Mini-Convegno a Torino per il 19 Novembre p.v.

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Mini-Convegno a Torino per il 19 Novembre p.v.

A cura della Schola Philosophica Hermetica Classica Italica
Fratellanza Terapeutico-Magica di Miriam di Giuliano Kremmerz

Si terrà

SABATO 19 NOVEMBRE 2011
Dalle ore 10.30 presso la Sala Conferenze della “Stazione Sassi”
Piazzale Modena, 6 – TORINO

il Convegno:
La dieta hermetica nella prevenzione e nella cura delle patologie alimentari e metaboliche
Dai nutrienti autopoietici alle influenze lunari e siderali sugli alimenti in natura

INGRESSO LIBERO

Programma

Ore 10.30 – Inizio dei lavori e presentazione
– “Nutrizione autopoietica e Tradizione Hermetica: etica e prassi dell’alimentazione, nella Schola di Giuliano Kremmerz”
Dr.ssa Anna Maria Piscitelli (Presidente S.P.H.C.I. – Giornalista e Formatrice)

– “L’alimentazione nella prevenzione e cura delle malattie internistiche: dall’antica scienza degli elementi all’attuale ricerca medica”
Dr.ssa Caterina Origlia (Specialista in Medicina Interna)

– “La nutrizione infantile: basi formative e preventive per una sana prospettiva alimentare”
Dr.ssa Gianfranca Ferrari (Pediatra)

Ore 13.00 – Pausa e Brunch di ospitalità offerto dalla S.P.H.C.I. c/o Stazione Sassi Café
Ore 15.00 – Ripresa dei lavori
– “Le principali tappe evolutive e involutive della nutrizione umana fra sopravvivenza e consapevolezza”
Dr. Ernesto Aventaggiato (Medico di Base e Ginecologo)

– “L’alimentazione come coadiuvante nella cura e prevenzione dei disturbi visivi”
Dr. Mario Campanato (Chirurgo Oculista)

Ore 16.30 – Pausa caffè
Ore 17.00 – Ripresa dei lavori
– “Alimentazione e Intuizione”
Dr. Piercarlo Nardi (Psicologo e Naturopata)

Tavola rotonda e conclusioni – Dibattito col pubblico
Ore19.00 – Chiusura dei lavori

Ore 19.30 – Metti… la Salute… a cena! – Menu a tema, presentato e ragionato a cura della S.P.H.C.I.
in collaborazione con lo Chef della Stazione Sassi Restaurant, P.le Modena, 6 – Torino
(€ 30,00 a persona – per info e prenotazione obbligatoria rivolgersi preventivamente al Ristorante, tel: 0118997513)

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31 Comments

  1. admin 21 Dicembre 2012 al 11:16 - Rispondi

    Originariamente postato da sannitica2011
    Il 06 Dicembre 2011 alle ore 19:32

    E’ vero, oggi siamo frammentati e divisi tra preoccupanti problemi che derivano dall’aver messo irresponsabilmente in circolazione meccanismi di cui non si conoscevano (almeno spero) le nefaste conseguenze, oltre che da un uso e consumo eccessivo (ad esempio i cellulari li hanno anche i bambini), e tra ciò che veniamo a sapere da scienziati su possibili e futuribili nuove ricerche che si aprono verso una più integrata conoscenza. Vi è purtroppo un divario incommensurabile tra quanto l’uomo è riuscito ad avvelenare e le mete della ricerca futura che vanno – o sembrano andare – in senso opposto e appaiono animate da una nuova concezione. In un video di National Geographic ho sentito l’astrofisico Bignami, sullo sfondo dei Monti Sibillini, dire che i neuroni, parte elementare del tessuto cerebrale, capaci di trasmettere impulsi da uno all’altro, sono 100 miliardi, pressappoco quante le stelle della nostra galassia, soggiungendo: chissà se è un caso. E dire anche che la comprensione della vita è immersa nell’universo poichè vita e universo sono la stessa cosa. Ma – credo – questi pensieri sono solo indizi di un modo diverso di pensare e esordi di nuove ricerche perché c’è ancora tanto da scoprire e come scrive il Maestro Kremmerz: “La Fisica non studia ancora, nell’interezza delle sue conseguenze, la molteplicità delle associazioni delle forze cosmiche e delle loro interferenze: magnetismo ed elettricità combinati alle depressioni atmosferiche, alle correnti termogeniche, alla influenza delle vibrazioni della luce e… alle correnti astrali create dal lavorio cerebrale della grande massa di uomini che popola la terra, nonché dai prodotti della chimica intossicante della industria pacifica, dell’industria di guerra, da tutte infine le manifestazioni nervose delle turbe e del gregge umano”.

  2. admin 21 Dicembre 2012 al 11:16 - Rispondi

    Originariamente postato da m_rosa59
    Il 06 Dicembre 2011 alle ore 16:00

    E’ proprio perchè quello che riusciamo a realizzare oggi sarà ciò che ci ritroveremo domani, che non mi sento tanto di condividere l’ottimismo del Prof. Bignami. Non so se avete seguito ultimamente la trasmissione della Gabanelli dove si è visto che è ormai accertato che le onde elettromagnetiche emesse dai cellulari sono cancerogene!

  3. admin 21 Dicembre 2012 al 11:15 - Rispondi

    Originariamente postato da wiwa70
    Il 05 Dicembre 2011 alle ore 11:00

    Veramente interessante il tema proposto dall’Istituto di Astrofisica!
    Magari poter arricchire certi temi da un punto di vista ermetico!
    Quale l’analogia tra Universo e il nostro cervello e le comuni potenzialità che hanno da sviluppare e conoscere (microcosmo e macrocosmo)!Non è forse vero che anche del cervello, come per l’Universo, si conosce solo un 5% delle sue potenzialità?
    E poi, tempo fa, avevo letto che è allo studio degli astrofisici nel cosmo il concetto di “antimateria” detta anche materia “oscura” che sarebbe la causa dell’accelerazione dell’Universo ma non hanno ancora capito cosa è,come lo fa e perchè?
    La mia domanda è: “Verso dove stiamo andando e,inoltre, quello che noi riusciamo a realizzare nell’Oggi è ininfluente o avrà un peso e inciderà sulla velocità di una futura progressione dell’Universo?”
    Queste e mille altre domande mi piacerebbe approfondire in un dibattito aperto e competente alla luce della scienza ermetica.
    Un saluto luminoso a tutti.

