La Scienza dell’Essere di Giuliano Kremmerz e la Scienza del suo tempo

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La Scienza dell’Essere di Giuliano Kremmerz e la Scienza del suo tempo

3 ottobre 2011

La Magia o Scienza Assoluta si trova in conflitto… con la scienza profana quando il finito della ragione imperfetta vuol conoscere e giudicare l’infinito dell’invisibile (A,225)-­‐ Abbiamo in noi (come) caratteristica nell’ora presente la pseudoragionevolezza di trovare una ragione a tutte le cose che ci si presentano con un’aria di mistero. La medicina è la storia vivente di questo vizio del volgo studioso – ma anche le scienze strettamente fisiche si trovano nella stessa condizione pietosa. L’etere sul quale riposa tutto lo sperimentalismo della fisica moderna è una ipotesi necessaria per spiegare tutto ciò che non si spiega; il calore, l’elettricità, il magnetismo si definiscono per gli effetti; il mistero dei movimenti planetari che matematicamente e precisamente si calcola, si espone per ipotesi causali che passano per buone in mancanza di meglio – ma il mistero più complesso della vita di un organismo animale in cui si agita un pensiero o una unità pensante o anima, non è sondabile né dalla biologia sperimentale, né dalla chimica, né dagli apparecchi della vista, microscopi, raggi Rotgen e altri possibili. Il mistero è il limite della conoscenza…La verità è che noi non sappiamo propriamente che cosa sia la Luce neanche nei trattati più profondi di ottica. Le vibrazioni date come causa ci trasportano al problema del movimento o moto che è un principio della sacra cabala più che una conquista fisica di oggi…La fiamma della vita di un’unità organica non è stata sorpresa né sarà sorpresa da nessuna scienza umana perché è l’unica cosa divina che esiste comune in tutti i corpi organizzati viventi e pensanti…Questo mistero della vita è fuori la conoscenza scientifica attuale e niente lascia supporre che si è sulla via di raggiungerla… (C,II,235-­‐236) -­‐ Già vi dissi delle vostre scoperte su luci e irradiazioni invisibili: i raggi X, quelli ultravioletti, gli infrarossi; ma la stessa elettricità, di applicazione oggi tanto comune, per quanto noi discorriamo in questo istante alla luce di una lampada a filamenti, nella sua precisa natura non è visibile per noi che attraverso apparecchi, atti a darcene un’idea e una sensazione concreta. Le onde elettromagnetiche non si vedono; la trasmissione del suono, come riprova della esistenza di queste onde, non si manifesta che captata per ricettori: queste onde sono invisibili. Il profumo di un fiore (come tanti gas) è non comprensivo dagli organi della visione; e così gli infusori, i microbi, i batteri. I sensi umani non sono che limitati…(come si può più parlare della perfezione dei sensi) nella attuale evoluzione della fisica e della chimica, e dei mezzi meccanici sussidiari ai sensi per lo studio delle forze e della vita non visibile, non sensibile all’uomo, e controllabili solo in maniera indiretta, per i risultati speciali che arrivano ai sensi nostri nella loro possibilità ed imperfezione comune! Quella famosa luce nera annunziata nei libri magici (nigra lux) non presenta o ricorda tutti i raggi e le luci che ho enumerati innanzi? (D,219-­‐220)-­‐ Dopo tutto ciò che si è fatto nel campo puramente scientifico e nell’industriale con l’elettricità, noi non abbiamo una idea chiara della forza elettrica: ma constatiamo gli effetti, sappiamo certe condizioni della materia per sviluppare determinati effetti, ma in quanto a conoscere l’essenza di questa forma dell’anima della materia organica ed inorganica siamo lontani. Ogni trovata nuova è una meraviglia perché non si sa dove possano arrivare i risultati di questa forza. (MS,I,144 nota n.1) -­‐ La conclusione del Bowman dichiarante il “sesto senso” una vaga e indeterminata invenzione ed il suo ardente desiderio che “non si abbia più a udirne parlare” è anche la mia e la è stata sempre dal giorno che per la prima volta ne intesi a discorrere. Io sono di avviso nel proposito che i nostri sensi esteriori tanto utili nella nostra vita terrena, sono rudimentali e limitati; ma quando il corpo fisico muore essi si concentrano