Il metodo soggettivo ed oggettivo della S. P. H. C. I. FR+ TM + di Miriam

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Il metodo soggettivo ed oggettivo della S. P. H. C. I. FR+ TM + di Miriam

12 luglio 2007

L’ermetismo, la magia, lo psichismo e le altre dottrine di questo genere non s’insegnano col metodo comune, e come si apprendono in tutte le scuole le altre discipline. Il maestro d’ermetismo espone gli elementi delle teorie e delle pratiche nostre. Il discepolo li lavora e li studia nel suo laboratorio più remoto e monta verso la realtà della pratica e della realizzazione ermetica. Quindi se aspettate da me regole precise, ricordatevi anche che l’ermetismo è una dottrina e la magia è un’arte, e il senso artistico vi guida nei dettagli più particolari. (D,97) – Il lettore intelligente comprenda che lo studio di queste scienze, morte alla volgarità delle umane conoscenze, non è da seguirsi secondo la comune conoscenza didattica…Così (è) costituita la società contemporanea sulle basi che il Maestro deve rispondere come un catechismo ragionato…il nostro metodo è diverso dal desiderio e dal comune, per la semplice e precisa natura del fondamento etico e razionale del nostro insegnamento. La grammatica e l’eloquenza sono, come le scienze sperimentali per imitazione, nella loro pratica, delle arti profane per la forza della pratica e della continuità; mentre la Magia o Scienza Assoluta è del solo sviluppo dello spirito. Tutti i maestri profani parlano ai sensi noti; il Maestro occulto, invece, parla allo spirito dell’allievo, alla sua anima eterea, penetrando nel profondo della sua vita astrale. (SM,III647-648) –   Questa scuola (ermetica ) è un completo insegnamento che ha per programma Nosce Te Ipsum, cioè il conosci te stesso degli antichissimi, da un punto di vista non religioso, né mistico, ma intensamente introspettivo.(D,29) – La Schola nostra, nella sua iniziazione, vi consiglia di ritornare alla origine senza scandalo di confessione, senza meravigliare nessuno, in voi stesso e per voi stesso. L’educazione sociale, quella di famiglia, la religione, l’insegnamento per la vita di relazione a cui siete preparato, vi hanno abituato a modellarvi sulla menzogna convenzionale di parere, cioè comparire, mostrarvi, esplicarvi in una forma accetta a tutti coloro che entrano in contatto con voi e che non vera né sincera. La maniera di vivere, di esprimersi, di nascondere i propri pensieri, di celare i propri sentimenti di fronte a persone a cui non si può, per urbanità, dire cose ingrate, è un intonaco, una forte vernice che ha coperto il vostro stato di coscienza libera e originale; e tanta e così lunga è stata l’abitudine che voi non riuscite più, in un sol colpo, a riconoscere voi stesso quale eravate in origine. Noi preghiamo il nostro discepolo ed amico di fare in sé e per sé dei tentativi di autoinspezione. Spogliarsi degli indumenti che l’educazione gli ha sovrapposti, togliersi le fasce in cui la bontà dei più recenti educatori lo ha involto, e, come Candido di Voltaire, presentarsi al battesimo nudo: sicut erat in principio…La cosa non è facile, ne convengo, perché alle abitudini dei movimenti esterni, risponde la tenacia dell’abitudine mentale che si oppone al denudamento. (D,76) –Che diamine, o carissimo fratello novizio, sei venuto a fare qui se vuoi mantenere integri i tuoi sogni e non hai letto sul frontone di questa Porta Ermetica che noi insegniamo a non credere che provando? (C,I,214) – In fatti di studi psichici, l’opinione generale è che i fenomeni di qualunque ordine o grado emanati dalle potestà dei centri nervosi in individui malati secondo la scienza profana, o in individui sensibili atti a servire da “mezzo” o medio a entità spirituali o non materializzate, secondo gli psicologi spiritualisti, devono potersi controllare obiettivamente in sessioni garantite dalla  più  severa  scrupolosità  ed  onestà  dei  componenti….Ordinariamente  i  giudici  si dividono in due campi: i creduli che vanno col preconcetto che la scienza profana ha torto nel non accettare per vere le cose annunziate, e gl’increduli che hanno un altro preconcetto: che i fenomeni non esistono che per la difficoltà di scoprire il trucco in certi casi più clamorosi….La prima e più semplice idea che spunta nella testa di un lettore di verbali (sui fenomeni speciali esaminati), indifferente a che la cosa sia vera o no, indifferente a che la scienza  profana  sia  convinta  di  aver  torto  o  che  si  consolidi  nella  sua  incredulità,  è l’aforisma di Cagliostro: per conoscere la cosa, bisogna essere la cosa che si vuol conoscere, il quale è un aforisma ermetico dell’autoinspezione che oggi fa parte della psicologia sperimentale….