La cura con i “Semplici” nelle annotazioni astrologiche di Giuliano Kremmerz (I parte)

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La cura con i “Semplici” nelle annotazioni astrologiche di Giuliano Kremmerz (I parte)

Quello che si chiama magnetismo, potrebbe essere il prototipo della forza che include tutte le energie della Natura. Il magnetismo è una forza o una condizione speciale dell’energia dell’Universo. Appartiene alla fisica che studia la sua manifestazione terrestre e la sua polarizzazione. Di origine misteriosa come l’elettricità, il calore, la luce, il suono, lo conosciamo per le sue applicazioni e pei suoi fenomeni positivi. Forse è una faccia dell’unica forza che volta a volta diventa elettricità, luce, calore e suono. Esiste nella sintesi universale immensa di cui non sappiamo ancora concepire la vastità globale, ed esiste nella natura umana, nella natura animale in genere, nei vegetali e nei minerali. In alto come in basso, nell’immenso spazio stellare, nelle cellule organiche e nelle molecole componenti i cristalli studiati nella vita inorganica…La virtù tradizionale attribuita alle piante dagli empirici primitivi è magnetismo terrestre in ordine alle cellule vegetali, alla struttura della forma esteriore e alla colorazione di essa. (SM,II,380) – Piante e medicamenti lunari non esistono nel senso che hai potuto leggere negli autori contemporanei che ricostruiscono a modo loro tutto un sistema astrologico che, con la parvenza di essere antico, è parto sofico e romantico moderno. Invece in base ai dati precisi dell’astrologia classica esistono corrispondenze complesse tra certe posizioni dei cieli visibili e alcune sostanze o commestibili o droghe semplici adoperate nella medicina comune. Ciò vuol dire che non sono influenzate queste sostanze solamente dall’aspetto esteriore della luna, ma corrispondono o per costruzione di forma (signatura rerum) o per virtù adattabile o per composizione, analogicamente al periodo lunare. Questo esclude quindi la formazione di una tavola, come hanno fatto alcuni trattatisti sopraccennati, in cui si classifica ad esempio che nella lunazione di Ariete vale beneficamente la tale pianta e nella lunazione di Cancro la tal altra; non è possibile perché con le regole astrologiche di Mamo-Rosar-Amru, di cui dispongono quelli che si occupano di tali materie, l’aspetto celeste varia a periodi progressi di ricorrenza da 12,24,36,72,144 anni e non coi computi astronomici e matematici ordinari…sempre che capiti una determinata influenza attiva, io ricorderò in questi commenti la pianta, o i minerali, o i corpi organici, che possono avere influenza favorevole o nefasta sul corpo umano. ..Prego quelli che leggono queste notizie di ricordarsi che io desumo questi dati dalle mie letture e interpretazioni astrologiche, e quindi, trattandosi non di veleni, ma di sostanze di cui tutte le cuciniere si servono, di non credere per fede e di esperimentare sempre che se ne dà l’occasione, e riferirne in rapporti alle Accademie o in brevi cenni al Nego, confirmo, commento…i medici che provino con riuscita queste indicazioni sono pregati di riferirne, se è possibile, con qualche parola dilucidativa… (C,I,25-26) – Se si ricorresse alla storia della medicina vegetale, non è empirico l’uso delle piante medicinali? (C,I,80) – Avviso i lettori che quando io non riporto nel Commentarium il medicamento siderale, lunare o astrologico, le cause che mi fanno tacere sono due; o non vi è influenza specifica o il medicinale influenzato è un veleno e quindi pericoloso a consigliarlo…Ma come io ho cura di scegliere tutto ciò che non può nuocere, se qualcuno deve credere agli astrologi, creda al mio che ha un astrolabio benigno e vede spessissimo nettamente il bene che arriva e il male che se ne va. Ora mi ha detto così, ho scelto ed ho detto il buono. Il male l’ho gittato sul fuoco e che il fuoco lo distrugga.(C,II,50-51) – Tutte (le seguenti) notizie sono dell’anonimo, che molte piante di medicamenti moderni, ha classificato secondo il sistema antico. (L,31,I) – Nella medicina di origine vegetale i pratici troveranno in queste lune di grande e varia efficacia – anche nei casi in cui non è adoperata nella pratica medica – le foglie di Cassia acutifoglia, le foglie di Sena volgarmente conosciute come purganti energiche. Si esperimenti in questo tempo la decozione delle foglie di Cassia per distruggere, bagnandole a freddo e senza asciugarle…le rughe incipienti sulle guance delle donne, che cominciano a invecchiare. E’ un rimedio dell’antico Egitto per la bellezza delle donne, perché la Cassia è pianta del luogo. (L,3,I) – Ottimamente sono influenzati i medicamenti di origine vegetale – principalmente il miele. (Il miele elaborato dall’Apis Mellifera si considerava di origine vegetale, come la cera era considerata grasso vegetale). La virtù del miele in questa luna, e nelle due lunazioni seguenti e fino alla metà di quella di Coo, sarebbe, secondo le tavole da cui ricavo questi appunti, meravigliosa. Il miele come bevanda, misto nell’acqua in cui si fanno bollire foglie di rose bianche, era ritenuto un elisire che chi lo sapeva preparare ne menava vanto, perché ogni specie di coliche e di malattie intestinali guariva. Epòmas, greco di origine e residente nell’Egitto Tebano, arricchì per la vendita e la preparazione di questo elisire, e a morte sua lasciò, per farlo, la ricetta molto curiosa, che trascrivo: Luna aumenta? Bolli forte le rose e immettivi a orciuoli il miele come lo pigli dall’alveare e bolli, e gitta rose, e bolli, metti miele e mescola, con una paletta di legno di rose, fino a che diventa denso il