3 settembre 2010
La tua coscienza, per diventare tersa come cristallo, pura come acqua di sorgente, forte e resistente come l’oro battuto, solamente con la libertà d’esame può intravedere la semplicità e l’armonia delle cose semplici, di cui è formato l’Uni-verso in noi e fuori di noi. Sulla coscienza di ogni uomo pesa il fardello della superstizione storica, di famiglia, di nazione, di razza. Ciò che preme la coscienza di un cinese è analogo, secondo il valore storico, a quello che pressa l’europeo occidentale di cui la tradizione sentimentale è diversa. Uno per uno, ogni sentimento è una visione storica della verità e quindi un pregiudizio: il cristianesimo ci ha inchiodati i pregiudizi convenzionali nell’anima, senza pietà, senza misericordia, quello stesso cristianesimo che dovrebbe essere pio e misericordioso. Il sentimento dell’amor proprio, della dignità, dell’onore; il sentimento dell’amore legittimo e del colpevole; il sentimento della paura del soffrire, della morte, della povertà, dell’interesse, della conservazione, del diritto sui figli, della possessione, del diritto a superare il proprio simile, sono in natura o nell’artificio così come nelle coscienze meglio forbite si affacciano? Io non te lo dirò, non farò una analisi verbale a paradossi per condurti sull’orlo dell’idea anarchica, ma confessa che di tutti questi vincoli tu sei schiavo come il più imbecille degli schiavi dei mercanti turchi…Tu vedi come videro i tuoi antenati che sono in te, e vedrai diversamente quando i margini delle tue scottature antiche avranno nuovi strati di carne vegetante…Non i sensi sono bugiardi, ma le sensazioni che vengono elaborate nei centri coscienti dell’uomo già non libero di giudizio….Il senso fisico per l’uomo è l’unico controllo del reale, però le impressioni sensorie assumono il loro valore secondo lo stato di coscienza e la neutralità psichica del sensitivo…Il mio enunciato è il risultato di tutti i secoli storici di studii ermetici che ci hanno preceduto. Si griderà dagli spiritualisti che io mi avvicino di troppo al materialismo esclusivamente sensista – e io rispondo chiaramente che dico la verità come risulta a me e agli altri che mi hanno preceduto e mi sono stati compagni. L’apparato sensorio nella sua funzione è preciso come la natura l’ha fatto per darci conto di ciò che immediatamente ci riguarda. Le impressioni che dalla periferia si trasmettono ai centri, dalle più semplici alle più complesse, sono però tutte false quando i centri che le ricevono non sono tersi, cioè spogli da qualunque nebbia, cioè non malati né fisicamente per alterazioni anatomiche, né passionalmente per attività suggestiva…I sensi non ingannano, è la coscienza che abbiamo delle cose, la opinione che ci siamo o ci hanno imposta, che determina la verità o no della impressione sentita. Negli ultimi anni si è molto discusso specialmente dagli spiritualisti se oltre i cinque sensi l’uomo non abbia sensi non sviluppati e che accidentalmente può mettere in azione anche rudimentalmente…A quelli che hanno percorso la via dell’ermetismo magico, anche pel modo come è posta la questione, pare che non sia da parlare di sensi riposti o occulti, ma di condizioni differenti della coscienza quando impressioni più delicate si ricevono con precisione senza saperle attribuire ai cinque sensi noti a tutti gli uomini. Se la filosofia ermetica non è una grossolana menzogna, ogni spiegazione si trova nel mentale o psiche umana, per la quale non esiste né tempo né spazio, che sarebbero i limiti delle percezioni animali…L’attuale mio commento mira ad indicare come unica preparazione questo stato di coscienza purificata, che è la chiave della Porta Ermetica. (C,II,148-150) – Le forme simboliche sono bellissime, ma difficili ad essere penetrate, e la Natura – l’immensa Madre – si esprime con simboli: Ermete li penetra e te ne dà la legge e il senso vero. Si discorre tanto di analogia dagli studiosi di scienze occulte e di medicina occulta che in teoria pare che tutti abbiano capito e che a portata di mano abbiamo la chiave del simbolismo o forma simbolica della manifestazione eterna della natura. Parlando di simbolo, non intendo quello artificioso a base di indovinelli che ingegni bizzarri hanno qua e là sbrodellato per non farsi intendere, come nei libri degli alchimisti. Ma all’atto pratico