  4. admin 21 Dicembre 2012 al 11:14 - Rispondi

    Originariamente postato da sannitica2011
    Il 03 Dicembre 2011 alle ore 09:34

    In una recente conferenza dal titolo “Cosa resta da scoprire”, il prof. Giovanni Fabrizio Bignami, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, sostiene che nei prossimi 50 anni ci resta appena da scoprire il 96% dell’universo; da approfondire lo studio della Terra per beneficiare, ad esempio, dell’immensa energia termica che sta sotto i nostri piedi, da imparare a stabilire un contatto diretto fra il nostro cervello e il resto del mondo. E tante altre cose, tutto poco prima del nuovo passaggio di Halley 2062. Studiando i sistemi complessi – dice -influenzeremo il clima, stabilizzeremo l’economia e forse salveremo noi stessi sul bel pianeta che ci ospita. Ma, conclude ironicamente, a questo punto ci resterà solo da capire ancora il 95 o 94 % dell’Universo. Mi è piaciuto il suo ottimismo, e la modestia. Le mete sono, mi pare, alcune tra quelle indicate dal Kremmerz cui l’umanità prima o poi dovrà giungere per vivere in equilibrio sulla Terra e integrarsi nelle proprie potenzialità. Attualmente, ad esempio, ciò che si sa della parte interna della Terra (composta da mantello e da nucleo interno ed esterno ove si genera il campo magnetico e fonte del calore naturale della Terra), è frutto solo di ipotesi e manca di verifiche e osservazione diretta. Anche i rapporti fra cervello e ambiente (in senso lato) sono ancora da scoprire nella loro portata concreta. Kremmerz ci dà delle indicazioni sulle sue potenzialità in rete col tutto : “ Il cervello diventa per noi un nucleo dispositivo nei riflessi del magnetismo terrestre, dell’elettricità terrestre e atmosferica, e delle altre forze cosmiche (calore, luce, suono) che direttamente o per rimbalzo riceve … Il capo umano, erectum et audax, scatolo duro di ossa, è lo scrigno prezioso che racchiude tanto tesoro. Vi si arriva per mezzo dei sensi, e si perfeziona con la delicatezza comunicativa dell’ultrasensibile.”. Certo è cosa straordinariamente incredibile essere uomini e donne e non saper né poter “funzionare appieno”, conoscere tanto poco di se stessi, del pianeta che ci dà la vita e dei suoi rapporti con l’universo. I più sinceri fra gli scienziati lo ammettono. Quanto è preziosa la ortodossa via iniziatica, oggi e in ogni tempo, unica scientifica che dà la chiave per penetrare nel mistero eterno dell’essere. Non v’è che da ringraziare di non essere abbandonati e di poter sperimentare la via ermetica.

  5. admin 21 Dicembre 2012 al 11:14 - Rispondi

    Originariamente postato da catulla2008
    Il 30 Novembre 2011 alle ore 17:00

    “CIBO: CIOÈ CULTURA COME MODO DI PRODURLO È DIVENTATA ANCHE CULTURA COME MODO DI PREPARARLO E CONDIVIDERLO, SPESSO IN FORMA RITUALE”.
    Dopo aver rimesso mano ai miei appunti, riflettevo su questa frase detta dal Presidente della S.P.H.C.I. in occasione del convegno del 19 novembre. E mi dicevo che ci sono due modi di essere ‘MADRE’.
    Uno, in senso biologico, cioè come ‘chi che produce il nutrimento’. La donna che mette al mondo un figlio/a nutre la specie umana, e poi, allattando, continua a nutrire, nell’uno, tutta la specie. In questo senso è come la terra che, a seconda della propria composizione, produce questo o quel frutto, pianta, albero, in un connubio costante tra la profondità delle sue viscere – suolo – e il proprio ambiente – atmosfera-clima. Seguendo tale prospettiva si potrebbe anche affermare che ogni essere umano è, fatalmente, figlio della propria storia e dell’impronta che questa, e le reazioni a questa, hanno lasciato e lasciano nella memoria del midollo, del sangue, della carne.
    Due, in senso ‘adottivo’, cioè come chi prepara il nutrimento che gli viene dalla natura, instaurando una tradizione e adattando le tecniche al tempo, al luogo, allo scopo. Benché per circostanza naturale abbiano dovuto essere le donne le prime nutrici e coltivatrici, a tutt’oggi sia la donna che l’uomo educano i figli e procurano loro il cibo, continuando a nutrire, in quelli, tutta la specie e tramandando – spesso appunto in forma rituale – usi e costumi che cambiano a seconda del periodo e della situazione geografica ma che diventano funzionali all’idea di famiglia nonché, a livello macro, all’Idea cui è votato il popolo di cui sono figli.
    Così ne ho concluso che anche noi, popolo di Miriam, siamo legati a un doppio metodo di coltura: uno, biologico, fatto di pratiche tradizionali che danno modo di attingere alla Matrice terapeutica che ci educa e coltiva; l’altro, adottivo, inteso a farci intelligere – nelle letture di ermetismo magico così come nelle moderne conoscenze scientifiche – quei frammenti della Verità assoluta che rendono all’Essere individuato la graduale cognizione del Sé e del proprio fine.
    In un attimo, plasticamente, mi ritornano le immagini del Convegno con quel Tutto che mi informa…
    E ancora gli appunti sono tanti su cui meditare.

