Il sesto senso, tra Medicina ufficiale e Terapeutica ermetica

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Il sesto senso, tra Medicina ufficiale e Terapeutica ermetica

23 dicembre 2012 – Attraverso i secoli l’uomo cercò di imparare e di investigare per giungere: 1) Alla determinazione e conoscenza delle infermità umane, alla loro causa, evoluzione e fine. 2) Alla terapeutica esatta e miracolosa, cioè infallibile, per ridonare la sanità agli organismi colpiti.Lo stato attuale della scienza è, nel suo complesso, meraviglioso: l’osservazione tecnica, analitica, profonda della devastazione dell’organismo umano, in lotta con l’ambiente e coi principi ritenuti causa di mali (patogeni), ha progredito meravigliosamente – ma sinteticamente è in errore perché se le teorie sulle osservazioni fossero vere ed esatte, il rimedio ai mali (terapeutica) sarebbe infallibilmente trovato. E’ inutile discutere le teorie. Il medico è un filosofo e un fisico. Come fisico è il meno imperfetto possibile – date le conoscenze e il misticismo scolastico di oggi; come filosofo, ahimè, resta nell’idea ciclica delle filosofie di tutte le epoche: un attivo logismo-grafico di principi teorici che si avvicenda ad un passivo di dubbi e di impotenze. Io parlo della Scienza, non dei medici. La conoscenza delle verità è umanamente una presunzione a cui abbiamo fatto l’orecchio come a tanti convenzionalismi. La scienza – abbiamo l’abitudine di dire – spiega e l’uomo vuole le ragioni di tutte le cose, magari con ipotesi ardite o false, ma abbiamo in noi, caratteristica nell’ora presente, la pseudo ragionevolezza di trovare una ragione a tutte le cose che ci si presentano con aria di mistero. La medicina è la storia vivente di questo vizio mentale del volgo studioso, ma anche le scienze strettamente fisiche si trovano nella stessa condizione pietosa. L’etere, sul quale riposa tutto lo sperimentalismo della fisica moderna, è una ipotesi necessaria per spiegare tutto ciò che non si spiega; il calore, l’elettricità, il magnetismo, si definiscono per gli effetti; il mistero dei movimenti planetari che matematicamente e precisamente si calcolano, si espone per ipotesi causali che passano per buone in mancanza di meglio – ma il mistero più complesso della vita di un organismo animale in cui si agita un pensiero o una unità pensante o anima, non è sondabile né dalla biologia sperimentale, né dalla chimica, né dagli apparecchi della vista, microscopii, raggi Röntgen e altri possibili. Il mistero è il limite della conoscenza… La fiamma della vita di un’unità organica non è stata sorpresa né sarà sorpresa da nessuna scienza umana, perché l’unica cosa divina che esiste, comune in tutti i corpi organizzati viventi e pensanti. Divina perché è nascosta ed è palese in tutti gli organismi, e in nessuno tangibile; divina perché eterna, cessa qui e rinasce più in là, dovunque una copula amorosa determina una fecondazione che è l’accensione di una fiamma nuova, la quale è la vecchia estinta e ricomparsa  di cui la chimica non può darsene ragione, perché interviene a fatto compiuto o prima che il fatto si compia. A parte le conoscenze anatomiche su organismi in disfacimento, il problema della vita, della fiamma, della fiaccola tra miliardi di milioni di vite organiche dell’universo, è oggi allo stesso stato del tempo di Timeo di Locri o di Empedocle, seppure l’uno e l’altro citati non ne intuissero di più. Ciò prova che il mistero sussiste in un confine dove le scienze di osservazione si arrestano…La medicina come scienza concreta, non è conoscenza della struttura anatomica di un organismo o dei componenti chimici della costituzione umana, ma la scienza delle manifestazioni vitali dell’uomo in rapporto al dolore, all’intelligenza e alle funzioni complete degli organi…La medicina sperimentale di oggi, con tutte le sue branche sussidiarie, differisce dalla medicina che si chiamò iniziatica, e di cui non si conosce la verità, come la notte dal giorno, non perché questa sperimentale di oggi sappia più di quella, ma per la natura misteriosa che toccava religiosamente l’essenza vitale come un mistero o un arcano che, se oggi non è raggiunto dalla conoscenza umana, non sappiamo se i pochi d’allora lo conoscessero nei suoi elementi…Il medico razionale, cioè sperimentatore per effetti, è creazione posteriore al