La Missione di Giuliano Kremmerz: la divulgazione dell’Ermetismo magico e la sistemazione della S.P.H.C.I.

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La Missione di Giuliano Kremmerz: la divulgazione dell’Ermetismo magico e la sistemazione della S.P.H.C.I.

Saggissimi e Venerandi, dopo una preparazione a volte incerta, a volte ostacolata dalla mitezza dei mezzi disciplinari, sempre oscillante per il selvaggio desiderio dei primi venuti di denudare l’Iside e prostituirla allo scherno plebeo, all’alba del secondo decennio del secolo nuovo, ho compiuto con questa Pragmatica Fondamentale, la sistemazione della nuova Scuola per la famiglia degli aspiranti alla eterna sapienza dell’Arca.

Le idee non sono mie, ma Vostre. La copia grande delle imperfezioni è mia… Quaggiù mi diranno: perché una scuola che non insegna? Non definisce? non polemizza e non predica e converte? – E mi troverò di nuovo alle prese con la relatività terrestre per fare intendere che la parola pronunziata impedisce lo sviluppo della penetrazione intellettiva per la quale anche gli ideogrammi più semplici sono un lusso prevaricante? E mi crederanno se confermo che una biblioteca di mille volumi non vale un atomo della Vostra luce?… Io delegato da Voi a costituirla solidamente, so che non è una confraternita religiosa che si avanza per convertire le bestie parlanti la voce dei desiderii e delle ambizioni e non pretendo informarla ai vecchi concetti messianici, in cui ogni piccolo profeta assume la tonalità vocale di chi parla alle razze e ogni eresiarca diventa un pontefice. Io so che non le turbe son chiamate agli aracani sacerdozii della Verità fuggevole, e inibisco che chi leva la mano in alto mi venga già viziato dai pascoli delle piccole religioni nascenti per rinverdire le antiche eresie della conoscenza pura… Lieto per quanto ho compiuto, nella certezza che mi concederete la forza di completare il resto del cammino, io invoco da Voi, eccelsi occhi di luce, la parola che Voi direte sul secreto dei mondi e sul potere di concedere l’amore, perché un giorno non lontano i popoli possano issare sui pinnacoli dei tempii di tutti gli dii, il vessillo di pace tra Cielo e Terra, e la Taumaturgia diventi il potere di ogni umano su questo scheletro di pianeta che rotola le nostre piccole e ambiziose miserie intorno alla luce ammonia del grande Osiride. (P+F+ – Fasc. A della Schola) – La mia propaganda è fatta con uno scopo determinato, ben preciso: richiamare alla pura e semplice ragione critica italiana i dispensatori di apologie, di simbolismi, di vanterie di sacerdozi di popoli lontani da noi o per fioritura psichica o per situazione geografica; far comprendere che noi non abbiamo finora né sorgenti di petrolio, né miniere di carbone, ma possediamo una storia mentale e un’attitudine a sorridere delle autorevoli scoperte di tanti scrittori non italiani che proprio in Italia vengono a cercare proseliti. Ecco perché, gloriandomi di poter dire la mia idea nella sua semplicità di concezione, vedo con gioia, sentendoci la schiena meno pieghevole alle panzane pseudo filosofiche importate in Italia, di potere in tempo pregare gli altri che parlano e scrivono la nostra lingua a mantenersi bene ritti nella posizione verticale e presentare lo studio di questi tanto difficili problemi dello spirito dell’uomo vivente, con carattere nazionale, cioè omogeneo alla nostra mentalità italica… Una sola cosa desidero: che gli studiosi di Ermetismo magico… si tengano stretti con amore intorno al punto criticissimo della ricerca per la scienza più umana che l’uomo sia mai audacemente pervenuto a possedere. L’Ermetismo, la Magia, la filosofia delle forze occulte non si riducono a semplice erudizione né ad esercizi verbali ed oratori. Bisogna conquistare, possedere, conservare, come la Sfinge, per poi donare ai poveri della Scienza e dell’Arte quando si è pronti al sacrificio di nobilmente sentirsi prodigo. (D, 18-20) – A ben comprenderci io parlerò chiaramente. Esiste un mondo secreto che gli uomini intravedono, sospettano, ne sorprendono le manifestazioni e non se ne danno conto. Per studiarlo occorre: 1) Studiare singolarmente l’uomo secreto che si nasconde in noi. 2) Studiare il mondo secreto delle anime dei vivi nei loro rapporti. 3) Studiare il mondo secreto invisibile delle anime dei morti, delle divinità e di esseri che mai sono appartenuti ad esseri umani e vivono in un’altra vita. Di queste tre parti il mio Mondo Secreto tratterà in maniera differente: io non voglio promettere cosa che non posso, per i miei doveri, mantenere. Poiché come ora io insegno ai miei futuri lettori, queste cose io ho appreso da altri e alti maestri ignoti ai volgari scrittori di giornali e opuscoli… Il Mondo Secreto sarà un lavoro di gnosi ricostruttiva della misteriosa scienza dei maghi e sarà dedicato agli aspiranti alla luce, cioè a coloro che, bene equilibrati  nelle passioni, puri di ogni desiderio di nuocere, ricchi di volontà e di far bene, si daranno a studiare, a praticare e speculare per riuscire. (SM,I,6-7)- Se si vuole, con criterio esatto, avere un concetto approssimativo dello svilupparsi dell’intelligenza divina in noi, si guardi giorno per giorno lo svegliarsi dell’intelligenza umana nei bambini… Ora coloro che vogliono studiare e praticare la Magia non devono dimenticare, se mi hanno ben capito, che la conoscenza dell’Io Interiore forma la prima parte della manifestazione intelligente e cosciente del discepolo – unità che sfugge all’uomo negli stadi ordinari della umanità volgare – dopo la quale conoscenza si entra in relazione con il mondo delle cause coscientemente e non per fede cieca… La mia preghiera è semplice: chi comincia sia ostinato, pertinace e ardito: la vita di un uomo non basta a niente se si finge di credere che la vita del corpo umano sia identica e di egual durata della vita dell’anima umana. (SM,I,380-382)- Il