, risulta dispersiva per le troppe immagini raccolte, diverse delle quali presentano contenuti riferibili a mera funzione decorativa. Del resto, già nel corso della proiezione il D+ G+ dà un esempio dei criteri da seguire nel selezionare le emergenze utili alla loro inclusione nelle schede e nell’escludere quelle non pertinenti, così come nell’approfondimento di reperti aventi particolare interesse per la ricerca e nella verifica dell’attendibilità delle notizie raccolre e delle relative fonti.
Si sintetizzano qui di seguito le indicazioni e i criteri forniti dalla Delegazione Generale per la rielaborazione del materiale raccolto, così da produrre una scrematura funzionale a una più agevole e utile fruizione dello stesso.
Indicazioni della Delegazione sui criteri di ricerca:
- Sul discorso templare, così come sugli ordini similari, è necessario tenere conto dei diversi aspetti che li riguardano; vi sono infatti diverse tipologie: quella prettamente guerriera, quella terapeutica ecc…che andranno valutate e distinte. Anche per gli ordini ospitalieri va operata una distinzione tra quelli espressione della Chiesa e quelli che si ispiravano a un concetto laico dell’esercizio della terapeutica e della filantropia.
- Considerare, in merito alle tracce del transito della tradizione, anche l’aspetto dell’astrologia e della Iatromatematica (medicina legata all’astronomia) di cui si è occupato il Fr •Poiel, relativamente alla corrispondenzatra macro e micro cosmo.
- I reperti relativi alle costellazioni, decani ed elementi astronomici vanno riuniti in una sola cartella.
- Le Sibille vanno inserite laddove si evince un discorso oracolare.
- Gli elementi museali vanno indagati per la loro reale provenienza e deve essere accertato che sono autoctoni e relativi ai culti locali. È l’incastro dei vari elementi che può aiutare a sostenere una determinata tesi, non basta solo il dato archeologico.
- Gli edifici son più attendibili perchè l’emergenza vi è posta volutamente ed è più affidabile del reperto singolo museale.
- Cercare i simboli non in contesti di chiese, ma isolati in un luogo in cui ci si chiede perché è qui? Chi voleva segnalare la vita o la rigenerazione poneva una stella. I simboli quando sono sparsi nel territorio sono o segni di tappa per i pellegrini perchè si fermassero o – ipotesi – indicavano un percorso per arrivare alla conoscenza delle leggi di natura.
- Tra gli uroboros (ma il discorso vale anche per gli altri simboli ermetici) qual è il primo reperto in ordine cronologico? Da quale luogo è partito il simbolo?
- Lo sforzo è anche capire il significato del simbolo nel tempo, la postdatazione: dopo un utilizzo originario del simbolo, o dopo che qualcuno si è appropriato di un simbolo, questo è stato poi utilizzato successivamente e ci saranno delle differenze a seconda dei tempi e dei contesti.
- L’obiettivo deve essere la sintesi della nostra tradizione che ritroviamo nel Timbro della Schola.
Ulteriori indicazioni metodologiche puntualizzano che:
- non ci si deve disperdere nelle interpretazione alchemiche, poiché queste potrebbero allontanarci dal nocciolo della questione
- è opportuno scavare anche sugli aspetti riguardanti la medicina popolare
- occorre riflettere sul fatto che la medicina popolare può essere indicativa per sottolineare la Tradizione medica che spesso era preventiva, soprattutto quella al femminile, e che queste sono cose da mettere in evidenza perché gli studiosi potrebbero averle trascurate. Infatti la Medicina universitaria non sempre corrispondeva alla Tradizione Medica, a volte, invece, il sapere universitario si è aricchito della Medicina popolare come attestato dalla presenza di molti medici filosofi e astrologhi.
In relazione poi alla domanda della Sor Gianfranca su come si sia trasmessa la conoscenza della medicina, il Maestro •Jeliel invita a considerare che prima che la medicina fosse codificata negli studi universitari, essa veniva intesa e trasmessa come ‘terapeutica’.
Il D+ G+ procede quindi ad assegnare alle Segreterie Generali le linee per il prosieguo del lavoro di ricerca.
Indicazioni del D+ G+ alle Segreterie Generali:
- Il lavoro successivo delle Segreterie consisterà nel riunire le schede e le emergenze in base agli argomenti fondamentali. Dunque le sezioni secondo le quali le Segreterie riuniranno le schede e le emergenze sono le seguenti:
- Astronomia (compresa anche la medicina iatromatematica)
- Culti tradizionali
- Acque terapeutiche (+ grotte, + rocce)
- Medicina e terapeutica
- A noi interessa più la terapeutica che la medicina, cioè più la terapeutica come la intendiamo noi che la medicina ufficiale.
Si giunge così alla pausa pranzo, con l’indicazione che, alla ripresa dei lavori, si procederà per gruppi (Nord, Centro e Sud), con lo scopo di riesaminare il materiale e procedere alla sua selezione secondo le indicazioni ricevute.
Venerdì 16 Agosto – Ripresa dei lavori
Si riprende con la costituzione dei gruppi di lavoro. I gruppi procedono per l’intero pomeriggio, fino alla pausa per la cena. Dopo cena i gruppi si riuniscono nuovamente per procedere nel lavoro di valutazione e di cernita.
Sabato 17 Agosto
Si prosegue il lavoro di selezione e scrematura del materiale delle schede fino alla pausa pranzo, dopo la quale, nelle prime ore pomeridiane, ci si organizza per l’escursione all’Eremo di S. Paterniano, dove si trova una pietra terapeutica che, secondo quanto si tramanda nella tradizione popolare, cura le infermità delle ossa. Giunti sul posto, i Fr+ e le Sor+ si soffermano individualmente presso la pietra curativa per prendere contatto con essa e con le proprietà a questa attribuite. Lungo il percorso è stata fatta una breve sosta per dissetarsi alla fonte del S. Amore.
Dopo cena, facoltativamente, si riuniscono di nuovo i gruppi che devono terminare la selezione del materiale della ricerca.
Domenica 18 Agosto 18/8
La ripresa dei lavori avviene in maniera informale, all’aperto e alla presenza del D.G. Maestro +++++M.A. Iah-Hel e Maestro •Jeliel.
