La Natura secondo la Filosofia Ermetica di G. Kremmerz

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La Natura secondo la Filosofia Ermetica di G. Kremmerz

13 luglio 2006

(Nella) storia  dello spirito  umano  sono incise tutte le miserie dei desideri    nostri e gli sforzi necessari che ci spronano a camminare, a incedere, a correre verso quel che ci pare migliore per  l’umanità e che ci irretisce, ci aggroviglia, ci chiude in tante necessità nuove  che ci allontanano sempre  più dalla Natura che è l’Archeo di Basilio Valentino, il principio della vita  nel  limite del  bisogno  di  vivere e di  inneggiare  al  godimento  delle  ore  vissute, nell’amore e per l’amore per l’uomo  e le cose create. (D,173-174)- Eâ ha due facce: una visibile che rappresenta la sua manifestazione nel mondo dei sensi fisici, cioè la Natura  dei moderni filosofi  materialisti; e l’altra invisibile, che rappresenta lo spirito  della Natura,  cioè l’Intelligenza, che è legge di ogni  manifestazione della Natura.   (SM,III,272) – Bisogna ricordarsi        che  i  pigri    non  otterranno             mai  niente,  e  che  lo  spirito  attivo  della  Natura Universale                non si dona, ma si lascia dagli attivi attirare ….  Initium   è tradotto nei vocabolari della lingua latina per principio, invece letto con le regole analitiche del tempio significa il seme che produce,  cioè il principio dell’attività nella natura (dello spirito  e della materia), ed era speciale dei Misteri  di Cerere, la natura naturante dei teologi cristiani da S. Tommaso di Aquino al Bellarmino….Quando  il neofito era pronto,  il sacerdote maestro si avanzava, lo riceveva e lo iniziava, cioè gittava in lui il seme che doveva  dare il suo frutto…Initiamenta, initiator, initium sono voci pagane a due fronti,  volgare e sacerdotale, e fu in origine della sola Cerere misteriosa…La Cerere, dea fecondante e fecondabile, coi suoi misteri poteva far capire che la potestà sacerdotale doveva  gittare nell’iniziando il seme intellettivo delle cose riposte.  (A,198 a 202) – Un contadino che con il punteruolo                 fa un buco nella terra, vi gitta un seme e dopo una stagione   raccoglie il frutto  fa tutte le quattro operazioni espresse nel tetragramma divino…   Questa  operazione tanto sciocca e comune del villano è simile a quelle che l’uomo           fa  per  riprodurre          se stesso ed  è simile a qualunque               operazione di creazione in tutti i regni della Natura.  (SM,I,185)-  Nel Museo Nazionale di Napoli  vi è al n. LXXXIun affresco  di Pompei  rappresentante il quadro  di Io che ha come Astaroth  in pugno  il serpente: ebbene leggete la mitologia greco-egizia e confrontate la virtù   e il simbolismo     di  questo  velenoso   tra i rettili e troverete l’occasione di  spiegarne   il valore attraverso  trenta  secoli  di  mitologia  delle  occulte  forze        della  natura,  di  cui,  tra  tanti pretenziosi accademici, non vi è uno solo che sia stato  capace di impadronirsene     e spiegare le origini.    (A,207) – L’iniziazione alla scienza assoluta  non si ottiene né si dà nello stesso modo da tutti. Vi sono: Iniziazioni per riti; iniziazioni per conferimento; iniziazioni dirette. L’Iniziazione per riti è quella da me prescelta, per fondare  in Italia una scuola di magia. Il maestro che la dà deve essere in grado di sentire il suo discepolo che è entrato nella zona di purificazione, dovunque si trovi,  e mettersi in determinati momenti in rapporto  con esso, o assegnare  ad esso un suo sostituto  nella zona extraumana….Dunque                 seguendo il rito da me prescelto l’iniziazione è della prima specie, non solo, ma è una iniziazione virtuale: perché per  se stessa non vale che a spingere   il presunto  neofito a traversare       la corrente astrale umana e tentare di afferrare la mano o la parola del maestro che aspetta i vincitori della lotta col serpente,     fuori la corrente della terra. Di là comincia la vera iniziazione ai misteri della Natura  intelligente. (A,210-211) – L’uomo  può integrare i suoi poteri purificando la sua coscienza, e non per altra via si perviene alla percezione vera della Natura  che è la Verità Eterna…L’ermetismo che ricerca la verità assoluta   come finalità della conoscenza    perfetta dice di non credere e, purificati da ogni convenzione transitoria, per ritrovare in te prima, fuori di te dopo, la visione  semplice della Natura  che è Verità Eterna e quindi  Scienza assoluta….   