masso schiumoso. Quindi raffredda in vasi di terra ed hai la matrice dell’Elisir di Agabar, che nella sua luna tutte le virtù possiede. Quando vuoi usarne, in qualunque tempo, prendine col guscio di una noce e immettilo e scioglilo in tanta acqua bollente quanto ne contenga 63 volte quel guscio di noce e, nel berlo a lenti sorsi, gente che era per morire acquistò valitudine. Col miele in questa luna si facevano altri mille intrugli. Per esempio il miele e la farina di fave, cotto e disseccato al forno, ancora caldo messo sui reni ammalati guariva ogni nefrite, ogni idropisia – messo sul fegato e la milza, tutte le febbri – sulle mammelle fa venire il latte…e la lista è lunga di tutti i miracoli. Il mio anonimo, di cui ho spesso riportato le opinioni, annota che col miele, sciolto nel vino caldo, nel quale si sono prima messi a macerare erbe odorifere e radici di malva (altee), dà un ottimo rimedio, preso a cucchiaini pei malati gravi di asma e di catarro di petto. Altro rimedio, adoperato come miracoloso in questa luna, era il carbone del frutto del castagno, in altri termini le castagne carbonizzate. Quel carbone, ridotto finissimo e dato a pillole (stupite!), guariva le malattie di cuore! Io non ho fatto l’esperimento, ma se qualcuno vuol provare provi, perché è indiscutibile – secondo l’anonimo annotatore – che questa luna di Agabar ha un’azione benefica (come le tre seguenti) sulle infermità del cuore e delle vene e sulle ovaie nelle donne. (L,24,I) – La tintura di Origano (Origanum) o l’olio di Origano contro i dolori reumatici. In questo periodo potrebbe prepararsi l’olio di origano con la seguente ricetta dell’anonimo, che assicura di averlo sperimentato in casi veramente straordinari e che ha visto cessare dolori acutissimi resistenti a tutti i più provati rimedi. Questo olio si prepara così: In giorno di luna nuova si prenda un vaso di terra e vi si metta dentro tanto origano quanto ne può contenere. Bisogna che l’origano non sia lavato, né in alcun modo staccato in piccoli pezzi. Poi si prenda dell’olio di oliva già un poco rancido e melmoso, lo si fa riscaldare bene e lo si versa sull’origano fino a coprirlo. Si espone, per 18 giorni al minimo, questo vaso all’aria libera, che la mattina stia al sole e la notte al sereno, ma ben coperto se piove, perché non deve vedere acqua né fuoco durante la sua macerazione. Lo si agiti e prema, mattina e sera, con una cucchiaia di legno, fino a quando comincia ad esalare un odore cattivo di cuoio. Allora se si vuole aumentarne la bontà si aggiunga altro olio guasto e poltiglia d’olio che resta nel fondo dei recipienti degli oliandoli, e si agiti con la cucchiaia 4 e più volte al giorno, finché l’odore ne divenga più fetido. Allora si aspetti il 18° giorno compiuto o il 24° o il 30°, e si passi all’estrazione della parte liquida, che deve farsi a bagno maria per riscaldare il vaso, e con un pressore di assoluto legno e senza che l’olio che cola tocchi metallo. Messo in boccette ben tappate, queste boccette si conservano in scatole coperte di arena o di polvere di marmo. Quando è il caso di usare l’olio, la boccetta si riscalda a bagno di acqua bollente, si stura e si versa l’olio su della carta sugante, e questa si pone sulla parte dolorosa, covrendola a sua volta con seta o lana o cotone o stoppia. I dolori cessano subito che l’olio è penetrato, e quindi se trattasi di giunture, esse diventano di nuovo pieghevoli ed elastiche. E’ bene che le boccette siano piccole e che ognuna serva per una sola medicatura. Questa è la ricetta dell’anonimo. (L,31,I) – (Per i Caldei) un medicamento per i bambini, dice l’anonimo, era il miele preparato in una maniera secreta con i residui di cera, appena preso agli alveari. Come fosse preparato questo miele non si conosce: ma è certo che esso formava una panacea pei bambini fino al 5° anno. Il Paracelso, interpretando a suo modo originale, accenna che nella panacea vi potessero entrare, come componenti, i calcari delle ostriche e delle conchiglie bivalvi, nonché la polvere di perle che il Conte di Cagliostro faceva entrare in molti suoi medicamenti come un ricostituente delle ossa. (L,37,I) – Annota l’anonimo: io ho ottenuto dei veri portenti seguendo questa terapeutica astromantica, nella luna attuale e nelle tre seguenti, con un’acqua attribuita a Paracelso e che in casi molto disparati mi ha dato veri risultati di guarigione, perfino nel diabete zuccherino. La sua composizione è semplice.  Prendete tre quarti di acqua purissima e un quarto di alcool rettificato a 90°, in una bottiglia a collo non troppo stretto e mettetevi ad infondere: 10 grammi di grani di anici pestati; 6 grammi di radici di colombo; 5 grammi di quassia contusa; 5 grammi di radici di genziana; 3 grammi di ottima cannella contusa. Tappate bene e mettete a bagno maria in acqua calda la bottiglia così bene otturata e fatevela restare per una mezz’ora; poi togliete e seppellite la bottiglia sotto ceneri calde, in cui la farete stare fino al mattino seguente; indi agitate la bottiglia due volte al giorno e tenetela in luogo non troppo fresco per 10 giorni ed all’11°, che filtrerete l’alcoolato a filtro di bambagia, potete cominciare ad adoperarlo. Per tutte le infermità è buono, anche per quelle che paiono non avere niente da fare con lo stomaco e il canale digestivo. Non somministrate mai più di un cucchiaino da caffè per volta e mai più di 5 cucchiaini nelle 24 ore. Pei malati di stomaco, il famoso Fioravanti si serviva dell’infuso di colombo nel vino di uva passa, e credo che questa ricetta del Fioravanti sia buona in questa luna e nelle tre successive. (L,46,I) –  (continua)