Le Segreterie Generali, dietro invito del D+ G+, chiedono ragguagli sul lavoro da farsi e anche circa i periodi che in scheda sono rimasti sforniti di emergenze a seguito della scrematura eseguita (cioè l’aver eliminato le emergenze inutili, elementi solo decorativi o fuori tema)
La Delegazione Generale chiarisce che per le schede in mappa (da sostituire alle precedenti) le Segreterie faranno in tal modo:
- Per ogni scheda: foto con titolo e didascalia, in unica immagine + notizie (brevi), se ci sono, inserite nella scheda stratificata come foto. Questo al fine di non vedere foto e titoli/didascalie/notizie separatamente. Cosa che fa perdere il filo e la consecutio temporis della scheda.
- Dove c’è un periodo storico sfornito di emergenze scrivere in scheda cosa è successo. Es.: in tal periodo si ripropongono i simboli ma a scopo decorativo.
Le Seg+ invieranno le nuove schede al Fr+++ Massimo perché le inserisca in mappa.
Nel frattempo i Fr+ e le Sr+ di tutte le accademie continueranno il lavoro di prepararazione delle schede di quei territori non ancora esaminati. A tal fine si seguiranno le indicazioni di non inserire emergenze decorative o inutili, quindi fare schede stratificate più brevi. Per ogni periodo storico non occorrono troppi esempi. Le schede approntate saranno poi inviate alle Segreterie di pertinenza.
La Delegazione Generale richiama tutti al senso vero della ricerca:
Tirare le fila, ricondurre al timbro. Individuare la nostra tradizione ermetica dai passaggi dei taumaturghi, dalle influenze pitagoriche, dalle radici storiche. Ad esempio il filo della Sibilla ha continuità sino ad oggi. Ecco il perché del campione sibillino. Bisogna acquisire il metodo: valgano al riguardo le coordinate utilizzate per esaminare il territorio sibillino. Occorre acquisire la chiave per ricollegare la ricerca al timbro e alla nostra tradizione.
Rispetto ad una domanda della Sr+++Mariella sulle Madonne nere, e sulle coordinate per individuare un territorio, il D+G+ risponde:
Non ci interessano le Madonne nere, sono una manifestazione a livello popolare.
Ciò che individua un territorio sono le acque, le grotte. Gli elementi naturali individuano i confini dei territori e non i parametri politici o sociali.
Così è stato – dice la Segreteria Centro – per la valle del Reno.
Il D+ G+, poi, rispetto ad una osservazione del Fr+ Domenico, dice che rispetto ai maestri Comacini le Segreterie Nord e Centro possono cooperare. Poi si aggiunge anche la Segreteria sud, sviluppando il tema nel modo seguente: passaggio di una tradizione costruttiva dalle maestranze romane ai comacini. Al meridione vi sono pipernai e lapicidi.
Si apre anche il discorso sui materiali, e sulla elasticità dei simboli anche a seconda del materiale. (al sud: tufo e materiale vulcanico).
Il Fr •Igor dice che non è facile trovare materiale di studio su come erano organizzate le corporazioni dei costruttori.
La Delegazione Generale rassicura che qualcosa è possibile trovare.
Rispetto alla domanda della Segreteria Sud circa alcuni luoghi come il Cilento, ricchi dei ns. simboli, ma non si conosce la ragione della loro presenza, la Delegazione Generale risponde:
Ci sono luoghi che fanno da magnete e attraggono i ricercatori. Sono luoghi catalizzatori ove gli ermetisti lasciano le tracce del loro passaggio. Altro riscontro è quello celeste: da un tal posto si osserva una certa costellazione. Sono luoghi di energia intesa come qualcosa che viene dal cosmo.
Alla domanda del Fr+ Alfredo se si tratta di magnetismo terrestre, il D+ G+ risponde:
Non è magnetismo terrestre, ma è qualcosa di più sottile che si collega alla nostra parte più profonda. Il magnetismo terrestre ha la sua funzione all’interno di qualcosa di più ampio, cosmico. Ci sono posti con impronta di energia cosmica maggiore di altri. A ciò si aggiunge che chi lo percepisce per primo ci fa un tempio, un segno, un osservatorio astronomico, ecc. e a lui si uniscono altri. Il magnetismo terrestre-cosmico è anche in noi.
Il pranzo collettivo, nel quale si ritrovano le Sorelle e i Fratelli non ancora ripartiti per i luoghi di provenienza, chiude i lavori della Riunione Plenaria di Agosto 2019.
La segreterianord ringrazia catulla, il sito segnalato si potrà inserire nella scheda “Via delle Gallie”,
segnala, inoltre, il “Quaderno di cultura alpina” Priuli e Verlucca editori, dal titolo “Astronomia e antica architettura sull’arco alpino” che verrà comunque portato alla riunione prossima. A presto
Segnalo per la ricerca in centro Italia il seguente documento
http://padis.uniroma1.it/bitstream/10805/2457/1/RAMADORI%20TESI%20DOTTORATO%20PADIS.pdf
dove è possibile trovare nomi di ricercatori e studiosi che in epoca barocca si occuparono di alchimia
Per la ricerca in Nord Italia…
Intorno alla fine del X secolo nacque in Piemonte il marchesato del Monferrato delimitato dai fiumi Po, Tanaro e Bormida e a sud fino allo Scrivia alle pendici settentrionali dell’Appenino ligure, con incursioni oltre Po sino al Canavese e al Vercellese.
Sulla strada che anticamente portava da Chivasso capitale sino a Ivrea passando per Montanaro, Foglizzo e Montalenghe (di quella via di transito restano tuttora testimonianze presso cascina Frera e cascina Benedetta), sorse la mansio templare di Ruspaglia là dove era possibile controllare un’altra via di transito che collegava Torino a San Giorgio Canavese passando per Volpiano, San Benigno e San Giusto.
In un documento del 1222 si legge che questa casa, unitamente a quella di Santa Maria di Novara, di Santa Maria di Isana e dei SS. Nazario e Celso di Ivrea, era posta sotto la tutela del precettore di San Giacomo di Albareto.