La visione   del nostro essere  interiore e della Natura   assume  una  fisionomia diversa  innanzi allo sguardo di colui che raggiunge   il termine di sottrarsi alle influenze di ogni sorta…Nelle idee semplici troverà: che l’odio,  la necessità il dolore sono spiriti della falsa  concezione della vita, poiché l’innocenza, che è purità di coscienza libera, non concepisce nessuno dei tre termini; che predicare l’idealismo morboso che fa desiderare    e sognare quello che non è in natura, è deviare dalla Verità; che una è la legge, una l’esistenza di tutte le cose, una è la matrice di ogni forma  sensibile   e che fuori di questa Unica  Verità non esiste  che la follia ragionante, la quale ha trovato che l’uomo  imperfetto tutto debba sperare  per grazia e che la vita eterna degli spiriti si svolga fuori la potestà della materia che è l’unica legge, l’unica essenza, l’unica matrice di ciò che fu, che è, che sarà in eterno, sulla terra e in tutti gli astri  del firmamento. (C,II,157-158) – La Natura,  la materia, lo spirito, l’invisibile ed il visibile non sono che uno. (A,264) – L’astronomia da completa l’idea della unità in Natura,  che nel prototipo divino  e sacerdotale si realizza nell’Unità di Dio, anima dell’universo   visibile. (SM,I,273)– Formatevi un concetto anche approssimativo di tutto ciò che è nell’oceano, dalla vita dei protozoi     fosforici  alla contorsione delle alghe spadacee, dallo spasimo  vescicolare dei molluschi protoplastici al gambero,  all’orata, al delfino,  al pescecane,  alla  balena,  e  avrete  analogicamente  tracciato  un   quadro  dell’animalità nell’oceano astrale, animalità che comincia dalla vita della pietra e corre  alla vita della pianta, e da questa approda  all’intelligenza-istinto del microbo per salire tutta la scala bestiale fino all’uomo. Il Darwin fu il più  chiaroveggente illustratore delle concatenazioni di rapporto nella scala zoografica, ma la stessa gerarchia è intellettuale. Dal  cane, all’elefante, alla scimmia, all’uomo, il processo intellettuale e la sua gerarchia è graduale intellettualmente fino  alla  specie  homo-sapiens; ma  in  questa  specie  umana  esiste            sempre  il  legame gerarchico che lega intellettualmente gli uomini alle razze intere.  (SM,I,271-272)–  Il sacerdozio    egiziano, come il caldaico, prese l’analogia dei tre mondi  (il visibile, l’astrale e il divino)  e lo riprodusse nell’esoterismo del suo tempio, pigliando a prestito   dall’astronomia, dalla geografia e dalla storia  naturale tutto l’artificio della sua simbologia o tecnica religiosa. La terra (geografia)    simboleggiò  la realtà prodotta,      gli animali la zona astrale (l’ibis), gli astri  con le configurazioni stellari il mondo divino  (planisferio).     (SM,I,248)– Le virtù  dei minerali, delle piante, delle carni, che cosa  sono  se non  la diversa  maniera di  essere dell’unica essenza  di tutte le cose?  In un esteso campo di terra vegetale seminate le erbe più varie, i fiori  più diversi,  le piante più disparate.   La rosa, il garofano,  la belladonna, la cicuta, il prezzemolo, il pino, la lattuga sono piante e virtù  diverse  di una grande  virtù  centrale, che passando  attraverso    tutti i semi  e moltiplicandosi e aumentando in  diversa   forma   nei germogli nuovi,  ha preso parvenza e caratteri diversi.   