L’Iniziazione ermetica della Schola di Giuliano Kremmerz

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L’Iniziazione ermetica della Schola di Giuliano Kremmerz

19 gennaio 2009

Generalmente si crede che la scienza si insegni sui libri. Ma dalle speculazioni di filosofia trascendentale alle leggi di meccanica la sola realizzazione o esercizio di pratica insegna. Leggendo si hanno delle idee più o meno giuste della cosa; ma operando solo sotto la direzione di un maestro perfetto si sviluppano le qualità fisiche e psichiche che giovano alla realtà della magia. L’iniziazione nella pratica è il complesso di tutte le operazioni che un maestro perfetto può fare su di un discepolo per concedergli, conferire, confermare e sviluppare le virtù ascoste nel suo organismo di uomo volgare. Eccoci innanzi al problema della scuola e a quel che di misterioso ha formato in tutti i tempi il secreto delle sette e delle religioni magiche…Nell’attuale periodo letterario, in cui ogni mediocre persona in omaggio all’eguaglianza e alla libertà vuol dire sulle scienze occulte la sua brava opinione, la parola iniziato ha acquistato un significato molto elastico…Intendiamoci prima di procedere. Dove un maestro esiste, coesistono discepoli…si deve intendere per iniziato il discepolo che è uscito dal mare morto della volgarità ed è entrato nella irradiazione di un centro: tutto ciò si può spiegare per meglio intenderci che chi ne ha possanza (n.d.r. il maestro) ha compiuta tutta un’opera di purificazione e di preparazione su di un neofita da staccarlo completamente dall’ambiente comune, sottraendolo alla corrente sozza del  volgo e trasportandolo in una corrente più pura, più elevata a cui il volgo non è ammesso per gravità naturale – per quella stessa legge inflessibile ed  inesorabile che condanna il  piombo  a cadere in fondo all’acqua e la foglia a galleggiare…(ma) la prova fatale del discepolo non è quando sta nell’orbita della potenza del maestro, ma quando il maestro lo stacca a sé per farne un iniziato. Finchè il discepolo è sotto la irradiazione del maestro assorbe da questo le sue virtù occulte – la corrente del volgo non ha presa su di lui perché la influenza del maestro distrugge tutto. (A,60-65) – La purificazione di cui tutti gli ordini sacerdotali hanno memoria, è lo stato di ritorno alla primitiva e perfetta innocenza. Mente, anima e corpo si devono spogliare dalle impurità succhiate col latte e prese in contagio con la vita sociale…L’ora più solenne della vita di un uomo è quella in cui si redime dalla schiavitù delle catene della opinione sociale, il senso comune,  terribile  pietra  di  tocco che distingue l’uomo  progredito dalla bestia umanizzata…Di qui la varietà immensa delle gradazioni di sensazioni varie scaturenti dalle stesse idee immaginative e riproduttive. Di qui l’apparente conflitto e spesso la lotta fra errori ed errori, tra teorie false e opinioni falsissime, discussioni vuote ed inutili, più fatte per alimentare lo spirito  dell’orgoglio  umano  che  per  determinare  la  verità  dell’errore…