Il 3 aprile del 1312 il papa Clemente V, di concerto con il re di Francia Filippo IV il Bello, abolirono l’Ordine Templare, passando tutte le proprietà ai Cavalieri Ospitalieri, compresa la fattoria e la chiesa di Ruspaglia cui venne applicato sulla facciata il nuovo simbolo: croce bianca a otto punte in campo rosso. Fonti:
http://archeocarta.org/casalbeltrame-no-resti-del-ricetto-e-santapollinare/
https://www.giornalelavoce.it/chivasso-tesoro-della-bella-morella-vale-piu-della-francia-bella-297613
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_San_Giacomo_di_Ruspaglia
Cari Fratelli, investigando la presenza Templare a Chieti mi sono imbattuto nel libro “L’antistoria nell’area del Medio Biferno: Ricostruzioni di cornici per le inquadrature di storia molisana” di F. Bozza.
Il testo è scaricabile liberamente da questo link:
http://web-serv.provincia.campobasso.it/biblioteca/link/Antistoria.pdf
Sapete se possa essere considerato attendibile? In generale, mi sembra scritto abbastanza bene ma quando si parla di Templari sorge sempre il dubbio dell’attendibilità delle fonti.
Vi Abbraccio
Di alcuni temi discussi al XIX Convegno della Società Italiana di Archeoastronomia “Ad una ad una annoverar le stelle”, relativi all’età del Bronzo, al megalitismo e alle aree sacre in rapporto all’astronomia sia in Sicilia, sia in Sardegna, si riferirà più diffusamente all’Incontro di fine Ottobre.
Ringrazio la Segreteria Centro per le precisazioni. Riguardo al Seminario di Archeoastronomia segnalato dalla Segreteria Sud, riporto il link degli Atti del 14° Seminario, tenutosi nel 2014, che ho trovato interessante, ancorché ostico, e chiedo ai Fr e Sr se qualcuno ha reperito gli Atti di altri convegni, perché io non riesco. Grazie
http://www.archaeoastronomy.it/Atti_14_Seminario.pdf
Per Buteo:
gli Atti li trovi qui:
http://www.brera.inaf.it/archeo/
Ti segnalo anche il sito del centro ricerche di archeoastronomia ligustica:
http://www.archaeoastronomy.it/
Buona ricerca!
Grazie!!
Segnalo un link ai Fr e Sr del Centro, per la descrizione di una Chiesa dedicata ai SS Rocco e Sebastiano ad Acuto, i cui affreschi probabilmente originari, ricchi di simbologie significative, farebbero ipotizzare anche la presenza di Templari.
http://www.ilpuntosulmistero.it/wp-content/uploads/2015/12/Giancarlo-Pavat-I-segreti-della-Chiesa-dei-Ss.-Sebastiano-e-Rocco-ad-Acuto.pdf
La chiesa, inizialmente intitolata S. Sebastiano, protettore delle epidemie, risalirebbe al XII – XIII sec. Situata sulla via francigena, aveva un ospizio adiacente, non si sa gestito da chi, riferimento per malati e per viandanti in cerca di riposo e cibo. Posteriore è la dedica a S. Rocco, il cui culto sarebbe attestato già nel 1479.
Per contestualizzare, S. Rocco sarebbe nato nel 1346 da ricca famiglia a Montpellier, dove frequenta l’Università, (istituita nel 1289 con bolla papale, ma già attiva come importante scuola anche medica almeno dal X -XI sec., grazie all’invasione araba, che ha trasferito in Europa le conoscenze mediche del mondo classico, andate perdute). Dona tutto ai poveri e va in pellegrinaggio a Roma. In Italia incappa nella peste del 1367-68, guarisce gli appestati col tocco della mano. A Roma resta 3 anni, si ammala di peste e guarisce. Nel viaggio di ritorno muore a Voghera (1376-79).
Poiché le sue doti di guaritore potrebbero venirgli dall’ambiente e dagli studi di matrice araba, poiché a suo nome sorgono in molti luoghi d’Italia Confraternite, che a Venezia si costituiscono in Scuola, poiché nel territorio lomellino (via francigena), pressoché in ogni paese, coesiste una chiesa dedicata a S. Michele con una Chiesa o Oratorio dedicato ai SS (in alcune delle quali si conservano evenienze), poiché in molti casi si hanno testimonianze di ospitali, si può ipotizzare un passaggio della tradizione in queste Confraternite?
Ringraziamo Buteo per la segnalazione che bisognerà valutare in relazione al territorio del frusinate già in mappa, ma ancora da rivedere alla luce della Plenaria.
Per quanto riguarda la domanda sull’eventuale passaggio o meno della Tradizione nelle confraternite, rifacendoci agli input e ai chiarimenti dati dal +++++Maestro, bisognerebbe verificare e trovare dei riscontri, tenendo presente che molte confraternite laiche di ieri e di oggi, pur occupandosi di carità e di cura ai poveri e agli afflitti, non sono agganciate a un percorso iniziatico ermetico.
Come giustamente dici i riscontri vanno anche cercati nel territorio, che è l’ambiente in cui si radica una determinata credenza o dove la stessa va a sostituire un culto molto più antico come nel caso di San Michele Arcangelo. A proposito di san Rocco, taumaturgo e pellegrino, lo vediamo spesso celebrato nelle edicole lungo le strade, come all’ingresso di borgo la Scola sull’appennino in Alto Reno in cui abbiamo trovato anche le stelle-fiore a 6 petali.
Per quanto riguarda i Templari poi, come ci ricorda ancora il Maestro, anche qui bisogna correggere il tiro: quali di loro hanno agito non per il potere, la gloria, la ricchezza, ma pro salute populi?