Questa  virtù  centrale è il succo  o anima della terra. Questo succo o principio umido  o elemento acqueo, secondo le antiquate e nebulotiche definizioni degli antichi sapienti, è – a sua volta – lo stesso principio che liquefa  il piombo    e  l’argento  sotto  forma di  fuoco,  è  lo  stesso che  si  nasconde nei zoospermi per la riproduzione dei corpi organizzati, è lo stesso, infine, che muove  i pianeti, che da la luce alle stelle, che ci fa apparire incandescente il sole, che ci fa amare, che ci fa sentire,   che ci fa odiare. L’anima dell’universo    (Anima Mundi) è una, la sua manifestazione è infinita (SM,III,538) –  Tutta la filosofia   ermetica, magica e cabalistica, che poi si riduce alla numerica di Pitagora,   è fondata sul numero 1; vale a dire sull’universo   naturale delle cose. (D,103) – Tutte le scienze moderne,   come quelle filosofiche    antiche, prevedono  una sintesi  unitaria (Unità)  delle forze  fisiche ed iperfisiche della Natura,  concezione, intuizione di tutti i più profondi  filosofi   di tutti i tempi. (D,207) – Fysis dal greco  è Natura.  Nella Natura   sono comprese   tutte le forze,   indipendentemente dal principio intellettuale che le anima. Il suono, il calore, l’elettricità, la luce, che la fisica conosciuta    studia   solo molto imperfettamente  perché  si  limita a  studiarne    le  leggi  negli  effetti  sperimentali,  mentre riducendo   all’Unità del Moto dovrebbe  studiarne   la legge di creazione – sono modificazioni o maniere di essere delle forze  che il nostro organismo animale sprigiona….Ora  se queste forze  esclusivamente fisiche si riducono  nell’organismo     umano  al movimento del sangue e al principio intelligente motore si ha il mistero della vitalità o della vita-moto, che è sincrona al movimento, che è l’astratto dell’unità delle forze  meccaniche nella natura visibile. La vita animale (o, meglio, impulso   vitale animale) comincia trasmessa   dal padre,  nell’estasi che dura un baleno in un ovolo che si feconda,   e cessa quando l’ultima lacrima scorre sulla  gota del  morto;  ma  nessuno proibisce    di  credere  che  il  movimento  trasmesso   con  l’atto generativo non si continui, anche dopo la morte del corpo materialmente sensibile   a tutti, in un terzo corpo fluidico che ne fa da successore. Questo moto (movimento-unità) con tutte le sue manifestazioni diversamente indicate di forze  psichiche,    magnetiche, ipnotiche, nervee, ecc. non sono sopra natura, ma nella natura fisica, quindi  non sono iperfisiche, ma fisiche (SM,I,165)– La materia umana ha la stessa proprietà della materia non umana; tutto è materia e tutto è spirito:   lo spirito  penetra tutta la materia, dal cristallo di quarzo  all’alito di una  creatura che pensa  e ragiona…le intelligenze di cui parlano Dante  e i neo-platonici, essendo da tutti presentate sotto forma  di luci o di corpi o centri luminosi,   il filosofo  della materia dovrebbe  indagare se tra le differenti manifestazioni dell’unica forza  sia proprio  la luce la più perfetta delle manifestazioni delle forze  fisiche ed espressione reale e fisica (non simbolica) di una intelligenza delle cose. (SM,III,603-604)Il principio-vita si manifesta sinteticamente  nella  sintesi   di  ciò  che  ci  circonda,  uomini,  piante,  animali,  minerali  e presiede   a tutte le combinazioni e a tutti i fenomeni chimici e fisici.(SM,II,9)   La vita universale    è in tutti i membri dell’universo:     ogni  foglia, ogni  seme, ogni  creatura, ogni cellula è particella e riproduzione dell’Ente-Universo:       lo spirito   di amore ci fonde  nello spirito  universale    (SM,I ,205 n. 2) Tutte le cose che tu vedi vivere o vegetare, come gli animali e le piante, o semplicemente con velocità o lentezza alterare la propria  forma,  come le pietre, i cristalli, l’acqua, devi considerarle come Esseri:   cioè come vite individue in rapporto   all’Universo,    ed in ognuna  di queste vite esistono gli stessi elementi costituenti l’uomo,   che  nel  mondo  visibile  e  sensibile    rappresenta     il  tipo  più  alto  in  perfezione organizzata. Tu non sai se un essere a te inferiore come forma  ami e pensi come te, ma tutti vedi analogicamente a te nascere (forma  definita), crescere, riprodursi e disfarsi, eppure  essi inferiori hanno  un  corpo  saturniano,    lunare e mercuriale e un  principio attivo di  vita universale    che è luce, e che determina il principio vitale occulto con la intelligenza relativa alle sue funzioni.   