lettore comprenda, leggendo il mio libro, che io ho voluto indicare agli studiosi non la via unica per arrivare, ma una via per intuire l’esistenza di un secreto (arcano) – un secreto fisico (cioè naturale) che pochissimi uomini hanno conosciuto, un numero ristrettissimo lo conosce, e che pur essendo tale da rendere l’uomo potente più di qualunque semidio, non si trova chi lo venda, né fa apparentemente felice chi lo possiede… Spogliato dall’eredità israelita e buddista il vecchio mondo, muta la fisionomia e la sostanza di ogni convenzionalismo e l’uomo, non per la via del materialismo scientifico, né per le religioni rinneganti ogni iniziativa, imparerà a concepire la divinità occulta dell’universo come una legge benigna di libertà in un equilibrio di giustizia che nessun codice umano potrà mai sanzionare… credete alle iniziazioni per quel che sono. Due o tre società di studiosi che si suppone posseggano questo arcano, non danno che l’iniziazione al neofito. Iniziare vuol dire cominciare. Initium, principio. Nessuno dà la fine… Siate modesti, umili senza bassezza, pitagorici nello spirito investigativo e nella vita sociale: il mio è un invito allo studio seducente del superlativo. Studiare è meditare e operare, interpretare e provare, non è fantasticare. Nella fantasia permane il pericolo del fantasma, dell’ossessione e della bestialità… L’Alchimia come la Magia sono due cose cadute in discredito. Ma sono disprezzate le due parole, non le cose di cui nascondono dottrina e germi di esperienza: le verità conquistabili non sono che problemi altissimi degni di preoccupare menti evolute, svincolate e libere dai preconcetti grammatici delle scuole profane…  La Magia è divina in questo senso, perché mette fuori d’ogni misticismo l’adepto e lo rende centro di un magnetismo d’amore nel cui irraggiamento il male, il dolore, la pena scompaiono, si annullano, si affogano, si disperdono… Proponetevi la conoscenza e fate sempre e comunque il bene. Fare il bene vuol dire amare… Il secreto della Myriam rigeneratrice lo intenderete presto, appena avrete imparato ad amare. E’ solo allora che potrete dirmi se questo libro l’ho scritto con intenzioni del più alto affetto per chi mi legge senza giudicarmi d’avanzo – e della più grande riconoscenza per chi dopo aver letto diventi buono, benefico, devoto solo alla causa del bene, quella che deve in avvenire affratellare gli uomini, i popoli, le nazioni e rendere la terra soggiorno di Amore e Pace. (A, II-X) – Questa iniziazione progressiva cui ho accennato, non è né sarà un vaniloquio. Io la traccio con una pratica che, per la sua semplicità, tutti: giovani, giovinetti, signore, uomini validi, possono cominciare a seguire senza grave incomodo… Questa pratica serve a scozzonare il nudo organismo psichico del neofita dandogli la possibilità di fenomeni di ordine superiore, e certamente una luce tale da permettere di praticare tutti gli esperimenti e di intendere tutte le teorie che andrò pubblicando. (SM,III,598) -Domando ora il permesso di definire l’occultismo nella forma sua più semplice. E’, come scienza delle scienze, la filosofia di tutti i culti, di tutte le religioni e di tutte le forze. E’, come matematica dell’invisibile, la legge delle cause e degli effetti, del mondo archetipo o ideale e nella vita delle cose e in quella degli uomini. E’ come pratica, lo spiritismo più sublime e più ragionevole, perché unisce l’iniziato all’Unico Fattore delle cose, elevandolo al contatto perpetuo degli spiriti puri e impedendo che egli cada nel vortice delle anime immerse nell’astrale. Inoltre, come scienza è degno delle menti più profonde; come matematica dell’invisibile, è l’esperimento che conviene a tutti i progrediti; come pratica, è accessibile a tutte le anime semplici, buone, volenterose e costanti… Così voglia l’Olimpo Orfico che io abbia a convertire le anime gentili e le menti elette e ardite che amano la scienza per la scienza, il bene per il bene e la verità di sopra a tutte le cose visibili ed invisibili, note ed ignote. (SM,III 621-622) – A mente serena, invece rivolgiamo le nostre aspirazioni più in alto. 1) Coltivare la propria mente perché in alto giunga a percepire prima, a conoscere poi le leggi della Natura spirituale e fisica di noi stessi. 2) Perfezionare se stesso onde la natura del bruto, ancor noi vivi sulla terra, sia vinta dalla supremazia spirituale. 3) Entrare in rapporto con gli esseri invisibili che stanno intorno a noi, dominare i cattivi e gli inferiori e imparare dai più perfetti per avvicinarci alla verità suprema. 4) Penetrare le leggi che regolano ogni realizzazione terrena e giovarcene e correre con esse – quando si può ed è giusto il volerlo – in aiuto dei nostri simili. 5) Preparare il progresso spirituale dell’umanità con tutte le nostre forze, perché a misura che la spiritualità degli uomini progredisce la civiltà cammina, giacché civiltà è realizzazione della spiritualità delle masse. 6) Saldare i vincoli di fraternità tra gli uomini e risolvere col problema delle anime il problema sociale dei popoli. Questo che è la bandiera scientifica ed umanitaria dell’occultismo non è programma di una vita umana, ma è il programma di secoli, ed è il programma del sacerdozio della scienza. Un uomo modesto e di buona volontà, piccola ruota del grande carro dell’umanità, si mantiene umilmente terra terra, e imprenderà a realizzare del grande ideale la parte che crede più conforme al suo io. (A, 166-168) – Ridotto tutto all’ascenso individuale, quali sono le vie per pervenire rapidamente ed entrare nel mondo delle cause? Due sono i mezzi e molte le vie. La vita ascetica o religiosa passiva è la più facile e la più lunga. La vita iniziatica o magica attiva è la più breve, cioè la più rapida. Senonché in natura tutto è evoluzione e tutto procede a gradi: la rapidità non è soppressione di stadi intermedi, ma condensazione