Ecco il programma del convegno di archeoastronomia che mi sembra interessante:
https://drive.google.com/file/d/1z-0GyQ3rS1iime9aluBZWt4BQRL2bsx6/view?usp=drive_web
Peccato che il convegno sia durante la settimana perché sarei stato molto interessato ad ascoltare gli interventi, visto che nella ricerca abbiamo trovato in Cilento un sito megalitico che proprio poco tempo fa sono andato a visionare. Si tratta di un grosso ed isolato affioramento di roccia madre sul Monte Stella conosciuto come la Preta ru Mulacchio, espressione che, nel dialetto cilentano, significa la Pietra del Figlio Illegittimo. Si tratta di tre massi che si sono separati per cause naturali da un singolo blocco: tra questi tre massi, si sono formate così due gallerie dove grosse pietre sono state incastrate in posizioni precise. Su alcune di esse, sono ancora chiaramente visibili i solchi scavati per mantenere in posizione le funi che furono usate per sollevarle. Tra il 2003 ed il 2006 sono state compiute dagli archeoastronomi diverse misurazioni degli orientamenti del complesso megalitico. Le due gallerie sono orientate rispettivamente al meridiano ed al tramonto del Sole al solstizio d’inverno. L orientamento meridiano di una delle due gallerie fa sì che in essa, a mezzogiorno, penetri una “lama di Sole”, la cui lunghezza varia da un minimo al solstizio d’estate ad un massimo al solstizio d’inverno. Il posizionamento di una pietra triangolare a fatto sì che proprio al solstizio d’inverno la lama di Sole giunga alla fine della galleria, esattamente sotto la punta della pietra triangolare. Inoltre, a causa della posizione artificiale di un’altra pietra , a novembre, la “lama di Sole” smette di allungarsi per due settimane e riprende a farlo a partire dal 29 novembre. Secondo questi studiosi la Preta ru Mulacchio andrebbe interpretata come un monumento, di epoca per ora imprecisabile ma probabilmente antecedente il I millennio a.c., destinato a determinare con notevole precisione la data del solstizio d inverno, per scopi cerimoniali, probabilmente legati a riti di fertilità. Recentemente, molto vicino al megalite, sono stati scoperti i resti di un insediamento. In questo sito, sono stati rinvenuti numerosi frammenti ceramici che contribuiranno a formulare ipotesi più precise sulla datazione e sull’uso del complesso megalitico. Alla stessa civiltà che lo ha realizzato si devono probabilmente attribuire altri monumenti megalitici nella stessa area, per ora scarsamente studiati, come la Preta nzitata, sempre sul Monte Stella e il Velo della Madonna sul Monte Gelbison o Monte Sacro che si trova sempre nella stessa zona. Sembrerebbe che monumenti megalitici orientati astronomicamente siano relativamente comuni in Cilento e Basilicata. Essi presentano tutti allineamenti al meridiano ed al tramonto del solstizio d inverno, probabilmente a scopi calendariali e rituali. Inoltre, questi megaliti hanno caratteristiche comuni con altre strutture orientate astronomicamente presenti in Calabria in Puglia e in Sicilia.
E’ arrivata notizia dal Fr+ Luigi che a Bari vi sarà a breve dal 10 al 12 ottobre, il XIX Convegno della Società Italiana di Archeoastronomia, presso l’Università degli Studi Aldo Moro, Aula I, Centro Polifunzionale Studenti Uniba (Palazzo ex Poste) in P.zza Cesare Battisti 1. Il Convegno è intitolato “Ad una ad una annoverar le stelle”. Se arriveranno ulteriori notizie sugli orari o altro si farà sapere. Potrebbe essere interessante, considerato che la Puglia è fra le regioni del mezzogiorno d’Italia con le emergenze più antiche.
La Riunione accademiale di oggi, svolta alla presenza amorevole e attenta del Delegato Generale Maestro M.A.Iah-Hel, si è aperta sul tema della terapeutica evidenziando come, nel richiamare l’immagine data all’Agape dal Maestro L.J.Aniel della “tela di Penelope” tessuta e disfatta continuamente, sia importante la coerenza del nostro essere Miriamici nella vita pratica di ogni giorno. Inoltre, nel quotidiano rieducarsi e mettersi in gioco applicando il Metodo Ermetico a tutto ciò che ci riguarda, dalle cose concrete della nostra vita, è giusto considerare che siano i piccoli cambiamenti che preparano alle grandi trasformazioni, in sintonia col Principio di Unità e di Rete viventi che rappresentano una sfida e conquista di questo nostro nuovo Millennio. La Salute e la Terapeutica così passano quindi dal nosce te ipsum, portando un giusto equilibrio nelle nostre vite. Si è poi condiviso impressioni ed esperienze dell’Agape Plenaria appena trascorsa, pregna di tutta la nostra riconoscenza verso i Maestri di Miriam, per il lavoro e l’impegno con cui permettono il proseguimento della Tradizione e con essa l’evoluzione di tutta l’Umanità. Siamo stati invitati inoltre a rimanere attivi per quanto riguarda l’utilizzo del Sito, dando una maggiore costanza nella nostra partecipazione e condivisione dei lavori accademiali. Sui criteri di ricerca da seguire si è ricordato di rifarsi agli ultimi input ricevuti, selezionando il materiale prima di inviarlo alle Segreterie e individuando di ogni regione o territorio più ampi, solo le emergenze più indicative dell’aggancio alla Tradizione. È stato anche precisato dal Maestro che un determinato territorio, considerato oltre i confini politici di esso e avvalendosi anche delle corrispondenze astrologiche, ha le sue prerogative “intelligenti”che ad uno sguardo più attento, forniscono elementi utili alla nostra ricerca (come è stato quando Ella prendendo in considerazione la bio-regione sibillina l’ha ampliata e delineata al di fuori dei confini delle sole Umbria e Marche). A conclusione della Riunione ci siamo salutati con il proposito di proseguire nella ricerca, anche recandoci in loco sui territori dell’Appennino Emiliano presi in considerazione e approfondendo aspetti della mappatura rimasti in sospeso come confraternite, alchimisti che hanno ripercorso la storia della medicina lasciando tracce di pratiche terapeutiche con formule magiche e carmi che abbiano familiarità con la nostra Tradizione e contrassegnati dai nostri simboli. Un caro, fraterno saluto a tutti e buon lavoro.