(Essere o divenire la cosa che si vuol valutare, suppone ermeticamente uno stato di coscienza che la cosa valutabile naturalmente non ha). Dunque lo studio obiettivo di fenomeni tali che coinvolgano la psiche o l’anima di una media, non ha portato gli effetti voluti e il controllo tanto aspettato si è risolto in apprezzamenti diversi per molteplici ragioni: 1 – la neutralità del giudice manca quasi sempre perché: a) i fenomeni di origine nervosa scaturiscono da centri di una potenza fuori la comune e irradianti un movimento magnetico che, positivo di fronte al alcuni membri del giurì, è negativo verso altri per omogeneità o per volontà; quindi non vi è seduta in cui un medium da sperimentare non conquisti alcuni dei componenti e non respinga altri; i primi sono parte integrante del fenomeno, come i secondi sono l’ostacolo o la resistenza ai fenomeni stessi; b) perché l’irradiazione nervosa dei centri esaltati del medio per le due proprietà positive e negative che sviluppa nella sua azione, diventa comunicativa nei due sensi, per lo meno alla parte più impressionabile degli spettatori, e genera uno stato commotivo in essi, tanto da alterare il successo probabile a beneficio della doppia corrente creata automaticamente. 2 – La medianità di un soggetto non è uno stato psichico o nervoso che si ottiene a volontà, specialmente dalle persone ignoranti delle leggi occulte dell’anima materiale degli uomini, tal quale come i fenomeni celesti che gli astronomi non provocano, ma osservano quando vi possono assistere. Gli osservatori e studiosi col metodo oggettivo devono provocare ad ora voluta uno stato di essere del medium che sta allo stato spontaneo come l’artificio sta alla natura…3 – L’ambiente in cui i fenomeni di una medianità qualunque si esplica è parte del fenomeno stesso e – negli esperimenti   premeditati – i medii ne subiscono l’influenza positivamente o negativamente. (Per ambiente voglio dire il luogo, materialmente l’ambito nel quale si svolge o si manifesta una nevrosi medianica. Ora, tanto nei fenomeni delle fede quanto in quelli della medianità, il luogo ha un’azione enorme sulla psiche dell’operante. Gli artisti che possono considerarsi tutti come ispirati o come neuropatici parziali, o come blandi folli, sentono straordinariamente l’influenza del luogo sulla loro potestà sognatrice. Le chiese, i templi, i luoghi sacri, i boschi dedicati alle occulte divinità, hanno azione diretta sui religiosi. Così in magia e nell’ermetismo)…il metodo sperimentale delle scienze fisiche non è atto a dare un risultato pratico nello studio dei fenomeni dell’anima umana….Escludendo quindi come enormemente imperfetto questo metodo obbiettivo il quale  non  verrà  mai  a  conclusioni  certe  sulla  effettività  e  la  realizzazione  dei  poteri integrativi  dell’uomo,  resta  il  metodo  soggettivo  da  esperimentare  fin  dove  possiamo arrivare, integrando i nostri poteri animici per ottenere dei risultati certi in un campo inverosimile per il comune degli uomini. Questo metodo di autoinspezione, o metodo di investigazione soggettivo, fu il metodo degli antichi filosofi e della iniziazione sacerdotale…Il metodo soggettivo scientificamente ed ermeticamente inteso, non è la via per diventare  un  asceta  o  un  credente;  i  religiosi  che  si  preparano  secondo  il  metodo prescelto alla conquista dell’eternità non seguono un metodo di introspezione soggettiva perché il carattere dell’uomo di fede è di seguire l’esempio per conseguire il premio nell’eternità; invece il metodo di investigazione scientifica soggettiva è di avere coscienza di ogni passo in avanti e la cognizione esatta dei mezzi più omogenei alla provocazione di uno stato sentito che è fuori del comune. (Si tenga sempre ben presente questa differenza tra la via religiosa e la via ermetica…La grandezza incommensurabile del popolo romano, repubblicano e imperiale di fronte a tutto il mondo morboso della psiche orientale, inferiore di milioni di cubiti a noi, è nell’aver dato per la prima volta al mondo lo spettacolo della giustizia amministrativa in terra e dell’uomo innalzato alla dignità di poter trattare alla pari coi numi della plebe ignorante)…Ora la via