cristianesimo. L’empirismo si introdusse nel patrimonio della conoscenza medica per raziocinio di sperimentatore: come oggi certe formule di ricette sono stereotipate e applicate come cerotti su tutte le piaghe umane. Ma il medico puramente e strettamente razionale  sarebbe un meccanico inferiore alla sua capacità dottrinaria se in tutti i casi pratici, con apparente criterio scientifico, non si lasciasse guidare da una intuizione chiaroveggente che marita alle conoscenze sperimentali e razionali della sua dottrina. I medici sommi contemporanei, come i più famosi degli scorsi secoli, sono maestri incontestabili dell’esperienza medica, ma nei casi migliori i cui eccellono, sono degli artisti: sono, cioè, degli Ermetisti che l’esame clinico e le prescrizioni curative indovinano, intuiscono, penetrano, fuori del razionalismo ordinario con un razionalismo più sottile, più inafferrabile, del ragionamento comune a  tutti. E’ il sesto senso di cui ho parlato diffusamente negli Elementi di Magia. Un primo senso ermetico, un albore di coscienza delle cose a cui il ragionamento degli uomini mediocri non arriverebbe…Anche nei singoli casi d’ispirazione o lucidità o chiaroveggenza di clinici sommi, il lato buono della manifestazione divina dell’intelligenza umana (nume buono) è visibile e tangibile. Porto un esempio. Il diabete zuccherino nei primi stadi non presenta quasi nessuna alterazione nell’apparenza di uomo che molti credono florido e sano. Un medico che a primo sguardo indovina la glicosuria, non può che essere un lucido, un ermetista per incidente. E’ ciò che si pretende attribuire all’occhio clinico di alcuni medici, cioè il potere di indovinare, a primo colpo di vista, l’esatta infermità del dolorante. Si racconta di Domenico Cirillo che, sentito lo starnuto seguito da uno sbadiglio del carbonaio che scaricava la sua mercanzia, gridò: va a coricarti e cavati sangue, perché corri pericolo immediato di morte. L’altro rise e la sera morì. Se ne raccontano tante dei nostri professori contemporanei più famosi…Il vero fattore della genialità applicata alla medicina pratica è il senso ermetico che guida, coadiuvato dalla conoscenza tecnica delle cose di cui dispone colui che si prefigge la guarigione di un infermo…Che l’alato Mercurio parli da dotto in un dotto o percepisca la verità in un tipo progredito, è cosa che non si ribella alle leggi progressive della intelligenza umana, ma che faccia cantare come Omero un mercante di merluzzo, è un non senso che solo la fede religiosa può passare tra le verità dell’assurdo.  (SM,II,168-173) – Negli ultimi anni si è molto discusso specialmente dagli spiritualisti se oltre i cinque sensi l’uomo abbia sensi non sviluppati e che accidentalmente può mettere in azione anche rudimentalmente. La questione è prematura e oziosa se questi sensi occulti non si posseggono e non si sviluppano nella maggioranza degli uomini.  A quelli che hanno percorso la via dell’ermetismo magico, anche pel modo come è posta la questione, pare non sia da parlare di sensi riposti o occulti, ma di condizioni differenti della coscienza quando impressioni più delicate si ricevono con precisione senza saperle attribuire ai cinque sensi noti a tutti gli uomini.  Se la filosofia ermetica non è una grossolana menzogna, ogni spiegazione si trova nel mentale o psiche umana, per la quale non esiste né tempo né spazio, che sarebbero i limiti delle percezioni animali. (C,II,150, n. 11) –  Infatti se il moto della vostra mente prescinde dal luogo, e lo spazio in cui il moto si compie è senza dimensioni, la mente umana si trova nella stessa sfera di esplicazione della mente divina, divinità positiva o legge universale. Se la legge universale è 1 immutabile e costante nello stesso spazio, o il dio scende a voi, o voi assurgete a lui… La mente umana  se (ermeticamente penetrate questa funzione) s’immedesima alla mente universale senza tempo ne ritrae una virtù divina che si muta in poteri miracolosi quantunque non siano miracoli che solo pei volgari che ignorano la legge universale. (SM,II,237) – (L’Ermetismo) fa capo ad una legge occulta e invisibile nella sua essenza che si manifesta con le realizzazioni nel mondo fisico ed intellettuale. Ripeto, elettricità, calore, ecc. si trovano nell’identica condizione di essere conosciute per gli effetti elettrici o termici ecc. Se