Voglio riagganciarmi a quanto trattato ieri, in sede di Riunione accademiale, a proposito della “conversazione informale” della domenica mattina successiva all’Agape, alla presenza del Maestro +++++ M.A. Iah-Hel. E’ stato per me davvero utile riprendere ieri l’argomento, quella domenica ero presente, poco ricordavo, purtroppo poco lucido ma molto “piretico”, passi l’ironia. L’argomento innescato da un Fr+++ era di quelli sublimi, ovvero, se ieri in condizioni normali ho capito bene, di quanto margine può disporre l’essere umano per agire sul proprio destino, condizionando a suo favore l’ambiente in cui si muove, e di conseguenza se stesso, nonchè viceversa. Mi son tornati in mente alcuni scritti del Maestro Kremmerz in proposito, ad esempio quando sottolinea la differenza tra Karma e destino, il primo indicante un atteggiamento passivo implicante l’alleggerimento dello stesso mediante una forma di inazione, il secondo, analizzato in primis etimologicamente, presenta la radicale di “sta”, ciò che è fissato, ha per “istrumento gli astri” scriveva il Maestro, ma occorre saperli leggere. Alla fine del Primo Dialogo, il Maestro ricordava al Discepolo che l’onnipotenza di qualunque Nume non può distruggere né cancellare le cose passate o decretate, facendo sì che non siano mai esistite. Nel Primo Volume della Scienza dei Magi, inizio pagina 223, precisa che “l’individuo viene al mondo fisico con coefficienti propri dell’individualità che incarna”, e nel Volume Secondo, pagina 259, compare un preciso riferimento all’atavismo, “eredità psichica e morbosa”, praticamente un destino in embrione. Ma, dalla nascita in poi, è di nuovo ora, fatti e misfatti in ordine strettamente concatenato condizioneranno l’esistenza di ognuno, ed ecco il margine di azione, l’importanza di un percorso Iniziatico, che dia strumenti autentici di crescita dentro e fuori ognuno di noi, al punto da modificare con Scienza e Coscienza, noi stessi, l’ambiente circostante, e via di questo passo. Ma Destino, latinamente inteso, è correlato al concetto di Fatum, da for – faris, parola pronunziata, che fissa ciò che è stato. Qui tengo ad evidenziare una ulteriore riflessione sull’idea di Fato, che sì è agganciata a ciò che fummo, ma che ad un certo punto del cammino di purificazione, può anche essere intesa come la voce del Dio, che però in tale condizione parla da dentro. Spero di non aver complicato ulteriormente l’argomento, ci tengo molto di tanto in tanto ad affrontarlo, nella ricerca di ulteriori indicazioni che aprano qualche “file” interiore su una questione così importante e delicata.
Con l’augurio a tutti di una buona serata
Anche noi, come Accademia Giuliana, abbiamo ripercorso i momenti salienti dell’Agape: alla gioia per la presenza della Delegazione Generale e del Maestro •Jeliel si è aggiunta quella dell’incontro con il Maestro •L. J. Aniel. Particolarmente intensa la «conversazione informale» della domenica mattina con il M+++++ M. A. Iah-Hel. Questi ricordi hanno fatto scaturire una riflessione su come noi Miriamici, grazie agli strumenti di cui disponiamo, possiamo determinare il cambiamento in noi e fuori di noi. Abbiamo poi riflettuto sulle modalità per intensificare la frequentazione del sito, evitando di farci frenare dal timore del giudizio o dell’errore: si è convenuto che dovremmo imparare a vivere gli appunti non come critica ma come opportunità di crescita. Abbiamo poi riletto e riflettuto insieme sulle indicazioni metodologiche per il prosieguo dei lavori inerenti il Timbro della Schola.
Nella riunione dell’Accademia Sebezia le testimonianze che ognuno dei Fratelli ha portato sull’efficacia e sulla grandiosità della terapeutica ermetica ci hanno profondamente coinvolti. Si è messo a fuoco la fondamentale importanza della volontà di guarigione e a tal fine della piena fiducia nelle Gerarchie.
Da qui l’importanza di essere presenti alle riunioni accademiali e a maggior ragione alle plenarie, per poter essere sempre agganciati alla Catena percependo la circolazione dell’Hermes.
Ricordando la recente Agape da parte di tutti è stata partecipata l’emozione per la presenza del Delegato Generale, la testimonianza del Maestro Jeliel e la gioia di aver conosciuto il Maestro L.J. Aniel.
Tutti hanno sentito con maggiore intensità lo spirito di Fratellanza che ci unisce, favorito secondo alcuni dai lavori di ricerca.
Per il prosieguo dei lavori di ricerca ci proponiamo di attenerci al giusto metodo.
La riunione accademiale di oggi ha avuto inizio con riflessioni sulla terapeutica. Il
Fr°Poiel ha fatto riferimento ad un articolo relativo al ruolo delle “obstetrices” e alle donne romane che esercitavano la terapeutica come le jatromae e le medicae che utilizzavano tecniche molto pratiche (spesso erano schiave o liberte), conoscevano la medicina ma non potevano essere medici; spesso erano professioniste provviste di buona conoscenza della medicina generale, che curavano sia uomini che donne, specializzate in varie discipline. Il parto cesareo veniva praticato solo su donne morte e per salvare il nascituro ed era affidato al medico, mentre le pratiche abortive, legittime in alcune situazioni, venivano affidate alle terapeute che utilizzavano anche formule magiche.
Le Iatromae erano invece delle figure intermedie tra il medico e le obstetrices.
Proprio approfondendo l’aspetto della terapeutica antica e della medicina popolare, sulla base dei nuovi input del D+G+, i lavori accademiali si sono orientati alla ricerca di centri di cultura Tradizionale sul territorio da prendere in considerazione, senza tener conto degli attuali confini politici, ricercando quelle realtà che evidenziano una simbiosi tra cultura e storia locale, per mettere in luce le radici della tradizione. Si è anche evidenziato come il dogmatismo religioso abbia impedito spesso la trasmissione e il perpetrarsi di antichi culti.
I FFrr++ hanno partecipato le loro ricerche arricchendole di nuovi dettagli, chiedendo anche delucidazioni sugli allineamenti astronomici, per esempio nel caso dei Dolmen. A tal proposito abbiamo realizzato che I risultati ottenuti dagli studiosi che si sono occupati di osservare l’orientamento celeste, non sono esaustivi ma bastano comunque a stabilire che i Dolmen hanno connotazioni astronomiche, correlate soprattutto al Sole e alla Luna.