di periodi. (SM,III,539) – La nostra Schola è piccola, cioè a dire che non ha l’estensione di un culto, di una religione; non ha grandi pretese, ed è insegnamento che si svolge terra terra. Ha pochi seguaci che sono indirizzati, con metodo speciale e diverso da quello magnetico o da quello ipnotico, a svolgere ed a perfezionare le proprietà latenti dell’anima loro. Gl’Inglesi ed in parte i Francesi hanno un fondo mistico che manca a noi Italiani. Noi Italiani siamo scettici e positivisti:  e questo sia perché i nostri antenati sono stati più vicini agli apostoli, sia perché i nostri padri hanno veduto, e perché noi vediamo, quanto avviene nella sede del papato. Perciò la nostra schola non è mistica, ma eminentemente positivista: io sono incredente. La Schola è scientificamente materialista, perché i discepoli sono posti in grado di toccare con mano ciò che io affermo… Tenete presente però che tutto sta in una cosa sola: la facoltà evolutiva dell’uomo. Tutto ciò che attornia questa, tutto il contorno, non è che poesia… Per poter riuscire nella nostra Schola occorre che il discepolo possegga queste tre doti: disinteresse – certezza – indifferenza. Il disinteresse è quella qualità per la quale uno opera senza egoismo, cioè impersonalmente, anonimamente… La certezza del proprio potere nasce a poco a poco: prima si opera il piccolo miracolo e poi il grande. La certezza è simile alla fede religiosa che è dovuta allo sbrigliarsi della immaginazione… Da ultimo il nostro discepolo deve essere indifferente, cioè noncurante delle derisioni, degli scherni che gli possono provenire dal pubblico profano che non capisce nulla e critica tutto. Noi dobbiamo riderci delle beffe e delle canzonature profane. Noi facciamo della pratica non della teoria. (SM,III, 234-236) – Il guaio delle nostre scienze occulte è che i Maestri, come Raimondo Lullo e Tritemio, son vissuti molti secoli addietro, e scrissero condensandosi in astruserie che gli studiosi d’oggi non arrivano ad intendere… tutto il mistero profondo dei gradini dell’ermetismo stanca, impaurisce, diventa l’araba fenice che non si vede mai… Ma io con questa pubblicazione nuova mi son proposto proprio questo: di semplificare i principi pratici, fare poca teologia (il meno che si può) pochissima algebra, e mettere in grado tutto il mondo dei miei tredici lettori di poter chiaramente vedere quello che in magia si fa. Né basta. Il mago si fa con la pratica come il chirurgo. Studiate venti anni sui libri e non riuscirete mai a pungere un tumore, cosa che un infermiere ignorante vi fa ad occhi chiusi. (SM,III,564) – In tempi tanto propizi alla democratizzazione di tutte le conoscenze scientifiche, questa opera diventa aristocratica pel disprezzo della gente che rinnega Dio solo perché non avendo la fede nell’Ignoto non ha neanche il coraggio di tentarne la conoscenza con la ragione e il lavoro… Se tu, che leggerai questo libro della più sublime follia e della più grande saggezza di cui l’uomo sia capace, sei deciso a condannare solo perché ami molto quello che chiami le tue opinioni, non perdere un tempo prezioso per le tue chiacchiere da caffè… Ma io, che non ho alcuna ragione per vendere menzogne al pubblico degli studiosi, insisto. Non scagliate la prima pietra se non siete sicuro che la vostra educazione all’incredulità non sia un errore! In quanto alla sincerità di quanto prometto non basta credere per rispetto o fede, bisogna aver fede e tentare… Già l’ho detto e lo ripeto. I dommi, i rituali, le pratiche, i caratteri non sono la profanazione di nessun arcano sacro, né leggendo s’impara a far miracoli né ad illudersi. Questa pubblicazione mi auguro giovi a tutti e a tutti la raccomando, affinché io mi consoli di aver fatto opera buona e speso proficuamente per gli altri danaro e lavoro. (Mondo Secreto, I, 4-15) – Non comprendi, o novizio, che se tu non crei la tua personalità di giudice sereno e imparziale, senza la falsa umiltà di crederti men che niente, senza la religiosa ammirazione per tutto ciò che s’impone a te, tu non entrerai mai nel regno della occulta filosofia? Dove il grande miracolo è possibile solo dopo che avrai compiuto il piccolo prodigio di aggiustarti sul naso un paio di lenti che ti diano il colore, la misura, la tinta vera degli uomini e delle cose terrestri?… Attaccati all’Idea, fuori ogni idolatria di persone. Ciò ti dimostra che non ho idea alcuna di papeggiare. (C,I,233) – Noi siamo spiriti erranti; noi abbiamo la missione luciferina di portare la fiaccola in giro, da uomo a uomo; noi insegniamo  l’inizio della ricerca in noi e intorno a noi; noi apriamo un finestrino sull’immenso panorama dell’infinito e diciamo a chi ci somiglia che di là di ogni miseria in questa vita di miseria  comune, esiste l’Amore. Se io sia un medicastro, un guaritore, un taumaturgo, un Gesù redivivo come tanti credono di essere, non è cosa che riguarda gli altri. So che studio questo problema da tempo immemorabile, che mi sono occupato sempre di questo argomento, che vi ho iniziato tanti altri e, se avessi voglia di riconoscere a me stesso in altri momenti storici delle mie vite antecedenti, potrei considerare con una certa soddisfazione che alcune figure di grandi sanatori dei secoli passati furono miei discepoli, come ora finirete con l’essere voi stesso… sono uno studioso, e pratico le conclusioni dei miei studi per tentare gli effetti. Che tutti riescano questi esperimenti e che io risusciti i morti non l’ho detto mai a nessuno. So che amo tutti quelli che soffrono e che vengono in mio contatto. In certi istanti potrei dire: io sono Amore! (D, 114-115) – Noi? Chi voglio indicare con questo pronome da presidente di alta accademia? Noi è il sottoscritto? Noi è il manipolo della coltura della nostra Schola? Neanche per sogno. Abbi fede e coscienza in Noi, cioè in te e in tutti quelli che pensano come te e io pensiamo. (C,I,233).