nella forma simbolica della visione naturale, nessuno ci si raccapezza perché la natura nella sua manifestazione è semplice e il cervello dei filosofanti pretende di sottilizzare a parole ogni manifestazione naturale per cercarvi quello che non vi è. Per leggere nel libro della natura visibile bisogna intuirne la mentalità elementare, la semplicità cioè delle forme. La dottrina augurale e l’astrologia ebbero origine appunto dall’interpretazione delle visioni secondo natura. La filosofia o teosofia dell’unità macrocosmica è venuta dopo: se una cosa è per succedere, occorre che tutta la creazione visibile lo sappia e lo preconosca e lo preannunzi…Ma la natura in noi, cioè nella nostra anima, ci dà la prescienza delle cose prossime ad avvenire in noi stessi…Ma al secolo XX non basta. Educhiamo i figlioli nelle torture della classe. I giovani vengono su con l’enorme peso di cercare e conquistare in fretta. E molti di questi giovani che si sono avviati allo studio dell’ermetismo e hanno fatto fiasco, ho conosciuto. Li amo lo stesso. Sono immaturi. Cercano nel mondo e nell’universo quello che non c’è, per una via che non esiste, con mezzi che sono inadatti allo scopo di aprire loro gli occhi. La filosofia, la scienza di osservazione analitica, la dialettica da giornali, l’erudizione abborracciata nei cataloghi dei librai, la maniera di concepire l’esistenza attraverso il prisma delle idee seducenti rapinate ai poeti delle religioni, la psicologia morbosa di un cristianesimo di consuetudine che ci intenerisce o ci incrudelisce innanzi alle miserie della brutalità, vietano ai giovani di ricordarsi le idee semplici e osservare i fatti semplici come la natura ce li appresta e si creano le investigazioni psicologiche più assurde nelle visioni più elementarmente semplici. Basta fare una statistica di tutte le opere di letteratura fondate sull’adulterio per vedere di che razza di psicologia fa mercato la penna dei più famosi scribi. Le consuetudini permettono che le verità semplici e crude siano da presentarsi con sottigliezze letterarie con fiori e ciondoli, e dove il buon senso direbbe che tutto è una porcaia, l’educazione dei giovani contemporanei va ad analizzare l’anima nei fatti più sozzi della specie. A furia di farne la psicologia letterariamente, s’insinuano nelle persone che hanno, secondo Maometto, la cattiva abitudine di leggere, idee e analisi che allontanano sempre più l’avido lettore dalle semplici interpretazioni delle cose in natura. I sentimenti, gli affetti, le raffinatezze che li accompagnano, sono forme isteriche morbose del sentimento e dell’affetto così come in natura esistono. L’adulterio è una violazione di patto semplicemente è una cosa indegna della donna e dell’uomo liberi, che hanno stretto un vincolo di amore liberamente; e se tale vincolo non è stato liberamente contratto, lo stesso matrimonio è una prostituzione. Ecco perché l’autocreazione di una mente equilibrata e di una volontà che comanda i sensi senza restrizione, è la più difficile delle prove e delle preparazioni…L’onesto e il disonesto nel mondo sono provati alla pietra di paragone della sincerità con noi stessi. Se serbi la necessità di mentire ciò che senti e credi giusto, sei un delinquente. Se sei onesto con te stesso, rifletti che la tua incolumità mentale in fatto di scienza sperimentale degli arcani, deve risultare dal non credere in ciò che l’isterismo umano, sotto mille aspetti, ha vomitato sulla semplice terra che, arata e seminata, dà il frutto. (SM,II,146-147) – Comprendere l’anima, l’essenza pensante della Madre Terra, su cui la passione dell’umanità si prolunga e si contorce dalla culla alla morte, è intendere l’anima delle cose brute e i frammenti delle pietose e immote pietre che nacquero dal caos nella prima ora in cui non doveva esservi stata né nozione di tempo, né intenzione di forma. (D,101) – Chi legge nel libro delle manifestazioni naturali come i volghi nell’alfabeto grafico, ha la scienza del bene e del male, perché l’albero prodigioso dell’Eden terrestre è la sintesi di tutta la celeste scienza…chi si purifica comincia la sua lettura senza alcun maestro, perché la mente umana, spoglia di tutte le bende delle analitiche ricerche, a passo a passo che avanza nella concezione della purità, ha il suo perfetto lume della sintesi, per legge di progresso evolutivo