Tutta l’analisi delle ricerche deve mirare alla sintesi conclusiva culminante nella comprensione del timbro della Schola.
Inoltre, riprendendo l’esperienza della pietra all’Eremo di San Paterniano, vengono condivise le impressioni e le emozioni dei FFrr++, concludendo che i benefici possono essere ritardati nel tempo in considerazione della cronicità dei sintomi e dell’età di chi si sottopone alla terapeutica. Abbiamo esaminato i suggerimenti della D+G+ circa la prosecuzione delle ricerche e ci proponiamo di adottarli per la prosecuzione della ricerca.
Buona luna a tutti/e. Oggi con le sorelle milanesi (e con mio padre come ospite speciale) siamo andati nuovamente in giro per Milano a caccia dei nostri simboli. Siamo riusciti a tornare a S. Nazaro in Brolo dove abbiamo avuto conferma che non ci sono simboli per noi interessanti. La facciata di S. Eustorgio, rifatta nella seconda metà dell’800, presenta pentacoli di Salomone e croci patenti in essi inscritte, a conferma di una certa moda dell’architettura del tempo di recuperare uno stile romanico autentico. Dopo la pausa, condita con pizza caffè e ammazzacaffè, abbiamo ripreso le esplorazioni sia all’interno di S. Eustorgio sia in S. Vincenzo in Prato sia in S. Ambrogio. In S. Eustorgio erano sepolti i Re Magi fino a quando Federico Barbarossa non li portò in Germania e la chiesa contiene affreschi e bassorilievi con la stella a 8 punte. La cripta di S. Vincenzo purtroppo era chiusa e il parroco non era presente pertanto non siamo potuti scendere a vedere la fonte miracolosa. In S. Ambrogio la c.d. tomba di Stilicone presenta nei bassorilievi anche il simbolo della svastica assieme ai fiori. La prossima tappa sarà Monza, oltre a continuare la ricerca su internet per vedere se in edifici civili ci sia qualche interessante riscontro, per il momento purtroppo non ne abbiamo visti. Buona serata
Ci capita di incontrare nella ricerca medici, speziali, alchimisti, astrologi, ecc. di varie epoche che possono (o meno) essere figure della Tradizione. Già avevamo notato tempo fa che il Fioravanti medico nato a Bologna che viaggiò per tutta Italia era stato citato dal M. Kremmerz nelle Lunazioni. Riporto alcuni nomi tratti dalle Lunazioni e relativi al periodo medievale e rinascimentale, in cui ci si può imbattere. Girolamo Cardano, Paracelso, Abate Tritemio, Roggerio di Firenze di Caterina dei Medici (x le predizioni, studioso e mago), Padovano, Avicenna e suoi discepoli, Pico della Mirandola, D. Gaetano Cassano (speziale Napoli), Mattioli, Arnaldo da Villanova, Scaligero, Salvino discepolo di Scaligero, Conte di Cagliostro, Nostradamus. Molti medici e alchimisti arabi, anche di Siviglia e di Toledo. Scuola araba e scuola salernitana.
Chi ha lavorato nell’ombra o fuori dai potentati costituiti delle corti, delle università, dei centri culturalmente noti, è stato ed è più difficile da riconoscere. Meno male che con gli input della Delegazione abbiamo avuto delle chiavi di riconoscimento (vedi a Montemonaco il medico alchimista Giacomo Sinibaldi con il Laboratorio Sperimentale di Progetto Elissa)!
Sono così riemerse figure sconosciute, personaggi che lavorando in centri sperduti fra gli Appennini, hanno sperimentato e tramandato la trasmutazione del piombo in oro (vedi a Borgo la Scola Gaspare Parisi e i confratelli di Casa Costonzo).
Ad esempio le stelle rosette o stelle-fiore o fiore della vita: quando sono presenti in positivo e in negativo (le due facce dell’unità) sono risultate essere una di queste chiavi di riconoscimento per l’aggancio alla nostra Tradizione Iniziatica Ininterrotta.
Grazie alle Segreterie per questo lavoro importante che aiuterà senz’altro ad avere un quadro d’insieme più immediato e fruibile secondo gli input ricevuti.
Con le Segreterie Centro e Nord stiamo modificando le schede in mappa secondo le direttive avute nell’ultima Plenaria.
Le schede sono di più facile e immediata lettura.
Buon lavoro a tutti
Trovo interessante la conclusione dello studio di cui ci parla Ippogrifo perché conferma un po’ le riflessioni che ho fatto dopo quella “conversazione”. Premesso che ragionare sui massimi sistemi non è nella mia indole, mi sono detta che se noi, esseri viventi, facciamo parte del Tutto, nel senso che siamo inscindibili dal Sistema Vita, e visto che siamo esseri in evoluzione, allora il Tutto non può essere qualcosa di finito ma, per forza di cose deve essere un qualcosa in divenire, un “macrocosmo che deve sperimentare tutte le sue potenzialità “ Grazie Ippogrifo per la segnalazione e buona domenica a tutti
Riprendo il concetto espresso da Ippogrifo, circa la teoria dell’espansione dell’Universo, ab origine dal cd. timing del big bang, con annessi e connessi i relativi dubbi, e fa ulteriormente riflettere quanto affermato dal Maestro D+G+ sul fatto che “il macrocosmo ripropone un’ampiezza di scala che è irriducibile ai concetti antropomorfi di origine o di significato….”. Quello che da molto tempo penso, è che se vero è che ciò che sta in alto è come ciò che sta in basso e viceversa, che ciò che è contenuto in sintesi nell’essere umano (in cima alla scala zoografica) riflette ciò che è e si esprime nell’intero Cosmo, che la Vita in Alto come in Basso è in primis legata ad un principio di dualità/bipolarità (Uno il Serpente, Una la Vita, ma la lingua si biforca nella proiezione dell’incanto, scriveva il Maestro Kremmerz), così all’interno di questa legge di dualità respiriamo, si riproducono le specie, tutto il Creato penso risponda ad un meccanismo di espansione e contrazione, ogni organo fisico in ogni specie risponde a tale regola a seconda degli input. In definitiva, penso che l’intero Universo reagisca a tale Regola Ciclica, e non di sola espansione senza contraltare che parrebbe, almeno a mio modesto parere, una formula incompiuta.