Appena  la  mente  umana  esce  dalla  corrente  comune  o  meglio  appena l’uomo sente che oltre la scienza dell’uomo vi è la possibilità del miracolo ( cioè il fatto che la scienza e la ragione umana non spiega) sente ed invoca la sua coscienza terrena, e trova il suo iniziatore…compiere la propria sublimazione e purificazione, è compiere la grande opera alchemica in tutte le sue parti, in tutti i suoi minuti particolari…(Corpus) – Le antiche iniziazioni sacerdotali, dalle caldaiche alle egizie e da queste ai templari e ai massoni, non accettavano un discepolo senza provarne il coraggio e la fede…Ma vi è un mostro che tu devi debellare prima di picchiare alla porta dell’occulto – questo orco della gioventù cosciente si chiama, al giorno d’oggi come ai tempi di Aristofane, la pubblica opinione…Se tu disprezzi lo scherno della turba, se tra l’equilibrio della ragione ben sodo e il motto dei messeri che ti deridono tu sei forte abbastanza per separarti dal mondo, tu cominci a vivere di vita propria, tu inizi la vittoria sulla maggioranza numerica della illusione. (A,8) – L’unità uomo sparisce a poco a poco nella grande unità sociale umana. La vita sociale si sostituisce ed assorbe le vite individue; ma – aggiungo – l’unità sociale sulla base della preconcezione materialista  della  vita  diventa  meccanica  e  quindi  bestiale,  o  intinta  di spirito animale, nel processo superficiale della sua evoluzione, in modo da non trasformare profondamente le cellule del suo organismo complesso, ognuna delle quali è un uomo. Ecco perché, pur progredendo i grandi organismi sociali, l’uomo resta una maschera civile con l’insetto o scarabeo nel fondo che, nelle crisi dell’esistenza singola, tende a manifestarsi. Ecco perché mentre l’educazione è un metodo sociale che riduce la bestia a cittadino possibile di una società civile, è sempre persistente il bisogno di una iniziazione per la necessità di trasformare definitivamente lo scarabeo. (C,I,101-102) – L’Ermetismo è una iniziatura. (D,198) – Iniziarsi all’Ermetismo è la comprensione del moto di cui Ermete o Mercurio ne simboleggiano la necessità per la vita delle cose e dell’universo. (D,209) – Initium è tradotto nei vocabolari della lingua latina per principio, invece letto con le regole analitiche del tempio significa il seme che produce, cioè il principio dell’attività nella natura, ed era speciale dei Misteri di Cerere, la natura naturante dei teologi cristiani da S.Tommaso d’Aquino al Bellarmino. Il linguaggio, con poche varianti, è restato alla Massoneria di rito scozzese, perché tutte le forme massoniche non prescindono dall’idea templare…Ora  della  parola  iniziazione  si  fa  un  grande  abuso,  e  tutti credono che si debba intendere per principio di una cosa. Initiamenta, initiator, initium, son voci pagane a due fronti, volgare e sacerdotale, e fu in origine della sola Cerere misteriosa. In-itio (itio-itionis: il movimento generante il principio) equivaleva nel linguaggio antico sacro al soffio di cui la Genesi ebraica dice che si servì il Dio Grande per comunicare il suo spirito divino ad Adamo, l’uomo di fango, da cui initium diverso da in-itio. La Cerere, dea fecondante e fecondabile, coi suoi misteri, poteva far capire che la potestà sacerdotale doveva gittare nell’iniziando il seme intellettivo delle cose riposte. (A,199-202) – L’iniziazione è fuori l’orbita della scienza delle università ed è in contrasto con la tradizione religiosa cristiana. Io credo che non bisogna essere vili nella critica delle idee pseudo iniziatiche e mistiche che ci piovono da ogni parte; e di questa viltà, per amore di pace, siamo un po’ tutti praticamente intinti. Noi apriamo le braccia a tutti i mistici e rispettiamo tutte le panzane vomitate dai più fantasiosi. Siamo teneri ammiratori dell’Oriente Indiano e del famoso Tibet; ammiriamo volentieri il Taoismo e il Confucianesimo; andiamo in brodo di giuggiole per un po’ di Buddismo annacquato; i cenacoli della tedescheria ci commuovono e romanzieri dell’ignoto ci paiono messi della Provvidenza… Quella che si dovrebbe intendere per iniziazione è tutt’altra cosa. Non ha da vedere niente con la mistica. E’ un materialismo di altro genere perché forma,  costruisce,  educandoli,  gli  operatori,  i  sacerdoti  celebranti  dalle mani pure e dalla parola dal tono giusto, come il dott. Mardus traduce dai geroglifici, per incantare e vivificare le mummie. L’iniziazione magica è cosa più che aristocratica, regale. Il suo simbolo è la corona. Non quella d’alloro dei poeti. La corona che dà la potestà imperatoria…Il valore grammaticale di iniziato non risponde all’iniziato nel senso magico; iniziazione  è  cominciamento  da  iniziare,  cominciare.  