e di giustizia eterna. (Corpus) – Prima di spacciar sentenze si rifletta che l’uomo quando diventa atto a ragionare col senso comune già è deviato dal retto sentiero della natura e della verità con una lunga suggestione di metodi investigatori e pieno di errori e di incertezze. Chi è salutato dottore dalle nostre scuole scientifiche è un uomo che ha già le idee fatte perché lunghi anni di prediche professoriali lo hanno tanto e tanto suggestionato che egli crede veramente a quello che gli altri gli hanno fatto credere…Cristo amava tanto i bambini perché l’anima loro non ancora era venuta in contatto dello spirito di errore che la società umana suda respira, alterando le rimembranze delle nostre origini spirituali…Le anime semplici arrivano prima delle deviate, i fanciulli conservano ancora intatta l’irradiazione spirituale e i troppo abituati alla malizia la perdono. Comprendo che non è facile convincere qualcuno dei sordi che mi legge, ma così è: se nella vostra vita vi imbattete in un uomo veramente superiore allo spirito del secolo, l’animo suo di bambino gli traspirerà perfino dalle vestimenta perché il fango non lo ha macchiato e la malizia non lo ha tentato. Più un uomo brama sentirsi di quelli che non si lasciano trascinare e più le tenebre lo accecano. Gli scienziati contemporanei dicono che queste anime di bambini sono più facilmente suggestionabili: si disingannino, sulla suggestione la scienza medica delle scuole contemporanee non ha detta ancora la sua parola definitiva e non sa dove codesti studi meneranno le future generazioni discenti. Tra la suggestione e l’invocazione della luce ci corre un abisso: ma per invocare il Cristo, il Budda, il sole dell’anima umana bisogna desiderare e chiedere con l’animo della prima fanciullezza, ancora olezzante della semplicità spirituale dell’altro mondo. (A,392-393)- Più l’uomo si approssima alla sua origine e più in lui si manifesta ingenua e pura l’idea e la forza incarnatrice nella sua potenziale primitiva. Ridiventate fanciulli se volete che il regno dei cieli vi si schiuda nei suoi più grandi splendori; ridiventate fanciulli vuol dire ridiventar tali quali la Prima Virtù si manifestò in voi, quando la corrente delle idee umane non ancora vi aveva aggiogato alla malizia. Nello stato di purità fanciullesca (verginale) la parola crea, modifica o distrugge come pronunziata nello spirito puro al di sopra di tutte le maliziose correnti umane. Facilmente s’intenderà ora che più prossimo o lontano è lo spirito umano dalla sua purità originale e più efficace o meno è la sua azione, più rapido o meno il suo effetto nella realtà sensoria. (Corpus) – Se non hai una relativa libertà di te stesso non puoi osare, non puoi volere, non puoi tacere: osare, volere e tacere sono tre indici della libertà delle anime. V’è una scienza ancora occulta in pieno secolo XX, perché è difficile per molti uomini studiosi di mille scienze più o meno positive, di ritornare alla semplicità delle idee semplici. Così io desidero, per tutti coloro che tentano di varcare questa soglia del Laberinto, di ridurre tutte le cose alle proporzioni ragionevoli e di non credere alle diatribe e agli arzigogoli dei superuomini che spuntano a tonnellate. Con questo metodo delle idee semplici, bonariamente semplici, intese con semplicità, tutti i misteri religiosi, tutte le mitologie ci sono svelate e il minotauro dell’imbroglio è immolato. (SM,II,260)- L’educazione ermetica determina uno stato di semplicità interiore che non abbiamo più, da quando l’educazione occidentale ha svegliato in noi la curiosità dell’indagine e la presunzione di scoprire, di tanto in tanto, una legge dei fenomeni che constatiamo provenienti da una regione ignota del nostro spirito. Noi, usciti appena dal ginnasio, siamo già troppo dotti da avere la coscienza di dire: a me non la fanno, a me non si contano storie; se qualche cosa di vero c’è, devo essere io a giudicare e a sapere il perché e il come. Quest’orgoglio non risponde alla semplicità infantile della sintesi interiore, per mezzo della quale il guaritore produce il miracolo della sanità, senza essere stato addottrinato in una università riconosciuta. Siamo molti milioni di chilometri lontani dl “Magister dixit” o dal “Numen loquitor” delle antiche scuole iniziatiche e mistiche! (SM,II,376) – L’uomo può integrare