Un caro saluto ed una buona domenica
Per doverosa precisazione devo chiarire che la frase da me riportata fra virgolette è una considerazione espressa dall’estensore dell’articolo, mentre l’accostamento di essa a uno dei tanti stimoli elargiti dal D+G+ è frutto di quanto ho potuto recuperare dalla memoria di quei preziosi momenti, sempre che la memoria non mi abbia tradito e, ancor più, sempre che sia riuscito a trattenere senza tradire troppo quanto avevo ascoltato.
Buon proseguimento di domenica!
Ho appena terminato di spendere un po’ del mio tempo leggendo un lungo articolo nel quale viene posta fortemente in discussione la teoria del big bang e dell’espansione dell’universo, teoria che per vari motivi mi ha sempre trovato piuttosto scettico. Non intendo assolutamente entrare nel merito della grande quantità di dati sperimentali addotta dall’estensore dell’articolo a sostegno delle proprie tesi, ma voglio soltanto riproporre qui una considerazione dell’autore che riportero’ fedelmente e che costituisce anche il motivo che mi spinge a pubblicare il mio post proprio in questa sezione. Infatti, la riflessione che vado a condividere con voi tutti mi ha prepotentemente riportato con la mente a quanto il nostro D+G+ ebbe modo di dire proprio in chiusura della Riunione Plenaria, nella magistrale quanto informale “conversazione” svoltasi all’aperto. Ecco il virgolettato:
“Il macrocosmo ripropone un’ampiezza di scala che è irriducibile ai concetti antropomorfi di “origine” o di “significato” e rafforza il sospetto che ciò che chiamiamo materia sia intenta a sperimentare tutte le sue potenzialità”.
Un caro saluto.
Rimango sempre perplessa quando sento parlare di ‘crescita, crescita’ dal punto di vista economico, come pure di ‘evoluzione, evoluzione’ dal punto di vista scientifico. Mi sembrano rette infinite quanto insensate e mi danno lo stesso effetto dell’idea di un universo in espansione costante.
Intendiamoci, la mia competenza scientifica è bassissima, quella economica poco meglio, ma non comprendo come sia possibile concepire il mondo in prospettiva latin lover: produco produco, semino semino, e non mi curo di quanto accade, non penso alla ciclicità, non intendo una decrescita, un declino, la morte, una rigenerazione circolare.
Dopotutto se i cacciatori sono diventati coltivatori, e i raccoglitori contadini, e questa la chiamiamo evoluzione, dobbiamo estendere il concetto e almeno ipotizzare che quanto facciamo sia seme al faremo e frutto del facemmo.
Magari sostituendo all’infinito di una retta l’infinito di una curvatura, no?
Segnalo, in particolare alla segreteria centro, che è appena stato ripubblicato da Einaudi un libro di Aby Warburg dal titolo “Astrologica. Saggi e appunti. 1908 1929”. Nel libro l’autore interpreta gli affreschi del Palazzo Schifanoia di Ferrara come un insieme “di elementi sopravvissuti di rappresentazione astrale del mondo delle divinità greche”. Ne parla un articolo della pagina culturale del Sole 24 ore di oggi. Buona notte a tutte/i
Si ringrazia kridom per la segnalazione. Come si è visto studiando il timbro della Vergiliana, la figura di Aby Warburg, coetaneo di Kremmerz, è risultata estremamente interessante col suo contributo alla rinascita del neo-paganesimo neopitagorico a cavallo tra Otto e Novecento, in particolare proprio per l’aspetto astrologico. Quindi ben venga dare uno sguardo a questo testo.
Buon lavoro!
A proposito di Palazzo Schifanoia e delle corrispondenze astrologiche con le divinità, oggi ho ritrovato un libro di Paola Maresca intitolato ” Giardini simbolici e piante magiche”, dove vengono citate e sono mostrate alcune immagini del “De Sphaere “, un codice risalente al 1470 che oggi si trova alla Biblioteca Estense di Modena, che gli studiosi associano per analogia di tematiche ed immagini, agli affreschi della Sala dei Mesi di Palazzo Schifanoia. Il codice è comunque antecedente agli affreschi.Mi ha colpito, tra le tante immagini evocative degli archetipi, quella relativa a Venere che ha una grande stella ad otto punte sul pube ( l’importanza delle otto punte era stato per altro ricordata anche durante la Plenaria). Se sarà utile si potrà consultare anche on line. Un caro saluto!
Davvero utile ripercorrere,passo dopo passo, i giorni dell’Agape! Sempre intensi e profiqui per illuminare i nostri prossimi passi. Grazie ai Maestri per averci sostenuto nella lunga cernita di foto ed argomenti, con Amore e Saggezza. Un abbraccio a tutti i Fratelli, a presto!
Vediamo che si stanno metabolizzando gli input amorevolmente ricevuti all’Agape, mentre la ricerca ci spinge verso sentieri sempre più familiari…
Un abbraccio affettuoso a tutte/i!
