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    in risposta a: Eventi e Segnalazioni #6628

    Ho terminato da poco il “Quaderno” dell’Accaemia Sebezia della S.P.H.C.I.. Ho molto apprezzato, fra gli altri temi interessanti, la disamina dell’onnicomprensivo “principio femminile” della vita, argomentato con chiarezza e taglio scientifico. Aspetto con impazienza gli altri “Quaderni” della Schola.
    Ben ritrovati a tutti.

    ulisse
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    in risposta a: Ermetismo e Arte #8595

    Nel porgere i più cordiali saluti al neo partecipante al blog della S.P.H.C.I., illustro in poche righe ciò che penso su Facebook. E’ presto per tirare le somme, tuttavia sarà interessante osservarne gli sviluppi futuri. L’essere umano dovrebbe difendere sempre la libertà del suo pensiero e, anche se, a volte, si attraversano lunghi lassi di tempi bui, la scintilla dell’intelligenza trionfa infine. La storia lo dimostra. Sono necessari secoli perché una Buona Idea si diffonda e si radichi, ma prima o poi avviene e, il contrario, segue la medesima legge: ciò che non vale prima o poi sarà distrutto. E’ la trasformazione, una legge costante. In tutto il globo si manifesta una tendenza all’unione che, tuttavia, porta con sé, al suo esordio, sembianze negative, se non antitetiche al proposito. La finalità andrà digrossata dagli egoismi e dalle maschere ipocrite. Ma l’idea è buona in sostanza. Si dovrà aspettare…

    ulisse
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    Porgo i miei ossequi alla Direzione e al blog. Festeggio con tutti Voi l’odierno Solstizio estivo e approfitterò di certo dei consigli per la notte di San Giovanni. Sia per la preparazione dell’acqua, sia per la sperimentazione oracolare dell’albume d’uovo, favoriti, come siamo, dal sole splendente, dalle notti serene e rugiadose e dalla terra gravida di piante profumate e fiori. Ma qui desidero anche presentare il mio rispetto per il contenuto del nuovo blog denso di profondi significati, accompagnato, nel contempo, da un invito alla letizia. Una visione altamente laica e scientifica, conforme all’unica vera accezione di classicismo. Oggi i tempi sono molto mutati, ma devo ammettere che la Vostra rispettabile Schola sventola alta la bandiera del sapere nell’equilibrio e nella giustizia. Gradiate i miei auguri e a presto, prestissimo, magari con la testimonianza dei risultati delle sperimentazioni.

    ulisse
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    in risposta a: Equinozio d’Autunno #7355

    Qualche osservazione sull’immagine sapientemente proposta e commentata dalla Direzione, e prego correggermi se sbaglio. Sono convinto che la funzione mitologica dello psicopompo attribuita ad Hermes-Thot e assimilata nella cristianità all’arcangelo Michele, risalga all’arcaica arte sacerdotale della psicurgia.
    Proseguendo con altra argomentazione, un elemento interessante, fra i molti, è che la giustizia e la forza sono strettamente congiunte: da qui origina la funzione della spada che accompagna la bilancia.
    Nelle immagini della psicostasia egiziane manca la spada, ma qualora il cuore del defunto fosse stato più pesante della piuma di Maat (richiamata da sannitica), un mostro sarebbe stato pronto a divorarlo.
    Richiamo a tal proposito le parole magistrali del Kremmerz: “Un mago non deve fare tutto ciò che vuole: ma solo ciò che è giusto fare….”. (Scienza dei Magi, Vol.I, p.365).

    ulisse
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    in risposta a: Agape 2013 #7679

    Il senso più autentico e riconoscente per il gentile invito all’Agape del 2013 della Vs. Fratellanza. In una cornice degna di grandi avvenimenti ho ritrovato la pace e la concordia nell’essere fra uomini e donne uniti da un prezioso ideale.