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28 Comments

  1. filosobek 16 Agosto 2013 al 23:01 - Rispondi

    Questa sera, doppiata la punta di metà agosto e presa la via che porta alla discesa dal limbo vacanziero, la mente torna a un proverbio che ho letto oggi: “la speranza è come una strada di campagna percorsa ogni giorno che traccia il cammino dove prima non c’era che erba”.
    Ripenso anche alle parole scolpite dal fondatore di questa magica Fratellanza:
    “Io invoco da Voi, eccelsi occhi di luce, la parola che Voi direte sul secreto dei mondi e sul potere di concedere l’amore, perché un giorno non lontano i popoli possano issare sui pinnacoli dei tempii di tutti gli dii, il vessillo di pace tra Cielo e Terra, e la Taumaturgia diventi il potere di ogni umano…”
    …e mentre rivedo il momento felice e già lontano in cui, riuniti dal Maestro – miriamici nella Miriam – abbiamo vissuto dello stesso respiro, dello stesso lavoro, della stessa I-dea, mi dico che questi meravigliosi Esseri Integrati fungono da catalizzatori naturali congiungendo al loro anello, in circolo costante, il meglio di ciascuno di noi.
    Ed è un brindisi che mantiene alto il cuore.

  2. eris 13 Marzo 2013 al 10:35 - Rispondi

    certo devo dire che ogni volta che rileggo gli scritti del Maestro ogni volta leggo cose diverse anche se sono le stesse ogni volta apprendo cose diverse e leggo con cuore diverso , molte volte mi chiedo la forza che potesse essere presente in Lui tale da promuovere nel suo essere un faro di luce per i popoli , osservo il periodo le vicissitudini la lotta contro i pregiudizi .
    questa osservazione del Maestro la vorrei riportare hai tempi attuali , e realmente sembra come dice Catulla2008 che non vengano fatti i FATTI ma siamo in un mondo costellato di parole bellissimi voli pindarici ma i fatti tendiamo a non farli più , molte volte non siamo in grado di ascoltare noi stessi diciamo il 95% delle volte e come è possibile ascoltare il prossimo . sicuramente la stessa forza che animava il Maestro quando ha scritto tutto ciò è ancora presente non si è dissolta nel nulla dobbiamo solo coglierla è li a portata di mano un abbraccio a tutti a rileggervi

  3. sannitica2011 4 Marzo 2013 al 20:45 - Rispondi

    Ritorno sull’argomento tempo. Rileggevo oggi la prefazione ai Dialoghi sull’Ermetismo del Maestro Kremmerz. Mi è sempre piaciuta molto. Già agli inizi del ‘900 Egli rivolgendosi all’amico lettore (e ironizzando) diceva che l’Ermetismo comportava troppo lavoro, troppa fatica, troppe perdite di tempo! Secondo me lo studio e la pratica dell’ermetismo esigono tempo ma offrono in cambio molto molto di più. Bisognerebbe valutare, per un giovane che s’affaccia alla vita lavorativa, o che la cerca, a quella matrimoniale e che magari ha anche dei bimbi piccoli, che ogni piano ha la sua importanza e il piano dell’Essere non è secondario agli altri. Bisognerebbe insomma fare in modo che una parte del proprio tempo, ogni giorno, sia dedicato a questo piano, finché per sviluppo naturale questo piano non si estenda ad ogni propria azione e pensiero. La propria autonomia e libertà è data principalmente da questo piano.Il dono dell’amore è dato esclusivamente da questo piano.

    • m_rosa 4 Marzo 2013 al 22:49 - Rispondi

      E’ proprio vero, oggi ciò che manca ai giovani è la progettualità. Ma d’altronde come si fa a fare progetti quando la dimensione del futuro è diventata un buco nero nel quale ci si perde?
      Non si hanno certezze, sembra che tutti i problemi debbano cadere sulle spalle delle nuove generazioni, ed allora non è più solo una questione di trovare il tempo, quanto piuttosto di trovare la forza, l’energia, il coraggio per guardare oltre il buio, per intraprendere un cammino di speranza. Il mio augurio e il mio desiderio è che le parole del Kremmerz, diffuse anche tramite questo blog, possano aiutare i giovani a riappropriarsi del loro futuro

      • GELSOMINO 5 Marzo 2013 al 19:00 - Rispondi

        Quello che pensano i giovani forse solo loro possono dirlo e sarebbe interessante ascoltarlo . Di sicuro l’Ermetismo richiede tempo e lavoro ( ma d’altronde cosa si realizza seza dedicarci tempo e lavoro) e non essendo in linea con la corrente delle idee comuni , lo sforzo ci risulta maggiore , proprio perchè è un continuo cercare di sintonizzarsi con un qualcosa a cui tutti nel loro intimo anelano, ma che non tutti palesemnte riconoscono.
        P.S. a proposito di tempo e lavoro , per scrivere queste poche righe ho impiegato tempo e lavoro, perchè pur nella loro stringatezza e banalità ,non mi sono venute di getto.

  4. Mercurius3 2 Marzo 2013 al 14:57 - Rispondi

    Interessanti le riflessioni di Sannitica2011 e di Cingallegra sul tempo, che portano alla “qualità” piuttosto che alla “quantità” o velocità. Credo che questo concetto proporzionale del suo uso sia proprio la differenza tra il sacro e il profano. Le attese più o meno lunghe di prelievo maieutico, impreziosite da giusti ed opportuni silenzi portano dove le velocità competitive tecnologiche non giungeranno mai o, comunque, non sono la condizione sine qua non.
    Il Maestro Kremmerz in effetti, quando ha sistemato la S.P.H.C.I. (come da brano proposto dalla Delegazione) l’ha pensata “sopra” ogni tempo e per tutti gli uomini, cioè per l’umanità. Proprio per questo motivo la kremmerzianità è “senza tempo”, valida per sempre, per ogni secolo, al di là delle peculiarità culturali e sociali, dei linguaggi, dei ceti e dei sessi, forse anche dei pianeti, e quindi anche delle età, riconducendo ad ortodossia tutti coloro che entrano nel recinto sacro della S.P.H.C.I., sia giovani che anziani, valorizzando l’uomo, la “fede, la volontà, la costanza, il rispetto dei patti, la forza per combattere gli attacchi all’autenticità dell’Idea (come apre la presentazione del nostro Sito).
    E ciò non per difendere il mio “tempo vitale” abbastanza consistente…!
    Un saluto caro a tutti i passeggeri del Sito