non vi ponete in condizioni da provocare l’effetto di luce elettrica, l’elettricità come essenza e forza occulta esiste lo stesso, non manifestata, esiste come legge nell’invisibile. Ora il divino della grande e unica legge delle Cause e degli Effetti, non provocato in determinate condizioni, non si manifesta nel campo sensibile. Un novizio che volesse già possedere la chiave del mistero o arcano grande sarebbe un nume, non un novizio – io mi sono sempre servito dell’esempio delle pile, e ho detto che ogni praticante è una pila, l’effetto delle forze accumulate si manifesta provvidenzialmente dove si creano o si trovano le speciali condizioni di manifestazione. Non si faccia confusione di questa legge con la grazia o il miracolo concesso, se no dall’ermetismo scientifico si entra nel campo dell’ermetismo religioso e non ci possiamo più intendere… Il novizio deve prima ottenere, provare, e poi limitatamente alle sue cognizioni penetrare nel labirinto delle manifestazioni intelligenti. Le quali nella nostra catena di anime non sono né rare né nebulose. Cito un caso non recente: il conte C.T. di C. che sapeva tanto di medicina quanto un turco delle litanie romane, è chiamato di notte, in inverno, da una vecchia settuagenaria che moriva di dolori di reni, nella sua casa colonica. Accorre. Che è? Chi lo sa. Sentì nella testa, diceva lui: nefrite, bagnature calde. Nefrite? E che è questa nefrite? Un’erba, un farmaco, una malattia, un veleno? In mancanza di somministrare la nefrite (diceva nella sua ingenuità) mi limitai a far le bagnature di acqua bollente, la vecchia guarì e il medico condotto gli spiegò che nefrite era la infermità che dà dolori colici così fatti. Come entri nella legge di cui sopra il suggerimento della parola articolata corrispondente alla medicina contemporanea e il rimedio opportuno? Uno spirito? E che razza di spirito? Una forma riflessa di luce intellettiva che si autoindividualizza per una articolazione orale interiore? Ottenete prima, provocando coll’assiduità senza gesto, che le diverse manifestazioni si ottengano e poi discuterete. Per discutere ci è sempre tempo, per ottenere bisogna stentare. Aggiungo ancora di non meravigliarsi mai, quando essendo sincere le manifestazioni dell’Intelligenza, certi responsi sembrano a prima digestione puerili o assurdi: è che noi giudichiamo con la relatività della nostra cultura e nel campo vasto delle Cause la relatività nostra scompare – e spesso ci tocca a far la parte dei giapponesi che ascoltando la Traviata del Verdi risero tanto che per poco non scoppiarono. Io dico e predico a tutti, novizii o no, di non confondere il terapeutico col medico e di esercitare il potere teleurgico magari senza vedere l’ammalato – ma vi sono casi incredibili in cui si è trovato qualcuno degli ascritti che professa ufficialmente la medicina di aver responsi che non hanno niente di affine con nessuna delle terapeutiche ufficiali professate in Europa e che in qualche caso difficile hanno ottenuto successo non confessabile innanzi alla Direzione generale di Sanità del Regno.  Studiare la causa e gli effetti ermeticamente prima di ridere di responsi tali – il campo sperimentale della scienza medica si arricchisce ogni giorno di tali nuove osservazioni  che non è inverosimile che della logica scientifica di questi responsi, ora risibili, ci venga data spiegazione dalla scienza delle cliniche. (C,I,221-222 o SM,II,55-56) – Quando l’immagine del malato è chiara nella vostra mente, potete psichicamente agire anche per istrada, come se agiste su lui con un medicamento ideale. Questa è la forma di cura magica. A questo voi dovete arrivare. Il malato è quindi in atto di ricevere il frutto della nostra preghiera, è atto a ricevere la nostra corrente di amore. Come si esplica la corrente a beneficio dei malati? Essa o agisce magneticamente, o sveglia qualche cosa attorno al malato, di modo che chi lo attornia gli giovi. “Noi gli manderemo una corrente che prenda voi, il medico e il farmacista”, si potrebbe dire al malato, ma non gli si deve dire. I mezzi curativi sono i geni e gli eoni. Eoni, potenze, intelligenze di catena, arrivano a chi ne chiede l’aiuto. Così il medico curante è preso da una idea di cura; per es. gli viene l’idea di dare al malato un decotto di prezzemolo; glielo dà e il malato guarisce. (SM,III,252-253)

