L’origine del dolore e della malattia per Giuliano Kremmerz

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L’origine del dolore e della malattia per Giuliano Kremmerz

Premessa:
Nel riportare – pro schola e pro salute populi – quanto espresso dal Kremmerz in merito all’origine del dolore e della malattia, si avvisano i lettori che i profondi ed ermetici concetti espressi dal Maestro e Taumaturgo, oltre ad apparire ostici, potrebbero facilmente essere fraintesi da chi non è addentro ai meccanismi terapeutici praticati nella Sua Schola.
Pertanto, nel rinnovare a tutti i frequentatori del Sito la disponibilità per eventuali chiarimenti (anche via e-mail) sulle tematiche ivi esposte, si coglie l’occasione per evidenziare che sia le teorie ermetiche, sia le eventuali pratiche enunciate dal Kremmerz nei suoi scritti (da Egli a Suo tempo pubblicati allo scopo di propagandare e rendere nota l’avvenuta ricostituzione della S.P.H.C.I. Fr+ Tm+ di Miriam) possono restare oscure nonché incomplete se non sono integrate dalla Tradizione orale e dalle Chiavi pratiche che costituiscono a tutt’oggi il patrimonio sapienziale e sperimentale della Sua Schola.

Il dolore è l’indice del nostro stato di squilibrio di origine sensoria o di origine psichica. La perdita di una cosa amata è un dolore tal quale una scottatura profonda prodotta da un ferro rovente. L’educazione eroica come quella degli Spartani del primo tempo e dei Romani tipo Orazio Coclite, aveva per fondamento o base il dispregio di ciò che era dolore fisico – e quella educazione che a prima vista pare semplicemente un’animalità bene esercitata, in fondo è l’ingagliardirsi dell’individualità psichica dell’uomo, nei popoli di conquista, contro la sensibile fragilità della carne… Il dolore è il denominatore di una energia frazionata: cioè è lo stato di patimento o passione che indica come il complesso delle forze vitali egregiamente funzionanti in un essere umano sano sia squilibrato da una causa fisica o psichica. La determinazione qualitativa del dolore negli esseri viventi è impossibile, perché la sensazione o il sentimento dolorifico varia da individuo a individuo…Si può sempre constatare che la sede vera del dolore è nella psiche o campo psichico che più a contatto con la materia organica organizzata del corpo umano – e che anche quando la materia è equilibratamente funzionante – può generare una sensazione di dolore sotto un impulso morale o una ferita psichicamente intesa. Quindi chi è dolorante, è psichicamente un uomo infermo. Infermo vuol dire non stabile, non solido, non reggente il suo corpo in piedi: psichicamente ritorno alla puerilità, quindi alla paura di sentirsi soli. (C,I,217-218) – La rassegnazione al dolore e il dolore come necessità sono concetti mistici (cioè dei misti, quasi profani) di fronte agli iniziati che rappresentavano la scienza e la coscienza dell’uomo. La scienza non può accettare la premessa del dolore necessario, se no lo sprone dell’utopia ermetica dell’abolizione del dolore manca. Se procediamo dal presupposto che il dolore fisico, p. es., è una necessità inevitabile dovremmo chiudere le università che insegnano la pratica medica, mentre la civiltà è caratterizzata appunto dalla somma dei progressi umani che eliminano le sofferenze maggiori della barbaria.(C,I,6,n.)- Il medico chiamato al capezzale di un ammalato non vede che poche cose e queste dal punto di vista della sua educazione universitaria. Il medico non osserva che un organismo umano sofferente, il suo meccanismo interiore, il suo aspetto, il dolore, la temperatura, i possibili microrganismi infettivi, le infiammazioni, le cause del malanno nel contagio, per freddo o per caldo, a frigido o a calore, e i componenti chimici per compensare quelli perduti o gli eccessivi. Se occorre di parlare di cause morali, lo fa come il cuoco che pensa alle salse per condire una vivanda. E’ uomo prima di essere medico, e sa che certe impressioni dell’anima umana possono destare o causare in noi mille malanni. La morte di una persona cara, una visione spaventevole, un attentato alla persona, un amore tradito, sono causa di disordini organici. Se domanda, è per accertarsi che qualche cosa nel cervello vi è stata sorpresa e si è alterata in maniera da influire sul resto del corpo materiale. Nel suo materialismo medico egli accetta che il morale (lo chiamano così) agisce sul fisico e lo sbanda, ma non prolunga la sua analisi psicologica, si ferma alla constatazione di una causa…L’ermetismo magico, innanzi all’uomo infermo, comincia a vedere il disordine centrale, causa dello stato presente del degente, e innanzi al dolore (parola astratta) comprende che questa sensazione anormale, che è sensazione come tutte le altre, ha la sua sede nel cervello dove ogni atto o contrasto