  6. admin 21 Dicembre 2012 al 11:14 - Rispondi

    Originariamente postato da tanaquila9
    Il 29 Novembre 2011 alle ore 12:21

    Per caso mi sono imbattuta sul web, in un sito attinente al Kremmerz, nella riproduzione fedele della “Parola al Maestro”:“L’Ermetismo e la Magia della Schola di Giuliano Kremmerz”, già pubblicata sul nostro sito http://www.kemmerz.it il 6 Ottobre 2008. E’ vero che la parola del Kremmerz è patrimonio di tutti coloro che ne amano l’opera, che ne rispettano la magistrale missione e che pensano di seguirne gli insegnamenti, ma bisogna anche dire che la scelta e la consequenzialità dei brani, oltre al titolo è lavorio della Redazione del nostro sito. In ogni caso, sorvolando il veniale dimenticare di citare i redattori dell’articolo in questione, non può che fare piacere la divulgazione del pensiero luminoso e sempre attuale del Maestro.

  7. admin 21 Dicembre 2012 al 11:12 - Rispondi

    Originariamente postato da filosobek88
    Il 28 Novembre 2011 alle ore 18:47

    Come ricorda Garrulo dal Convegno del 19 u.s. “la struttura della realtà a rete obbliga all’abbandono della concezione antropocentrica”.
    Aracne, cui Minerva diede facoltà di filare con la bocca, tramite il mito ci fa osservare un animale comunissimo capace di tessere reti meravigliose, robuste e concentriche traendo spunto dal proprio ventre: trama sempre eguale, eppure ogni volta diversa, capace di espandersi e tornare – ad ogni distruzione- alla matrice che l’ha generata.
    In una visione non più antropocentrica e lineare ma olistica, per cui la parola che esce da noi, (anche in questi post) ci ritorna come in-spirazione unendosi a quanto gli altri hanno espirato, tutti ci incamminiamo verso una maggiore responsabilità senza la quale non può esserci consapevolezza.
    E mi vien da dire che proprio questa stralunata idea dell’infinito senza capo né coda (quando invece capo e coda ci sono, seppure continuativamente circolari) ha generato la stortura delle coscienze e l’assurdo di una vita sospesa, fatta di colpe dogmatiche e paradisi improbabili.
    Se quanto mangiamo comincia ad essere associato a ciò che diventiamo, e ciò che siamo rimonta a ciò di cui ci nutriamo, un grande passo verso la fase adulta sarà stato compiuto. Non più pecore, portate al pascolo da questa o quella moda consumistica o necessità emergente o ipoteca spirituale, ma esseri di nuovo umani, avviati alla libertà di scelta.

  8. admin 21 Dicembre 2012 al 11:11 - Rispondi

    Originariamente postato da garrulo1
    Il 27 Novembre 2011 alle ore 16:24

    Nel convegno di sabato scorso, ho colto in più occasioni e praticamente negli interventi di tutti i relatori, a mio modesto parere bravissimi ognuno nel proprio campo specifico, l’importanza della concezione della “dimensione vita” nel più ampio senso che si possa immaginare, come di una struttura interconnettiva inscindibile tra tutti gli esseri per così dire “in gioco”, o per scelta cosciente (da cum scientia) pochissimi, o per necessità, la stragrande maggioranza.
    Tale struttura della realtà “a rete”, obbliga all’abbandono della concezione antropocentrica, figlia sicuramente del positivismo scientifico, madre probabilmente di tutti gli scempi combinati in particolare negli ultimi 50 anni a Madre Natura nelle sue varie sfaccettature.
    Una presa di distanza dall’antropocentrismo, porta inequivocabilmente al progressivo distacco dal pensiero analitico a favore della considerazione circolare della Natura, per cui la proiezione in una dimensione olistica vieta qualunque forma di abuso verso qualsiasi essere di qualsivoglia regno naturale, in quanto il pensiero dominante sta nell’assioma che ogni forzatura presenta un’operazione di ritorno, una vera e propria contrazione a danno di chi ha posto in essere la condotta prevaricante.
    Il problema sta nel fatto che la spasmo, nella stragrande maggioranza dei casi, non è visibile concretamente nell’immediatezza, onde per cui è facile sentirsi legittimati nel continuare in tale direzione, ma nell’ecosistema, quando il conto arriva, praticamente è sempre tardi per porvi rimedio o almeno per contrattarne le condizioni. Difatti, le catastrofi ecologiche (dovute all’interconnessione tra miriadi di concause spesso di natura prevaricante), si presentano quasi sempre senza alcun preavviso.
    Tempo fa, avevo citato il pensiero di Giordano Bruno, in un passo dello “Spaccio della Bestia Trionfante”, citato da F.A. Yates in “Giordano Bruno e la Tradizione Ermetica” che mi sembra più che mai in sintonia con quanto finora trattato, e testualmente recita: “ Cossì pensar devi di ciascuno de gli dei per ciascuna de le specie sotto diversi geni de lo ente, perché siccome la divinità descende in certo modo per quanto che si comunica alla natura, cossì alla divinità s’ascende per la natura, cossì per la vita rilucente nelle cose naturali si monta alla vita che soprasiede a quelle”.
    Un saluto a tutti.

  9. admin 21 Dicembre 2012 al 11:11 - Rispondi

    Originariamente postato da segezia810
    Il 26 Novembre 2011 alle ore 13:15

    A quasi una settimana di distanza già ricordo con una punta di nostalgia il fermento di sabato scorso: fermento intellettuale, emotivo ma, soprattutto, vitalmente intelligente messo in circolo dall’iniziativa della S.P.H.C.I.
    E’ sempre stato così. L’idea di un diverso approccio all’uomo, all’ambiente, alla Natura, quando viene veicolata dalla Schola, non rimane nel cassetto delle cose interessanti e/o stimolanti, ma penetra nella dimensione più profonda, là dove si forgiano le possibilità dell’essere. E da quell’interspazio (cellulare?) lavora per interrogare, suggerire, spronare a seguire ‘virtute e conoscenza’.
    Non è forse rivoluzionario cambiare l’approccio stesso alla logica smettendo di considerare fatti e sviluppi come disposti su una linea retta immobile e cominciando invece a concepirli lungo una retta che ruota in un piano che trasla perpendicolare a sé stesso? Non è ovvio, e al tempo stesso radicalmente diverso, pensare in termini ciclici piuttosto che infinitamente persi nell’imperscrutabile?
    La grandezza del pensiero ermetico è, come sempre, nell’infinitamente semplice…