dell’ascenso religioso non ha da fare col nostro metodo soggettivo, esame di sé e in sé, per reintegrare i poteri possibili all’uomo; né è da sperare con questo metodo (il religioso), che il Maestro spunti in noi, perché in noi non spunta niente altro che la ragione e l’intelletto, quando non siamo uomini di fede. Gli imitatori di Cristo, se hanno fede e vera fede, s’iniziano all’ascenso religioso….Il metodo soggettivo non ha niente di comune con le religioni vecchie e nuove. L’uomo è quello che è. L’uomo non è un angelo né un pappagallo. L’uomo ha tanto valore come unità propria, per quanto ha conosciuto e sa, anche se apparentemente obliato, per quanto il suo Ermes penetra le cause naturali e ne facilita le applicazioni. L’anima umana è un’unità storica. Ogni unità ha il suo valore storico. Si svolge e si eternizza nel conflitto di due forze: la volontà assoluta di evolvere e la necessità esteriore che determina i bisogni e le restrizioni.  In astratto tutti gli uomini in essenza sono uguali; in realtà differiscono per storia e per meriti e per colpe: Mamo Rosar Amru dice di più: che le anime non sono tutte uguali per la loro origine, alcune sono terrestri, altre sono di origine celeste, cioè sono e furono Numi provenienti da altre regioni planetarie…Per volontà, pazienza, studio, tutto l’uomo storico che è in noi si manifesta, valga ciò che valga…La iniziazione ermetica, iniziazione o iniziatura ai veri arcani degli antichi misteri, è una cosa diversa perché è la scienza dell’anima o della psiche umana che apre, con le garanzie di una preparazione effettiva, non illusiva, non paurosa, un orizzonte nuovo alla vita umana e all’anima umana, conquista che diventa eterna; per cangiare di nascite resta sempre profondamente attaccata alla nostra coscienza… e si rinasce poeta con le rime nella cuffia di battesimo…Ed ora ritorniamo al metodo… Come ho notato i  difetti e la manchevolezza degli esperimenti oggettivi coi metodi noti e comuni, devo notare delle deviazioni a cui spontaneamente si prestano i giovani che tentano di seguirmi. Ho detto che la preparazione allo studio ermetico deve consistere nel rieducare se stesso, spogliandosi di tutto l’intonaco e della falsità che l’educazione ordinaria ci ha dato; in altri termini: a vivere, non a mostrare semplicemente le virtù che sono il decoro della società civile. Sentire e praticare il bene, più che mostrarlo senza sentirlo. Sentire e praticare la carità, più che fingerla. Mettersi in armonia con se stesso, cioè avere la coscienza di ciò che siamo e non ubriacarsi con l’acqua di fonte. Essere temperante nei desideri, nella pratica della vita, nella soddisfazione dei bisogni del corpo. Non esagerare mai: nel bene anche le esagerazioni sono anacronismi. Essere e non parere. Possedere il senso e il sentimento della giustizia senza restrizioni, e praticarla. Non nuocere mai. Liberarsi delle passioni, cioè bene usare di ogni cosa, nei limiti del giusto, senza renderci schiavi delle necessità create da noi stessi…la preparazione all’ermetismo classico è una feconda rigenerazione di se stesso, senza sbigottimento, senza menzogna, orgogliosi di vivere praticamente la morale assoluta nella sua idealità filosofica, senza sdrucciolare né nella convenzione plebea di salvare le forme esteriori, né nel misticismo di salvare l’anima. Il non mentire mai a se stessi è un aforisma che bisogna vivere: mostrarsi ciò che si è, dopo aver la coscienza di essere. Mangiare solo cibi vegetali, non bere che acqua pura, essere astinenti da qualunque sensualità, credere che ogni dolore che ci arriva sia l’espiazione di una colpa sono cose ammirevoli se vuoi diventare un asceta. Questo su cui ho insistito è tutto diverso. Mangia tutto e sii parco. Bevi con grande moderazione di tutto…Astieniti ed usa a volontà per essere signore dei tuoi atti. Se soffri dirai che la causa è in te e la ricercherai fino a trovarla. Correggiti, raddrizzati, cancella in te le macchie di brutture….In termini prosaici l’asceta sopprime le ragioni della sensualità fisica sotto tutte le forme, il miste che aspira ad aprire la Porta Ermetica deve possedere l’assoluta padronanza sui sensi:usarne ed astenersi secondo la  coscienza  più  equilibrata…Il  miste  che  cercava  la  natura  e  la  visione  degli  Dei,  si fermava sbalordito innanzi all’arcano della prima verità in prosa: hai voluto vedere la divinità ed hai trovato la realtà della legge di natura che dà il frutto se semini e aspetti. Le forme simboliche sono bellissime, ma difficili ad essere penetrate, e la Natura –l’immensa Madre- si esprime con simboli: Ermete li penetra e te ne da la legge e il senso vero. (All’atto pratico, nella forma simbolica della visione naturale, nessuno ci si raccapezza, perché la natura  nelle  sue  manifestazioni  è  semplice  e  il  cervello  dei  filosofanti  pretende  di sottilizzare a parole ogni manifestazione naturale per cercarvi quello che non vi è. Per leggere nel libro della natura visibile bisogna intuirne la mentalità elementare, la semplicità cioè delle forme.)