dei sensi arriva per colpire la personalità umana. E se lo stato anormale è indolore (febbre, abbattimento, convulsione) vede il cervello dimezzato della sua potestà centrale sensitiva, per affievolimento della sua azione indipendente…Tutte le infermità procedono dal disordine o da anomalia temporanea delle libertà sane del cervello….Ogni infermità benigna o dissolvente si annunzia con sensazioni deviate, affievolite o di abbandono…Ma è sempre la sensazione di uno stato di essere anormale (sensazioni, quindi cervello) che dichiara una infermità qualunque, che ne accusa la presenza, quindi il disordine del centro della sensibilità umana….vi basti pensare che una graffiatura qualsiasi altera l’equilibrio della vostra sensibilità; e per poco che siate molto sensitivo e delicato percettore di impressioni nervose, una unghiata al mento prodotta da mano infantile diventa per voi un affare di stato….E nei bambini vi è l’esempio indiscusso del potere della parola (idea espressa con suono articolato) sui centri sensori per reagire sulle impressioni ingrate o sul dolore: basta che al pianto e ai gridi la mamma o la nutrice risponda: non è niente, e il finimondo cessa in un sorriso. Negli adulti quando il carattere si è affermato, è la stessa cosa, con un elemento nuovo più duro, più resistente, più ostinato che il bambino non ha, cioè la volontà di opporsi ad una suggestione estranea che inibisce di credere alla gravità della cosa. Ma se si trova il modo di mutare il principio ribelle del ragionatore in principio consenziente, il malato si persuade da sé e la segnalazione dolorosa prima si attenua e poi sparisce…(il centro cerebrale, convincendosi, comanda al dolore). Dunque se dico che l’ermetismo guarda alla defigurazione anormale del cervello in ogni malato, significa che solo provocando una sensazione reattiva nel centro della sensibilità, gli organi o le correnti che alimentano il corpo umano possono ritornare sani…Tutte le infermità, tutte le degenerazioni, tutte le infezioni…obbediscono allo stesso imperio. (E la morte) è messa in fuga, debellata, sbandata fino a quando la potestà imperatoria del centro intellettivo e fecondante sensorio dell’uomo conserva un milionesimo di potere e di volontà. Eccettuati quelli che subiscono una morte per violenza, quando l’ora finale dello spettacolo della vita è arrivata, il cervello è spogliato della potenzialità del comando e la fine si presenta. (D,151-153) – Il dolore, il grande diavolo malvagio, spaventevole, orrido per i sensibili, esiste in rapporto alla centralità intellettiva dell’uomo che lo soffre. Lo stoico, come Seneca, per discreditarlo ne limita il potere e dice: perché spaventartene; o uomo? Se arriva ad un punto che non potrai più soffrire, morrai o cessa. Perché dovresti tu spaventarti di esso se cessa o se muori? Hai paura della morte? Le religioni di pietà come il buddismo e il cristianesimo o tentano di separarlo dall’unità materiale organica estraendone l’intelligenza o lo bagnano di lacrime calde considerandolo all’orientale come una espiazione. Ma questo non è conoscenza essenziale della sua natura che risponde prima ad una sensazione e poi ad un sentimento. Il divino della medicina non è nella guarigione anatomica che è jatrea, ma nella potestà ermetica della reazione mentale alla sensibilità del dolore, o meglio nella potestà imperativa dell’intelligenza sulla riconquista della sanità anatomica come ultima valorizzazione integrativa dell’essere vivente…la manifestazione della vita in noi è nei soli rapporti dell’intelligenza che funziona unitaria nelle relazioni delle funzioni organiche. La morte è determinata dalla cessazione delle funzioni organiche: obbiettivamente un uomo è morto quando la circolazione è cessata e il corpo si disfà: soggettivamente il senso della separazione e della non intelligenza è una morte. La reazione alla sensibilità è un fenomeno che confessa la vivacità dell’intelligenza, ma la sensibilità non reagente in fenomeno della periferia è confessione di morte apparente e molte volte non vera. Dunque il limite del mistero innanzi al progredire della investigazione analitica degli studi medici è l’intelligenza umana, per la cui integralità la ricerca ermetica lavora in senso inverso, dall’alto in basso – e soggettivamente per entrare nei rapporti integrativi delle unità intelligenti umane o uomini. In termini poveri il problema della vita (piacere, dolore, sensazioni, idee) è nella funzione cosciente del pensiero umano nell’organismo umano. Più incosciente è l’uomo e più i disordini organici o funzionali (malattie, morbo) possono considerarsi come degli avvenimenti chimici della vegetazione della carne. Se non che la medicina contemporanea, come la empirica da cui ebbe origine, si arresta come punto più alto