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9 Comments

  1. accademia sebezia 11 Novembre 2013 al 08:48 - Rispondi

    Oggi ci si è riuniti all’Accademia Sebezia e dopo esserci confrontati sulla sperimentazione dei rimedi della lunazione in corso alcuni Fratelli hanno deciso di tentare di fare l’olio di fiori di carota ,visto che i rimedi consigliati per questa luna saranno efficaci anche nella prossima e così’ ci sarà’ il tempo di prepararlo.Dalla lettura da La parola al Taumaturgo : “Il sesto senso tra medicina ufficiale e terapeutica ermetica” ne e’ scaturita una serie di riflessioni inizialmente di stampo teorico ed intellettuale ma a poco a poco sempre più concrete e pratiche sulle modificazioni che i riti producono sul nostro essere e di come queste modificazioni nel tempo portino ad un affinamento dei sensi acuendo la capacità’ di percepire sensazioni più sottili e di averne coscienza in maniera più sintetica.Partendo dal basso ovvero da quanto abbiamo la possibilità’ di verificare,ad esempio ci si è’ interrogati se durante la giornata del Rito Lunare fossero state notate delle modificazioni nel modo di sentire o percepire le sensazioni o se si fossero rilevate differenze dallo stato solito. Ponendoci attenzione sono emerse cose alle quali non si era dato peso ,ma che abbiamo compreso essere la manifestazione concreta e tangibile dell’effetto purificatore e sintonizzatore ai ritmi naturali che produce il Rito. Cose che all’inizio sembrano piccole, a noi che siamo presi dal nostro orgoglio e dalle fantasiose sovrastrutture, ma che invece sono reali e che, a chi ha la perseveranza di praticare, garantiscono il cambiamento. Anche se la Metamorfosi completa – come quella della farfalla che stiamo approfondendo proprio in questo momento nell’ambito della ricerca sul timbro e che ci sta fornendo molteplici spunti ed agganci per interpretazioni di carattere ermetico – è forse ancora lontana!

  2. gelsomino 3 Marzo 2013 al 14:51 - Rispondi

    Sono tornato a leggere ” I l sesto senso tra Medicina ufficiale e Terapeutica ermetica ” perchè mi capita ,come credo a tutti , di riprendere in mano cose già lette, ed in particolare gli scritti del Kremmerz , e riflettevo su queste righe : ” Aggiungo ancora di non meravigliarsi mai, quando essendo sincere le manifestazioni dell’Intelligenza, certi responsi sembrano a prima digestione puerili o assurdi: è che noi giudichiamo con la relatività della nostra cultura e nel campo vasto delle Cause la relatività nostra scompare – e spesso ci tocca a far la parte dei giapponesi che ascoltando la Traviata del Verdi risero tanto che per poco non scoppiarono…Studiare la causa e gli effetti ermeticamente prima di ridere di responsi tali – il campo sperimentale della scienza medica si arricchisce ogni giorno di tali nuove osservazioni che non è inverosimile che della logica scientifica di questi responsi, ora risibili, ci venga data spiegazione dalla scienza delle cliniche. ”
    Ed in effetti tutti abbiamo potuto sperimentare l’efficacia di rimedi o responsi ” puerili o assurdi ” , ma non solo , spesso ne abbiamo avuto la spiegazione scientifica alla luce delle ultime scoperte.

