La neuropatologia studia i casi tipici più complessi, le forme classiche – cioè – della non coscienza, della non presenza a sé stessi in periodi più brevi o più lunghi.
E questi casi classici sono appariscenti nei malati di epilessia e di isterismo o di istero-epilessia, stati o condizioni patologiche che non hanno ancora perfettamente svelato la loro origine agli studiosi più pazienti; ma non vi è uomo o donna che non abbia, sotto apparenze larvate o a intervalli brevissimi o lunghi, delle manifestazioni analoghe agli stati classici della istero-epilessia. L’esempio di uomini grandi per la manifestazione del loro ingegno positivo, che sono afflitti da momenti di distrazione, dice che in realtà non sono che dei malati momentanei di incoscienza; il tic che è classico dei psicastenici nelle forme gravi, nelle forme blande è comunissimo. Le amnesie, in molti soggetti della vita sociale, si manifestano innocentemente con la facilità di perdere piccole o grandi cose, perdite che in sostanza sono amnesie, spesso corrette automaticamente dalla coscienza interiore, quando lo stesso uomo che ha perduto – per es. – la chiave di casa, la ritrova dirigendosi, senza darsene conto, verso il luogo dove l’ha dimenticata. Molto comune è lo stato di dubbio che la psicologia corrente attribuisce alla non determinazione del carattere. Le fobie sono comunissime, spesso di apparenza istintiva, ma realmente e quasi sempre provengono dalla non coscienza del vero valore della cosa che si fugge. La vita esteriore molto agitata negli spasimi della lotta della vita sociale – si dice – è in sostanza una predisposizione ai disordini psichici e alla manifestazione della nevrosi anche blanda in tutti gli uomini preoccupati moralmente e intellettualmente. La esagerazione del lavoro intellettuale e metodico, le pertinaci e volontarie investigazioni su di un soggetto unico di lavoro, nell’arte, nella scienza, nelle industrie e nel commercio non sono che fattori attivissimi di degenerazione mentale e quindi dello stato di coscienza turbante, perché tutto il mondo sensibile esteriore ci si presenta attraverso il velo dell’idea fissa che non è tale da portarci in una casa di matti, ma che ottenebra tutti i centri di percezione sensoria. Si osserva da taluni che fanno la poesia della scienza che la vita solitaria, la metodica, nella completa campagna è meno predisponente agli eccessi che causano i turbamenti della psiche e della coscienza; è una esagerazione anch’essa. I contadini sono tutti affetti dalla fobia della città e della folla (agarofobia) quando vengono fuori dalla solitudine in contatto di una società diversa dalla limitatissima in cui vivono. La vita metodica, poi, determina tale un limite di libertà e di volontà che i caratteri della psicastenia, della rinunzia ad ogni cosa nuova, si affacciano inesorabili e costringono l’esistenza in un guscio di uovo, pel quale anche un lieve mutamento meteorico che influisce sulle abitudini, è un disastro. Chi parla di vita di pace, volendo intendere per tale una vita che si svolge con abitudini costanti, è in errore; se intende che quella predispone alla progressione o ascenso della nostra psiche e alla purità della nostra coscienza, deve riflettere che ogni abitudine è una schiavitù. Dunque le manifestazioni palesi dello stato morboso della coscienza individuale, sono tutt’altro che rare; in maggiore o minore intensità, viziati siamo un po’ tutti. La delinquenza non è che l’esagerazione di un stato di coscienza morboso che stabilisce il potere energetico di violare il diritto. (SM,II,156-157 [nota3], 158) – Il magnetismo terrestre è la più medicale di queste forze (cosmiche): presiede al livellamento, alla proporzione delle quantità e, meccanicamente, dà il tono all’equilibrio generale….Ma il magnetismo se è forza cosmica, se sta nella innervatura terrestre, deve per necessità analoga rinserrarsi nel corpo dell’uomo, forse per svilupparsi in senso attivo in noi stessi…. Io non credo che questa forza possa definirsi magnetismo animale. In emissione è aurea molecolare del nostro corpo e, nel riassorbimento, è forza copulativa di nutrizione vampirica, avida di magnetismo terrestre. In questa fase è un circuito di presa della vita: circuito letteralmente inteso, che l’uomo nel sonno riparatore forma nel proprio corpo per rifornirsi delle energie perdute. Esiste un’infermità dell’uomo, congenita per eredità o sviluppata a causa di reazioni nervose in seguito ad uno spavento o per disorganizzazione nucleare, l’epilessia, il gran male, il mal caduco, il sacro morbo degli antichi, che è assolutamente