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Un commento

  1. sal 11 Marzo 2015 al 23:55 - Rispondi

    In questo gran parlare della Terrra nutrice all’Expo di Milano, è piuttosto immediato rammentare quanto già scriveva Kremmerz: “Quello che si chiama magnetismo, potrebbe essere il prototipo della forza che include tutte le energie della Natura. Il magnetismo è una forza o una condizione speciale dell’energia dell’Universo. Appartiene alla fisica che studia la sua manifestazione terrestre e la sua polarizzazione (…). Forse è una faccia dell’unica forza che volta a volta diventa elettricità, luce, calore e suono”.
    La teoria dell’ universo di Bohm, l’indivisa interezza per cui la materia che ci costituisce è la stessa di cui è fatto il nostro universo, portava questo fisico contemporaneo del Maestro a sostenere che il motivo per cui le particelle subatomiche restano in contatto indipendentemente dalla distanza che le separa risiede nel fatto che la loro separazione è un’illusione. Egli asseriva che, a un livello di realtà più profondo, tali particelle non sarebbero entità individuali bensì estensioni di un medesimo “organismo” fondamentale. Pertanto l’ordine implicito dell’universo sarebbe lo stesso di ciascuno di noi.
    Oggi si sa che la cellula presenta una sua polarità elettrica misurabile e che il suo valore è negativo rispetto a terra (il nucleo è negativo rispetto all’esterno della membrana). Tale differenza di potenziale sarebbe appunto quella che consente il passaggio ( in ingresso e in uscita) dei nutrienti e degli scarti cellulari, motivo essenziale alla vita della cellula stessa.
    Così la Terra, organismo vivente, avrebbe punti di criticità e punti di forza: a seconda del tipo di energia e delle caratteristiche del terreno, alcune aree sarebbero salutari, altre nocive per la salute dell’uomo. (Nell’architettura religiosa, vedasi cattedrale di Chartres in Francia, alcuni edifici costruiti su fiumi sotterranei propagherebbero radiazioni eccitanti e stimolanti all’elevazione dei fedeli…).
    Se occorre un Expo per riflettere su tali temi, ben venga! Ma al momento pare che si sia più concentrati sulla finanza dei commerci che apre che sull’Uno che tutto in sé contiene.

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