  10. admin 21 Dicembre 2012 al 11:10 - Rispondi

    Originariamente postato da catulla2008
    Il 23 Novembre 2011 alle ore 19:14

    “Allargare la visuale a tutta la rete della vita attraverso la collaborazione tra l’unità esaminata e le altre correlate”: questo il monito che ho rilevato dal discorso del Presidente della S.P.H.C.I. dott.ssa Anna Maria Piscitelli nel corso del Mini-Convegno di sabato scorso. E da qui il suggerimento a muoversi verso un biocentrismo avendo il coraggio di modificare i parametri che hanno guidato il sapere fino ad oggi e che procedono per schemi piramidali del tutto incompatibili con la dinamica della vita che procede per espansione circolare ed elicoidale. (Ma l’organigramma della Schola è proprio così…!!!)
    La Schola di cui Giuliano Kremmerz fu fondatore emerge così in tutta la possanza e la ricchezza della Sua tradizione, capace di adattarsi ai tempi, di sintonizzarsi a nuove scoperte e di dare il ‘la’ per il passaggio a un’ottava superiore…
    Poi, l’esortazione a rimodellarsi sulla saggezza che fu di Platone, Pitagora e dei neoplatonici nella prospettiva di una Unità della Materia è stata colta dalla dott.ssa Origlia che, dopo aver informato i presenti sulla specializzazione di Medicina Interna che l’ha abilitata alla terapeutica ufficiale, ha presentato una rapidissima successione di correlazioni tra la terapeutica ermetica e quella dei moderni laboratori, evidenziando l’epigenetica – che studia l’influenza uomo/ambiente – come uno dei fattori di interazione nella biochimica umana. “Una cellula non può esistere se non c’è un’adeguata interazione intercellulare” e in una scienza degli elementi che risale a Pitagora ecco emergere le cruciali domande: dove viviamo? Di cosa ci nutriamo? Chi nutriamo?
    Ma per chi non c’era e per chi vorrà regalarsi la partecipazione a uno dei prossimi appuntamenti per cui il Mini-Convegno verrà iterato, riordinerò ancora i miei appunti per raccontarvi le meraviglie che, come un ruminante, vado traendo poco a poco dalla sacca della memoria per alimentare una nuova prospettiva di Vita…

  11. admin 21 Dicembre 2012 al 11:10 - Rispondi

    Originariamente postato da mandragola11
    Il 23 Novembre 2011 alle ore 11:55

    Mi associo ai concetti precedenti e mi auguro di poter partecipare al prossimo appuntamento sull’alimentazione in altra città!
    Nei tanti aspetti che rendono molto complesso l’argomento una cosa mi è sembrata chiara: nel seguire l’alimentazione regimata dal processo ermetico scientifico e personalizzato della Schola di Kremmerz che è mirato innanzi tutto ad una sintonizzazione con la materia VITA, in modo graduale si creano nell’organismo tutti quei corpi e anticorpi necessari al ripristino dell’equilibrio. In più, come ha sottolineato il Presidente, acquisendone la coscienza sia del percome che del perché: meccanismo e finalità.

    Grazie e a presto.

  12. admin 21 Dicembre 2012 al 11:09 - Rispondi

    Orignariamente postato da errante000
    Il 22 Novembre 2011 alle ore 17:40

    Buonasera,

    Ringrazio la S.P.H.C.I. per la conferenza sull’alimentazione ( sabato 19 novembre ) in un bell’ambiente, accogliente e particolare a Torino città sempre più affascinante, elegante ed internazionale! Gli argomenti trattati sono stati relazionati con modalità semplice, accattivando e stimolando l’attenzione anche per chi come me non è medico. Vorrei saperne di più e chiedo se sarà possibile avere una relazione scritta sul sito della Schola per poi poter meglio chiedere ulteriori spiegazioni e approfondire la relazione del cibo con i nostri organi e la loro relazione interna a noi e fuori di noi. Penso che attivando questo studio con modalità scientifiche e con costanza si potrà tracciare e impostare le basi armoniche della vita di ognuno di noi.
    Grazie errante

  13. admin 21 Dicembre 2012 al 11:09 - Rispondi

    Originariamente postato da wiwa70
    Il 22 Novembre 2011 alle ore 13:46

    Davvero un’iniziativa ben riuscita questo convegno! E’ stato molto interessante perchè ha trattato temi di grande attualità, grazie alla preparazione dei medici relatori, tra cui la presidente e l’impegno degli organizzatori che hanno sostenuto l’evento! Nel suo modo aperto e competente mi hanno dato la possibilità di vedere la realtà secondo una chiave di lettura non convenzionale,per usare le parole del convegno procedere non in senso “lineare”(linea retta) ma “ciclico”(forma a spirale) nei propri processi di evoluzione, a cominciare dal nostro modo di pensare!
    Questo ha fatto nascere tante domande e riflessioni,sul principio autopoietico che regola il mondo, in particolare mi ha colpito il tema di una configurazione della realtà “a rete”e a proposito dell’importanza della Forma proprio ieri ho letto un articolo tratto dal “Resto del Carlino”che si intitola “La cellula riparatrice” in cui uno studioso della fisica che è sconfinato nella biologia molecolare, spiegava che stanno perfezionando speciali molecole che grazie semplicemente alla loro “configurazione” sono in grado di indurre un virus o una cellula cancerogena a inattivarsi; questi sono detti riboswich e sono pezzi del RNA messaggero che traduce ciò che abbiamo scritto nel DNA in proteine.Interessante, vero?Se così fosse, Il Kremmerz avrebbe anticipato di più di un secolo aspetti che appena oggi la scienza comincia a sperimentare!!

  14. admin 21 Dicembre 2012 al 11:08 - Rispondi

    Originariamente postato da GELSOMINO 1
    Il 21 Novembre 2011 alle ore 18:15

    Sono veramente felicissimo di essere riuscito a partecipare al Convegno tenutosi sabato scorso a Torino!
    E’ stato organizzato tutto a meraviglia , dalla location veramente ideale per il confort che ha offerto sia in sala che fuori , alla scaletta degli interventi così ben articolata , alla capacità dei relatori, all’ interesse degli argomenti trattati!
    Tutto al di sopra di ogni aspettativa!
    Mi sento davvero fortunato di esserci stato, di aver potuto partecipare a questa giornata di grande arricchimento in ogni senso, offertaci dalla inestimabile opera della S.P.H.C.I.
    Complimenti e grazie ancora a tutti gli organizzatori.