di origine magnetica. Il corpo lunare di questi infermi è spostato per disorientazione verso i poli magnetici della terra. Questa concezione della epilessia, lo comprendo, deve sembrare un grande errore della nostra fantasia o uno spunto pseudo scientifico perché dice delle cose rare che non concordano affatto coi dubbi della scienza positiva e sperimentale. Ma tutti i disordini nervosi, tutte le anomalie cerebrali, tutti gli squilibri mentali fino alle nevrosi e alla follia, nella scienza sperimentale sono seguiti da un punto di osservazione che non è il nostro. La terapeutica non è avanzata di un millimetro per potere ridonare la sanità e la calma ai sofferenti nervosi e ai dementi, quantunque si stia ora annunziando che metodi nuovi si seguono nella novella psichiatria. Vedrete che non si raggiungerà nessuna guarigione positivamente studiata! E’ errato il principio di definizione dei disordini nervosi e mentali. La sostanza di cui è costituito tutto il sistema nervoso è materia elementare lunare. Non mi domandate se chimicamente è costituita di materia con elementi speciali o con i soliti comuni elementi costituenti le altri parti del nostro organismo, non è questo che occorre sapere. Forse è la disposizione atomica delle cellule nervose, dei gangli, dei filamenti; la delicatezza sensibile di queste parti materiali della nostra impressionabilità dipende dalla disposizione degli atomi costituenti i fili conduttori dall’esterno sul centro cerebrale nostro. Nell’ermetismo, in cui consideriamo la materia come unica, sempre, perché è cosmica, sia organica che inorganica, differente per tante varietà di aspetto, noi non intuiamo le differenze che per variazione dispositiva di atomi: cosa che con certi veli è stato detto da filosofi come Empedocle e Timeo di Locri. Così, a parte ogni esame anatomico, chimico e fisiologico, il cervello diventa per noi un nucleo dispositivo nei riflessi del magnetismo terrestre, della elettricità terrestre e atmosferica, e delle altre forze cosmiche (calore, luce, suono) che direttamente o per rimbalzo riceve. Da questo che accenno risulta che anche la materia cerebrale è atomicamente (cioè per disposizione di atomi) diversa dai nuclei nervosi e ganglionali. Il capo umano, erectum et audax, scatolo duro di ossa, è lo scrigno prezioso che racchiude tanto tesoro.(D,137-138) – L’Ermetismo magico, innanzi all’uomo infermo, comincia a vedere il disordine centrale, causa dello stato presente del degente, e innanzi al dolore (parola astratta) comprende che questa sensazione anormale, che è sensazione come tutte le altre, ha sua sede nel cervello dove ogni atto o contrasto dei sensi arriva per colpire la personalità umana… Tutte le infermità procedono dal disordine o da anomalia temporanea delle libertà sane del cervello….Dunque se io dico che l’ermetista guarda alla defigurazione anormale del cervello in ogni malato, significa che solo provocando una sensazione reattiva nel centro della sensibilità, gli organi o le correnti che alimentano il corpo umano possono ritornare sani. (D,151-153) – Un uomo nella stessa giornata, se è buon recettore sensibile di tutto quel che ci colpisce proveniente dalle condizioni atmosferiche, elettrotermiche e magnetiche del campo in cui viviamo, sente mutare di condizione e di potere sensorio tutto il suo essere…Figuratevi poi, caro critico, che cosa debbono valere queste influenze sugli organismi malati, sul decorso delle malattie, sulle febbri, sulle nevrosi…Il nostro sistema nervoso, che è il limite tra il corpo saturniano e la sua sublimazione lunare, è uno scheletro della nostra sensibilità psichica, che costituisce il passaggio in trincea tra le impressioni esterne e il cervello, e tra il cervello e il mondo esterno. Un filtro a diramazioni e prolungamenti che prende tutto l’uomo dal capo ai piedi…Tutta la parte essenziale dell’uomo è là, nella sensibilità di questa materia lunare e premercuriale che costituisce noi stessi. E’ un filtro delle influenze delle energie della natura. E’ un crivello sottile che, cernendo le impressioni delle forze esterne, le porta al cervello, modificandole…. Le influenze delle forze naturali cosmiche, come tutte le impressioni morali, sono accolte e portate al centro attraverso questo distillatore attenuatore che propizia il discreto ricevimento di esse ai centri, addolcendole. Bisognerebbe ben stabilire, prima di emettere una conclusione sintetica e vera, se tutta la meccanica del corpo umano abbia come unica modificatrice la sensibilità del sistema nervoso, per poi abbordare la comprensione della maggiore