    • Mercurius3 3 Marzo 2013 al 17:26 - Rispondi

      E’ vero ciò che dici Gelsomino: rileggere la Parola del Kremmerz, anche per più volte in tanti anni, da sempre un tassello nuovo e nel puzzle che conosci nell’immagine generale, concede una tesserina che va a rendere più definito il lavoro. Coloro che trovano “assurdo” ciò che leggono e si fermano lì , perdono la possibilità di sperimentare, ottenere e sistemare le cause ed effetti.
      Geni ed eoni non si risparmiano a giungere se chiamati con umiltà, volontà, spesso con disperazione, ma sostenuti dalla certezza di un aiuto dell’inesorabile vibrante catena d’Amore.
      Un abbraccio a tutti

  3. Mercurius3 26 Gennaio 2013 al 22:29 - Rispondi

    “Eoni, potenze, intelligenze di catena, arrivano a chi ne chiede l’aiuto” :
    qualcuno conosce una frase più materna, più rassicurante, fatta di certezze senza promesse (provare per credere!), più amorevolmente scientifica (arrivano…non potrebbero arrivare), offerta a chi crede, a chi vuol intendere, a beneficio non di pochi ma pro salute populi?
    I discorsi per capire, testimoniare, spiegare sono sempre aperti da quando il Maestro Kremmerz cominciò ad elargire e tutt’oggi sono attuali le dimostrazioni di laboratorio chimico e scientifico che comprovano ciò che detto da un secolo.
    ” O il dio scende a voi, o voi assurgete a lui…”. Per esperienza personale devo dire che forse ci siamo incontrati a mezza strada… e il miracolo della sanità è giunto puntuale. Non so se d’allora si è affinato il mio rudimentale sesto senso, certo è che è impossibile non testimoniare la vibrazione della guarigione, anche grazie alle Intelligenze Guidate visibili.
    Un saluto a tutti i frequentatori del Blog

  4. mens.libera 23 Gennaio 2013 al 23:05 - Rispondi

    L’Aureo Maestro Kremmerz ha rappresentato sinteticamente il rapporto tra medicina ufficiale e Terapeutica Ermetica. E’ come se volessimo dare una immagine precisa del rapporto tra Fede e Scienza. L’umanità è giunta fino ad oggi attraversando i millenni tra malattie, disastri, guerre. E’ sopravissuta grazie ai progressi della medicina, dalle forme più arcaiche alle odierne evolute tecnologicamente. Lo scritto fa sorgere una domanda: l’antica medicina forse disponeva di mezzi adeguati che ottenevano gli stessi risultati della odierna o forse piu’? E se così fosse, oggi non potremmo ricorerre a tali preziose risorse? Il focus è sulla qualità e il ruolo del medico, visto come medio, ovvero mezzo attraverso il quale si manifesta la diagnosi e il rimedio. E’ il sesto senso, l’intuizione, l’Iluminazione, che si palesa nel medico e si accompagna alla sua preparazione scientifica ufficiale. Spesso si è discusso dei miracoli che avvengono in determinati luoghi e situazioni. Ma qual’è il loro vero meccanismo? Oggi non ci meravigliamo dei milioni di miracolati salvati dalle vaccinazioni. Ma riflettiamo: l’uomo ha scoperto come potenziare le sue difese latenti contro gli aggressori esterni, promuovendo la propria ricostituzione e autoguarigione, attraverso uno stimolo indotto da un vaccino. La risposta immunitaria. E’ come l’allenamento dell’atleta prima di una gara. E se fosse possibile indurre tutto ciò con un altro tipo di stimolo? Chi ha scoperto il meccanismo dei vaccini, dopo lunghi studi, ha intuito la strada per giungere alla soluzione del problema, senza essere un santo. Forse in lui si è manifestato un aiuto Terapeutico inconsapevole a beneficio della intera umanità? La Fiamma della Vita è presente in ogni essere vivente, ma fino ad oggi non è stato ancora scoperto il suo mistero. L’azione Terapeutica a distanza può arrivare a sanare in profondità, rimontando alle cause remote dell’individuo, La medicina ufficiale non è in contrasto con la Terapeutica ermetica, esse sono complementari e integrabili, anzi si può ottenere una benefica sinergia tra le due per arrivare più rapidamente alla guarigione. Lo sguardo lungimirante del Maestro Krememrz ha previsto questa convergernza salvifica per l’umanità, superando tutti gli interessi che ruotano intorno alla salute dell’uomo.