  15. admin 21 Dicembre 2012 al 11:08 - Rispondi

    Originariamente postato da m_rosa59
    Il 21 Novembre 2011 alle ore 17:23

    Come al solito i convegni organizzati dalla S.P.H.C.I. non deludono. L’ultimo, quello tenutosi sabato scorso a Torino ha destato l’interesse di tutti i partecipanti soprattutto per la capacità che hanno avuto, tutti i relatori, di tradurre in pratica, nella nostra pratica quotidiana, dei concetti che spesso sono menzionati o conosciuti solo in via teorica. Magistrale ho trovato quello della dott.ssa Piscitelli che ha evidenziato tutta l’attualità e modernità del pensiero del Kremmerz quando ha associato le teorie della fisica moderna sull’autopoiesi con le idee che il Kremmerz esprimeva più di 100 anni fa. Ho trovato che tutti i medici relatori, ognuno dal suo peculiare punto di vista, sono riusciti a dirci qualcosa di nuovo sul tema della nutrizione dando delle indicazioni pratiche, anche relative agli alimenti, che sicuramente ci aiuteranno a cambiare in meglio il nostro modo di nutrirci. Ringrazio quindi la S.P.H.C.I. per questo ulteriore contributo alla divulgazione dell’idea di Salute. Un ringraziamento va anche al Ristorante “Stazione Sassi” che è riuscito a coniugare l’idea di una dieta sana, con l’ottimo menu che ci ha servito a conclusione del Convegno.

  16. admin 21 Dicembre 2012 al 11:07 - Rispondi

    Originariamente postato da sannitica2011
    Il 21 Novembre 2011 alle ore 11:30

    Sono molto contenta di aver partecipato a Torino al convegno organizzato dalla SPHCI su “La dieta ermetica nella prevenzione e nella cura delle patologie alimentari e metaboliche”. Prima di tutto una location veramente confortevole. Il collegamento tra quanto il Maestro Kremmerz nella sua moderna e sempre attualissima divulgazione ermetica ha trasferito sulla nutrizione e quanto i medici anno potuto dire su di essa, è stato interessante e di buon auspicio per il futuro. Cioè per una presa di coscienza individuale sul fattore nutrizione che ha parte fondamentale nella nostra esistenza. Uno fra i tanti messaggi importanti: ognuno dovrebbe trovare la propria dieta alimentare a seconda della propria soggettività e abitudine di vita, prendendo sempre maggiore conoscenza del proprio organismo psico-fisico.L’introduzione del Presidente della SPHCI è stata chiarificatrice della compatibilità di alcune teorie all’avanguardia, come la sistemica, col pensiero ermetico e con il cammino che gli aderenti alla Schola intraprendono, e ha dato l’avvio e il collegamento tra gli interventi dei diversi medici. Altra cosa che mi è risultata evidente è la dimensione quasi atemporale, il collegamento tra un passato arcaico mediterraneo fatto di pensatori e iniziati che hanno dato vita alle nostre radici culturali, e il presente, con lo sguardo che la medicina più all’avanguardia è costretta ormai a lanciare verso una visione unificatrice e appunto sistemica, comprendente il fattore fondamentale nutrizione. Ringrazio la SPHCI per questa ulteriore occasione nella quale c’è stato anche spazio per la autentica testimonianza di vita e di esperienza di alcuni medici esercenti e contemporaneamente anche iscritti alla SPHCI.

  17. admin 21 Dicembre 2012 al 11:06 - Rispondi

    Originariamente postato da garrulo1
    Il 13 Novembre 2011 alle ore 19:37

    A proposito del convegno di sabato prossimo 19/11: ho letto il post di segezia, che in chiusura ha puntualizzato l’importanza di parlarne.
    Mi sento di affermare una cosa: in tutti i punti che ho contattato (a parte in due occasioni) , ho notato un certo interesse ad un evento di tale portata, la disponibilità ad affiggere all’interno dei locali le locandine, e qualche volta domande specifiche relative o ai singoli interventi oppure alla struttura della Schola. Vero è che mi sono rivolto principalmente ad “addetti ai lavori” (erboristerie, negozi di alimenti biologici ecc…), ma quello che per certi versi mi ha colpito l’attenzione, sta nel fatto che in un periodo in cui pullulano iniziative di tutti i generi con un bombardamento mediatico a 360, ne sia stato percepito, almeno da alcuni destinatari, la bontà dell’iniziativa e la finalità “pro salute populi” sia dell’incontro che della Schola.
    Qualcuno ha fatto anche qualche domanda sul menù della cena conviviale, ma non è stato questo il focus di attenzione dei quesiti che sono emersi.
    Confido in tutta sincerità che la partecipazione sia correlata all’interesse aprioristico suscitato.
    Un saluto a tutti.

  18. admin 21 Dicembre 2012 al 11:06 - Rispondi

    Originariamente postato da garrulo1
    Il 12 Novembre 2011 alle ore 20:06

    Concordo in toto con sannitica. Innanzitutto credo che l’informazione che viaggia nei vari circuiti mediatici sia sostanzialmente soggetta a controllo, nel senso che deve corrispondere agli obiettivi di una precisa forma di ingegneria del consenso, e pertanto deve “scientificamente” corrispondere alle aspettative e quindi agli appetiti dei destinatari. Oltretutto, in un periodo storico così proiettato al consumismo ed all’apoteosi del narcisismo (leggasi “vanagloria”), è una ghiotta occasione quella di creare sempre nuovi stimoli in tale direzione, a discapito dell’analisi del vero fine a se stesso e dell’abbattimento della necessità sociale di apparire, obnubilando parimenti la ricerca dell’essere individuale per quello che realmente è.
    Chiaro, tale ultima via, costa un lavorio di sostanza diversa rispetto ad un adeguamento di natura passiva dinanzi alle modalità socioculturali tipiche del tempo.
    Nei suoi scritti, il Maestro Kremmerz ammonisce che “se non la rompi con la corrente profana, non puoi bussare alla porta dell’invisibile”, che nulla ha a che vedere con il concetto dell’invisibile mediaticamente inteso.
    Un saluto a tutti