giustificazione dell’Ermetismo come razionalità di un’arte guaritiva unica e supremamente efficace….Le teorie sulle nevrosi, per esempio, meriterebbero essere riviste ed esaminate con accuratezza di visione, seguendo un metodo induttivo che non si ferma all’esperimento osservato nella sua semplicità fenomenica del meccanismo vitale. (D, 132-133) – Negli antichi era invalsa la certezza che gli epilettici erano attinti da convulsioni perché non arrivavano in quel momento a vomitare il demonio che avevano nei visceri e si contorcevano e perdevano la coscienza fino a quando il demonio che si afferrava alla gola per non uscire fuori era di nuovo ingurgitato. Ma invece anche i moderni dottori non sanno che l’aura o l’aria epilettica proviene dalla milza che comanda tutta la parte lunare del corpo dell’uomo e fortemente nella donna comanda anche ai disordini uterini e alla sensibilità (L,138°, I) – Quando i psicologi (e il Freud e i psicanalisti in ispecie) vogliono raggiungere l‘incosciente di un malato psicopatico qualunque, intendono rimescolare nell’ignoto profondo delle idee registrate tutto ciò che è stato dimenticato dall’individuo, ma di cui questi conserva l’impronta tesaurizzata dall’epoca della sua nascita fino al momento in cui diventa oggetto di una investigazione. In altri termini: nel nostro incosciente non possono esservi registrate che impressioni posteriori alla nascita nostra. Ed è giusto, altrimenti la scienza dovrebbe ammettere che prima della nascita noi avevamo il potere di percepire sensazioni ed idee e che, quindi, dopo morti noi possiamo, con uguale metodo, tesaurizzare, continuare il rifornimento, ciò che varrebbe a sanzionare l’esistenza di un’anima eterna in noi. Viceversa la nostra filosofia ieratica, o semplicemente pitagorica, ammette come fondamentale l’idea che in noi…una parte è antica (uomo storico) e una seconda è recente…L’umanità di oggi, prodigiosamente ricca e innovatrice nelle applicazioni meccaniche fisiche e chimiche, è ancora balbettante nella conoscenza delle potestà intellettuali, animiche, psichiche della natura umana, le funzioni delle quali si pretende in medicina di valutare con la stessa sonda meccanica e fisico-chimica delle tinture all’anilina e degli apparecchi per volare o per distruggere gli uomini in nome della civiltà e della potenza. Per svalutare le ricerche scientifiche di questi poteri dell’uomo, intese a specchiarsi interiormente nella sua storia, cioè in quello che ora si chiama incosciente, le dottrine profane non ammettono che controprove materiali, cioè materialmente controllabili; e se i lettori e gli studiosi, persuasi della inutilità di questi procedimenti, vogliono ricalcare una via giusta, cadono dalla padella del materialismo scientifico sui carboni ardenti del misticismo religioso o spirituale che è il senso opposto e illogico del materialismo che si vuole evitare, poiché animalità e spirito, materia e santità, forze meccaniche e poteri animici, non sono che elementi dell’unità vera dell’esistente, che è la verità…Freud è il primo che sperimentalmente vuol sondare l’incosciente, consultare senza preamboli il dio nero che dorme nella profondità dell’essere umano, colui che fodera la coscienza del nevropatico di certe nevrosi leggere. E’ un inizio…(SM,II,389-391) – La psichiatria che vorrebbe dire medicina della psiche o mente, è ancora – come gran parte della medicina generale – nello stadio investigativo; è arrivata a delle conclusioni dottrinarie e sperimentali importantissime, ma in quanto a terapeutica è meglio chiamare S. Giorgio che aspettare la guarigione di un demente puro e semplice, con l’arte e le droghe scientifiche. Certamente siamo lontani dall’epoca in cui tra nevrosi, nevrastenici, nevrotici, malinconici e furiosi non si faceva differenza… il sonno, il sogno, l’interpretazione dei sogni, vanno a diventare parte di un’applicazione terapeutica che domani avrà numerosi cultori e aderenti, specialmente nelle cure delle malattie nervose e dei disordini mentali di eccezione, per desideri nascosti determinanti psicopatie gravi…(SM,II,396-400) – Come successo dei sogni presi come valori indiziari da Freud, avverrà che gli studi psicologici, i progressi della metapsichica e questo nostro ermetismo non mistico, prepareranno importanti modificazioni alla cultura del medico terapeuta, nel senso di medico sanatore perfetto. Oggi potete non credere a questo mutamento e conservarvi scettico, ma non avete assolutamente il diritto di negarci la libera esposizione di teorie nuove che preludono alla pratica sperimentale di domani. (D,120).