  5. Cingallegra 27 Febbraio 2013 al 18:47 - Rispondi

    In un vecchio film con John Travolta, l’attore – nell’ennesima parte da incantatore cattivo – diceva: “Ciò che l’occhio vede, la mente crede!” e via sgommando in barba ai detective! Quella frase mi colpì molto, perchè mi resi conto che anche io, pur senza volerlo, a volte finivo per limitarmi a osservare senza guardare; d’altronde, forse, ci vuole un pò più di – sano – allenamento – per riuscire a tenersi “stretti con amore intorno al punto criticissimo della ricerca per la scienza più umana che l’uomo sia mai audacemente pervenuto a possedere”… Di questi tempi, la mia generazione, come quelle ancor dopo la mia, crescono all’insegna del fantasy, del sogno, della metafantascienza, del vintage e del recupero del passato, e malgrado un costante senso di nostalgia appiccicato addosso ci segua come l’ombra di Peter Pan, mi ritrovo nelle parole di Segezia, quando dice che le nuove generazioni sono molto meno ‘scisse’ e tendono più delle precedenti a considerare l’essere come ‘uno’”. Perché, anche come dice il Maestro, “… a convertire le anime gentili e le menti elette e ardite che amano la scienza per la scienza, il bene per il bene e la verità di sopra a tutte le cose visibili ed invisibili, note ed ignote”, non è poi lontano da quello che i giovani cercano: quanti slogan per salvare il pianeta, dall’adotta un albero della foresta amazzonica, a petizioni per l’ambiente, alla raccolta differenziata; il punto è che il bagaglio culturale che ci portiamo dietro non è così essenziale come nei voli low cost e nel trolley ci finiscono incessanti sensi di colpa pseudocattolici, vizi comportamentali, e defezioni più o meno indotte dalla società. Gli obiettivi ermetici citati di Coltivare la propria mente “perché in alto giunga a percepire prima, a conoscere poi le leggi della Natura spirituale e fisica di noi stessi”; perfezionare se stessi, entrare in rapporto con gli esseri invisibili, “penetrare le leggi che regolano ogni realizzazione terrena e giovarcene e correre con esse – quando si può ed è giusto il volerlo – in aiuto dei nostri simili”; “preparare il progresso spirituale dell’umanità con tutte le nostre forze”; “saldare i vincoli di fraternità tra gli uomini e risolvere col problema delle anime il problema sociale dei popoli”; sono quindi obiettivi vicini ad intendersi per le nuove generazioni, già iniziate a ragionare in termini “magico ermetici”, perchè intrinseci alla nostra formazione, alla nostra cultura, alla nostra sensibilità, ma manca un elemento fondamentale: tempo e pazienza non fanno parte del bagaglio culturale made in XXI secolo! Proprio come ho letto in altri post, la comunicazione è diventata super veloce, la rete non è un modus: è uno status! E il network ci mette in contatto, esattamente come in real, non sempre con anime gentili. Come dico sempre, anche internet, come tutti i mezzi di comunicazione, dipende dall’uso che se fa! E quanti anche solo a parole e face to face finiscono per arrecare più danno che non con un modesto e umile silenzio? Internet è un mezzo veloce, ma non sempre efficace: e la velocità, spesso è amica dell’ignoranza, della pigrizia. Faccio un esempio: quando ero piccola, per cambiare canale in tv, dovevo alzarmi e pigiare il bottone sul televisore; ora con un click prenoto un hotel a Barcellona! Questo mi ha reso più colta? No, mi ha solo ridotto i tempi, tempi di cui dovremmo, come in natura, reimparare a decifrarne i ritmi, per ben seminare e per ben raccogliere, perchè, “la certezza del proprio potere nasce a poco a poco: prima si opera il piccolo miracolo e poi il grande. La certezza è simile alla fede religiosa che è dovuta allo sbrigliarsi della immaginazione…”

    • sannitica2011 28 Febbraio 2013 al 20:13 - Rispondi

      Ben venga ciò che ci fa risparmiare tempo…ma tempo da essere poi utilizzato nel modo proficuo che ognuno crede. Invece, come giustamente sottolinei, il risparmio del tempo è fine a se stesso, fa parte di una sindrome per la quale fermarsi a pensare, riflettere, è perdita di tempo…Ma quale sistema impone una simile rinuncia? A chi fa comodo che gli esseri siano sempre più automi? Bisognerebbe ribellarsi! E…forse rinunciare a qualcosa, ma non al tempo.

  6. segezia 26 Febbraio 2013 al 12:03 - Rispondi

    Il problema dei giovani è di trovare dei non più giovani che siano credibili, e questo non vale solo per la dimensione spirituale ma anche per quella, più modestamente, sociale. Dal mio punto di vista che, sia nel privato come nel pubblico, ha spesso occasione di affacciarsi su ragazzi e famiglie, constato che le nuove generazioni sono molto meno ‘scisse’ e tendono più delle precedenti a considerare l’essere come ‘uno’. Per loro non vale un discorso non suffragato da fatti o comportamenti, né servono belle parole se non le accompagna l’esempio costante, guarda caso proprio quello che nella sua lungimiranza il Maestro Kremmerz metteva avanti a tutto nei rapporti sociali e familiari.
    Dopo aver traversato un’epoca buia, in cui si continua a cavare la pratica dalla teoria (e a nascondere tutte le scomode evidenze che la confuterebbero) è tempo che, nel rinnovamento globale in cui siamo immersi, trovi spazio anche il capovolgimento di una simile assurdità: giustamente respinta da chi è portato in alto dall’onda della vita.
    Certo, come i giovani d’ogni tempo, anche quelli di oggi sono manipolabili dai soliti ‘marpioni’… (spesso, chi fa un uso improprio o distorto del web, giovane non è più anche se gioca a fare il ragazzo quarantenne o cinquantenne). Nondimeno sono convinta che gli umani del futuro abbiano già anticorpi e altri se ne stiano costruendo, capaci di evitare la feccia.
    I giovani usano la rete come protesi atta a soddisfare una necessità evidentemente intrinseca all’uomo, e probabilmente atrofizzata dalla cecità dell’avere rispetto all’essere. Comunicare istantaneamente e globalmente non è un vizio, ma un connotato dell’essere umano che sente il richiamo della sua specie come valore, e dell’umanità come idea; tale funzione non mancherà di crearsi, nel tempo, organi più appropriati di tablet e PC. Certo, per il momento, la comunicazione multimediale è, spesso, ‘non’ mediata e apparentemente indifesa nei confronti di profittatori e narcisi pappagalli. Ma, io credo, appunto, indifesa solo apparentemente.
    E a chi si domanda cosa sia l’ascenso, consiglierei qualche altra domanda (magari quelle che si trovano qui, nell’area riservata) con relativa illuminante risposta tesa non a saziare ma a spronare…

  7. mara329 26 Febbraio 2013 al 11:22 - Rispondi

    Si, anch’io ho trovate bellissime le parole del Kremmerz. Vorrei chiedere, però, cosa si deve intendere con “Spogliato dall’eredità israelita e buddista il vecchio mondo….”. E’ qualcosa che dovrà succedere? affinchè “l’uomo, non per la via del materialismo scientifico, né per le religioni rinneganti ogni iniziativa, imparerà a concepire la divinità occulta dell’universo come una legge benigna di libertà in un equilibrio di giustizia che nessun codice umano potrà mai sanzionare”?