nell’interno… e diventano gli agenti del sorgente, etereo corpo spirituale… Nessun senso nuovo va dunque aggiunto; ma si riconosca l’uso più perfetto di quelli che abbiamo, i quali vengono ad essere adibiti in usi adatti a nuove condizioni e in orizzonti novelli. In quanto alla “4° dimensione dello spazio” dello Zollner, con tutto il rispetto dovuto al suo merito distinto ed ai servigi resi alla scienza, io non posso riconoscere né l’uso né la ragione scientifica di quella teoria. Possa essa cadere nel disuso e nell’oblio in cui gli errori degli uomini dotti ed anche eminenti sono pietosamente sepolti. (MS,I,168) -­‐ L’uomo interiore come spirito vivente è stato preda delle istituzioni religiose in tutti i tempi e sotto tutte le latitudini. E’ solamente da qualche secolo che la scienza ufficialmente riconosciuta liberamente investiga gli stati speciali di rapporto tra il pensiero umano e la materia, e le risultanze di questi studi sono ancora modeste di fronte al grandioso intreccio di poteri dormienti nel nostro organismo: ma prima di conoscere le leggi del risveglio passeranno ancora molti secoli…La storia moderna comincerà quando una chimica nuova analizzerà e svolgerà gli elementi animici che costituiscono l’individuo uomo, e segnerà la fine di una lunga notte in cui l’uomo ha ignorato se stesso. (SM,II,302)-­‐ Ciò che unirà un giorno la fede alla scienza laica, sarà la perfettamente nota concezione dell’Essere universale, in basso come in alto, nella materia e nello spirito, perché non esiste che uno spirito e una necessità … I mistici, innanzi alla concezione scientifica dell’unità dell’esistente, peccano della stessa colpa dei naturalisti puri e semplici: escludono la possibilità della concordanza tra i due principi della necessità e della libertà che rappresentano due polarizzazioni della stessa cosa…Basta rapidamente scorrere le pagine di una storia delle scienze chimiche e fisiche per restare a nostra volta stupiti della incertezza delle definizioni mutabili ad ogni cinquant’anni, da Berzelius a Curie. Si parla nelle scuole, alte e basse, di materia, come di cosa che a priori se ne conosca vita, esistenza, miracoli, virtù e aspetti diversi e ci si limita, nell’intesa comune, a comprendere in questo nome tutto ciò che ha volume o ponderabilità, e basta. Tutto il resto non conta, non è materia. Il calore, per esempio, l’elettricità…se sono energie indipendenti o frutto di stati di essere della materia, non hanno influenza sulla materia?…E il pensiero? Ma energia fisica che stia alla pari col pensiero umano, non esiste.(SM,II,105-­‐107) -­‐ Il metodo soggettivo di investigazione cosciente sul proprio Io, tanto da svilupparne la intensità e raccoglierne i frutti, rappresenta sempre e costantemente il metodo da preferirsi da coloro che desiderano ardentemente di sapere, di conoscere, di progredire, non per acquistar gradi accademici o per stampare libri curiosi, ma per il solo fine di avvicinarsi alla verità per la verità. Gli scienziati ufficiali, quelli che fanno il sereno ed il bel tempo, in tutte le cose della scienza profana, non possono seguire il metodo soggettivo perché, sventuratamente, essi lavorano per far sapere che essi sono dei grandi uomini. (A,514)-­‐ Dovete riflettere, e non dimenticare, che come è assurdo coi metodi ordinari dello sperimentalismo dei gabinetti universitari esaminare e controllare i fenomeni delle occulte forze umane, così è sciocco credere che il linguaggio umano contenga tutte le parole che possano esprimere, e quindi dare con esattezza, le sfumature e la colorazione del mondo interiore umano. Avete osservato quante parole nuove, mezze di origine greca e mezze ostrogote, si forano ogni giorno in medicina, in psicologia, in psichiatria? Ebbene ognuna di esse vuol indicare un fatto di osservazione oggettiva: il medico, il psichiatra, il neuropatologo osservano ed esaminano la manifestazione morbosa in un ammalato e non su di se stessi. (D, 86-­‐87) -­‐ La psicologia sperimentale oggi ha fatto dei progressi rapidi, ma conservando i nei della sua origine di filosofia dei fenomeni naturali coi metodi della esperienza di laboratorio, quando la materia da studiare è di origine