  5. catulla2008 16 Gennaio 2013 al 18:19 - Rispondi

    Che bello il post di cingallegra! E quanta verità nel fatto che questa generazione ha disimparato ad ascoltarsi! Forse, però, il problema non è imputabile solo al nostro tempo, né il progresso tecnologico va visto come antitetico a quello dell’anima verso la sua origine. (Mi domando: e se le macchine non fossero che la strada moderna, una fra le tante dell’umanità, che la pulsione profonda si è ritagliata ri-aspirando alla madre-matrice? Se, come radici alla ricerca dell’acqua, computer e automobili non fossero che protesi in sostituzione di arcaiche capacità sopite?)
    Dopotutto, anche la materia umana ‘usa e getta’ le esperienze per trarne il succo di un essere nuovo che si propone come nuovo essere: ogni tracciato dell’arco esistenziale, dall’infanzia alla vecchiaia, si nutre di favole di varia provenienza e riproduzione, e si aggrappa alla musica per fissare memorie o trovare il proprio ritmo. Purtroppo, con l’era industriale, la qualità della vita non sempre corrisponde alla quantità: ma campiamo più a lungo, e questo conta…perché non si interrompe il gioco dell’apprendimento e c’è spazio per più di una partita prima del ‘game over’…!!!
    Così, ripensando a quanto scritto da Kremmerz in una prospettiva logica, per aver chiara un’immagine nella mente dobbiamo essere o abituati all’immagine (ciò che diventa evidentemente vincolante e tipizza il percorso mistico) o avere dimestichezza con l’azione di immaginare (ciò che caratterizza la via magica): di per sé, nessuna delle due eventualità è garanzia di ascenso. Invece, la Schola educa a ‘psichicamente agire’ in quanto pile. Ciò che, altrimenti detto, significa essere educati a divenire strutturalmente consoni alla trasmissione di un’energia… che però non ci appartiene… non più di quanto ci appartenga la Vita!
    Noi, che ancora non siamo in grado di sfruttare l’incommensurabile energia del sole per far procedere un treno, noi, possiamo educarci a fungere da tramiti per la Salute come è concepita dall’armonia dei mondi.
    “Chi” medica?
    “Chi” sa?
    Ognuno per sé stesso, nel profondo di sé, è Fattore dei propri dolori, della propria storia, della direzione tracciata dal proprio ambire il Bene e il Male, alternativamente.
    Ognuno per sé stesso, nel profondo di sé, può ritrovare la Giustizia sovrana di ogni Fattore, ma non in virtù di uno sforzo, per quanto ostinato questo sia, bensì di una Tradizione: preziosa e sacra quanto la memoria che ci rende Umanità e che, insieme al Lete, scioglie le intemperanze e ci sbianca in polvere lo scheletro .
    Psichicamente agire, nell’esperienza nostra, è psichicamente contenere il proprio io affinché non inquini l’apporto della Catena… e fino a quando, per osmosi, di qui all’eternità, il pensiero sarà divenuto omologo alla materia Amore che ripetutamente l’ha attraversato.
    “Come la rena al diamante, la crisalide alla farfalla, l’oscura notte all’aurora lucente” (vedi “Credo” di J.M.Kremmerz).