alla biochimica della vita vegetativa – niente intelligenza e vita cosciente nel suo splendore di animalità umana. Ed è questo il vero punto controverso tra la medicina intesa dagli iniziati e la profana. La contraddizione tra i due metodi, che si completano dove non si combattono, si appalesa nella sua pienezza nei casi di malattie mentali, dalla cui patogenesi nessuno può escludere l’occasionalità delle influenze morali o intellettuali sul fisico – e nelle loro evoluzioni nessuno ha ancora trovato il diritto di precedenza della mente sulla decadenza del corpo vegetativo. La sensazione è tale quale la intelligenza può arrivare a possederla; più la struttura organica opprime il principio intelligente, più la sensazione è attutita…il secondo errore di medicina jatrica è l’uniformità di apprezzamento del principio morboso invasore o evolvente in tutti gli organismi…Quando un medico, interrogando un cardiaco, domanda se ha avuto dei forti dispiaceri, confessa implicitamente che la patogenesi del male che egli esamina fisicamente è nella coscienza intelligente dell’ammalato la quale sotto un’influenza non fisica (il dolore di essere stato abbandonato dalla sposa amata, p.es.) ha alterata una funzione vitale, anatomicamente centrale, fino al punto da metterne in pericolo l’esistenza. Ora in questi casi implicitamente si confessa la presa in considerazione di valore positivo della coscienza, il quale è differente da uomo a uomo, ed è perfettamente obliato quando si cerca un rimedio al male…Accanto a questo cumulo di errori di sincerità…sorge un altro tempio (diremmo reazionario al primo materialista) che, ingolfandosi nel labirinto delle aspirazioni al divino, pretenderebbe la possibilità e facilità di una medicina esclusivamente spirituale…questa medicina spirituale, mistica, con intervento di spiriti di morti o di angeli, come messaggeri del dio buono, non è la nostra…L’intelligenza umana domina il corpo fisico nella teoria e nei libri. Ma l’azione degli organi e delle funzioni organiche, alterati da cause esteriori, sull’intelligenza non è meno vera nella pratica: ed è questo il caposaldo di valore della filosofia medica jatrea…Non bisogna assolutamente farsi illusioni sulla onnipotenza del valore animico se veramente anima, intelligenza e coscienza non è allenata alla dominazione del corpo fisico di cui ne modifica perfino il temperamento…Se scorrete la storia profana della medicina, oltre questo dualismo tra il mistico e lo sperimentale, non troverete nessun termine medio del conflitto: o i Numi fanno il miracolo o il medico cura per l’esperienza accumulata…Io però devo indicare che un termine medio è esistito, misconosciuto, calunniato, deriso, perseguito: una utopia che per un lungo periodo di secoli ha assunto tutte le facce più curiose e strane del ciarlatanismo e dell’impostura: l’alchimia…Gli uomini sono metalli bassi come valore – per ridurli all’oro perfetto (Intelligenza-Oro) occorre un processo trasformativo il cui fermento o lievito è una polvere o pietra, che data a piccole dosi trasmuti rapidamente la materia umana in spirito intelligente. Una volta diventato intelligenza aurea possiede la medicina del mondo, perché come egli è sanato, può sanare gli altri di tutti i morbi. Semplifico. Esiste un medicamento, un minerale (pietra?) vegetabile (misto ad un elemento vegetale?) che introdotto nel corpo umano ne rende padrone l’intelligenza affinché questa domini tutto l’organismo con un potere superiore? Ripeto: a noi non preme di sapere ora che sia un tale minerale…noi restiamo ammirati di un programma di ricerche che, se realizzate e provate, dovrebbero risolvere la parte superiore ed inesplorata di quella scienza medica sperimentale che ancora bambinescamente affronta il problema dell’intelligenza e dell’azione psichica sull’organismo umano.(C,II,241 a 249)- Fino a che non si troverà dai profani il legame che unisce lo spirito al corpo dell’uomo, il rimedio per far rifiorire la carne non si troverà.(A,506)-L’infermità del corpo umano è sempre conseguenza di uno squilibrio recente o lontano dello spirito del paziente…Gli elementi patogeni…la medicina avvenire troverà in un elemento imponderabile alle attuali ricerche: nello spirito dell’uomo in contatto o in contrasto con lo spirito delle cose….Allora si troverà la ragione profonda del perché le società ieratiche o iniziatiche antiche non conobbero medici migliori di Esculapio e di Osiride guaritore di mali per virtù spirituali. Allora si comprenderà che cosa erano le ecatombe sacre degli antichi e che cosa i sacrifici suggeriti dagli oracoli per far cessare i flagelli. (SM,I,360-362) – I reincarnati che emersero per doti o vizi sono riconoscibili quando rinascono nello stesso ambiente. L’atavismo e l’eredità sono modi di osservazione