Rileggendo nella Parola al Taumaturgo, relativamente alla Concezione Ermetica dei disordini nervosi apparsa sul sito nel mese di settembre 2014, ritrovo una serie di conferme con esperienze sia del passato che della quotidianità. Nella prima parte della pubblicazione, il Maestro Kremmerz trattava delle amnesie o della semplice perdita di consapevolezza circa piccole o grandi cose, definite amnesie spesso corrette automaticamente dalla coscienza interiore che veicola funzionalmente la persona verso l’oggetto del black-out temporaneo. Ho notato molte volte che, più aumenta l’attività di programmazione della mente in relazione agli impegni da ottemperare e più vi è rischio di queste micro-amnesie, e parallelamente, all’aumentare dello stress emotivo, come scientemente ci fa notare il Maestro nel prosieguo della trattazione in questione, questo può gradualmente intensificarsi fino al punto di manifestare modalità fobiche, tra l’altro, quando non patologiche, comunissime come egli stesso puntualizza, “di apparenza istintiva, ma realmente e quasi sempre provengono dalla non coscienza del vero valore della cosa che si fugge”. Ho notato innumerevoli volte, vista la mia tendenza strutturale a sviluppare il dubbio quale modalità di ipercontrollo sull’ambiente circostante, che qualunque spunto fobico, se contrastato con la conoscenza della reale natura della cosa scatenante la reazione emotiva, tale conoscenza tende di per sé a sedare l’impulso stesso. Se poi la cosa lascia ancora qualche strascico emotivo, è bene controbilanciare la risposta con l’esposizione all’esperienza dalla “cosa che si fugge”, in modo da invertire la tipologia dell’esperienza stessa, sempre con l’ausilio di “scienza e coscienza”, in quanto il procedimento anzidescritto implica, come menzionato dal Maestro Kremmerz, la codificazione consapevole della realtà intrinseca alla situazione oggetto della contesa tra i due stimoli in conflitto.
Un caro saluto.
Davvero interessante il video di una nota trasmissione televisiva di carattere scientifico- divulgativo sulla forte azione terapeutica(PET-Therapy) nell’interazione tra uomo e cane, in particolare nei disordini psichici. E’ stato portato un caso di un uomo, reduce di guerra, che, oltre all’aver perso l’uso delle gambe, aveva perso la memoria(non ricordava più i suoi figli e familiari) e con essa era stata compromessa tutta la parte emotiva, affettiva e relazionale, tanto da non riuscire più a provare emozioni, sentimenti e intessere relazioni con l’altro.
Per aiutarlo gli hanno affiancato un cane per disabili che ha cominciato a interagire con lui portandogli frequentemente, oggetti di normale utilità; tempo dopo e senza demordere mai, un bel giorno l ‘uomo, che non reagiva per nulla inizialmente,infine ha sorriso! E’ cominciata una grande amicizia tra i due, culminata nel fatto che il cane gli ha salvato la vita in occasione di un incidente stradale, in cui era riuscito a trascinarlo via dalla strada e chiamare aiuto! I risultati clinici sono stati che l’uomo, in breve tempo, ha recuperato la memoria, ha riacquisito un contatto empatico con il mondo esterno e con gli altri, anche dal punto di vista affettivo. Inoltre l’interazione tra uomo e cane è stato dimostrato scientificamente essere utile nell’attivazione del sistema cardio circolatorio, in particolare, anche solo attraverso le normali carezze date quotidianamente e che statisticamente allunga la vita umana!