  19. admin 21 Dicembre 2012 al 11:05 - Rispondi

    Originariamente postato da sannitica2011
    Il 10 Novembre 2011 alle ore 21:10

    Per conto mio, caro alfiero, bisognerebbe che gli attori o i conduttori televisivi di cui parli la conoscano la verità per dirla. Cosa di cui dubito fortemente. Cercano l’odiens, la notizia sorprendente, della verità – mi pare – non sanno che farsene. Chi è che cerca la verità? Chi non si accontenta delle risposte fideistiche, chi si ribella ai dogmi di qualunque natura, chi ama sperimentare per conoscere, chi cerca di essere e non di apparire e riconosce quindi la necessità di migliorare . Troppa fatica, scriveva il Maestro Kremmerz.

  20. admin 21 Dicembre 2012 al 11:05 - Rispondi

    Originariamente postato da alfiero21
    Il 10 Novembre 2011 alle ore 18:16

    Nel guardare alcune note trasmissioni televisive che trattano argomenti di natura misterica mi accorgo che i protagonisti considerano nel loro palinsesto i soliti fenomeni legati a ” luoghi infestati da fantasmi ” o i ” miracoli prodotti dai santi dalla chiesa ” . Riscontro puntualmente che detti protagonisti si fermano all’ apparenza dei fatti, alimentando con scenografie suggestive la credulità’ popolare e la superstizione che generalmente persiste su questi racconti, anziché esplicare investigazioni piu’ approfondite sui suindicati argomenti, magari tenendo conto delle dichiarazioni elargìte dai grandi maestri del passato come Paracelso, E. Levi, G. Kremmerz. Ad esempio quest’ultimo a piu’ volte sostenuto che il soprannaturale non esiste e che i miracoli rispondono alla leggi della natura, pertanto spiegabili scientificamente. Riguardo i fantasmi il Maestro spende fiumi di Parole sui fenomeni prodotti nelle sedute spiritiche. Mi chiedo: e’ giusto continuare a dare da parte dei suddetti attori televisivi, risposte poco serie, tenendo la gente nell’ignoranza,nascondendo loro la verita’. Chi c’ e’ dietro questo disegno? Ringrazio anticipatamente per l’attenzione i rispettosi ospiti del blog e i dirigenti della s.p.h.c.i.

  21. admin 21 Dicembre 2012 al 11:04 - Rispondi

    Originariamente postato da alchemilla11
    Il 07 Novembre 2011 alle ore 22:01

    sono molto felice di poter partecipare a questo convegno, il tema lo trovo veramente interessante; starò con le orecchie ben tese con la speranza di carpire il più possibile dagli argomenti trattati un metodo alimentare sano e utile così da tentate una educazione in tal senso e perchè no, da allargare al significato più ampio di “nutrizione”, desidero pertanto ringraziare la Direzione per questa ennesima iniziativa, un Saluto a tutti

  22. admin 21 Dicembre 2012 al 11:04 - Rispondi

    Originariamente postato da segezia810
    Il 07 Novembre 2011 alle ore 21:56

    Mangiare è un atto importante, forse il più importante dopo respirare: ma, mentre il respiro è automatico e inconsapevole, mangiare è volontario… sebbene possa diventare un gesto meccanico.
    Mangiare ci mette in comunicazione con la terra e con noi stessi: il cibo si mescola con i nostri liquidi, i nostri umori, le nostre cellule… diviene noi. Al punto tale che coloro con cui condividiamo il cibo diventano un po’ nostri fratelli perfino se sono estranei. Perfino se sono avventori di passaggio nel nostro stesso momento al nostro stesso bar.
    Dunque non mi stupisce che una costituente così importante della nostra esistenza faccia da tema a un convegno dedicato alla prevenzione e alla cura delle patologie alimentari. I titoli, poi, sono davvero allettanti… e focalizzano interventi di medici e specialisti oltre, naturalmente, la stuzzicante idea di scoprire l’etica e la prassi della Tradizione Hermetica a proposito della nutrizione.
    Parliamone…
    Lo sento e lo so che è importante parlarne, specialmente con cognizione di causa.
    E sarà anche bello mangiare insieme: questa volta non di passaggio o per caso ma per la scelta di METTERE LA SALUTE A CENA!!!
    A presto!

  23. admin 21 Dicembre 2012 al 11:03 - Rispondi

    Originariamente oostato da mandragola11
    Il 04 Novembre 2011 alle ore 20:56

    Mi sto organizzando per partecipare al mini-Convegno di Torino e vi confesso che la parte finale “Metti… la Salute… a cena! – Menu a tema, presentato e ragionato a cura della S.P.H.C.I.” mi intriga molto!
    A presto allora e un affettuoso abbraccio a tutto il Blog della Schola e alla Direzione che ci orienta sempre verso esperienze positive e buone.

  24. admin 21 Dicembre 2012 al 11:03 - Rispondi

    Originariamente postato da mercurius3
    Il 01 Novembre 2011 alle ore 22:40

    Vivere per mangiare o mangiare per vivere?
    Questa è la domanda che spesso ricorre quando si parla del cibo e del suo uso, ma molto meglio quando si pone uno stile di vita o l’altro.
    La risposta è sintomatica perchè nella sua semplicità descrive in modo essenziale la tipologia dell’individuo.
    Vivere per mangiare descrive l’individuo che ignorando, anzi negando, la presenza di sottili interazioni e trasformazioni della costituzione umana, nega nel contempo la funzione mentale e spirituale; l’individuo che vive per mangiare, soddisfa l’appetito in modo disordinato, disorganizzato e disinformato. Sarà nella società lo specchio della sua stessa aggressione famelica.
    Mangiare per vivere denota già la qualità assegnata alla vita: il mangiare è il mezzo che consente di vivere e di poter realizzare ciò che della propria vita si vuol fare. L’importanza del mezzo diventa un prezioso metodo che consente di poter meglio organizzare e riorganizzare la propria esistenza.
    Spero che l’opportunità del Convegno (mini solo nel tempo di esplicazione) con l’impegno della S.P.H.C.I. , venga largamente accolta perchè la sua misura descriverà quanta volontà ed impegno ci sia nel dare al proprio vivere valore, qualità, preziosità evolutiva.
    Abbracci cari