Un uccello, un rettile, un quadrupede,   un pesce,  una pianta, un cristallo che si forma  a poliedro   regolare ha quel tanto di luce per  quanto   la sua organizzazione raggiunga il  suo fine.  La  penetrazione  intelligente  della  relativa  intelligenza  di  questi inferiori ermeticamente, a tempo opportuno,  la potrai provare, ma la logica stessa più comune ti confermerà, se solo vi pensi, che tu non differisci da esseri così fatti se non per la più larga applicazione dei tuoi mezzi mentali più ampi e meglio dotati. (Fasc.B) – La scienza sperimentale  crede  e  si  illude  che  lo  spirito          dell’uomo  debba                  mantenersi estraneo all’intuizione  dei  fenomeni  materiali  (naturali),  e  si  inganna  a  partito,  riducendo lo sperimentalismo di gabinetto alla sola investigazione poliziesca del fenomeno fisico,  senza entrare nello studio della causalità dei fenomeni e della alterazione di forma  della materia in esperimento – studio  che non può essere  rapportato                   che alla sola filosofia   intuitiva che rappresenta          la matrice informatoria della causalità del fenomeno scientifico (SM,I,273)- La scienza umana è nella immutabilità delle leggi della Natura  o delle cose fatte ad immagine della immutabilità assoluta  della Natura  (stati, repubbliche, leggi). (SM,I,360)- In natura esiste   tra le forme   un legame indissolubile come fra  tutte le sostanze. Questo concetto unitario del macrocosmo      unità universale, non  è un  saggio  di  difficile interpretazione dell’idea manifestativa della non separazione delle cose. La visione  dell’universo è relativa, ma dovunque  e comunque  armonica e di immagini legate e mai indipendenti. Questa unità nella natura esiste   per  impossibilità di  separazione. Eppure   tutte le unità di  forma   e di sostanza,  tutte le specie naturali sono unità per sé stesse, solo perché istintivamente tendono alla  separazione.  Un  esempio:  l’uomo.  L’egoismo ne   conserva  l’unità.  Un  istinto rudimentale  dell’egoismo  deve  esistere in   ogni  specie  dei  tre  regni  naturali  della convenzionale  classifica  scolastica….L’odio  è  principio  di  separazione,  l’egoismo nel momento della sua ribellione al mondo. Malgrado  ogni ribellione, v’è un legame che non si rompe tra la volontà che non cede e il resto  della natura. L’individualità è un’apparenza. (SM,II,306-307)- L’iniziazione alla verità profonda  e unica della Unità  di ciò che esiste deve  intendersi  come  partecipazione  all’arte  della  creazione  cosciente,   quindi  il soprannaturale           nel senso profano non esiste  se tutte le manifestazioni sono comprese    nella Natura  che è la Unità….l’iniziato tipico, cioè l’uomo  che vuol diventare il padrone  di tutte le forme   illusive, deve apprendere     che la Natura   in  ogni  sua manifestazione è una: nella manifestazione dell’ostacolo alla vita si sdoppia tra lo spirito  di pervenire alla creazione del mezzo confacente alla propria esistenza e la necessità (materia) che la costringe.(C,II,2 a 7) – I mistici innanzi alla concezione scientifica dell’unità dell’esistente peccano della stessa colpa dei naturalisti puri e semplici: escludono   la possibilità della concordanza tra i due principi, della necessità e della libertà che rappresentano       le due polarizzazioni della stessa cosa.  (C,II,56-57) – Ammirando   la Natura  ti persuaderai   che una  legge sovrasta tutte le forme  matematiche, e lasciando ai falsi  filosofi  lo studio  della geometria rettilineare, dalle masse planetarie agli oggetti più meschini che stanno in terra, tutte le linee terminali vedrai curve,  come arrotondate, perché la morbidezza della curva  è simbolo  del continuo  infinito, mentre le rette o gli angoli rappresentano  il finito, come la freccia di Marte  che è di linee rigide e significa la cessazione o la separazione che è lo  stesso. (SM,II,204-205)- Si discorre  tanto di analogia dagli studiosi di scienze occulte e di medicina occulta che in teoria pare che tutti abbiano capito ed  a portata di  mano la chiave del simbolismo o forma simbolica  della  manifestazione  eterna  della  Natura….Ma all’atto  pratico  nella  forma simbolica  della  visione        naturale  nessuno ci  si  raccapezza,  perché  la  Natura nelle  sue manifestazioni è semplice e il cervello dei filosofanti cerca di  sottilizzare a parole ogni manifestazione naturale per cercarvi quello che non vi è. Per leggere il libro  della Natura visibile bisogna  intuirne la mentalità elementare, la semplicità cioè delle forme.  La dottrina augurale e l’astrologia sacerdotale ebbero  origine appunto  dall’interpretazione delle visioni secondo  Natura.   La filosofia e teosofia dell’Unità Macrocosmica è venuta dopo:  se una cosa è per succedere occorre che tutta la creazione visibile lo sappia e lo preconosca e lo preannunzi.           Se deve scoppiare  una  guerra,   se questa guerra   sarà  orrenda   e fatale a tal popolo, tutto è nella visione della Natura: il consiglio che si domandava agli dei era la lettura delle cose avvenire prossime o lontane nello spettacolo gratuito che la Natura  ci da. Di qui tutte le superstizioni      ancora vigenti nei popoli  hanno origine.   Ma la Natura  in noi, cioè nella nostra anima, ci da la prescienza delle cose prossime ad avvenire in noi stessi. (C,II,141 n.

5) – Comprendere    l’anima, l’essenza    pensante   della Madre Terra, su cui la passione  della umanità si prolunga  e si contorce dalla culla alla morte, è intendere l’anima delle cose brute e i frammenti delle pietose e immote pietre che nacquero   dal caos nella prima ora in cui non doveva   esservi  stata né  nozione di  tempo, né  intenzione di  forma.   (D,101) – Le forme simboliche sono bellissime, ma difficili ad essere penetrate e la Natura, l’immensa Madre, si esprime con simboli: Ermete li penetra e te ne da la legge e il senso vero.  (C,II,141) – I cristiani, Santi  Padri  di felice memoria, raccontarono che quando  il trionfo   del Cristo  fu accertato, i naviganti sentirono  una  voce immensa gridare: il dio  Pane  è morto!      Che scempiaggine! L’intelligenza della Natura   non può morire: il giorno  che si spegnesse, l’ordine     musicale, armonico dell’Universo         intero cesserebbe e si ripiomberebbe nel Caos, come quando tutto era disordine di elementi, o nella morte dell’Universo in cui cesserebbe la vita, il moto,   la vibrazione dell’Etere. Le conoscenze     divinatorie, dalla Astrologia  ai Tarocchi, hanno  fondamento        sulla  comprensione delle cose come la natura ce le presenta. L’intelligenza umana ha conquistato, leggendo nel Libro  della Grande  Natura   gli arcani dell’antico sacerdozio,     come questo  dovette impossessarsene  studiando lo  stesso libro. L’astrologia antica, le superstizioni sull’apparizione delle comete, le figure   dei Tarocchi, ritraendo i simboli naturali, sono esercizi e sforzi  dell’intelletto umano  per interpretare la figurazione della natura vivente, ottimo specchio dell’intelligenza delle cose, per visione  di forma,  per rapporti di idee. Così il simbolo,  quando non è uno sproposito, non è artificio, è natura stessa nel linguaggio dei rapporti      analogici. Setteali, un ben  noto  ermetista del cominciamento del secolo XIX, si trovava il 5 Maggio 1821 a Capri in riva al mare, insieme a pochi  suoi discepoli. Uno di essi indicò al maestro un gruppo di nubi  che si apriva a cerchio in cui, in una  chiazza azzurra, delle nuvolette bianche disegnavano    un’aquila.    