  8. miranda 25 Febbraio 2013 al 18:02 - Rispondi

    In questo inserto c’è tutta la grandezza e la semplicità che del Kremmerz mi hanno fatto innamorare. Ti porta ad altezze stratosferiche, nientemeno che conoscere la “legge delle cause” a contribuire a “rendere la terra soggiorno di Amore e Pace”, e mentre ti dici “cavolo non sta parlando a me, non potrò mai farcela” ecco che ti tranquillizza dicendoti che l’ascenso è una “pratica accessibile a tutte le anime semplici, buone, volenterose e costanti…” Io faccio parte della Schola da non moltissimo tempo, però, devo dire che mi si sta aprendo un Mondo nuovo, grazie anche alle indicazioni che ricevo regolarmente dal Centro, la mia vita sta cambiando, io sto cambiando, mi sento sempre più in sintonia al principio di Bene che pervade la nostra Fratellanza e, come dice il Kremmerz, l’Universo intero. Ringrazio con tutto il cuore il Maestro e i Fratelli e le Sorelle che mi sono vicini nel cammino

    • m_rosa 25 Febbraio 2013 al 19:11 - Rispondi

      Un benvenuto a Miranda che, finalmente, si è decisa a postare. Quello che dici è tutto vero, anche se a volte gli ostacoli sul cammino sono veramente ardui e, come dici tu, ti viene da dire “cavolo non posso farcela”! E invece poi ce la fai sempre, sia perché le Gerarchie non ti lasciano precipitare e sia perché nel frattempo hai acquisito le tre doti importantissime di cui parla il Maestro: disinteresse – certezza – indifferenza, cioè, almeno parzialmente, hai imparato a ridurre il tuo ego, non agendo più per il tuo personale tornaconto, ma solo per il Bene, la certezza che non si è soli ma si sta agendo in un consesso di esseri votati al Bene, e , infine, a non lasciarci scoraggiare da tutti coloro che “non capiscono nulla e criticano tutto” ma anzi a farci una bella risata!

  9. fler95 24 Febbraio 2013 al 22:23 - Rispondi

    Non vogliatemene… ma per quanto cerchi di spostare la mia angolatura, o sfasare la prospettiva, continuo a non capire le ragioni degli attacchi.
    Consideriamo la prima possibilità: si pensa che nella nostra Schola non esistano né mandanti né mandatari e che, quindi, tutta la tradizione ortodossa di cui si parla sia un’enorme bufala. Beh, coerenza vorrebbe allora che ci si facesse i fatti propri, ben contenti di avere invece in tasca quella ‘verità’ che viene disconosciuta alla S.P.H.C.I. e al suo attuale Delegato e che, agendo in quelli che si crede essere il Bene e la Giustizia, si mostrasse al mondo intero l’equilibrata operosità della propria ricerca, ben lontani dal malanimo nei confronti di quella altrui.
    Ipotesi numero due: la Pragmatica fondamentale davvero non è mai stata revocata e i medesimi Mandanti che già delegarono Kremmerz e Benno oggi hanno delegato il Maestro M.A. Jah-hel: “il più giovane del consesso”. Ciò significa che il Capitolo Operante è in Sede, che la Schola è viva e attiva e che la tradizione è fruibile da tutti i ricercatori di buona volontà. Sempre coerenza vorrebbe allora che tutti gli assetati di questa scienza millenaria si rivolgessero alla fonte che può soddisfare tale sete.
    Ipotesi numero tre: la scienza ermetica non interessa assolutamente, sotto nessuna forma, in quanto non si crede che esista e i propri valori sono altri, tutt’affatto differenti e incentrati o su una grande religione o su qualche non meglio identificato potere: sociale, economico, finanziario, e quant’altro. Ancora una volta coerenza vorrebbe che una scienza considerata meno che nulla venisse lasciata nel dimenticatoio insieme a tutti i suoi praticanti, indegni di comprendere come soldi, sesso e successo sociale siano appaganti e latori di felicità o come solo la religione sia la risposta ai bisogni dell’uomo.
    Quindi, comunque la si giri, questi detrattori proprio non riesco a comprenderli…!!!

    • unicorno013 24 Febbraio 2013 al 23:28 - Rispondi

      nella migliore delle ipotesi faran la fine dei titani che per usurpare quel che non gli spettava nei cieli sprofondarono sempre più nella melma …

      • fler95 25 Febbraio 2013 al 00:03 - Rispondi

        Cieli… terra…Alla fin fine è con sé stessi che si vive ed è sempre con sé stessi che si muore. La rabbia e l’invidia sono come le sabbie mobili che quanto più ti agiti più ti fanno sprofondare.
        Come tutti, credo, ho provato anche quelle (anche se in altri campi rispetto a quelli di una via iniziatica) e oggi non mi pare vero di starmene in santa pace sulla terraferma a godermi una strada di Bene, salute e Luce!!!

    • diogenonn 25 Febbraio 2013 al 05:32 - Rispondi

      Faccio veramente mie le parole di Ulisse più sotto. Il Maestro in questa sintesi ci restituisce alla nostra italica e costruttiva dimensione del fare come ha scritto Catulla. Agli altri commenti, ampiamente condivisibili, mi permetto di aggiungere che se è vero che alla fin fine ci ritroviamo da soli alla pesatura dell’anima, aggiungervi la responsabilità di aver condotto su strade sbagliate chi domandava sinceramente un aiuto per dare un senso alla propria esistenza è cosa assai grave. Mi direte, ma se la tua è stoffa di buon materiale reggerà a quelle prove e nel tempo troverai la via giusta. È vero, fa parte della mia lontanissima esperienza che ho condiviso con altri. Mi permetto di ripeterlo per i giovani ignari del tempo perso a far girare le pale di un mulino che porta acqua solo ed esclusivamente all’egoismo di chi millanta, nei modi più disparati e strambi, un contatto con la Miriam.