    ulisse
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    Intervengo per manifestare un grosso controsenso rilevato. Chi ha sostenuto la indispensabilità di una propedeutica alla comprensione del corpus kremmerziano, sottace le sue reali intenzioni. Difatti è lampante l’incongruenza del partecipare ad un convegno chiamato “tradizione perenne”, laddove la pretesa propedeutica, evocata per scongiurare possibili disadattamenti (difficoltà di inserimento nel sociale, asocialità, ecc.) del praticante, non può che derivare dal non credere affatto ad una tradizione perenne. La quale, senza dubbio, si adatta ai tempi che progressivamente si susseguono, attraverso l’opera dei suoi divulgatori, pur mantenendo inalterati stessa origine e stesso fine. Così è chiaro che l’adattamento è un requisito intrinseco di una tradizione perenne, senza il quale essa non potrebbe più essere trasmessa. Cordiali saluti a tutti.

    ulisse
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    “Voi, o lettori, sappiate che la mano aperta è simbolo di liberalità e di franchezza…”. Non poteva l’aureo Kremmerz non riferirsi al linguaggio della mano. Qual simbolo e strumento è la mano! Per Aristotele la mano era organo degli organi, strumento degli strumenti nel corpo umano; Anassagora – pare – dicesse che nella sua forma compaiono segni indicatori e tendenze dello spirito. Quante cose sono create dalle mani, e altrettante sono indicate e suggerite già dai lontani tempi paleolitici che ci hanno lasciato in eredità impronte di mani e mani aperte nelle loro caverne-tempio. Così come molte delle prime sculture di grandi madri e sacerdotesse erano plasmate nell’atto di alzare in alto ambedue le mani, mostrando il palmo e le dita separate. Alcuni traggono dalla radice MA = misurare, costruire, il termine. Ma la parola sembra avere pari radice anche col termine manifestazione, assurgendo la mano, così, a simbolo di passaggio dall’idea al reale. Molte le terminazioni nervose concentrate nella mano la quale, in particolare la destra, è nelle tradizioni, associata al “dare”. Tanto che nell’antica Roma manu-mittere significava lasciare andare dalla mano, ossia mettere in libertà. Solo oggi ha acquistato un significato negativo. E ci sarebbe molto altro da dire. Per ora vi saluto cordialmente tutti

    ulisse
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    Ringrazio la gentile Associazione S.P.H.C.I. per la continua pubblicazione degli scritti di Giuliano Kremmerz, riuniti per argomenti. Non oso affatto commentare l’Alta Opera del Kremmerz, nella Sua funzione di Maestro d’Ermetismo, ma non posso tacere sulla Sua umanissima personalità. Ecco il vero Galantuomo, ecco l’Uomo giusto. Ogni Sua parola generosa, ardita, buona, vera scava un solco nell’animo. Un solco che sradica cattive abitudini, che migliora. Parole che sono ancor oggi vive, efficaci, vibranti, potenti. Parole la cui Bellezza apre le porte dell’infinito, ma che poi restituiscono ad una serena visione di lavoro responsabile e costante. E’ la Sua promessa….io ci credo!

    ulisse
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    in risposta a: Comunicazioni flash #7912

    Lasciatemi rallegrare insieme a Voi. L’equilibrio, la serietà, la compostezza, i contenuti altamente significativi e nel contempo l’aspetto dinamico e attuale del Vs.sito trovano i più larghi consensi. Non avevo dubbi. Vi continuo a leggere con grande simpatia ed ammirazione.

    ulisse
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    in risposta a: S.P.H.C.I. #8336

    Sono in perfetto accordo con le Vs. conclusioni. Moltissimo è mutato nel corso del tempo. I termini che una volta indicavano discipline tendenti all’unità della conoscenza, oggi esprimono realtà diverse e frammentate. Accade sempre così: il significato originario della parola si dimentica man mano che esso si accorda all’orientamento, spesso artificiale, di epoche diverse. Ed è tradita la radice, da cui la parola stessa ha tratto vita. L’età di Pitagora vedeva nel matematico l’adepto cui erano rivelate le verità più profonde, colui che si occupava di studiare la natura ed era amico della sapienza; la matematica consisteva dunque in tutto ciò che era da studiare, senza fratture, e non si discostava affatto dall’esperienza estetica.