della nostra scienza contemporanea che non ancora ammette la reincarnazione dei morti. Bisognerebbe studiare molto anche i caratteri delle infermità fisiche che si riproducono con costanza. (SM,II,212) – L’uomo cade infermo per disquilibrio. Ogni organismo sano è un equilibrio dei poteri sensori e degli elementi che lo compongono…Primi ad essere colpiti, in ogni stato patologico del nostro organismo, sono i sensi o parte dei cinque sensi. Per leggera che sia una indisposizione, noi la sentiamo. Essa ci si manifesta con una qualunque sensazione anormale o affievolimento o esagerazione di uno o più dei sensi nostri. Bisogna capire che la mia è una idea semplice. Gli elementi componenti il nostro corpo, appena alterati influiscono sulla normalità dei sensi nostri. Equilibrio tra poteri sensori o regolarità dei sensi e funzionamento inavvertito delle parti costituenti il nostro organismo, è stato di sanità. I sensi sono le antenne del male, i tentacoli che esplorano il disordine e lo denunziano al cervello, se il cervello, e non altra parte dell’organismo animale, è veramente il centro della nostra sensibilità. Non vi è infermità che non sia annunziata da disordini sensori o da semplice affievolimento dei nostri sensi. Lo stato di salute è determinato appariscente dal pieno possesso delle sensazioni. Solo nelle infermità del ricambio, essendo esse caratteristiche per alterazioni degli elementi chimici, i sensi non ce ne avvisano immediatamente. Come nel diabete. Come nelle dispepsie lente. Come nell’albuminuria. Il dolore è un avviso dei nostri sensi della non regolare funzione di una parte dell’organismo che si riverbera su tutto il nostro corpo. Dato che l’encefalo sia veramente il centro della nostra sensibilità, e che tutto ciò che racchiude la nostra personalità sia in quel punto centrale, l’ermetismo parte dal centro delle sensazioni per esplorare il nostro corpo fisico. Perciò alcuni stabiliscono come principio che il nostro io, cioè la personalità pensante, è anche il centro della nostra guarigione, se siamo ammalati. Gli anestetici come l’oppio, la cocaina, la morfina e seguito interrompono le sensazioni dolorose temporaneamente, togliendo la comunicazione tra noi persona pensante e gli organi sofferenti e gli anestetici diventano dannosi e soppressori della coscienza del male. Se questa soppressione non fosse temporanea, avverrebbe l’inerzia assoluta del centro e la completa separazione dei poteri sensori dalla personalità pensante e centrale. Il fachirismo vorrebbe ottenere questo? Tutte le estasi del piacere e del dolore nei mistici arrivano a momenti separativi e stupefacenti. L’ermetismo, e per esso lo stato di mag o condizione magica del nostro corpo, investiga altri metodi volitivi per sopprimere coscientemente (e quindi senza droghe inebrianti) tutte le sensazioni ingrate. Restare coscienti di ciò che si vuole e si fa, non è abdicazione della nostra personalità innanzi al dolore…Se lo stato di infermità è una condizione ingrata del nostro essere (organismo saturniano e corpo sensibile mercuriale centrale) la nostra personalità pensante (sensibile, delicato ricettacolo di tutto l’insieme delle nostre impressioni) può essere il centro guaritivo di emanazione degli elementi equilibranti il corpo vivente e malato. Traducendo in lingua povera: se l’arrivo del disordine corporeo ci è segnalato dal centro fisico della sensibilità della nostra persona, da questo centro stesso devono partire i mezzi, direi i rimedi psichici, che agiscono come medicazione sullo stato di infermità.(D,116-117)- La scienza e la pratica dei magi insegna tre cose: 1° che non vi è infermità del corpo fisico che non risulti da squilibrio dello spirito e dell’aura psichica umana; 2° che non esiste altra terapeutica che la spirituale o divina, la quale o fa a meno delle droghe o se ne serve per mera colleganza delle facoltà analogiche dello spirito umano; 3° che quando lo spirito dell’uomo è pronto alla vita del mondo invisibile è delitto l’arrestarne la dipartita. (C,I,163n.) – La magia, col regime di vita corretto gradualmente e che prescrive ai discepoli, preannunzia uno stato di spirito equilibrato col recipiente fisico…: l’infermità del corpo fisico di un mago rappresenta sempre un errore fluidico commesso, tanto è in stretta relazione in lui lo sviluppo fluidico con la sanità fisica. (A,93)- Un uomo che liberamente crede, persuaso di credere la verità, col suo pensiero agisce rapidamente da modificatore sull’apparato sensorio…Dove è più appariscente lo sforzo è nei casi in cui l’idea modificatrice prende radice nell’idea della conservazione della salute…E’ l’esercizio libero della potestà inibitoria che è in noi e che diventa trasformatrice radicale di molte sensazioni che ne restano modificate profondamente…Il