tanto mutevole che le classifiche, i pareri, i ragionamenti non esplicano spesso neanche le condizioni transitorie morbose dei soggetti e delle cause dei disordini degli isterici e degli epilettoidi, e se ne conosce per quanto se ne può attribuire all’eredità e alle occasioni o pretesti fisici e morali. Escludendo quindi come enormemente imperfetto questo metodo obbiettivo, il quale non verrà mai a conclusioni certe sulla effettività e la realizzazione dei poteri integrativi dell’uomo, resta il metodo soggettivo di esperimentare fin dove possiamo arrivare integrando i nostri poteri animici per ottenere dei risultati certi in un campo inverosimile pel comune degli uomini. (C,II,136)-­‐ Quando la filosofia materialista ridusse la medicina alla determinazione dei patemi fisici come alterazioni delle materie organiche componenti l’organismo, si allontanò dalla verità per poi rientravi più scientificamente o meglio, come forma novella, con l’ipnotismo di Charcot, presentato ufficialmente, e oggi con lo studio delle forze psichiche…Quando si sarà ammessa la causa psichica verrà di conseguenza risoluto il problema della terapeutica con l’influenza psichica. (MS,I,136 nota n.1 e 137 nota 2) – L’ipnotismo che avrebbe dovuto determinare un punto di partenza per una grande tappa nuova nella storia della medicina, si è adattato a creare una psicoterapia empirica che si risolve nella forma diversa della suggestione – cosa, sia pur detto, che i medici più ignoranti da che mondo è mondo hanno sempre praticato senza avvedersi menomamente che facevano una manovra che la medicina moderna doveva consacrare con nomi pomposi. (C,II, 254) -­‐ Gli studi psicologici sono ora assai progrediti; quelli della psichiatria, teoricamente, fanno delle conquiste che sbalordiscono. Ma praticamente, in maniera sicura, non siamo neanche al principio di una scienza dello spirito umano e della relativa terapeutica…Nessun principio vero e realizzante una terapeutica degli spiriti infermi. La psicoanalisi è l’inizio della presa in considerazione scientifica di elementi dell’anima vivente che la scienza, ostinata avversaria di tutto ciò che non è fisico e fisicamente controllabile, non ha mai voluto accertare. Anzi direi un secondo passo, perché il primo passo fu fatto da Charcot e da Baraduc alla Sorbona e a Nancy. La vetusta scienza della biochimica della vita, come esponente di verità della creatura umana, è un castello fortificato in cui una scienza dell’uomo-­‐spirito vivente non può entrarvi senza lunga ed ostinata perseveranza. Questo perché prima della scuola sperimentale, dal divino Paracelso a noi, medici e medicastri abusarono di chiacchiere filosofiche campate in aria, e resta il ricordo incosciente di Aristotele e compagni come uno spaventapasseri dei saggi dottissimi delle università. Diremo quasi che questi propositi nuovi avanzati dai psicoanalisti stanno facendo le loro tappe per assurgere alla categoria delle possibilità accolte dalla scienza ufficiale, come ai giorni del magnetismo animale si passò all’ipnotismo che è sembrato più probante del primo, screditato fino dai tempi del Mesmer e del Du Potet.(D,59-­‐60) – I psicoanalisti alla maniera di Freud intendono guarire la nevrosi riportando per l’analisi l’uomo ragionevole alla memoria delle cause vere che l’hanno determinata, e confessarle. E’ una intuizione della terapeutica per ritorno, perché alla base di tutti i disordini nervosi e mentali vi è sempre un disquilibrio misterioso che, partendo dal cervello, s’irradia su tutto il sistema nervoso e arriva più sensibile alla zona genitale, per fermarsi ad alterare le forze alle quali siamo debitori della nostra esistenza terrena semplice e complessa. La Scuola Nostra, nella sua iniziazione, vi consiglia di ritornare alla origine senza scandalo di confessione, senza meravigliare nessuno, in voi stesso e per voi stesso.. (D,75-­‐76) – Di quanti psicanalisti ho letto le memorie, pare che nessuno abbia mai potuto vedere nei sogni qualche accenno a profezie, presagi, predizioni….I psicanalisti non vi hanno letto finora che un ricorso degli uomini ai ricordi prenatali, cioè alla vita intrauterina della gestazione. Per essi la prenatalità