      • tanaquilla9 25 Febbraio 2013 al 12:24 - Rispondi

        Ne convengo, caro Diogenon, con te. Perché penso che chi, per fortuna, ha la stoffa per venir fuori da situazioni false ed ambigue, tuttavia dovrà combattere il veleno inoculato per azzerarlo. I vizi del pensiero e della sfera emotiva che, purtroppo, già fanno parte normalmente della nostra educazione odierna, si potenziano allorchè qualcuno ci insinua ragionamenti guasti, contrabbandanti come esempi da seguire. E, se nella vita sociale è difficile trovare un equilibrio tra i valori etici e l’effettivo comportamento, nella vita evolutiva è ancor più difficile. In altre parole se ieri già si correva il rischio di esser viziati dai “pascoli delle piccole religioni nascenti…”(G.Kremmerz P+F+), oggi , grazie anche al mondo virtuale del web, non si trovano facilmente porti sicuri. Ma, la speranza è che i giovani, nati e cresciuti col web, sappiano orientarsi e fare la tara, come è stato riferito dall’Accademia Sebezia in un recente post.

        • ippogrifo11 25 Febbraio 2013 al 14:34 - Rispondi

          Vi è una legge universale condensata nel detto ‘similia similibus…’ per la quale ciascuno attira a sé ciò che è simile alla propria natura. Così sarà anche per il web. Anzi, personalmente sarei portato a vedere nello stesso mondo caotico e incontrollato del web un effetto vantaggioso: l’indiscriminata diffusione della disinformazione diventa paradossalmente filtro discriminante di per sè nel momento in cui si rende calamita verso tutti coloro che per natura si sentono in risonanza con stili e contenuti di certe pseudo-analisi che poco o nulla hanno di storico e ancor meno hanno di analitico. Perciò, lasciamo pure che costoro continuino a latrare fuori dal recinto, purché se ne tengano distanti. Ma a questo penso proprio che provveda di per sé il detto di cui sopra: similia similibus…

          • tanaquilla9 26 Febbraio 2013 al 10:37

            E’ evidente. Cos’altro ci si può aspettare da siti improvvisati che raccolgono giovani la cui principale preoccupazione è – giustamente – trovare un lavoro e una ragazza? E, dunque, a tematiche sulla spiritualità in genere, riferite per approssimazione e disinformazione, con lo stesso spessore di una soap opera, si agganciano col fare sboccato da caserma, senza neanche sapere di cosa si stia parlando. Mi ha colpita, infatti, un po’ di tempo fa, una domanda che uno di questi giovani proponeva: “Ma cos’è l’ascenso?”.

          • gelsomino 27 Febbraio 2013 al 21:47

            Vorrei riportare da ” La Pietra Angolare Miriamica ” quanto , nel 1950 , Hahajiah scriveva al Maestro Harahel :…Mio caro Donato, tu conosci la vita meglio di me . La malvolenza umana è grande e schfosa e noi con essa ci troviamo a lottare .Alle nostre spalle brulica tutto un verminaio fetente.C’è il traditore che tenta di prostituire l’opera nostra . C’è il criticoatrabiliare a cui non vanno a genio certe tirate chissà perchè.C’è l’imbecille costituzionale che vuole darci lezioni. C’è chi vorrebbe sfruttare la catena .C’è il subdolo ruffiano che vorrebbe pigliarci per …C’è chi crede di far opera di giustizia togliendo il pane , il credito e la prosperità ad altri più capace di lui. Insomma c’è tutto un mondo di insetti nutriti da escrementi che ci vorrebbe trarre nel proprio appestatoio.
            Noi dimostreremo loro che hanno sbagliato. I nostri passi non vacilleranno e tireremo avanti per la nosta strada, sicuri che il testimonio della nostra coscienza nulla ci rimprovera e perciò ci protegge e sorregge.
            Tacendo, opereremo e aspetteremo la vittoria immancabile.
            Telo dice chi dalla vita ha tratto pressochè tutte le amarezze : dalla calunnia , al tradimento, alla miseria , alla disperazione.
            Te lo dice la ragione divina che non mente ai suoi figli sinceri , te lo dice abbracciandoti e serrandotisul suo cuore il tuo aff.mo
            Hahajah
            Come si legge , nulla di nuovo sotto il sole.
            Ieri come oggi la S.P.H.C.I è sempre stata oggetto di attacchi di ogni tipo nella Sua collettività e nelle persone che pro-tempore l’hanno rappresentata.Ma grazie all’opera e all’abnegazione dei Maestri preposti , che da un punto di vista umano, bisogna riconoscere che hanno raccolto ben poche soddisfazioni, la Schola è ancora qui , salda e operante , aperta a tutte le anime sincere alla ricerca di una strada concreta.
            Io che ho conosciuto più di un Maestro della Schola , sento il dovere di testimoniare ,per conoscenza diretta , della rettitudine , della integrità e della amorevolezza di questi esseri , che hanno messo tutto se stessi al servizio dell’ I-Dea.

          • miranda 28 Febbraio 2013 al 16:41

            Non posso non unirmi a Gelsomino nel testimoniare la rettitudine , l’integrità e l’amorevolezza, dell’attuale Maestro di Miriam M.A.Iah Hel.
            Può sembrare una banalità, i nostri detrattori diranno, ripetendosi, che la nostra è piaggeria o anche di peggio, ma se parliamo in questi termini entusiastici è perché le esperienze vissute, le parole ascoltate, i consigli ricevuti, gli insegnamenti trasmessi, tutto ha trovato la sua conferma, tutto è servito e serve per migliorare la qualità della nostra vita. Mi spiace per chi denigra senza conoscere o per sentito dire, mi spiace perché perde una grossa possibilità. Ricordo quanto disse una volta il Maestro: sono esseri malati verso i quali non si può non provare pena.