Ora capisco il motivo per cui dicono che il cane è il miglior amico dell’uomo! Chissà se possedere un briciolo in più di quella fedeltà e devozione “canina”, così incondizionata, renderebbe le nostre vite semplicemente migliori e mi accorgo che gli elisir di lunga vita, a volte, gli abbiamo lì, sotto i nostri occhi, accanto a noi , senza neanche sospettarne l’esistenza !!
Un caro saluto a tutti
“Per imparare l’arte magica, dopo la filosofia della magia, bisogna possedere tre cose:
1) La VOLONTA’ senza desiderio
2) La FORZA di fare senza fermarsi
3) La PRATICA di non sbagliare (…) Per le quali tre virtù, miei cari pitagorici e filosofi, dovete implorare prima di tutto al nome divino di Dio di fortificare il vostro spirito e fare che il vostro corpo si trasformi a volontà dello spirito
nel becco di uno sparviero per prendere
nella zampa di un leone per possedere
nella carne di una femmina per illudere i sensi
nella parole del serpente per produrre l’incanto
”
Questo scriveva Giuliano Kremmerz ne “Il Mondo secreto” (LA SCIENZA DEI MAGI, Vol. I, pag. 269).
Per parte mia ho notato che si riesce a disporre ‘fuori’ solo quanto si è imparato a disporre ‘dentro. Così, quel domandare al nome divino di Dio mi fa pensare che qualunque essere vivente che ne applica la Legge – più o meno scientemente, dall’uomo al cane, dall’uomo incosciente del terrestre paradiso sino all’uomo pseudo-cosciente di oggi – riesce.
La concezione ermetica dei disordini nervosi.
Da questa lettura, la mia attenzione si è fermata sulle dinamiche “ricetrasmittenti” dell’organismo umano. Desumo ci sia una “zona” deputata a registrare le segnalazioni esterne attraverso le funzioni sensoriali, ed al fine di renderle appetibili al sistema cerebrale, laboriosamente le modula. Queste, rispettando un naturale percorso psicofisico, si trasferiscono dalla periferia al centro che esercitando le sue specifiche competenze ad esso connesse, seguita ad operare ulteriori elaborazioni delle informazioni ricevute. Naturalmente la scienza medica da tempo a fornito ampie spiegazioni a questi processi; sebbene io in questo momento sia maggiormente interessato a comprendere l’aspetto squisitamente ermetico e filosofico enunciato dal kremmerz; non omettendo per altro di ricordare il”denominatore comune” che anima la stessa F.E., basato sul concetto Unitario della Materia, da cui generano in conseguenza le relative applicazioni.
Non è facile, interpretare correttamente le “sacre dottrine” doviziosamente elargite dal Maestro Giuliano Kremmerz a mezzo della sua Schola, l’obiettivo tra i molti è: tentare di conoscere il proprio essere, anche mediante le funzioni che regolano la sua esistenza, questo a mio avviso, può senz’altro aiutare a immunizzare o eventualmente gestire – x es.- i mali della vita.
Riporto qui appresso queste note del K.:-
“L’Ermetismo magico, innanzi all’uomo infermo, comincia a vedere il disordine centrale, causa dello stato presente del degente, e innanzi al dolore (parola astratta) comprende che questa sensazione anormale, che è sensazione come tutte le altre, ha sua sede nel cervello dove ogni atto o contrasto dei sensi arriva per colpire la personalità umana… Tutte le infermità procedono dal disordine o da anomalia temporanea delle libertà sane del cervello….Dunque se io dico che l’ermetista guarda alla defigurazione anormale del cervello in ogni malato, significa che solo provocando una sensazione reattiva nel centro della sensibilità, gli organi o le correnti che alimentano il corpo umano possono ritornare sani.”