non va oltre la gestazione; la reincarnazione per essi è idea di popoli primitivi che non merita molta considerazione, l’uomo si riproduce come i cavoli: se ne mangia uno e ne spunta un altro. (D. 126-­‐127) – La formazione cranica e la sua deformazione nell’atto della espulsione fetale della nascita, determina tutto l’avvenire mentale di un uomo e pare che questa sia stata la prima idea ispirativa del Freud, nella sua concezione di un’analisi psichica posteriore un traumatismo originario verificatosi al momento del distacco del feto dall’utero materno… (D,192) -­‐ Per l’orientamento delle moderne ricerche lo studio della cabala contribuirebbe certo con un valore di grande efficacia a quel gruppo di dottrine in formazione che hanno per oggetto lo spirito dell’uomo e la materia e non trovano il punto equilibrante in cui i due valori si compensano e si fondono….Questo io scrivevo nel 1905; dopo 16 anni si accenna a una nuova rivoluzione dello scibile con le teorie nuovissime di Einstein a carattere matematico…ma a contenuto schiettamente cabalistico. La teoria della relatività nella determinazione di spazio e di tempo, la concezione antieuclidea, le negazioni delle verità assiomatiche accettate come assolute, lo sfacelo della dottrina Newtoniana e la concezione scientifica di una visione dell’esistente in natura a 4 dimensioni formano il cumulo di percezioni…cabalistiche. Ora la portata di queste teorie nuove sarà immessa sulle scienze biologiche, sulla discussione intorno ai fenomeni fisici e sui valori capovolti dei principi di base nei giudizi sulle esperienze scientifiche. L’intuizione prende un aspetto nuovo (che sia quella del Cardano, il medico milanese traduttore del Sinesius, che fece sorridere quando volle dimostrare, in base ai principi della Cabala, come l’intuizione dovesse riferirsi ai procedimenti logici per la ricerca della verità?) e la causalità un carattere di precedenza. (SM,II,305 e n.2) – Da quella prima magia di scuola (che dette uomini come Arnaldo da Villanova, Raimondo Lullo, Pico della Mirandola, Bacone, Berigardo di Pisa, Giovanni Battista Van-­‐Helmont, Alberto Magno, Olao, Avicenna, Tritemio, Paracelso…) scaturisce il grande fiume delle conoscenze moderne in ogni campo d’investigazione: la fisica, la chimica, la scienza delle forze psichiche e dei poteri fantomatici degli uomini, l’ipnotismo e la suggestione come strumenti terapeutici, e sorgeranno ancora: una esatta conoscenza delle potestà latenti nell’organismo umano, complemento alle scienze biologiche, e forse l’intuizione della ultima evoluzione della specie. (SM,II,223) – La scienza non ha ancora sondato l’origine misteriosa di molte condizioni speciali e insondabili dell’animo nostro, di molte deficienze e improvvise debolezze del nostro organismo, di indeterminati mutamenti del nostro pensiero….Avete conoscenza della pila di Volta, delle onde erziane, del telefono e del telegrafo senza fili, degli apparecchi di captazione o di emissione di messaggi aerei? L’organismo umano, cioè l’uomo nel suo complesso, perché non potrebbe essere un apparecchio naturale di tal genere, non sviluppato ancora, cioè non esercitato e non producente ad alta tensione quello che i precedenti meccanismi sensibilmente realizzano con effetti visibili a tutti? (D,99) -­‐ L’uomo cammina verso l’ultima sintesi umana. Tutte le scienze d’investigazione mirano alla conoscenza della legge unica, quindi del dio che è sintesi ultima. Alcune scienze analizzano la prima sintesi, l’uomo; altre la seconda sintesi, la legge della natura che obbedisce all’unica legge universale. La scienza che studia l’uomo, involontariamente, cerca la monade nella prima sintesi. L’astronomia il cui fondamento è la matematica, scienza assoluta delle quantità, è il primo tentacolo che l’uomo tende per comprendere la sintesi più grande. L’unità uomo è una nella mente umana – l’unità dio è una nella mente universale. La scienza positiva finché non troverà un metodo investigativo esatto matematicamente della mentalità umana non potrà assurgere alla conoscenza della mente universale o unità mentale della grande sintesi. La cellula sta all’atomo e questo sta alla monade iniziale di vita come