  25. admin 21 Dicembre 2012 al 11:02 - Rispondi

    Originariamente postato da garrulo1
    Il 01 Novembre 2011 alle ore 16:12

    Voglio riallacciarmi al postato di mara 329 del 30 ottobre u.s., sul farmaco cubano. Alcuni mesi fa, avevo letto su un quotidiano a tiratura locale, che esiste un’associazione a tutela del diritto di informazione nei confronti di persone affette da patologie oncologiche, che ha lo scopo di raccogliere testimonianze ed esperienze a supporto di eventuali rimedi alternativi o coadiuvanti i percorsi clinici ordinari.
    In calce all’articolo, comparivano anche l’indirizzo mail ed un cellulare con i quali era possibile entrarvi in contatto per le persone interessate.
    Ma il focus di attenzione dell’articolo era però rivolto all’atteggiamento pregiudiziale della comunità scientifica, con conseguente presa di distanza rispetto ad un fenomeno che varrebbe la pena di testare fino in fondo e soprattutto con modalità di apertura alle eventuali novità sul fronte terapeutico.
    Inoltre, poneva l’attenzione sulla gratuità del farmaco somministrato a Cuba, a fronte di richieste esose che circolano più o meno disinvoltamente qua e là, da soggetti più disparati.
    Siamo per l’ennesima volta a constatare quanto il sistema sociale nella così detta terapeutica, sia lontano dal concetto greco-iniziatico del “terapeuo” che letteralmente stava a significare “io servo, io curo” , lungi dall’idea di qualunque forma di compenso di qualunque natura.
    Su tale ultimo aspetto del fine “eroico” della medicina, il Maestro Kremmerz ha versato fiumi di inchiostro.
    Un saluto a tutti.

  26. admin 21 Dicembre 2012 al 11:02 - Rispondi

    Originariamente postato da sphci
    Il 01 Novembre 2011 alle ore 09:38

    Un benvenuto a Sara.
    Nei programmi futuri della Schola c’è senz’altro l’intenzione di far transitare il mini-convegno sull’alimentazione almeno nelle altre città ove sono operative altre Accademie regolari della Schola: Napoli, Roma, Bari, Lecce.
    Magari con qualche eventuale variazione sulle tematiche affrontate e, perché no, allargandone le collaborazioni ad altri operatori del settore nutrizionale.
    Siamo aperti, inoltre, ad accogliere l’invito in altre località ove si venisse a creare l’interesse per le attività della Schola volte a divulgarne il disinteressato impegno a supporto della salute e dell’evoluzione dell’umanità.
    Con l’anno nuovo presenteremo, sempre su questo Blog, il Calendario degli eventi programmati.
    Grazie a tutti per l’interesse.

  27. admin 21 Dicembre 2012 al 11:01 - Rispondi

    Originariamente postato da sara
    Il 31 Ottobre 2011 alle ore 19:54

    Bellissima l’idea di questo mini-convegno le cui tematiche sono oltremodo interessanti e profonde.Quando si parla di dieta si pensa alla dieta per dimagrire e non alla sana alimentazione.Quando si mangia si fa l’errore di non pensare che quello che noi mangiamo diventa carne della nostra carne, ecco perchè ingurgitiamo un sacco di alimenti che a volte di naturale non hanno più nulla e siccome noi siamo natura e vivi non ci danno nulla ,anzi ci tolgono.Ci ingozziamo di farmaci perchè ci hanno detto che con una pillola si risolve tutto, e abbiamo dimenticato che il sintomo che ci lancia il nostro corpo è a volte un grido di dolore che noi non ascoltiamo.L’errore in questo caso stà nel fatto di considerare il sintomo e non la causa.Nella medicina naturale invece si cerca sempre di trovare la causa e di proporre un rimedio,chiaramente sempre naturale,che riesca ad incidere sulla causa stessa.Abbiamo dimenticato che fino a non molti anni fa ,l’umanità si curava chiedendo aiuto a Madre Natura e Madre Natura munifica guariva abbracciando a se, con i suoi rimedi, l’uomo.
    Grazie al mio lavoro ho notato differenza tra le persone che si curano solo con farmaco e le persone che si curano con i rimedi naturali:le persone che si curano col farmaco sono molto simili a quelli che usano mangiare molta carne,cioè sono più rigide nei discorsi,poco aperti, egocentrici;mentre le persone che si curano naturale sono più aperte, disposte a mettersi in discussione, accettano i consigli.
    Io credo che le molecole dei rimedi fungono da messaggeri di un tipo di energia che trasmuta e migliora l’uomo.
    Ultimamente mi sono imbattuta nello studio dell’alimentazione alcalina,bene questo tipo di alimentazione diventa anche un modo di vivere alcalino,perchè così come alcuni alimenti acidificano, così pensieri biliosi acidificano, ed un corpo che và in acidosi è un corpo con alto rischio di squilibri vari.Ecco che l’alimentazione diventa messaggero di salute e secondo me questa è la vera prevenzione contro ogni genere di malattie .
    Un sentito grazie agli organizzatori del convegno che spero non si fermi a Torino.