I  nostri  antenati avevano la debolezza, forse necessaria, di creare parole a doppio senso; gittavano in padella un vocabolo che assomigliava e consonava con uno di senso volgare, e poi…qui vult capere capiat. Certo profanamente inizio ed iniziare  volevano  dire  consacrare,  introdurre  nei  misteri;  ma  se  vi  è qualcuno che voglia perdere tempo, rifletta che initium ed exitium, il principio e la catastrofe o la morte, hanno la seconda parte della parola che è identica; che Ito, Itio, It, andare con frequenza, muoversi, sono voci di moto: Nell’urbe arcana, dove l’iniziazione non appariva, e le cene delle ordinarie sedute passavano per convegni dilettevoli in pace, Roma, Orma, Ramo erano forme esteriori di reconditi significati. Ora io voglio dire che anche gli egittologi credono che la parte dei misteri non pubblica fosse riservata agli iniziati, la parte dei misteri drammatizzati da mimi, come quelli della Grecia, come più tardi nell’oscuro medioevo in Italia e in altri paesi d’Europa. Ed è un errore perché coloro che assistevano a queste celebrazioni arcane non erano iniziati alla magia sacerdotale, ma alla significazione dei misteri, delle parole analogiche che la plebe dei misti non doveva  intendere.  Iniziazione  vera  era  riservata  a  chi  doveva  diventare sacerdote e non dell’ordine inferiore dei celebranti i misteri, ma della gerarchia più elevata, nella quale i facitori di miracoli erano frequenti. Ecco perché ho detto che i grammatici, i filosofi, i parolai, i mistici non sono iniziati: chi doveva arrivare, uomo o donna, era preso ed educato con un allenamento lungo, faticoso, severissimo…Il pubblico contemporaneo comprende una educazione e una vita rigida, con sorveglianza severa e ininterrotta, per un pugilista che deve aspirare alle vittorie delle arene e guadagnarsi ricchezze; ma non intenderebbe che un tirocinio austero di trent’anni, con regole imprecise e non spiattellate nei giornali curiosi, possa mutare  un  uomo  in  un  semidio.  (SM,II,344-348)  –  Il  fatalismo  e  la necessità sono due cose che, condite con lunghe disquisizioni teosofiche, sono il sostrato delle filosofie orientali che oggi si confondono dalla maggioranza della gente con l’ermetismo, le scienze occulte e la iniziazione magica, cose che non vi hanno niente di comune. (C,II,7) – L’iniziazione nel senso profondo della magia e dell’ermetismo non deve confondersi col misticismo che in un commentatore di Augusto Comte trovo definito per una tendenza ad ammettere il soprannaturale al di fuori del ragionamento per esperienza immediata. L’iniziazione alla verità profonda e unica della Unità di ciò che esiste deve intendersi come partecipazione all’arte della creazione cosciente, quindi il soprannaturale nel senso profano non esiste se tutte le manifestazioni sono comprese nella Natura che è la Unità… L’iniziazione non è un sogno se è per se stessa la suprema delle aspirazioni alla forma e alla creazione dell’essere, forma e creazioni transitorie ma aspirazione suprema ed assoluta se si guarda dal punto di vista soggettivo della nostra scienza di perfettibilità nel relativo concreto. (C,II,2-3) – Il criterio che basta volere per vedere affacciato il maestro in sé è un concetto mistico della Imitazione di Cristo, di cui ho parlato con rispetto ed ammirazione sempre – e i mistici questo affacciarsi del Cristo in noi chiamano iniziarsi. E sta anche benissimo. Ma l’iniziazione ermetica, iniziazione  o  iniziatura  ai  veri  arcani  degli  antichi  misteri,  è  una  cosa diversa perché è la scienza dell’anima e della psiche umana che apre, con la garanzia di una preparazione effettiva, non illusiva, non paurosa, un orizzonte nuovo alla vita umana e all’anima umana, conquista che diventa eterna; per cangiare di nascite, resta sempre profondamente attaccata alla nostra coscienza…e si rinasce poeta con le rime nella cuffia di battesimo. Chi è che dà questa iniziazione? Siamo sul pianeta terrestre ed è chiaro che l’iniziazione la danno gli uomini, più o meno come gli altri, ma che hanno meritato nelle vite anteriori o nella presente di sapere quello che gli altri non sanno. (C,II,138-139) – La conquista ermetica nel suo valore reale è essenzialmente aristocratica e dà operatori di bene e non filosofi parolai.