alla sintesi uomo e come questa alla sintesi universale o Dio. Così la mente umana sta alla intelligenza o mentalità universale come il pensiero della prima monade sta alla mente dell’uomo: tutto. (SM,II,236)-­‐ Si gabellano come definitivi i primi risultati di una tappa investigativa sull’origine delle razze che hanno in tempi preistorici invasa l’Europa. Ariani, proavi lontanissimi di tanta razza bianca in occidente. Nome vero di un popolo o di gruppi vari di popoli? La risposta la daranno gli studi storici di posdomani. Noi ne sappiamo poco. Le investigazioni non sono fatte che per via filologica: sono i linguisti, gli etimologi che suppongono (badate, suppongono) un gruppo indo-­‐ariano o ariano-­‐iranico, e le razze che ne discenderebbero sono di una immensità sbalorditiva per numero ed estensione. I Greci, i Latini, i Germani, i Persiani, i Celti, gli Slavi, i Lituani, gli Albanesi verrebbero tutti di là. A questi filologi si oppongono gli antropologi che, nella formazione dei crani fossili, trovano elementi che smentiscono questa ipotesi. In Itala abbiamo esempio di un linguaggio restato misterioso malgrado gli studi sul sanscrito e sullo zend: l’Etrusco, che aspetta ancora il suo interprete. E se io vi dicessi una mia supposizione paradossale, che cioè i proavi dei nostri proavi potrebbero essere venuti dall’Occidente?…Di scientifico non vi è che una negazione: noi ignoriamo donde siamo venuti. (D.189-­‐190) -­‐ Non comprendo come sia sfuggito agli studiosi moderni armati di un sistema critico alla Frazer, che ricerca il primitivo nel mondo dei selvaggi, contemporanei alla civilizzazione nostra, il fatto molto appariscente che le mitologie classiche di tutti i popoli antichi contengono gli stessi elementi simbolici e immaginativi come zampillanti da una sorgente unica originale, e ignota storicamente a noi. Quale sia stata questa fonte arcaica da cui sono scaturite idee e ideazioni simboliche, noi ignoriamo completamente. Ricerche per comparazioni storiche si sono ben fatte, né credo varrebbero a risolvere l’enigma….A furia di progredire, e di perseguire fini e scopi dottrinari nuovi, il passato, l’immenso passato dell’umanità storica e preistorica, viene guardato con l’occhio ironico dell’anziano che non ha pietà dell’infanzia che si trastulla. Può essere un errore di analisi, mio e degli altri: io richiamo l’attenzione di tutti su questa possibilità; e se il passato dell’umanità non fosse infanzia, ma residuo storico di ricche civilizzazioni ignorate? (D.209-­‐ 216)– La scienza moderna è il frutto del libero esame – un libero esame per modo di dire che non ha scosso ancora la polvere della superstizione del secolo XVIII che tutto l’antico è un cumulo di ignoranti pratiche e di teorie bislacche. Un esame più libero, più ponderatamente imparziale ed impregiudicato è il nostro che procede anche senza la paura superstiziosa di investigare le superstizioni di altri tempi. Dove si fanno, in qual paese del mondo, studi della storia dell’antica medicina anteriore a Ippocrate, che siano immuni dal pregiudizio che tutti i tempi di Esculapio non erano che conventicole di imposture sacerdotali? Eppure non una voce si è levata, nella storia dell’oculistica, per esempio – a richiamare l’attenzione dei contemporanei nostri nell’uso sacerdotale di aver serpenti che leccavano la cornea dei malati e ridavano la vista. (C,I,168)-­‐ La microbiologia è una conchiusione non una direttiva che distrugge nessuna delle antiche concezioni dei medici che ebbero la potenzialità ermetica di intuire la verità senza dimostrarla. (C,II,253) -­‐ La fisica non studia ancora, nell’interezza delle sue conseguenze, la molteplicità delle associazioni delle forze cosmiche e delle loro interferenze: magnetismo ed elettricità combinati alle depressioni atmosferiche, alle correnti termogeniche, alla influenza delle vibrazioni della luce e…(non vi spaventate né ridete) alle correnti astrali create dal lavorio cerebrale della grande massa di uomini che popola la terra, nonché dai prodotti della chimica intossicante della industria pacifica, dell’industria di guerra, da tutte le infinite manifestazioni nervose delle turbe e del gregge umano. (D.128)