  28. admin 21 Dicembre 2012 al 11:00 - Rispondi

    Originariamente postato da m_rosa59
    Il 30 Ottobre 2011 alle ore 16:13

    Mi sono sempre chiesta anch’io, come mara, perchè nella categoria dei medici c’è sempre tanto scetticismo verso rimedi “semplici” che provengono direttamente dalla natura, come se l’appellattivo di “semplice” fosse sinonimo di “sempliciotto”. E’ vero che ci sono dietro gli interessi delle case farmaceutiche che se non vedono possibilità di guadagno non prendono in considerazione nessuna questione, però posso dire con certezza che non tutti i medici sono così sensibili alla questione economica! Penso piuttosto che ci sia una forma mentis comune a molti, che considera la propria professione come il raggiungimento di uno status (abbastanza faticoso, in verità), che li pone al di là di un rapporto intuitivo ed empatico che si può avere col mondo naturale, come se l’intellettualizzare e il sovrastrutturare tali conoscenze naturali fosse indispensabile per essere un importante medico e soprattutto per non confondersi con chi tenta di studiare il funzionamento dell’organismo umano da una prospettiva più globale in cui l’essere umano viene considerato parte di un tutto e non un individuo a se stante sdraiato su un lettino. Mi scusino tutti quei medici che, al contrario, si pongono in una prospettivia diversa e cercano di considerare l’essere umano in una dimensione più olistica. Il mio, che mi rendo conto, può apparire uno sfogo, è dato dall’esperienza pratica con “fior di Professori” che dall’alto dei loro scranni riescono, con una parola, a togliere qualunque speranza a chi non aspetterebbe altro,invece, che ricevere una parola di speranza che infonda quel quid di energia in più in grado di dare quella spinta che fa rimettere tutto in moto.
    Quando sarà che la Scienza Hermetica diventi parte integrante della Scienza Medica?

  29. admin 21 Dicembre 2012 al 10:59 - Rispondi

    Originariamente postato da mara329
    Il 30 Ottobre 2011 alle ore 08:41

    Super interessante il mini-convegno di Torino sulla nutrizione. Cercherò di non mancare. Mi ha colpita la notizia rilasciata ieri da un TG che a Cuba si sta sperimentando un farmaco di origine naturale che aiuterebbe la qualità della vita degli ammalati di tumore. Il farmaco omiopatico è estratto dal veleno dello scorpione Rophalurus junceus, specie endemica di Cuba (oltre che di Haiti e della Repubblica Domenicana), che inietta una sostanza tossica ricca di proteine dalle proprietà antitumorali, analgesiche e antinfiammatorie. Sembra che il farmaco fosse già utilizzato a Cuba da tempo come rimedio della medicina tradizionale, noto ai contadini per gli effetti antinfiammatori ed analgesici. Ma solo nel 1985 incomincia la ricerca scientifica: “Era stato casualmente notato che chi era stato morso da Rophalurus junceus, o Scorpione azzurro (che in realtà è arancione), riscontrava dei benefici di rilievo in termini di dolori o stati infiammatori. Da qui un biologo di Guantanamo, il Dott. Misael Bordier, ha scoperto le proprietà terapeutiche del veleno”. (Nel veleno sarebbero contenute proteine a basso peso molecolare capaci di inibire la proteasi (enzimi cellulari) delle cellule tumorali, ostacolare la formazione della membrana cellulare, impedire l’angiogenesi (formazione vasi sanguigni che portano nutrimento alla cellula), determinando inoltre una stimolazione del sistema immunitario).E’ ancora in corso la sperimentazione per cui non si può affermare ancora con certezza la validità del farmaco che è prodotto da una azienda cubana e che si può reperire solo a Cuba ove – pare – sia gratuito, e inoltre – il TG ha avvisato – esistono già moltissime truffe. Mi ha colpita che un TG nazionale abbia diffuso la notizia anche se – pare – l’associazione di oncologia medica italiana sia scettica al proposito in quanto non esistono studi pubblicati con l’uso di questa sostanza né sull’animale, né sull’uomo. “E perché per portare farmaci in commercio sono necessari passaggi chiari e definiti che sono di garanzia per chi i farmaci dovrà poi utilizzare. Questi passaggi richiedono studi in vitro e sull’animale prima del passaggio nell’uomo”. Non so se il farmaco sia efficace o no, ma credo sia giusto sperimentarlo e portare avanti la ricerca senza demolirla, primo perché l’origine della medicina è di natura empirica, secondo perché – come sosteneva Paracelso – i rimedi terapeutici provengono tutti dal regno animale, vegetale e minerale. Se vi sono animali che hanno proprietà non ancora conosciute – come è il caso di questo particolare scorpione – perché non tentare? E poi mi chiedo perché si tace su scoperte o su ricerche che potrebbero cambiare il destino di milioni di persone nel mondo?

  30. admin 21 Dicembre 2012 al 10:58 - Rispondi

    Originariamente postato da mercuriale2011
    Il 23 Ottobre 2011 alle ore 12:49

    Mi associo con quanto espresso da M Rosa nel ringraziare la SPHCI per questa nuova iniziativa a cui spero tanto di poter partecipare. Sono d’accordo con lei nel sottolineare l’importanza del fatto che la Schola riesca a rapportare ogni argomento alla pratica, dandoci sempre le giuste chiavi di lettura per poter applicare ogni in-put alla nostra vita quotidiana. Così da riportarci con i piedi per terra senza disperderci in inutili astrazioni, e porre la giusta attenzione a tutte le nostre azioni come ad esempio mangiare correttamente, poichè ogni gesto pratico è legato alla nostra evoluzione.
    Un saluto a tutti.

  31. admin 21 Dicembre 2012 al 10:57 - Rispondi

    Originariamente postato da m_rosa59
    Il 18 Ottobre 2011 alle ore 20:27

    Eccoci di nuovo a mettere un mattoncino per la Salute e la Luce. Molto interessanti e stimolanti i temi di questo mini convegno, che poi tanto mini non è! Mi incuriosisce assai poter scoprire come il concetto di autopoiesi, di cui abbiamo già parlato su questo sito, si possa associare alla categoria degli alimenti ed ancora di più mi interessa conoscere come le influenze lunari e siderali possano intersecarsi ad esso e influenzare i cibi. Ma, in assoluto, ciò che trovo strabiliante è come la S.P.H.C.I. riesca sempre, nelle sue iniziative, a coniugare la teoria con la prassi; un concetto scientifico come l’autopiesi che finora ho considerato essenzialmente a livello di astrazione, viene tradotto in pratica, in “ciccia” è il caso di dire, visto che il convegno si concluderà con un vero pasto che ci permetterà di testare ciò a cui prima ci eravamo avvicinati solo con la mente. Grazie di cuore alla Drezione per questa iniziativa.

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