    ulisse
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    in risposta a: Eventi e Segnalazioni #6573

    Mi sento onorato di condividere con tutti Voi pensieri ed esperienze, in questo Vs. sito che ho imparato a stimare, sempre più, animato da misura e serietà. Fu Platone inizialmente ad ispirarmi l’idea che Bellezza avesse funzione manifestativa , ha infatti il privilegio di essere visibile mediante i sensi; direi che Bellezza è la forma che riveste l’Idea. Nel “Simposio” è Diotima che relaziona i Misteri d’Amore alla Bellezza, iniziandovi il saggio Socrate. E’ l’unica che possa farlo. E’ l’unica deputata, persino in una società ormai già patriarcale. Perché? spesso me lo chiedo. Ho cercato risposte e ancora le cerco. Convengo con quanto scrivete, senza tema di errore: oggi solo la Donna, consapevole del Mistero che in Lei si cela, può aiutare l’umanità a rigenerarsi. E non solo perché da lei partono i frutti che si proiettano nel futuro. Ma mi pare di scorgere che, analogamente, sua è anche la realizzazione di ogni idea attiva e la sua nutrizione. Ahimè, però, noi uomini siamo intossicati dalla prepotenza del possesso e, in ciò ravvedo un grande ostacolo : nessuna verità e nessun dialogo possono essere garantiti da un metodo che mira al possesso. Bisogna educare le menti ed i sensi…la mia sincera ammirazione per il lavoro che la Vs. Schola compie.

    ulisse
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    in risposta a: Eventi e Segnalazioni #6567

    Buongiorno. Sono un umanista, convinto che il sapere tradizionale accolga sia le radici sia i germi per i futuri sviluppi. In tal senso sono un sincero ammiratore della figura di Giuliano Kremmerz. Vi seguo da un po’ e mi complimento per il nuovo sito che offre una possibilità di dialogo ulteriore. Ma, senza indugi, se mi è consentito, chiedendo venia sin da ora per la prolissità che mi contraddistingue, voglio inserirmi in questa interessante interpretazione del “Femminile”. Devo ammettere che, a parte gli studi ormai datati di Uberto Pestalozza, di Erich Neumann, questi ultimi più rivolti alla sfera psicologica, e la pubblicazione delle indagini archeologiche della Jimbutas, la concezione del Femminile kremmerziana, pragmatizzata oltretutto in un articolo dello Statuto della Vs. Schola, (che avete gentilmente pubblicato sul sito) è non solo sorprendentemente all’avanguardia ma la più integra e completa io abbia mai trovato. In particolare mi soffermo sull’art. 57, ove fra l’altro è citata la “bellezza nella forma”. In un intervista Stefano Zecchi, professore ordinario di Filosofia Estetica, afferma che la Bellezza (come la Verità e il Bene) è una forza progettuale, utopica, non regressiva, non nichilista. Essa ci fa interrogare sul significato e sulla funzione delle cose. L’identificazione di ciò che è bello è sempre frutto di lavorio, di studio, di impegno e l’educazione estetica è educazione del gusto, pertanto, mi sia consentito aggiungere, dei sensi che necessita di un percorso specifico. La Bellezza non ha soggettività, non è ciò che piace, è conoscenza. Ma, a mio modesto avviso, conoscenza non teorica, arida, intellettuale, bensì vissuta in tutta l’ampiezza del proprio organismo. E’ partecipativa, immediata, sintetica, trasmissibile, adattabile, tendente all’affratellamento nella tensione migliorativa. Oggi, purtroppo, si cercano scorciatoie, si massifica e si snatura, anche la bellezza è strumentalizzata per scopi mediocri e…forse, si dovrebbe concludere che oggi non si concepisce più il bello. Grato se vorrete prendere in considerazione le mie semplici idee, mi farete cosa davvero gradita nel commentarle.

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