La riunione plenaria che ha seguito l’Agape è stata molto utile a fissare i criteri da seguire per le successive ricerche volte al completamento o ala redazione delle schede sulle varie località. Pertanto, grazie a queste basi più solide, sabato 7 settembre io e due sorelle ci siamo fatti un giro di Milano a caccia di evenienze e riscontri. Nella cripta della Chiesa di S. Giovanni in Conca abbiamo trovato capitelli con il fiore della vita, mentre nel Famedio – la parte del Cimitero Monumentale che ospita i resti dei milanesi illustri – l’architetto Carlo Maciachini ha collocato diffusamente stelle fiore, nodi di Salomone e pentacoli. Anche la cappella gentilizia della famiglia Turati si è presentata ai nostri occhi, per puro caso, con croci patenti, inscritte in cerchi e in croci a 8 punte. Purtroppo l’area archeologica della chiesa di S. Nazaro in Brolo (croci patenti) era chiusa e le chiese di S. Calimero (con fonte miracolosa) e S. Maria al Paradiso (pietra solare a 13 raggi) sono rimaste chiuse pur essendoci tornati 2 volte (prima e dopo pranzo). Infine la chiesa di S. Maria alla Fontana (fonte miracolosa) non aveva nessuno dei nostri simboli. La visita ci ha permesso di acquisire alcune certezze, di eliminare alcune evenienze che non presentavano riscontri concreti e ci ha lasciato un pò di disappunto per ciò che è rimasto chiuso davanti a noi, ma non desisteremo nel riprovare ad accedere ai luoghi che ci interessano. Personalmente, il “giro turistico” che è durato l’intera giornata mi ha fatto sperimentare “quam bonum et quam jucundum est habitare fratres in unum”. Buona notte e buon lavoro a tutti noi
Rileggendo la sintesi sulle giornate di lavoro trascorse insieme in occasione dell’Agape, mi è venuto da riflettere sulla straordinaria importanza dell’opportunità dell’esperienza della ricerca, vera e concreta sperimentazione.
Siamo stati stimolati a fare un lavoro di scrematura, eliminare tutto ciò che è inutile e ci potrebbe allontanare dall’obbiettivo.
Personalmente ciò che sto tentando di imparare attraverso questo lavoro di ricerca è di provare a rapportarlo analogicamente al percorso evolutivo, quindi anche nella vita quotidiana sto cercando di eliminare, di prendere le giuste distanze da tutto quello che mi distoglie dall’obbiettivo di tendere, sempre più consapevolmente, ad acquisire coscienza del mio essere numero di questa Catena di Bene, della quale ogni giorno sto sperimentando l’infallibile efficacia.
E’ meraviglioso capire e sentire che in questo cammino non siamo mai soli, ma agganciati come anelli gli uni agli altri e magistralmente guidati e sostenuti. Pertanto dal profondo del mio cuore ringrazio le Gerarchie Tutte e i Fratelli
Buona serata e proficuo lavoro a tutti noi.
Buongiorno.
Utilissima relazione che condensa e indirizza i lavori fatti e da fare! Un indispensabile ausilio per riprendere le fila del discorso e piena di chiari spunti ed input provenienti dal Centro, che non si può che ringraziare.
Ad esempio per l’aspetto astronomico (collegato ai rituali fondativi e all’aruspicina) appare molto interessante, credo, il lavoro del prof. Antonio Gottarelli dell’Università di Bologna che esamina Bantia in Molise (citata nella relazione) e Marzabotto in Emilia (ma anche Roma) e che è scaricabile da questo link: http://amsacta.unibo.it/2294/1/GOT_03B.pdf
Un fraterno abbraccio e a presto.
Buonagiornata a tutte/i
Nel seguire, anzi intensificare, le indicazioni della Del+Gen+ circa la ricerca, ho ripreso l’indagine sulla medicina popolare, in particolare in Puglia. Ho trovato questo interessante gruppo femminile di vocalist che ha recuperato dalle vecchie “majare” formule di guarigione, gestualistà, atmosfera arricchita da un ritmo musicale, anch’esso compartecipante alla vibrazione voluta.
Le formule e la lingua interessano La zona del Gargano, Fasano, Polignano, Conversano e il Salento.
Si chiamano I Faraualla, che sono antiche carsiche profonde dell’alta Murgia, nei pressi di Gravina.
Di questo lavoro le ragazze dicono:
«Abbiamo fatto una ricerca sulle antiche formule di guarigione della medicina popolare pugliese trovando parole che si legano fra loro come in un rosario, diventano un mantra, una formula magica nel senso più positivo di questo termine. I nostri avi univano gli aspetti più pagani della cultura popolare ad una fervida religiosità, la pratica magica o taumaturgica era legata alla reale conoscenza delle erbe curative in un’unione che non risultava mai essere forzata. Il materiale relativo a questa ricerca è stato difficile da recuperare, in quanto nascosto in una parte della memoria popolare misteriosa e accessibile solo a pochi prescelti.”
Riporto il link del pezzo OGNI MALE FORA, cioè butta fuori le tue malattie.
Ma è interessante anche
CI LU PATICISTI, legato piu’ al male delle ansie e delle paure, mentre il primo è della testa, gola e pancia
https://www.youtube.com/watch?v=ZoaFq7hMFPs
https://www.youtube.com/watch?v=4HikL7x8-EQ
Un abbraccio caro
Ringrazio il Del. Gen. innanzitutto per aver partecipato con tutti noi all’Agape Rituale, e poi per averci supportato e sorretto e corretto, là dove necessitava, con infinita pazienza e con molta chiarezza, nei lavori che stiamo portando avanti. Grazie anche per questa relazione che ci aiuta a non dimenticare e ci fornisce, nero su bianco, le indicazioni necessarie al prosieguo del lavoro e grazie anche ai nostri Maestri che non ci fanno mancare il loro aiuto.
Allora, cari Fratelli e Sorelle, rimbocchiamoci le maniche e cerchiamo di fare un buon lavoro.
Un po’ come per le lucine a energia solare, preziose le indicazioni per il prosieguo dei lavori che si rivelano sempre più affascinanti.
Grazie alla Del+ Gen+, che anche nei suggerimenti, è attenta alla nostra evoluzione permeandola con miriamico Amore.
Ringrazio sinceramente la Del+ Gen+ per le coordinate magistrali che ci dà sulla ricerca e le debite correzioni ai ns. errori. Leggendo questo ultimo resoconto si ha una visone più ampia e si comprende ancor più come siamo guidati sapientemente e con Arte verso ciò che realmente designa il passaggio della ns Tradizione sin dai tempi più remoti. Dalla lettura che rievoca il ricordo di quanto vissuto e sperimentato insieme fraternamente emerge anche un senso di “scoperta” o “riscoperta”, il senso del “meraviglioso” di tutto ciò che è appartenuto alla Tradizione ermetica e di come questa ricerca sarà benefica per ognuno. Buon lavoro a tutti noi