Il Setteali disse : un’aquila è volata ai cieli, Napoleone è morto. La natura aveva fatto da telegrafo senza  fili e l’intelligenza umana ne aveva spiegato   il messaggio…L’avvenimento lontano che ci riguarda,   la natura ce lo indica con un segno. La nostra intelligenza lo legge, cioè lo interpreta, lo indovina,   lo sa. Il miracolo di una  cosa  sola è fatto: lo dice Ermete. (D,135-136) – La divinazione che dovrebbe,  nella sua essenza  profetica, essere comune a tutti (perché la manifestazione pantea della Natura  è incessante    e ininterrotta) non è propria  che alla costituzione dei più aristocratici organismi   mentali che ne possano leggere i rapporti   e i simboli facili. (D,217) – La filosofia   panteistica indiana, divulgata in Europa  dagli Arabi, maturò i tempi di Giordano Bruno. Il quale monaco, arrostito   dai santi  inquisitori, che serve in  Italia di  vessillo a tutte le ribellioni filosofiche     e politiche, considerava     appunto   che l’Essere  è l’unità, che in lui si confondono  materia e spirito, finito ed infinito; ed in questa unità immensa, dice Zanoni, raffigura   la Natura  come uno specchio,   dove tutte le cose sono emanazioni della divinità… Concezione che ripercuote l’antica concezione del Gran Tutto dei Magi antichi. (A,132 n.)- Scienza integrale della natura obiettiva, magia naturale e scienza integrale umana, che è la magia divina perché risveglia ed esercita e sviluppa  in noi gli attributi che l’ignoranza ha finora  attribuito agli dii. (SM,II,221)– Per mia intuizione, mi è sempre  parso di leggere nelle personificazioni simboliche delle religioni antichissime la sapienza enciclopedica dei popoli  che le avevano adottate. Fisica,  chimica, filosofia, segreti naturali, evocazioni di forze  della Natura  o provocazione di misteriose energie terrestri o cosmiche, tutto mi pare di  leggere attraverso          storielle e iconografie religiose di  popoli scomparsi  da più millenni, di cui non abbiamo oggi il sospetto che siano esistiti. (D,210) Il pensiero  è di tre categorie: vi è quello dell’uomo, così com’è, frutto  del suo complesso essenziale storico,  dell’educazione del suo spirito, del suo organismo,  delle sue sensazioni precedenti riposte   nel suo incosciente e d’idee rievocate. Poi, in una  seconda  maniera, il pensiero  per scambio di idee, suggestione  per ciò che si è sentito dire, risultato del nostro contatto con la folla. In ultimo vi è il pensiero  elementare, che potremmo chiamare divino, cioè dell’essenza-natura: il Nume che parla o lancia idee e forme  di idee, parole articolate o idee complesse.    (D,145-146) – L’utero della Natura,   secondo  due  successive   iniziazioni sacerdotali, si chiamò MHR (mar o myr) e poi OHR (tar o tyr) e da questi  due nomi nella gnosi e nelle religioni posteriori      si formarono  diversi  nomi che rappresentavano    in origine la parola sacra  dell’utero della Natura: Maria  (sine  labe concepta), Mara  (il demone della terra), Myriam  (la Maria  astartica egizia-caldea) (As-tar-te, Is-tar-te) e Tyriel lo spirito  santo alla rovescia        dei tempii occulti di Babilonia. (L,16° puntata) – La concezione ermetica è materialistica, l’organismo            uomo  e tutto il suo contenuto è materia o stato  della materia, come la luce, come l’elettricità in  atto, come il magnetismo terrestre nelle sue funzioni. Historia  naturae.  Ma quando lo studio, la disamina, l’analisi della materia è compiuta, entra in  azione l’idealità umana, quel tanto di  poesia che ci permette di  dimenticare le nostre miserie ed  assurgere  ad  una  regione,         ad  un’atmosfera più  pura,  più  leggera, più  alta e sublime. Il sentimento della solidarietà umana si presenta      a noi quando pensiamo ai nostri simili, partecipanti al beneficio trovato, investigato e raccolto da noi…  Questa  è la Maria ideale, la Myriam   scritta all’ebraica e cabalisticamente; che è la maternità di  una  tanta enorme accolta di fratelli che hanno succhiato lo stesso latte e sono dispersi  nell’universo alla continua ricerca del Grande Arcano della Natura. (D,64)

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2 Comments

  1. mandragola11 27 Giugno 2013 al 09:53 - Rispondi

    Molto interessanti queste notizie sulle nano molecole, che entrano in noi, come nutrimento o veleno.