…Ecco perché l’autocreazione di una mente equilibrata e di una volontà che comanda i sensi senza restrizione, è la più difficile delle prove e delle preparazioni. Ho cominciato con lo stabilire un principio: se vuoi sapere la verità, se la vuoi conquistare e possedere, comincia col non credere che in te stesso….Ma prima di ogni cosa rigenerati moralmente, ritorna vergine alla sincerità con te stesso e con gli altri, come se il serpente della malizia consuetudinaria non ti avesse mai morso. L’onesto e il disonesto nel mondo, sono provati alla pietra di paragone della sincerità con noi stessi. Se serbi la necessità di mentire ciò che senti e credi giusto, sei un delinquente. Se sei onesto con te stesso, rifletti che la tua incolumità mentale in fatto di scienza sperimentale degli arcani, deve risultare dal non credere in ciò che l’isterismo umano, sotto mille aspetti, ha vomitato sulla semplice terra che arata e seminata, dà il frutto…Io stesso che ti annuncio una verità concreta e non la provo devo essere discusso da te come un mattoide; ma io t’insegno a non credere: a ragionare nell’equilibrio della tua coscienza sincera, a ritornare alla semplicità della natura delle cose, a giudicare con serenità di ogni cosa nel metodo soggettivo, perché la verità che tu constaterai diventi carne e sangue di te stesso, e dirai agli altri: se siete pazzi, diventate ragionevoli in voi e per voi. Per conoscere la verità di una cosa bisogna diventare la cosa stessa. Se vuoi sapere come pensa il cavallo, occorre che tu lo diventi….Quindi l’aforisma ermetico sul metodo soggettivo non è vero che per l’ermetista il quale ha raggiunto il suo equilibrio: ed ecco il vizio del metodo soggettivo che equivale a tutti i difetti del metodo sperimentale oggettivo, se la preparazione equilibrante e purificante della sincerità non predispone lo sperimentatore che tenta la prova in sé. (SM,II,138 a 148) –Molti uomini di apparenza psichica normale, appena ottenuta una forma mentale così detta medianica, se non sono saldamente preparati all’equilibrio entrano nella categoria di innocui folli che vedono anche ciò che non possono vedere, e danno vita, forza, nome e sangue a quelle simili nature, o forme vampiriche inerti…E’ il pericolo del metodo soggettivo; se mi si fraintende, se le indicazioni che io do sono fuorviate o allacciate all’orgoglio dei giovani, che si credono pronti a tutto e si stancano con facilità, gli sperimentatori s’incamminano per la via sinistra della dolce china verso la irragionevolezza patologica. Se negli uomini maggiormente quotati di ragionevolezza e di sincerità nella società umana, anche in lievissima misura, un carattere morboso di istero-epilessia latente si affaccia comunque e dovunque, che cosa avverrà per l’individuo che intende di esaminare soggettivamente i fenomeni psichici in sé, se il suo concetto fondamentale di autoinspezione vuol cominciare dallo stimolare nella sua mentalità un potere medianico?…Se l’introspezione, lo studio del sé interiore, si vuole iniziare a base di tentativi medianici, è il rovescio di quel che dico io. Io premetto di non credere, e i tentativi medianici sono spinte nel labirinto buio della coscienza ombrata; io dico: educare e rifare la propria coscienza, spogliandola da ogni influenza di cui è schiava: superstizione storica, ambiente, consuetudine, nettezza di visione, imitazione servile dei tipi noti. Non fare, diversamente, che lo stato di coscienza si converta nella credulità verso i prodotti fittizi della propria immaginazione…L’ermetismo non si schiude che alle coscienze già spogliate da tutti i fattori ottenebranti. (SM,II,159) –E’ necessario che io richiami la riflessione seria degli spassionati sui due metodi di investigazione nelle scienze sperimentali. I quali due metodi si riducono a due maniere di esperimento: studiare il fenomeno che