tuo pensiero agisce tanto sicuramente sul tuo corpo che se hai la pazienza di allenarti ne disporrai a tuo piacimento. Non avrai paura né di infermità, né di contagi, né di disordini organici di nessun genere. Basta pensare volendo, con sicurezza di comando, che la tal cosa nel tuo organismo non succeda. Questa è educazione ermetica. Il corpo nostro obbedisce alla nostra volontà: nei più deboli la volontà è immaginativa, nei più abituati è semplicemente enunciativa…Aver fede in sé è creare la propria individualità volitiva la quale ha come prima irradiazione effettiva azione sul proprio organismo, fino a sviluppare intorno a sé un’aura o involucro di difesa. (C,II,59-60-61 e n.1)- Tutte le influenze planetarie e stellari sono coordinate al magnetismo terrestre del quale si conosce profanamente poco. Ora questo magnetismo terrestre che procede in coordinanza dalle influenze planetarie e stellari è omologo e coordinato al magnetismo umano…l’aura che si sprigiona da un organismo umano è una esteriorizzazione informe delle forze occulte del nostro organismo e propriamente del sangue convertito in forza nervea…In tutte le infermità organiche il punto colpito è il centro magnetico del corpo organizzato, uomo, animale, piante, minerali. Se la malattia è un disordine magnetico, il medicamento deve essere un equilibrante per forza magnetica, e quando l’influenza astrale è simpatica al magnetismo di un determinato rimedio, il magnetismo aura del rimedio è convertito in corrente e sana. (L,84°)- Nelle infermità umane le forze cosmiche o diventano compensatrici o sottrattive, ed in senso inverso uccidono o per violenza invasiva o per riassorbimento della vita. Il magnetismo terrestre è la più medicale delle forze: presiede al livellamento, alla proporzione delle quantità e, meccanicamente, da il tono all’equilibrio generale…il magnetismo se è forza cosmica, se sta nella innervatura terrestre, deve per necessità analoga rinserrarsi nel corpo dell’uomo…in emissione è aura molecolare del nostro corpo e, nel riassorbimento, è forza copulativa di nutrizione vampirica, avida di magnetismo terrestre. In questa fase è un circuito di presa della vita: circuito letteralmente inteso che l’uomo nel sonno riparatore forma nel proprio corpo per rifornirsi delle energie perdute. Esiste una infermità dell’uomo, congenita per eredità o sviluppata a causa di reazioni nervose, l’epilessia, il gran male, che è assolutamente di origine magnetica. Il corpo lunare di questi infermi è spostato per disorientamento verso i poli magnetici della terra. Questa concezione dell’epilessia, lo comprendo, deve sembrare un grande errore della nostra fantasia o uno spunto pseudo scientifico perché dice delle cose rare che non concordano affatto coi dubbi della scienza positiva e sperimentale. Ma tutti i disordini nervosi, tutte le anomalie cerebrali, tutti gli squilibri mentali fino alla nevrosi e alla follia, nella scienza sperimentale sono seguiti da un punto di osservazione che non è il nostro…E’ errato il principio di definizione dei disordini nervosi e mentali. La sostanza di cui è costituito tutto il sistema nervoso è materia elementare lunare…la delicatezza sensibile di queste parti materiali della nostra impressionabilità dipende dalla disposizione degli atomi costituenti i fili conduttori dall’esterno sul centro cerebrale nostro. Nell’ermetismo, in cui consideriamo la materia come unica, sempre, perché è cosmica, sia organica che inorganica, differente per tante varietà di aspetto, noi non intuiamo le differenze che per variazione dispositiva di atomi…Così, a parte ogni esame anatomico, chimico e fisiologico, il cervello diventa per noi un nucleo dispositivo nei riflessi del magnetismo terrestre, della elettricità terrestre e atmosferica e delle altre forze cosmiche (calore, luce, suono) che direttamente o per rimbalzo riceve…Il capo umano, erectum et audax, scatolo duro di ossa, è lo scrigno prezioso che racchiude tanto tesoro. Vi si arriva per mezzo dei sensi, e si perfeziona con la delicatezza comunicativa dell’ultrasensibile.