La Teleurgia o terapeutica a distanza della S.P.H.C.I. di Giuliano Kremmerz

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La Teleurgia o terapeutica a distanza della S.P.H.C.I. di Giuliano Kremmerz

Le cure teleurgiche veramente e puramente ermetiche fanno a meno di tante cose. Il pensiero o l’idea può mediante certe pratiche diventare essenzialmente dinamico, quindi movimentato e mobile da un apparecchio organico umano creatore ad un apparecchio organico umano recettore. Il procedimento consiste: 1° nell’allenamento in un uomo a rendere dinamica e separata la sua idea; 2° armonizzare quest’uomo (dico armonizzare per accordare o far corrispondere simpaticamente) con un suo simile che deve servire da ricevente; 3°determinare in tempo utile l’espulsione dell’idea separata, indirizzarla e farla ricevere. Da queste tre cose non ricavi che voglio parlare di telepatia o psicosi come comunemente ed erroneamente si intende nell’uso della lingua parlata. Telepatia da tele=lontano e patos=malattia, vuol dire trasmissione di malattia a distanza e poi figuratamente di stato o pensiero a distanza, comunemente si intende per la comunicazione o corrispondenza mentale tra due o più persone. In questo caso il pensiero o idea vuol dire forma che si vede o forma sensibile della mente o forma che la mente ritrae da una sensazione. La radicale greca della parola italiana idea è vid e id, immagine mentale che si vede, v-idea, da cui in genere cosa che la mente vede. Io penso al libro per riflessione o accepimento del pensiero di un altro che immagina nella sua mente il libro, e compio un’azione telepatica o di telepatia. Ma il pensiero o l’idea dinamizzata non è l’immagine mentale di una cosa, ma l’immagine mentale vitalizzata per sé, cioè fatta diventare forza e emessa come tale diretta ad un fine, dynamis in greco è forza e dynasthai in greco è potere. Perciò quando un’idea-dinamica noi lanciamo in lontananza per operare, o affinché operi come atto curativo e creativo, noi diciamo tele-urgia (dal greco ergon=lavoro, opera), cioè operazione a distanza… Il raggiungimento di un potere dinamico della propria volontà immaginativa non è concesso che per un perfezionamento morale intenso dell’uomo. Gli uomini moralmente inferiori, gli egoisti ne sono il tipo comune, non riescono. Qual è la filosofia che spiega la incompatibilità tra il potere mentale e l’imperfezione morale? Si contenti per ora di constatare il fatto, perché le idee correnti oggi sulla perfezione morale sono in conflitto con la verità esistente. Quando il mito parla dell’Eden o Paradiso terrestre dice che l’uomo comandava alle fiere perchè senza malizia o nello stato di innocenza, cioè di incapacità a nuocere. L’ascenso religioso è il desiderio del ritorno allo stato primo dell’Adamo. La preparazione magica è la purificazione di cui la Vergine Immacolata, senza macchia, è il simbolo più nobile del cattolicesimo. Inutile tentare altre vie…Dato e non concesso che un uomo imperfetto nel senso teosofico e religioso, o impuro nel senso magico, arrivi alla conquista di questo potere, il più debole possibile tra gli uomini non potrebbe essere vinto da questo gigante armato, perché basta diffidare e chiudersi mentalmente perché qualunque potere emissivo trovi le porte chiuse… La condizione principale del recettore, cioè dell’uomo che voglia ricevere l’idea dinamizzata, è di pensare con affetto o amore all’amico che gli manda con amore o affetto la sua forza. Ciò dimostra l’inammissibilità del caso secondo, perché l’uomo imperfetto o impuro non trova l’affetto in sé, né nel recipiendario. Io sono ammalato e ricorro ad un fratello della “Miriam”: aiutami. Il fratello me lo promette e pensa a me coi mezzi di cui dispone; il suo non sarà uno sforzo di amore perché io stesso, riconoscente della sua fraterna cooperazione, mi metto verso di lui in uno stato di affettuosa aspettativa che stabilisce, per se stessa, una porta spalancata all’idea dinamica che mi viene mandata. Per questa ragione io predico sempre ai condiscepoli che non bisogna mai occuparsi delle persone che non chiedono. Se noi vogliamo curar un uomo che non ci domanda niente, troviamo la porta sbarrata col catenaccio. (C,1,77-78-79)- Un clinico illustre al quale fu domandato se fosse possibile la medicina a distanza (teleurgia) rispose che in buona fede è un errore e che in malafede è una ciarlataneria; e non poteva certo rispondere diversamente. Dato il preconcetto, base di ogni insegnamento di cattedra, che il vero scienziato deve ignorare nelle sue lezioni che l’uomo ha un’anima, cioè una personalità polarizzata nella parte più sottile dell’unità tipica normale, e premesso che quest’anima rifugge dal farsi analizzare al microscopio dai poeti della batteriologia criminale, ogni professore che è coerente a sé stesso, deve rispondere così….Le mie lezioni di medicina teleurgica devono essere eminentemente pratiche, e quindi espongo nella forma più semplice possibile, la teoria e la terapeutica sperimentale della nostra scuola. Incominciamo con la teoria: fisicamente e chimicamente la materia sensibile – cioè della più bassa sensibilità – agisce sulla materia….Psichicamente, cioè con l’intelligenza e con la volontà un uomo può agire su di un altro….Fin qui non siamo usciti dal campo della scienza accertata. Ora io dico ed enuncio: il pensiero dell’uomo dinamicamente