L’iniziazione vera che dà i poteri della realizzazione fuori e lontano dal suo generatore, quando lo stato di integrazione della prima coscienza dà l’intuizione della Verità Unica, è l’uomo che la concede all’uomo. (C,II,159) – Alla gerarchia, dovuta alla disuguaglianza dello sviluppo degli uomini, nessuna cosa si sottrae…il Maestro nell’insegnamento occulto è il maggiormente progredito di fronte ai neofiti. A questa potestà del maestro nessuna società spirituale si può sottrarre, perché colui che meglio vede e intende, insegna sempre ai bambini spirituali, che non hanno le finestre abbastanza schiuse per vedere il sole in meriggio. Quando una società spirituale si organizza il maestro diventa indispensabile…La confermazione è potestà dei maestri in quanto che convalida (cioè stabilisce in atto) qualunque tentativo che senza la sua potestà non riesce. E’ quasi virtù teurgia…Nello  stretto  senso  della  parola  il  maestro  perfetto  in  magia naturale deve essere superiore al bene e al male – perché dalla sua neutralità all’uno o all’altro effetto dipende il suo stato equilibrato continuo e tale da sviluppare tutte le sue qualità psichiche e servirsene in tutti i sensi. (A,53-56) – E’ bene notare che l’iniziazione alla scienza assoluta non si ottiene né si dà nello stesso modo da tutti. Vi sono: a) Iniziazioni per riti; b) Iniziazioni per conferimento; c) Iniziazioni dirette. 1°- L’iniziazione per riti è  quella  da  me  prescelta  per  fondare  in  Italia  una  scuola  di  magia.  Il maestro che la dà deve essere in grado di sentire il suo discepolo che è entrato nella zona di purificazione, dovunque si trovi, e mettersi in determinati momenti in rapporto con esso…2° – L’iniziazione per conferimento è quella delle società costituite visibilmente: gerarchia di gradi quindi e potere di iniziazione conferito da un maestro a seggi di praticanti. 3° – L’iniziazione diretta è invece la comunione che un maestro fa di se stesso ad un discepolo o Beniamino – ed in questo caso è una vera dedizione del maestro al discepolo. Questa avviene nel solo caso di un mandato extraumano; diversamente nessun maestro si dona. Dunque seguendo il rito da me prescritto, l’iniziazione è della prima specie, non solo, ma è una iniziazione virtuale, perché per se stessa non vale che a spingere il presunto neofito a traversare la corrente astrale umana e tentare di afferrare la mano o la parola del maestro che aspetta i vincitori della lotta col serpente fuori la corrente della terra. Di là comincia la vera iniziazione ai misteri della natura intelligente. (A, 210-211) – Ricordati o discepolo che se nella vita ordinaria degli  uomini,  ogni  atto,  ogni  parola,  ogni  sospiro  ha  una  reazione  nel mondo iperfisico, nella vita magica degli iniziati anche il pensiero fugace è una creazione. Perciò l’iniziazione non si concede completa se non agli uomini  di  altissima  morale  –  perché  il  pericolo  della  prevaricazione  è minore.  La  responsabilità dell’uomo  innanzi  all’invisibile  della  sua vita ordinaria è grande, ma la responsabilità degli iniziati è grandissima – i maestri sono solidali ai discepoli quando i discepoli deviano e sono responsabili dei mali atti dei discepoli se il castigo loro sui discepoli prevaricatori non cade come flagello…In Magia il discepolo e il maestro sono contraenti in solidum, come dicono i legisti, e la responsabilità del maestro è grande quando inizia agli alti secreti un profano che possa violare per  incoscienza  o  prevaricare  il  mandato.  Perciò  l’iniziazione  diretta  è sempre qualche cosa di doloroso che i maestri evitano…Ora chi non sa assumere interamente la responsabilità dei suoi atti è un pupillo e non può essere iniziato. (A,308)