(D, 137-138)- Anche i moderni dottori non sanno che l’aura o l’aria epilettica proviene dalla milza che comanda tutta la parte lunare del corpo dell’uomo e fortemente nella donna comanda anche ai disordini uterini e alla sensibilità (L,138°,I)- Nei malati ogni crisi che risana si compie nel sonno, un dolore non sparisce che nel sonno; lo stato di coma è uno stato di sonno in cui i centri nucleari magnetici lottano per un rifornimento che non arriva e quando i mezzi costituenti l’organismo umano come centro di magnetismo diventano incontinenti, il dissolvimento è pronto. (SM,II,402) – Dove un genio venisse a rivelare al mondo le leggi che regolano i rapporti tra i movimenti della luna e i centri nervosi del corpo umano, tutta una grande rivoluzione avverrebbe nello sperimentalismo e si scoprirebbe il perché di certe epidemie nervose, attribuite ordinariamente alla circostanza del tempo, e il perché di tanti ignoti nella cura delle malattie ordinarie che prendono forma benevola o tendenza maligna in un periodo planetario e in altro scompaiono (A,134-135)- Il magnetismo terrestre, in combinazione con l’elettricità in natura, determina dei disordini nervosi di secondo tempo, che a loro volta precisano un patema organico o l’arresto totale o parziale di una funzione che non crediamo affatto in rapporto con influenze non precisabili. Così un corpo malato, disorganizzato e dolorante è considerato da noi come un organismo che non ha potuto resistere, per la sua struttura, a forze alle quali altri uomini hanno resistito senza lottare. Di più il malato, interrotto il suo circuito magnetico ricostitutivo, non può ritornare ad esso senza una forza supplementare che lo riduca allo stato precedente di equilibrio, perché se l’uomo è stato colpito da questo disordine, per l’assioma della non possibile separazione dalla terra, anche l’aura emanata da lui è malata. Ricordatevi le epidemie…Organismi che resistono e organismi che ammalano e soccombono. Contro il concetto del contagio per microbi, se si determina la potenzialità repellente di organismi forti per vitalità quasi battericida, il carattere inesorabile delle infezioni per questa sola via è soggetto a revisione. Così se per minorazione o deviamento di magnetismo terrestre attrattivo un uomo diventa malato, una catena di forze volitive umane può dargli la sanità come per miracolo, fulmineamente.(D,105-106) – Sapete già la mia maniera di considerare la batteriologia e i microbi, da un punto di vista eretico, da più di quarant’anni…se i batteri sono effetti o causa delle infermità lo sanno gli angeli del settimo cielo. Immessi nel corpo di un coniglio, generano l’infermità da cui sono stati generati, ma non è detto che un coniglio non possa prendere la stessa infermità senza avvelenarsi coi batteri dejetti da un organismo malato. Quando in esso spuntano i fenomeni caratteristici di un morbo, i batteri sono già scomparsi. Ma sono stati immessi o generati dal morbo? Il principio di ogni malattia specifica potrebbe non essere il solo tossico microbico, e il contagio avere un’origine differente, in tanti casi. E poi quanti ci sono di noi che mangiano bacilli generanti infermità e li digeriscono senza neanche pensarci? Non si ammette che esistono degli uomini portatori di bacilli del tifo, che non sono ammalati e che propagano il tifo tra persone sane?Ora chi ha i poteri sensori molto sviluppati sente il primo lavoro di intossicazione del bacillo stesso; e forse l’entrata subdola del principio infettivo, se sentito, non potrebbe farci gridare aiuto per l’immunità? (D,121) – Tifo viene dal greco e significa stupore: è la febbre che rende stupido, sonnolente. Dunque lo stato di oscuramento della coscienza viene dalle funzioni anormali che influiscono sull’intelligenza, come i narcotici, come i veleni. Se è vero che sia il solo bacillo di Herbert che causa il tifo, bisognerebbe assolutamente persuadersi che l’intelligenza è alla mercè del piccolo batterio patogenico. Ma il fatto che lo stesso bacillo in altri uomini è digerito, senza che abbia la possanza di avvelenarli, dimostra che la potestà reattiva della coscienza sulle funzioni, quando è energica, agisce da espulsore dei principi morbosi. Questa è teoria e pratica della medicina aurea…Gli uomini che vivono in uno stato di equilibrio mentale e di parca vita sono i non colpiti di tutte le epidemie per la reazione attiva della mentalità sulle cause morbigene. (C,II,261, n.9) –Un corpo sano, nel completo apparato naturale di difesa, non può essere attaccato dai microbi e vinto; dunque bisogna concludere che dove il microbo si manifesta vittorioso, ha trovato già l’organismo predisposto, cioè attacca, vince, genera l’infezione quando l’organismo è già malato. Quindi il principio di ogni morbo è nell’organismo, indipendentemente dal microbo che lo attacca.(SM,II,29)- Quando per lunghe ore molte persone respirano in ambiente chiuso, il fiato o effluvio o efflusso animale forma un coagulato morto, la cui putrefazione porta conseguenze di genere diverso e serve delle volte non solo a propagare, ma a generare le infermità contagiose. I vagoni della ferrovia, gli omnibus, i teatri chiusi ermeticamente, per quanto siano veicoli di civiltà, giovano molto alla propaganda di un qualunque contagio, per le coagulazioni astrali (A,76 n.2) – Il carattere o germe psichico del male si conserva dai morti in virtù, cioè in essenza e quindi la ragionevolezza della psicurgia che lava dei residui del male i morti (C,II,231)