è un valore positivo….Il pensiero dell’uomo, nei casi in cui si incontra con una volontà in opposizione, non diventa adinamico (cioè senza forza) né è un non-valore….Se si rinviene uno stato armonico delle anime di due individui in cui l’ostacolo è distrutto dal sentimento di bene, ognuno dei due diventa, di fronte all’altro, attivo e passivo reciprocamente…la ricerca dello stato armonico…è garanzia di giustizia e di bene. Questo stato di armonia è rappresentato nel limite più basso dalla simpatia fra i due soggetti, nel limite più alto dallo stato di amore…Chi vuol saggiare, provi ad amare il meglio che può colui che soffre. Il malato, il dolorante è un’anima senza aiuto che chiede e ricerca, come un uccellino, disperso dal gelo e battuto dalla bufera, un nido calmo e caldo. Si metta il protettore nella condizione di essere per l’ammalato nido, calore, affetto, madre, fratello, vita e sentirà in sé riposare come in un rifugio di salvezza l’animo fatigato che chiede mercè, e tutto vedrà compiuto. Senza parlare? Senza proferire un sol motto. Le anime parlano, si comunicano, s’intendono senza che la parola fonica intervenga. Lasci lo sperimentatore l’infermo avvolto in questa onda di bene e vada in casa sua, pei suoi casi. Da lontano pensi a lui e gli dia (non esiste parola diversa dal dare) la calma, l’insensibilità al dolore, la salute e la vita. Se lo sperimentatore è nella condizione giusta di amore per il suo protetto, sentirà l’anima sua in sé, la sentirà rinascere, rifiorire, ringagliardire, sanare…La meccanica dei sentimenti e la effettività positiva degli stati sentimentali umani sono due cose che finora, pubblicamente e ufficialmente, l’umanità ignora…I sentimenti sono come l’onorabilità delle belle signore…la loro analisi, la loro intima anatomia appartiene alla penetrazione del potere ermetico dell’uomo che saggia. Questa analisi ermetica è scienza divina, cioè sapienza di numi, di cui i fondatori dei tempii e gl’iniziati possedevano le chiavi, cioè la penetrazione mercuriale… Le persone dotte delle dottrine insegnate nelle università europee, stupiscono se qualcuno dice loro: io posso col mio pensiero giovare al vostro corpo malato. Perché stupiscono e, con una leggerezza indegna della loro gravità, diffamano una idea che la gente meno dotta intuisce e sente come vera? Forse perché il pensiero è meno materia di un gas, di un etere, di un alcaloide di oppio? Ma nelle università dove si insegnano tante cose peregrine, come la stilistica e la teologia, non vi è una cattedra che insegni che cosa si debba intendere per materia, se le forze sono materia, se le energie sono separabili dalla materia…il calore (per esempio) è tanto materia per quanto trasforma i corpi che cadono sotto il suo dominio; l’elettricità è tanto materia per quanto esistono i contatori dell’energia elettrica. E il pensiero? Ma energia fisica che stia alla pari col pensiero umano non esiste. Se la materia più grave (le rocce granitiche) è resistente, il pensiero vi apre trafori; se il mostro elettrico (parliamo in simboli) si educa perfino a illuminarci fievolmente nelle alcove e splendente nei saloni, a trasmettere il nostro pensiero ai lontani, a diventar strumento di piacere o di morte, è il pensiero che lo ha soggiogato; se la legge della gravità è frustata con la vittoria della navigazione aerea, è il pensiero che è trionfato. Lo scettico sogghigna…Per sé stesso, senza nessuno dei mezzi realizzatori meccanici, il pensiero non avrebbe compiuto tali portenti. Chi lo nega? Ma nel dominio delle forze o delle resistenze più materiali, egli si è giovato dei coefficienti che gli hanno fatto conseguire la vittoria; dove non ha bisogno di alleati è nei rapporti o azioni con le forme materiali che a lui sono più omogenee. Il pensiero se è materia vibrante N in Caio, è omogeneo allo stato atomico del pensiero di Sempronio, forse identico più che omogeneo, perché la potenziale N è lo stesso stato di attività corpuscolare, e quindi identica materia in tutte le creature che pensano come Caio e Sempronio. L’intelligenza è il fenomeno più eccelso dello stato vibratorio del meccanismo psichico, e può differire in intensità ermetica di sottigliezza sublime, ma il pensiero forza, psicodinamico, è identico nello stato di percezione delle idee e nella iperchimica delle reazioni nei meccanismi organici… Due proposizioni aspettano il battesimo di cattedra per diventare assiomi universalmente ammessi: 1) – il pensiero (meccanismo pensante) in un corpo umano ha azione illimitata su tutti gli organi e gli elementi organici costituenti il proprio singolo individuo. 2) – Ammessa la precedente proposizione, qualunque pensiero (meccanismo pensante) in uno stato di simpatia o di amore, può diventare un coefficiente potenziale di un meccanismo psichico armonico di un suo simile… Lo stemma, l’impresa, il sigillo della vecchia medicina, fu il caduceo di Mercurio e di Esculapio: i due serpi che si aggrovigliano intorno al simbolo di vita, sono due anime in amore. E come debba essere quest’amore, già ho tentato di farlo intendere; ma per evitare equivoci, dove l’esperimento passi i limiti della teleurgia pura e semplice come l’ho proposto innanzi, io intendo che le pratiche di magnetismo siano assolutamente escluse: intendo il magnetismo dei passi e del sonno di prima e seconda ipnosi. (SM,II,101-111) –
(continua)