si presenta in un qualunque individuo e preparare l’organismo proprio a produrre i fenomeni e a studiarli: un metodo oggettivo e un metodo soggettivo. Il primo ha bisogno di fenomeni materializzatori, di strumenti e di preparati per constatare fisicamente e incontestabilmente l’effetto ottenuto, il secondo è –invece- una lenta e precisa trasformazione dell’individuo dalla sfera fangosa e graveolenta dell’umanità a uno stato di spirito con tutti i fenomeni inerenti, che è stato sovrumano, cioè di sopra allo stato psichico dei migliori…il metodo soggettivo di investigazione cosciente sul proprio Io, tanto da svilupparne la intensità e raccoglierne i frutti, rappresenta sempre e costantemente il metodo da preferirsi da coloro che desiderano ardentemente di sapere, di conoscere, di progredire, non per acquistare gradi accademici o per stampare dei libri curiosi, ma per il solo fine di avvicinarsi alla verità per la verità. Gli scienziati ufficiali, quelli che fanno il sereno e il mal tempo, sventuratamente lavorano per far sapere che sono dei grandi uomini; invece lo studio del Mondo secreto richiede una costanza senza pari, una fedeltà senza limiti, un’abnegazione senza trepidazione; un coraggio senza fine…per poter immolare la vanità del nostro piccolo, insignificante nome di battesimo, in olocausto a quell’immenso universo di fronte al quale ognuno di noi non è che atomo rigonfio, come bolla di sapone che si spacca al contatto di un soffio. Se il metodo da me seguito nell’insegnamento magico, come nella mia educazione individuale, non pare scientifico a qualcuno, gli chiedo perdono…però, prima di raggiungere la profanazione della verità occulta per mezzo del metodo  oggettivo,  molt’acqua  deve  scorrere  in  Tevere  o  molti  carciofi  devono  essere divorati dall’umanità pensante. Chi osserva come un tavolino si solleva o come uno spettro si forma con l’intervento di un medium, non sa ciò che avviene nell’intimo del medium, e non lo saprà mai, né lo troverà stampato in alcun libro, finchè lui stesso non si trasformi in quello e, secondo la sua speciale attitudine, intenda. Chi segue il mio metodo soggettivo, cioè di iniziazione progressiva, operando vi arriverà pian piano, capirà e praticherà con completa  riuscita…ma  per  far  questo  bisogna  essere  una  persona  molto  seria  (SM,III, 561-562) –L’unica cosa che io pretendo è che lo spirito liberale di questa prova diventi sangue  e  carne  di  ognuno  di  voi  e  che  le  idee  assorbite,  accettate,  per  esame  libero, diventino coscienza in ognuno di voi, e che queste idee non si esprimano solamente in prosa e in versi, ma si vivano, così l’ermetismo troverà nell’esempio pratico di ognuno imitatori ad ogni passo. (C,I,170)

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Un commento

  1. catulla 31 Luglio 2013 al 12:23 - Rispondi

    Sono passati più di 40anni da quanto Atkinson e Shiffrin hanno proposto la loro teoria della memoria in cui si osservava il funzionamento del sistema come risultate dell’interazione fra sistemi diversi interconnessi. Oggi, qualsiasi ragazzino sa la differenza sul suo PC tra la memoria di lavoro e quella ‘salvata’, ma quasi nessuno pensa più che la tecnologia si basa sull’esperienza umana e i suoi meccanismi.
    “Tutti i maestri profani parlano ai sensi noti; il Maestro occulto, invece, parla allo spirito dell’allievo, alla sua anima eterea, penetrando nel profondo della sua vita astrale”. Ecco, la Schola mi pare parli a quanto abbiamo ‘salvato’, a tutti i nostri ‘file’ e più ancora e oltre, ai programmi che li gestiscono. E accade, osservandosi, di constatare che il nostro computer specchia quanto facciamo in noi stessi: un sacco di ‘spazzatura’ non eliminata, inutili immagini e video che appesantiscono il lavoro, cose salvate e mai più rivisitate che vagano a impicciare, documenti che parevano importanti e invece appesantiscono… Noi esseri senzienti, dotati di memoria e immaginazione, dopo qualche decennio di vita ci troviamo a trascinare carrozzoni senza senso che ingombrano lo spazio della fantasia e affollano i sogni confusi del mattino.
    “La preparazione allo studio ermetico deve consistere nel rieducare se stesso, spogliandosi di tutto l’intonaco e della falsità che l’educazione ordinaria ci ha dato”.
    Forse comincio a capire cosa intendessero i Maestri (a partire da Pitagora) quando parlavano di Silenzio…

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