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6 Comments

  1. filosobek 11 Luglio 2014 al 20:25 - Rispondi

    Diceva Kremmerz (VI Dialogo): “Per poco che le vibrazioni eteree … conduttrici del magnetismo e della elettricità terrestri aumentassero, noi saremmo dei recipiendari commossi e febbricitanti e con altro umore morale faremmo una conversazione diversa da questa. Nelle infermità umane queste forze cosmiche o diventano compensatrici o sottrattive, ed in senso inverso uccidono o per violenza invasiva o per riassorbimento della vita. Il magnetismo terrestre è la più medicale di queste forze: presiede al livellamento, alla proporzione delle quantità e, meccanicamente, dà il tono all’equilibrio generale”.
    Scriveva nel 1908 il New York Times riportando un’affermazione di Nikola Tesla “Ogni atomo ponderabile è differenziato da un fluido tenue, che riempie tutto lo spazio meramente con un moto rotatorio proprio come fa un vortice d’acqua in un lago calmo. Una volta che questo fluido, ovvero l’etere, viene messo in movimento, esso diventa grossolana materia. Non appena il suo movimento viene arrestato la sostanza primaria ritorna al suo stato normale…. Può allora accadere che se riesce in qualche modo a imbrigliare questo fluido, l’uomo possa innescare o fermare questi vortici di etere in movimento in modo da creare alternativamente la formazione o la sparizione della materia…. Dare origine alla nascita e alla morte della materia sarebbe il più grande degli atti umani, cosa che darebbe all’uomo una conoscenza profonda della creazione fisica; tutto questo gli permetterebbe di compiere il suo destino ultimo” (da “Scoperte scientifiche non autorizzate” di Marco Pizzuti).
    E Kremmerz ne “La Porta ermetica”: “L’uomo cammina verso l’ultima sintesi umana. Tutte le scienze d’investigazione mirano alla conoscenza della legge unica, quindi del dio che è sintesi ultima”.
    Ti fermi a pensare anche solo un momento alla possibilità grande che viene offerta dalla Fratellanza di Miriam: un contatto, la speranza, la salute e tutto senza neppure che si debba un grazie, senza un volto da mitizzare o il modo di ricambiare. Tutto GRATIS, per grazia e, appunto, grazie a una Tradizione Millenaria.
    E – d’altronde – che prezzo mai potrebbe avere la Luce?
    O tornare a star bene?
    O quel sentirsi aiutati dal profondo come una mano che tira su dal pozzo la tua che si tende per uscire?
    Il fatto è che a noi, esseri in cammino, è data in sorte una possibilità grande: ma spesso – troppo spesso – non ce ne rendiamo conto

    • wiwa70 15 Luglio 2014 al 13:45 - Rispondi

      ” Il metodo soggettivo di investigazione cosciente sul proprio Io, tanto da svilupparne la intensità e raccoglierne i frutti, rappresenta sempre e costantemente il metodo da preferirsi da coloro che desiderano ardentemente di sapere, di conoscere, di progredire, non per acquistar gradi accademici o per stampare libri curiosi, ma per il solo fine di avvicinarsi alla verità per la verità. ”
      Mi ha richiamato a quello che le Gerarchie Tutte ci invitano a fare costantemente : valutare qual’ è l’aspetto soggettivo ed oggettivo in ogni momento della nostra sperimentazione e del nostro percorso di ricerca, in quanto facente parte del Metodo Ermetico che si dovrebbe cercare di praticare per comprendere e (chissà quando!!!???) acquisire!
      Dalla poca consuetudine e dalla molta ruggine con cui generalmente si affronta la questione sarebbe molto utile, almeno per quanto mi riguarda, “allenarsi” a questo tipo di lavoro e dedicarci del tempo!
      Ringrazio per questo le Gerarchie, per la disponibilità e la solerzia con cui ci guidano, offrendoci continui e proficui spunti di riflessione.