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5 Comments

  1. fler95 11 Giugno 2013 al 19:45 - Rispondi

    Ho incontrato una signora che non vedevo da tempo, ex-insegnante di lettere ora in pensione, molto religiosa e negli ultimi anni afflitta da una depressione ricorrente. Anche se a suo tempo aveva rigettato il mio suggerimento a leggere scritti del Kremmerz e di terapeutica legata alla forza del pensiero, oggi mi ha parlato entusiasta del Theta-Healing in cui psicoterapeuti ‘certificati’ (!) dalla depositaria del marchio (l’americana naturopata Vianna Stibal autoguaritasi da un cancro) a pagamento curano ogni tipo di malattia. In pratica, raggiunto lo stato di meditazione profonda corrispondente alle onde cerebrali Theta, cioè in stato di sogno lucido, essi dirigono il proprio pensiero alla guarigione delle malattie proprie e altrui. Sorridendo ho detto alla signora in questione che ero lieta avesse scoperto la forza terapeutica del pensiero e le ho nuovamente suggerito di leggere Kremmerz…(Da “I Dialoghi sull’Ermetismo” – Secondo Dialogo – “La scuola arriva a dire, a comprendere l’umanità come un uomo solo, la massa come una unità sintesi singola, omologa alla piccola unità che è l’unico elemento costituente la massa. In più vuole stabilire la comunicazione per ragion di fatto tra tutti gli uomini, per una via che ora potrebbe rassomigliarsi alla telefonia senza fili: emanazioni di onde nervose, di proiezioni elettriche, di pensiero come energia”).
    Mi sono chiesta tuttavia perché su di noi italiani ha sempre effetto tutto quanto viene dagli U.S.A., magari anche a pagamento, mentre rigettiamo quanto gratuitamente e a piene mani ci viene offerto in casa nostra in termini di tradizione terapeutica e ricerca scientifica. Infatti, per quanto i buddisti tibetani parlino di stato sciamanico di coscienza in onde theta e la signora Stibal insegni il suo metodo anche in Italia a praticanti retribuiti, personalmente trovo nella Schola una visione maggiormente scientifica e a tutto campo, ciò che a me pare molto più soddisfacente e interessante per chi voglia darsi ragione delle cose. In più, la terapeutica ermetica praticata dalla S.P.H.C.I. è assolutamente gratuita, e non crea dipendenza da un individuo – per quanto capace possa essere – favorendo lo sviluppo individuale ed evitando toccamenti, ipnosi fatte da non-medici, magnetizzazioni di dubbia provenienza…
    Certo, ognuno cerca e trova conforto in ciò che gli è più affine…: ma quale tesoro spesso inesplorato è l’approccio ermetico inquadrato nel seno di una millenaria tradizione!