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Un commento

  1. filosobek 17 Novembre 2013 al 20:54 - Rispondi

    “…nella vita ordinaria degli uomini, ogni atto, ogni parola, ogni sospiro ha una reazione nel mondo iperfisico…”
    La società moderna, costantemente votata a creare lo spasmo del desiderio affinché un oggetto possa soddisfarlo, dopo la rivoluzione tecnologica degli ultimi vent’anni si è legata a un modo di vivere garantito dalla protesi di una macchina, sia essa computer, tablet, smartphone, pad, pod, e via dicendo. La percezione della velocità di un trenta/quarantenne di oggi , cresciuto fra aerei e TAV, auto che sfrecciano e moto rombanti, e già abissalmente diversa rispetto a quella degli avi che misuravano il mondo sul galoppo di un cavallo, ma è ancora nulla in confronto alla percezione della velocità della nuova generazione in cui a sfrecciare è il pensiero. Vediamo bambini che hanno appena cessato di essere poppanti smanettare con abilità su schermi in 3D che costringono le loro testoline a interagire e sollecitano la loro infante multisensorialità. Loro cresceranno sentendosi gruppo sempre e dovunque, coinvolti nella vista nell’udito e nel tatto sempre. Sapori e odori, che non possono essere condivisi dal gruppo se non per induzione dell’immagine, andranno – e già vanno – perdendo di importanza in favore di una dilagante ipertrofia sonora e visiva.
    I pensieri non si possono ‘controllare’: la loro velocità è tale da sorpassare anche quella della luce. Sono immediati, qui e ora eppure contemporaneamente altrove. Quindi, giacché pensare di governarli è impossibile, per cambiare tipo di pensieri bisogna sia cambiata la materia vivente dell’individuo che li produce.
    Ecco però che i dati oggettivi mostrano come la mappa genetica umana non sia molto diversa da quella di diecimila anni fa. L’uomo grazie alla tecnologia ha ampliato la comunicazione fra gli esseri viventi e affinato la propria capacità di smistamento delle informazioni: ma il passo avanti non sta nel diventare a nostra volta un computer bensì nella capacità di elaborare quelle stesse informazioni e dare loro un senso diverso.
    “…nella vita magica degli iniziati anche il pensiero fugace è una creazione…”
    Il pensiero di un iniziato, come lo descrive Kremmerz, è un pensiero capace di c-re-azione e, proprio per questa ragione, agente su un piano altro rispetto a coloro il cui pensiero è mera re-azione. Un piano che ha in più il … fattore C!!!
    Di là dai giochi di parole il ‘quid’ trasmissibile e trasmesso dalla tradizione millenaria appare come qualcosa di ‘altro’ dalla mera velocizzazione, qualcosa che porta a cambiare di piano e non a muoversi più rapidamente sul medesimo.
    Allora, a mio parere, il cambiamento dell’umanità non sarà per rivoluzione ma per traslazione e chi può aiutare a compierla è solo chi già ci vive e trasmette la propria conoscenza, seppure virtualmente, agli altri del piano di sotto.

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