Da qui ancora una volta evinco, la necessità/facoltà di ricorrere alla “medicina ermetica a distanza” che potrebbe magari, (provocare) quanto il Maestro auspica per chi affetto da un ‘disordine’, unitamente all’essenziale presupposto di domandare “l’aiuto”, se giusto, perché no, sottoscriverlo; momento questo, in cui la Volontà di guarire da parte dell’interessato, si esplica!
A tal proposito e per ogni buon fine, “approfitto” ad indicare qui di seguito un estratto della pagina “Terapeutica”, di questo stesso sito, circa l’attestazione della Schola, in ordine al contatto da promuovere tra l’ammalato e la Fr+Tm+di Mir+.
“La pratica della terapeutica ermetica si fonda sulla volontà di bene e sull’amore più disinteressato nei confronti di chi soffre e tende, esclusivamente, attraverso preghiere e antiche formule tradizionali, a risvegliare, nel principio vitale insito in tutti gli organismi viventi, meccanismi di auto guarigione o, quantomeno, a rafforzare la volontà di guarire negli organismi debilitati dal dolore e dalla malattia potenziando la fiducia nelle cure mediche intraprese. Tende inoltre a valorizzare e sostenere virtualmente l’opera della scienza medica ufficiale, delle sue strutture e delle sue modalità di cura.
Il modulo di seguito riportato, nel tutelare a norma di legge la Schola e i suoi appartenenti e nel chiarire significato, metodo e modalità della terapeutica ermetica, la distingue dall’operatività ufficiale e non, di guaritori, pranoterapeuti, operatori così detti “olistici”, omeopati, naturopati e quant’altro, garantendo, a chiunque voglia liberamente rivolgersi alla Fratellanza di Miriam per un aiuto, rispetto della privacy, impersonalità e gratuità di una medicina praticata a distanza e pertanto, priva di ogni controindicazione ed effetti collaterali, perfettamente compatibile con qualsiasi terapia medica ufficiale e rispettosa di ogni personale convinzione di ordine scientifico, morale e/o religioso.”
Solo per precisare che tra le numerose funzioni che svolge la milza, alcune delle quali non ancora perfettamente comprese, v’è ne una che avviene durante lo sviluppo del feto e svolge un’importante funzione emopoietica, ovvero concorre alla formazione dei globuli rossi. Questa attività viene persa con il tempo ma può essere riacquistata in seguito a forti emorragie.
Insieme al fegato permette l’emolisi, ovvero la distruzione dei globuli rossi invecchiati o malfunzionanti. Contiene una riserva di globuli rossi che possono entrare nel circolo sanguigno in casi di necessità (intensa attività fisica, emorragie, intossicazioni ed asfissia).
Negli adulti svolge un ruolo sostanziale nella produzione di globuli bianchi (monociti e linfociti) e anticorpi, svolgendo un ruolo simile a quello dei linfonodi.
Interessantissimo questo post che riunisce, in una pagina ricca e importante, quanto venne scritto dal Maestro circa i disordini nervosi. Devo dire che mi ha colpito in modo particolare l’asserzione che “la milza comanda tutta la parte lunare del corpo dell’uomo e fortemente nella donna comanda anche ai disordini uterini e alla sensibilità”.
Ora, la milza ha molte funzioni ma, soprattutto, quella emopoietica, cioè concorre alla formazione dei globuli rossi; inoltre, insieme al fegato, ne permette la distruzione quando sono invecchiati e serve da luogo di immagazzinamento sempre dei globuli rossi. Quindi, l’idea che la milza comanda alla parte lunare del corpo mi ha fatto pensare che questa parte lunare trovi la propria espressione proprio nei globuli rossi i quali, d’altra parte, sono cellule affatto particolari in quanto prive di nucleo e davvero legate al sistema nervoso per la loro caratteristica di trasportare l’ossigeno… (Curioso che i Greci antichi associassero alla milza l’elemento aria, no?).
Insomma, il respiro che è così importante fino nelle discipline filosofiche orientali, che ritorna nel linguaggio comune per indicare la vita stessa, potrebbe avere la matrice del suo ‘colore’ nella milza (da cui i disordini nervosi)…
Davvero un tesoro questa tradizione che porta a considerare il tempio del nostro corpo con il rispetto dovuto e educa a comprendere chi siamo attraverso il come siamo.