    Dal punto di vista terapeutico, in questo blog è stato recentemente segnalato che l’impiego delle nano particelle di oro nella cura del cancro e di altri mali gravi, utilizzato già dagli antichi Egizi e Cinesi, è una grande speranze anche della ricerca scientifica attuale: come antimicrobiche, antitumorali, per la ricostruzione di tessuti ossei, come vaccino eccetera.

    Interessante in tal senso quanto riportato sulle proprietà dell’oro in questo stesso sito in:
    https://www.kremmerz.it/le-lunazioni-di-giuliano-kremmerz-lastronomanzia-e-la-medicina-iniziatica-di-origine-egizio-caldea-seconda-parte/

    “…Luna di Coo: l’oro, metallo senza leghe, ha in questa luna una virtù singolare di magnetismo coagulante e dissolvente…Prendete in questa luna dell’oro puro, senza leghe di altri metalli, cucitelo bene in un sacchetto di seta bianca e fate voi stessi la prova: la sua presenza a contatto dissolve gradualmente tutti gli ingorghi (sangue, tumori, vene, glandole, periostiti, ecc.) e coagula tutte le dissoluzioni e i disgregamenti della pelle, delle fibre e delle ossa. Il processo della sua azione non è a prima vista appariscente – occorrono due o tre giorni di contatto – quando sulla parte malata si comincia dall’infermo a sentire un formicolio, l’azione magnetica dell’oro comincia e diventa più attiva. Nelle infermità dello stomaco si mette l’oro sul cavo del plesso; nelle malattie di cuore sotto l’ascella sinistra, nelle ulcerazioni intestinali sull’ombelico. Le ferite si rimarginano con sollecitudine al suo avvicinarsi e starei per dire che le donne, che se ne parano, sono meglio difese contro le infermità e i contagi; più debolmente per tanto che le leghe sono più basse. Le virtù che si attribuivano all’oro nell’antica Caldea erano innumerevoli e le superstizioni di quelle credenze si diffusero in Egitto e diventarono magna pars della terapeutica empirica. Si raccontava che Apollonio si trovasse in compagnia di due sommi iniziati di Tebe quando arrivò in sua presenza il messo di un re, che veniva per avere un responso sulla infermità del suo figlio. Disse il messo:-Il re domanda ad ognuno di voi, sommi, un rimedio che sia buono sempre e per tutte le infermità. Rispose il primo: -Il rimedio universale eterno è l’essenza dell’acqua di mare, da cui si forma l’erba, che in esso è e da esso nasce (alga marina, iodio?), tutti i mali sono vinti per essa. Rispose il secondo:- Il Mercurio che del dio Serapide asconde le virtù. Ammonio disse: – Siamo nella luna di Coo e l’oro sarà in eterno il medicamento sovrano perché Osiride v’è dentro…Sifrone di Alessandria, medico e astronomo, lasciò scritto che l’oro da adoperarsi in medicina non è di quello che è passato pei fornelli dei facitori di gioielli, ma tal quale fu trovato in natura, nelle acque dei fiumi aurati. (L,27°) …”

  2. filosobek 23 Giugno 2013 al 21:53 - Rispondi

    Una sostanza chimica è considerata “nano” quando le sue dimensioni sono dell’ordine di 100 nm (miliardesimo di metro) o inferiori. Quando una sostanza chimica esistente, già commercializzata come sostanza sfusa, viene immessa sul mercato in forma di nanomateriale (nanoforma), il fascicolo di registrazione viene aggiornato per includere le caratteristiche specifiche della nanoforma di tale sostanza. Un gruppo di lavoro dell’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha recentemente dichiarato che i dati sulle versioni non-nano delle sostanze non possono essere