    • mandragola11 12 Giugno 2013 al 22:37 - Rispondi

      A me piace tanto la forma naturale scelta da Kremmerz per rappresentare la Fratellanza: la Rosa.
      Elementi concatenati e stretti attorno a un centro.
      Non vi sono lati, angoli, segmenti, divisioni. Vi sono funzioni, ogni elemento, dal petalo al pistillo, svolge la sua funzione naturale, seguendo il sole e la luna e le stelle nell’arco annuale.
      Cosa può essere il “buon senso” se non il senso naturale che spinge una creatura verso la sua crescita? E se uno/a si sente bimbo/a in crescita non pensa ad aggredire chi gli sta dando il nutrimento, il bianco latte della vita.

      E invece la “storia dell’uomo” è altra, fatti e azioni contrari all’iter naturale.
      E credo che sia per questo se oggi è così difficile innescare un cammino evolutivo e andare nella direzione opposta a questo iter de-generazionale.
      A volte uno/a si sente attratto, anela ma non ha forza e volontà di volere fortemente un risanamento profondo e radicale (da radice) e dà forfait.
      Purtroppo.

      • sannitica2011 13 Giugno 2013 al 09:29 - Rispondi

        Le immagini naturali e simboliche (quando non sono frutto di artificio o di finalità commerciali) richiamano l’idea che rappresentano, più della logica. Forse perché non limitano, non definiscono nettamente, espandendo all’infinito quell’idea, restituendole un significato universale, archetipico, che non risente di particolarismi né di specificità culturali. La rosa, ricordata da mandragola, inoltre profuma ed è munita di spine per tenere lontani gli animali indesiderati. Leggevo che uno studio tedesco di Lubeck ha dimostrato che il profumo di rosa aumenta la memoria a patto di respirarlo durante le fasi di sonno profondo. L’esposizione all’odore aumenta – pare – l’attività del centro della memoria, l’ippocampo.

    • mercuriale2012 12 Giugno 2013 al 23:09 - Rispondi

      E’ proprio vero, la maggior parte delle persone che conosco è attratta da tutto ciò che proviene dall’estero dall’America o dall’Oriente. E poi forse per la mentalità odierna se una cosa è a pagamento quasi sembra essere garantiti della sua validità, così ci si impegna maggiormente visto che si è pagato!!!! Il fare gratuitamente sembra essere appannaggio esclusivo delle associazioni di matrice cattolica.
      Con ciò voglio dire che nella mia esperienza individuale di rapporti con altre persone a volte ho notato questo tipo di idee preconcette, vere e proprie sovrastrutture che non consentono di distinguere le cose vere e disinteressate da quelle fasulle!

      • garrulo1 15 Giugno 2013 al 18:53 - Rispondi

        E’ verissimo! Ogni sovrastruttura è un vero e proprio velo che non ci permette di discernere una determinata modalità di espressione della realtà, per quello che realmente è. Ritengo che il percorso Ermetico, sia una progressiva via di destrutturazione, tanto inesorabile per quanto faticosa. Credo che solamente tentando di liberarsi dalle sovrastrutture, si attivi il meccanismo espansivo della Coscienza individuale, che deve portare poi nella direzione evolutiva del contatto della Mente individuata con la Mente Cosmica, cantando man mano la ninna nanna alle sovrastrutture, e, come al solito, cosa facile a dirsi e dificile a realizzarsi, ma il punto di partenza resta, inderogabilmente, l’avere chiaro l’obiettivo a cui tendere.
        un saluto

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