i suoi poteri purificando la sua coscienza, e non per altra via si perviene alla percezione vera della natura che è verità eterna…La visione del nostro essere interiore e della Natura assume una fisionomia diversa innanzi allo sguardo di colui che raggiunge il termine di sottrarsi alle influenze di ogni sorta: vede con semplicità dove tutta una massa ritrova l’intrigo della lotta e dove la lotta sia legge troverà la semplice legge della lotta per l’esistenza. Nella semplicità vede che l’Amore, nella sua integrazione completa, regge l’Universo e che l’Universo è Amore anche dove il contrasto della lotta genera, rinnova, riproduce, fissa in ogni essere vivente, dal cristallo alla pianta, dall’infusorio all’uomo, il diritto di partecipare alla vita della Verità Assoluta. Nelle idee semplici troverà: che l’odio, la necessità, il dolore sono spiriti della falsa concezione della vita, poiché l’innocenza, che è purità di coscienza libera, non concepisce nessuno dei tre termini (odio, dolore, necessità); che predicare l’idealismo morboso che fa desiderare e sognare quello che non è in natura, è deviare dalla Verità; che una è la legge, una l’esistenza di tutte le cose, una è la matrice di ogni forma sensibile e che fuori di questa Unica Verità non esiste che la follia ragionante, la quale ha trovato che l’uomo imperfetto tutto debba sperar per grazia e che la vita eterna degli spiriti si svolga fuori la potestà della materia che è l’unica legge, l’unica essenza, l’unica matrice di ciò che fu, che è, che sarà in eterno, sulla terra e in tutti gli astri del firmamento.(C,II,157-158) – A misura che lo spirito umano progredisce, si eleva nel suo grado altissimo di semplicità e di ammirazione della sintesi divina, la sua contemplazione della natura sintetica è penetrazione di amore nel grembo di quella luce che è la verità delle cose in eterno; ed egli, prima che abbia il tempo di servirsi della umana abitudine di ragionare, vede, sente, controlla con la velocità di un baleno. (Corpus).
La bellezza di sentirsi TUTTI parte di un grande Uno, l’orgoglio di esserlo, la consapevolezza di mantenerlo per e con un patto d’onore, la dolcezza di questa realtà, l’umiltà di sentirsi amati e amanti
Con un brindisi itinerante che unifica in un’unica carne l’anima dell’Universo SALUTE!
Per la prima volta recitare il Credo tutti insieme, mi ha fatto capire cosa vuol dire fare parte della Catena Terapeutico-Magica di Miriam, attraversata da una corrente di Amore e Bene, Magistralmente viecolata dal Nostro Amato Maestro M.A. JAH-Hel , di cui ho sentito tutta la Forza e Potenza del Dire e del Fare.
Non ero più staccata dal tutto ma eravamo un’Unica Cosa che ha vibrato all’Unisono…. Questo sì che è Vero Amore! E ancora una volta, lasciare fisicamente, tutto questo, e tornare alla corrente comune,rimane una prova importante e faticosa, specie quando ti viene amorevolmente chiesto di far diventar “sangue” e “Vita”, tutto ciò che è stato detto e fatto. Ma accetto con gioia questa sfida, consapevole, ora più che mai, che per un Progetto di Luce e Salute di tale portata, NE VALE DAVVERO LA PENA e che non saremo lasciati mai soli durante il cammino.
Grazie a tutti e alle Gerarchie Tutte per questa meravigliosa esperienza d’Amore!
Partecipare all’AGAPHE è stata una gioia come tutti gli anni e ogni anno sempre di più; grazie MIRIAM, grazie al nostro
Amato Maestro M.A.JAH-HEL e a tutte le nostre carissime gerarchie dell’Amore, del Bene di cui ci fanno dono e spero che nel nostro piccolo ciascuno di noi possiamo condividere e trasmettere nel nostro quotidiano quanto dal Centro ci è giunto con tanta generosità in questo Contesto Sacro, buon proseguimento
Qui, a un passo dal cielo dove splende il Solleone e dove, fra poco, la Luna, piena di Lui, poserà a est… Qui noi siamo via via uno, tre, dieci, cento e più riuniti in un unico spasmo avido di quella Luce.
Le cicale senza sosta sfregano il loro frinire e gli alberi svettano al vento.
In questa quiete non pare possibile che debbano esistere odio, dolore, necessità e quando una bimba lamenta la puntura di un insetto basta una parola a restituire l’equilibrio.
Come quella bimba, come una bimba, spero possa scendere l’auspicio magistrale dentro di me, dentro di noi, a rinnovare la materia di cui siamo fatti per essere tramiti di Bene e Salute.
AGAPE’!!!