applicate alle versioni nano in quanto le micro dimensioni delle nanoparticelle consentono loro di muoversi nell’organismo in modo differente dalle particelle più grandi, mentre la loro maggiore superficie ne aumenta la reattività. A causa delle ridotte dimensioni i nanomateriali possono superare barriere come l’epitelio intestinale, entrare nel flusso sanguigno, raggiungere altri organi e depositarvisi. (Fra l’altro, per questa loro proprietà gli scienziati stanno studiando come creare ossa artificiali per rigenerare lo scheletro corporeo: le nanofibre possono fungere da collante nelle fratture o creare una struttura perché altri tessuti si rigenerino).
    Le industrie sono al lavoro per integrare gli alimenti con sostanze nutritive nanoincapsulate che andranno a intensificare aspetto e sapore dei cibi, potranno rimuovere o disattivare il contenuto di zuccheri e grassi e, addirittura, potranno contenere nanocapsule medicinali con effetto depurativo delle arterie. Dato che non esiste una regolamentazione specifica in materia di produzione, manipolazione o etichettatura, nei nostri supermercati sono già disponibili prodotti non etichettati contenenti ingredienti frutto della nanoingegneria. Ad esempio, l’azienda BASF ha richiesto il brevetto per la produzione di licopene di sintesi in nanoparticelle di circa 100nm: la sostanza è presente in bibite, prodotti da forno e formaggi. (Alcune sostanze nanometriche si dice siano positive per la salute in quanto aventi funzioni impermeabilizzanti e antiossidanti : biossido di silicio, di magnesio e di titanio sono additivi autorizzati per uso alimentare…). Comunque, al momento, in Europa almeno non sono in vendita cibi contenenti nanomateriale artificiale (anche se questi sono reperibili via Internet).
    Non so cosa potremo fare contro questa invasione o la diffusione degli OGM (le cui sementi sono comunque brevettate e rivendute e ci ritornano nei modi più impensati…: anche se coltiviamo gli ortaggi nel terrazzo di casa). C’è chi cita la Bibbia ricordando che raccomandava che ciascuna cosa desse frutto secondo la propria specie…:ma da decenni il cibo sulla nostra tavola è modificato, a cominciare dalle banane (il frutto originario era molto più grosso e pieno di semi).
    Però, se è vero che siamo quello che mangiamo (e quindi abbiamo una mente che è frutto del corpo) vale anche il viceversa. L’educazione ermetica dell’alimentazione e dei sensi non si ferma al cibo: ci nutriamo di pensieri, di colori, di odori, di suoni. E anche di silenzi e, perché no, di digiuni se così scegliamo per sintonizzarci ai ritmi della Natura.
    “Tutte le cose che tu vedi vivere o vegetare, come gli animali e le piante, o semplicemente con velocità o lentezza alterare la propria forma, come le pietre, i cristalli, l’acqua, devi considerarle come Esseri: cioè come vite individue in rapporto all’Universo, ed in ognuna di queste vite esistono gli stessi elementi costituenti l’uomo, che nel mondo visibile e sensibile rappresenta il tipo più alto in perfezione organizzata”… “Il principio modificatore che è in noi, è parte essenziale del complesso dei valori di una qualunque sensazione o immagine mentale della sensazione stessa”: così asseriva Kremmerz e certamente, dato il turbinio delle industrie, non ci mancherà occasione di sperimentare la conoscenza con questi nuovi Esseri e la forza del nostro principio modificatore.

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