  2. catulla 25 Aprile 2014 al 18:52 - Rispondi

    L’Università degli Studi di Salerno che da anni si occupa di studi sul cervello e non solo (recenti le scoperte sulla cura del tumore tiroideo) nel 2008 aveva formulato l’ipotesi che l’intelligenza umana potesse essere vista quale transizione di fase: mutuato dalla fisica, il concetto vale a significare la diversità di comportamento di un sistema al variare di un semplice parametro. Così, se ne era concluso che in un dato momento della scala evolutiva il cervello umano avesse raggiunto dimensioni tali da consentire di variare la connettività fra le sue cellule, cioè la quantità di sinapsi generabile da ogni neurone in risposta a uno stimolo ambientale. Proprio questa particolarità avrebbe consentito il raggiungimento di quella ‘massa critica’ in grado di generare il pensiero astratto, il linguaggio e altre competenze tipicamente umane.
    Il concetto non era nuovo. Rupert Sheldrake, noto biologo e filosofo contemporaneo, in seguito a esperimenti compiuti nella seconda metà del secolo scorso già aveva descritto il fenomeno denominandolo “Risonanza Morfica”, per cui ogni volta che un gruppo appartenente alla medesima specie raggiunge per numero una certa soglia o massa critica, determina una sorta di campo di risonanza che trasmette il sapere acquisito a tutti gli altri elementi della specie (omo-morfismo).
    In tale prospettiva, l’attuale rifiorire della cultura magica (che al Medioevo dette uomini come Arnaldo da Villanova, Raimondo Lullo, Pico della Mirandola, Bacone, Alberto Magno, Avicenna, Tritemio, Paracelso, e che come ricorda Kremmerz ne La Porta Ermetica generò “il gran fiume delle conoscenze moderne”) potrebbe per l’opera magistrale intrapresa dalla S.P.H.C.I. in oltre un secolo di attività condurre a una nuova ‘massa critica’ e, come esplicitava Kremmerz, “all’intuizione dell’ultima evoluzione della specie”.
    Non si può non convenire con Lui: “Tutto il sistema nervoso (…) Tutta la parte essenziale dell’uomo è là (…)Tutta la vita umana e il suo mistero è là”.

  3. segezia 6 Gennaio 2014 al 21:55 - Rispondi

    Questo periodo iniziato con santa Lucia e che si chiude domani con san Luciano, appare davvero luciferino (in senso etimologico, s’intende!!!) se considerato nella prospettiva delle recenti scoperte scientifiche.
    Cinque mesi fa, alla Washington University di Seattle i ricercatori Andrea Stocco e Rajesh Rao hanno provato che è possibile trasmettere il pensiero. Mentre uno dei due, non dotato di tastiera, vedeva il bersaglio da colpire in un video gioco e immaginava di sparare, un elettroencefalogramma registrava la sua attività cerebrale, le dava forma e mediante internet la trasmetteva a un computer ricevente che inviava una stimolazione magnetica transcranica all’altro ricercatore. Quest’ultimo, dotato di tastiera, sparava e colpiva il bersaglio.
    L’esperimento, che bypassa la coscienza, apre la prospettiva di far controllare a un chirurgo un’operazione a distanza e a un pilota di far atterrare un aereo guidando da una posizione remota il cervello di uno che non abbia neppure la patente per guidare un’auto. Si pensa che un professore potrebbe trasmettere agli alunni le proprie competenze senza dover spiegare i concetti e che pazienti neurolesi potrebbero ovviare ai postumi di un ictus semplicemente bypassando i tratti fulminati del sistema nervoso.
    Diceva Kremmerz: “E’ solamente da qualche secolo che la scienza ufficialmente riconosciuta liberamente investiga gli stati speciali di rapporto tra il pensiero umano e la materia, e le risultanze di questi studi sono ancora modeste di fronte al grandioso intreccio di poteri dormienti nel nostro organismo: ma prima di conoscere le leggi del risveglio passeranno ancora molti secoli…La storia moderna comincerà quando una chimica nuova analizzerà e svolgerà gli elementi animici che costituiscono l’individuo uomo, e segnerà la fine di una lunga notte in cui l’uomo ha ignorato se stesso”.