  10. Gennaro 24 Febbraio 2013 al 19:20 - Rispondi

    “Io delegato da Voi a costituirla solidamente…”
    È questo che i detrattori del Maestro J.M. Kremm- Erz, della sua Opera e, oggi, della sua Schola non accettano e non accetteranno mai. Accettare che vi sia stata allora una delega emessa da Volontà Superiori significherebbe accettare oggi la possibilità – per noi Miriamici la certezza – che da quelle stesse Volontà Superiori sia stato pronunciato il rinnovo del mandato e il conferimento dello stesso all’attuale Delegazione Generale del Maestro M.A. Iah-Hel. Realtà, questa, impossibile da digerire da parte di chi, ove tale possibilità ammettesse per vera, nello stesso momento dovrebbe inesorabilmente prendere atto della propria insipienza e inconsistenza, primariamente sul piano iniziatico e, per conseguenza immediata, su quello umano. Dunque niente di più facile e di più comodo, ma anche di più vile, che scaricare la propria frustrazione e l’intima consapevolezza della propria pochezza, nella denigrazione gratuita, nell’ingiuria, nella calunnia e nella mistificazione. Ma noi, educati come siamo a costruire le nostre certezze sulle verifiche oggettive prodotte dall’esperienza, tiriamo avanti senza tentennamenti e nella più assoluta indifferenza, come opportunamente rileva Smeraldo888. Al più possiamo gratificare codesti comportamenti infantili con qualche fuggevole sorriso di commiserazione. E null’altro, perché ogni altra cosa sarebbe di troppo.

    • smeraldo888 24 Febbraio 2013 al 20:54 - Rispondi

      Ma non ti sembra, caro Gennaro, che certi violenti attacchi sferrati alla Schola, ai suoi Maestri e in particolare al suo attuale Delegato Generale, rivelino l’amletico dubbio che assilla e rode tutti coloro che non possono far a meno di considerare la possibilità che tutto quanto loro rinnegano possa invece corrispondere alla VERITA’ iniziaticamente più vera e ortodossa?

      • Gennaro 24 Febbraio 2013 al 21:19 - Rispondi

        La tua domanda, per come l’hai posta, è il classico dito nella piaga e tuttavia, diversamente da te, sono convinto che non di dubbio si tratti, bensì di vero e proprio timore, sintomo e indicatore di un “sentore di verità” che, oppresso e costretto dalle sovrastrutture dell’ego e non trovando la forza di farsi strada alla luce di una consapevole intelligenza, non può che tentare di esorcizzare sè stesso attraverso la negazione della Verità. Ma, ripeto, come potrebbe essere altrimenti, senza la contestuale presa d’atto dell’altro aspetto della medesima Verità: la personale inconsistenza sul piano iniziatico e la vacuità di ciò che si vuole apparire senza essere?

        • tanaquilla9 24 Febbraio 2013 al 21:50 - Rispondi

          …e inoltre costoro, per i motivi sopradetti, non possono che nutrire nei confronti di CHI è realmente evoluto, risentimento e rabbia…

  11. catulla2008 24 Febbraio 2013 al 17:33 - Rispondi

    Ho spesso sentito pronunciare il detto ‘fatti e non parole’. La scienza oggi ci viene in aiuto nel dimostrare che anche le parole sono fatti che si incidono nella memoria e, quindi, nella materia vivente. (D’altra parte è ormai realtà che le Università abbiano una facoltà denominata “Scienza della comunicazione”).
    Tuttavia, la nostra sana tradizione del fare (l’Italia è da sempre madre patria di artigiani oltre che di scienziati e agricoltori) non ha bisogno di scivolare negli aforismi di Confucio (“Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco”) per comprendere che la parola non praticata scivola via. La grandezza dell’opera, avviata dai Maestri e voluta da una Catena in grado di volerLa, sta in una pratica che consente di far propri gli enunciati ermetici, ciascuno secondo i propri tempi e con un fine di Bene indiscusso.
    Per questo noi numeri che nella Schola ci riconosciamo e dalla Schola siamo riconosciuti sentiamo vibrare in noi la Bellezza del Suo messaggio “vivo, efficace, potente”. E’ l’ortodossia della tradizione che sposa la forza all’esperienza e l’Amore alla Scienza. Non è questione di dogmi o di mistica, specie quando vedi che chi stava male trae giovamento e chi era malato riesce a sanarsi; quando constati che chi era sofferente e squilibrato si rasserena e chi si sentiva sbattuto dal vento ha ritrovato capacità critica, guizzo intellettuale, voglia di scoprire e mettersi alla prova.
    Dice quindi il vero J.M. Kremm-erz: “non basta credere per rispetto o fede, bisogna aver fede e tentare…”.

  12. ulisse 24 Febbraio 2013 al 16:03 - Rispondi

    Ringrazio la gentile Associazione S.P.H.C.I. per la continua pubblicazione degli scritti di Giuliano Kremmerz, riuniti per argomenti. Non oso affatto commentare l’Alta Opera del Kremmerz, nella Sua funzione di Maestro d’Ermetismo, ma non posso tacere sulla Sua umanissima personalità. Ecco il vero Galantuomo, ecco l’Uomo giusto. Ogni Sua parola generosa, ardita, buona, vera scava un solco nell’animo. Un solco che sradica cattive abitudini, che migliora. Parole che sono ancor oggi vive, efficaci, vibranti, potenti. Parole la cui Bellezza apre le porte dell’infinito, ma che poi restituiscono ad una serena visione di lavoro responsabile e costante. E’ la Sua promessa….io ci credo!

    • smeraldo888 24 Febbraio 2013 al 17:53 - Rispondi

      Mi unisco ai ringraziamenti dell’amico ulisse per la divulgazione “per argomento” degli scritti del Maestro che, da quanto mi risulta, torna utilissima specie ai non addetti ai lavori. Rileggendo tutto d’un fiato non ho potuto che riscontrare oltre all’incredibile attualità delle argomentazioni, la preveggenza del Kremmerz circa le basse insinuazioni che gli sarebbero state mosse a causa dell’audacia dell’opera sua! E noi suoi lontani discepoli cercheremo di coltivare anche quell’INDIFFERENZA cioè quella noncuranza delle derisioni, degli scherni provenienti dal pubblico profano che non capisce nulla e critica tutto. Noi, memori del Suo insegnamento, ridiamo e sempre rideremo delle beffe e delle canzonature profane. Noi facciamo della pratica non della teoria… e alla lunga sono i fatti quelli che contano!
      Fraterni abbracci a tutti i navigatori del sito.

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