  6. Cingallegra 15 Gennaio 2013 al 16:55 - Rispondi

    “Quando l’immagine del malato è chiara nella vostra mente, potete psichicamente agire anche per istrada, come se agiste su lui con un medicamento ideale. Questa è la forma di cura magica.” Trovo che non ci sia niente di più rincuorante di sapere che, in qualsiasi modo, in qualsiasi tempo o spazio, un pensiero di luce e di bene possa trasmutarsi in un’essenza fisica e concreta e che concretamente incida sulla nostra vita! A volte, questi concetti sembrano lontani dalla mia generazione… Negli ultimi quindici anni le grandi scoperte scientifiche e i poderosi avanzamenti tecnologici non hanno seguito la stessa evoluzione culturale; ho ascoltato favole nei mangiadischi arancioni, cantato i Queen in cassetta e cominciato l’università con i compact disk, ora appese alle chiavi di casa c’è sempre una pendrive da 8 giga…Non è facile, per una generazione figlia dell'”usa e getta” – sia emotivo che lavorativo – fermarsi ad ascoltare anche solo il proprio respiro. E’ vero, “la conoscenza delle verità è umanamente una presunzione a cui abbiamo fatto l’orecchio come a tanti convenzionalismi”, eppure la ricerca sembra relegata al semplice copia/incolla dell’identità individuale e collettiva; la medicina si ritrova a far fronte a nuove psico-malattie, risultato dei cambiamenti socio ambientali, ma anche a molte nuove patologie nate dalle malformazioni di pensieri poco costruttivi, poco matriarcali, poco naturali, antialimentari, realizzatrici di valori in cui non crediamo più. Se nell’immaginario culturale, cadere nella rete ci rimanda ad un’immagine di trappola senza vie d’uscita, c’è un’immagine lontana nel mito in cui, nel pericolo o in necessità, si ritrovi il capo tra le fila della rete e seguendo, per dirla con le parole del Maestro, con la mente umana la mente universale, trovare quella destrezza magnetica di conferire al pensiero la forza della materia.
    Forse, per quelli della mia generazione, non tutto si risolve in un “click”!

    • m_rosa 20 Gennaio 2013 al 16:54 - Rispondi

      Credo che per nessuna generazione, in nessun tempo, la soluzione, la meta, si potessero raggiungere con un “click”. Il problema però, come giustamente dice cingallegra, è che oggi la generazione “usa e getta” non ha pazienza di aspettare; d’altronde il lavoro è lungo e duro: dissoda il terreno, puliscilo dagli elementi estranei o negativi, semina, aspetta la primavera, vedi poi quello che nasce, cura le piantine, aspetta il frutto, raccogli, utilizza nel modo migliore, senza sprecare (impara a riutilizzare tutte le parti, gli scarti concimano la terra) e quando le scorte sono finite, perché finiscono, ricomincia da capo. Questa è la strada, lunga, faticosa, ma che meraviglia i frutti!
      Certo se non si ha pazienza, se si vuole tutto subito, ci si può accontentare di qualche surrogato, qualcosa fatto da altri, che si compra già pronto alla bisogna e che ci si illude che sia quello che vogliamo.
      Ma il buon senso italico del nostro Maestro ci riporta alla realtà dei fatti:
      “Che l’alato Mercurio parli da dotto in un dotto o percepisca la verità in un tipo progredito, è cosa che non si ribella alle leggi progressive della intelligenza umana, ma che faccia cantare come Omero un mercante di merluzzo, è un non senso che solo la fede religiosa può passare tra le verità dell’assurdo.”

  7. sannitica2011 26 Dicembre 2012 al 15:38 - Rispondi

    Sempre molto interessante ciò che scrive il Maestro Kremmerz, determinante nell’infondere la “Forza che vince pugnando invitta” e illuminante sull’opera terapeutica della Schola.
    Una volta, tempo fa, mi è capitata accidentalmente (dico questo perché non saprei riprodurla) una esperienza nella quale il mio processo mentale si è svolto – non so dire se per un attimo o più – al di fuori del tempo e dello spazio. E’ stata preceduta da un intenso “moto dell’animo” verso il superamento di un ostacolo al miglioramento. Così mentre fra me e me chiedevo, aspirando mentalmente con tutta me stessa a quel superamento, improvvisamente è esistito solo uno stato di coscienza del mio essere in sé e per sè, direi ontologico, al di fuori di tempo e spazio, globale, integrale, come se al mondo esistessi solo io. Non c’è stato altro se non la mia sorpresa, il mio stupore nel percepire quella coscienza. Ciò che ho compreso dopo questa esperienza è che è stata la pratica miriamica ad avermi condotta a questo “assaggio” esperienziale sulla realtà dell’Essere, quale unità di spirito e materia. Perciò dico grazie alla Miriam e grazie a Chi sa difenderla.

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