    • sannitica2011 10 Gennaio 2014 al 10:14 - Rispondi

      A proposito di quanto riportato dal Kremmerz da Segezia e del legame tra luce e materia, riporto alcuni elementi da una conferenza del ciclo “Come alla corte di Federico II”, tenuta a Napoli il 19 dicembre scorso, dal titolo “E fu subito luce…laser”( http://www.comeallacorte.unina.it). Il laser, spiega il prof. Massimo Inguscio, “frutto della comprensione quantistica dell’interazione tra luce e materia a livello microscopico, ha ben presto superato i confini … dell’ottica e della fisica della materia … In questo modo la meccanica quantistica che nel secolo scorso era stata protagonista di un modo tutto nuovo di capire la realtà a livello microscopico, diventa spinta per una seconda possibile rivoluzione tecnologica, questa volta determinando con le sue leggi controintuitive il comportamento di oggetti macroscopici”. Infatti, spiega il prof. Antonio Sasso la capacità della luce di esercitare forze o movimenti sui corpi, ad esempio “ quando siamo esposti alla luce solare, oltre a riscaldarci (e abbronzarci) siamo sottoposti ad una forza meccanica. Tuttavia, tale forza è estremamente piccola rispetto alla forza peso che ci tiene legati alla Terra, quindi risulta impercettibile ai nostri sensi. Le cose cambiano drasticamente quando consideriamo oggetti di massa molto più piccola come, ad esempio, atomi o anche oggetti di dimensione micrometrica”… “Ma gli effetti meccanici della luce risultano efficaci anche per manipolare oggetti di dimensioni molto maggiori di quelle atomiche…(le quali) sono prossime a quelle del mondo macroscopico e, per questo, sembra quasi realizzarsi l’idea fantascientifica nel film Star Trek di spostare oggetti con la luce”… Già “oggi è possibile manipolare con la luce, quindi senza nessun contatto meccanico e senza danneggiamenti termici, singole cellule o, addirittura, singole molecole di DNA con conseguenze affascinanti per lo sviluppo della biologia e della medicina”. Continuano dunque gli studi sulla luce, ad esempio sui vortici di luce, o vortici di energia elettromagnetica generati in laboratorio, che pare abbiano notevoli e sorprendenti proprietà. Aggiungo solo che la ricerca scientifica mira sempre a nuove scoperte tecnologiche e non mi pare guardi all’uomo e alle sue proprietà occulte. Eppure il passo è breve!

  4. sal 25 Ottobre 2013 al 20:16 - Rispondi

    “Questo mistero della vita è fuori la conoscenza scientifica attuale e niente lascia supporre che si è sulla via di raggiungerla”. Riflettevo su questo oggi mentre una collega mi parlava del suo tumore. Sposata, tre figli, un lavoro pesante che la impegna tutto il giorno, figlia unica di due genitori anziani e un po’ egoisti, quando le hanno diagnosticato questa patologia ha pensato a tutto quanto non potrebbe più fare e mentre il marito cercava il modo di organizzare il tempo rimanente (!) lei si è ribellata dicendo “ma io voglio vivere!”.
    Per anni si è pensato allo spazio vuoto negando l’etere e questo ha portato a sentirci separati addirittura dalla nostra stessa vita (o viceversa il nostro sentimento di separazione ci ha portati a pensare che esista il vuoto?).
    Come si fa a ‘volere’ la vita? O a ‘non volerla’? La dichiarazione stessa è una separazione.
    Spesso confondiamo la vita con la coscienza ma la vita è vita anche quando non ne siamo coscienti. E ragionandoci su non si può che convenire che l’assenza (o l’attenuazione) della coscienza non impediscono di soffrire ma solo di intervenire su quanto causa la sofferenza. (Le piante strappate o tagliate soffrono, gli animali soffrono, gli esseri umani soffrono. Tuttavia questi ultimi possono indagare la propria sofferenza e sconfiggerne le cause oltre alla manifestazione (da cui quanto indicato sul modulo di richiesta aiuto terapeutico ermeticamente “volto ad attivare, nel proprio principio vitale, naturali processi di auto guarigione e a potenziare le cure mediche utili a sconfiggere il dolore e la malattia, fin nelle profondità del proprio essere”).
    La Vita, mistero affrontato da più parti e con conclusioni differenti in attesa che si realizzi quanto auspicato da Kremmerz: “Ciò che unirà un giorno la fede alla scienza laica, sarà la perfettamente nota concezione dell’Essere universale, in basso come in alto, nella materia e nello spirito, perché non esiste che uno spirito e una necessità … I mistici, innanzi alla concezione scientifica dell’unità dell’esistente, peccano della stessa colpa dei naturalisti puri e semplici: escludono la possibilità della concordanza tra i due principi della necessità e della libertà che rappresentano due polarizzazioni della stessa cosa”.

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