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Un commento

  1. laura 1 Settembre 2014 al 21:27 - Rispondi

    La mente non è mai lì dove si sta. E gironzolando raccoglie il bello e il brutto, impresta emozioni e le carica su di sé, e tutto questo ‘viaggiare’ attinge alle energie del corpo tutto e/o gliene scarica per quante ne ha prese. Funge da fattorino.
    La mente vaga sempre… Nel TG o nelle vette sublimi delle ipotesi, nel mettere insieme un progetto di lavoro o nel pensare alle meraviglie dell’essere umano, o le vacanze… o la serata… o le polpette dimenticate in frigo.
    Ma non ce ne accorgiamo.
    Eppure se solo riuscissimo a organizzarne il viaggio così come ci organizziamo il lavoro o le faccende del quotidiano eviteremmo di trovarci pieni di borse che non riusciamo a trasportare o, peggio ancora, di cui non abbiamo valutato il contenuto.
    Diceva Kremmerz: “La meccanica dei sentimenti e la effettività positiva degli stati sentimentali umani sono due cose che finora, pubblicamente e ufficialmente, l’umanità ignora…” ma la sera ci sentiamo spesso stanchi o tonici nella misura in cui abbiamo usato del nostro cervello per importare bellezza e forza o, viceversa, per trasportarle a chi ce le ha chieste…Dopo avere attinto al serbatoio infinito di quella Miriam cui ci lega un cordone di foggia ombelicale.
    E pure il nuovo giorno comincia in modo simile: con la mente che più profondamente ha viaggiato nelle regioni cui la porta il sonno programmato dal nostro essere come un navigatore viene programmato dal suo autista.
    I pensieri creano pensieri e regioni dell’immaginazione. E il mondo ci viene restituito per come lo dipingiamo.
    “Il raggiungimento di un potere dinamico della propria volontà immaginativa non è concesso che per un perfezionamento morale intenso dell’uomo. Gli uomini moralmente inferiori, gli egoisti ne sono il tipo comune, non riescono”.
    Così scriveva il Maestro e Terapeuta.
    C’è da ritenere che il nostro ‘fare’ ci porti a viaggiare in posti di luce proporzionale a quella che riusciamo a concepire e dunque auspicare che il nostro pensare sia pregno di Bene.

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