tanaquilla9

Home/Forum/tanaquilla9

Risposte nei forum create

Stai visualizzando 15 post - dal 706 a 720 (di 778 totali)
  • Autore
    Post
  • tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Mi stupisce sempre non poco l’importanza data oggi alla ricerca spaziale, considerate le infinite cose della vita che non conosciamo o che interpretiamo male. Tutto ciò, poi, in contemporanea ad un degrado crescente dell’esistenza, dei valori e della qualità. Sotto i nostri piedi le risposte ai misteri dei popoli antichi da cui proveniamo, sopra la testa le origini ignote. L’ignoranza accoppiata a tanta presunzione sembra una prerogativa della nostra specie. Speriamo che fra le tante scoperte qualcuna porti l’umanità ad una coscienza più profonda. Anche su questa ultima il mondo scientifico è diviso in due: c’è chi pensa sia una qualità intrinseca dell’universo e chi sia solo un prodotto dell’evoluzione. A questo proposito oggi Penrose rilancia una ipotesi che soddisfa entrambe le concezioni: la coscienza sarebbe basata su vibrazioni quantistiche nei microtubuli all’interno dei neuroni cerebrali.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Ancora a proposito delll’universo…negli ultimi decenni alcuni psicanalisti discepoli e seguaci di Jung, come Neumann, hanno rivalutato e arricchito di considerazioni l’archetipo della Grande Madre e del femminile. Ma anche altri studiosi, seppure con metodi e riflessioni differenti, da Bachofen (storico e giurista) a Pestalozza (studioso storia religioni), alla Gimbutas (archeologa) e a tanti altri, hanno compiuto studi su questo mistero che origina sin dall’inizio del tempi e non vedrà mai fine. Pochi sono i miti che parlano del rapporto della donna col Grande Femminile, così il mito di Demetra e Kore, o la favola di Amore e Psiche. Fra i poeti un canto composto da Goethe nel Faust così recita: “Allo sguardo che vi salva rivolgete il vostro sguardo, o pentite anime miti, per mutarvi in gratitudine nel destino dei beati. A servirti ti si offra più alto ogni spirito! Vergine, Madre, Regina, Dea, resta benigna!”.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Ho sempre dato per scontato il significato della parola Universo. Da qualche giorno però mi gira per la testa che potrebbero esserci dei valori etimologici che aiutino a capirne meglio il senso. Ho cercato un po’, eliminando il contesto filosofico che – ahimè – il più delle volte confonde di più. Uni-Versus = tutto intero, raccolto in una unità, tutto ciò che ruota come uno, tutto l’esistente volto in una unica direzione. I più fanno derivare versus da vertere e dunque col significato di rivolto: il tutto rivolto verso l’uno, o il moto rivolto verso l’uno. Versus come preposizione indica: parte, lato, via, modo e, dunque, la via verso l’uno, ecc. Ma dai Latini (che in confronto ai Greci furono molto più diretti, concreti, mai slegati dalla semplicità delle cose e per nulla astratti. Direi più ermetici nella significazione delle parole e dei concetti), con Versus si intese anche il verso della scrittura che va sempre da un punto all’altro e così specialmente nella poesia. I versi poetici in origine furono cantati molto tempo prima che scritti. Così Versus può indicare una parola misurata da un ritmo. Un esempio è il canto degli uccelli che si disse parafrasi di una lingua o parola sacra. Questi i risultati: il primo nel senso dell’unica direzione del tutto verso l’uno; il secondo unico verso nel linguaggio o unica parola. A più non sono arrivata. Buon prosieguo a tutti nel rito di primavera.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Questa domanda richiederebbe uno studio molto lungo e attento. Prima di tutto c’è da dire che il termine prostituzione sacra e il suo significato è oggetto solo di supposizioni dei nostri studiosi. Infatti le testimonianze epigrafiche e letterarie sull’operato di alcune donne al servizio dell’Astarte (che poi coincide con Afrodite o Venere) non dimostrano ciò che oggi si crede e per lo più si tratta di forzature. In generale si tratta di “personale” femminile consacrato alla Dea e al suo servizio. La ierodulia era semplicemente una forma di servitù templare. D’altra parte nessun documento cuneiforme mesopotamico, da cui è luogo comune derivi questa supposta pratica, la attesta. Una iscrizione italica detta Bronzo di Rapino, datata al III secolo a.c., si riferisce ad una legge sacra, cioè che regolamentava l’azione rituale in onore di Cerie. La traduzione, da Wikipedia, è la seguente:
    Oh dei benevoli

    per legge del popolo marrucino:

    le ancelle giovie assegnate a servizio
    nell’arce Tarincra di Giove padre,

    dopo che il popolo marrucino avrà preso gli auspici su di esse,

    siano assegnate al nuovo servizio sacro,

    la sacerdotessa giovia

    le assegni al giusto rito di Ceria giovia
    
per accrescerne la gloria.

    Gli dei benevoli hanno stabilito
    
che nessuno tocchi l’offerta dello scambio

    se non alla fine del giusto rito.
    Anche qui alcuni studiosi hanno parlato di prostituzione sacra che invece, come può leggersi, non è per nulla evidente, piuttosto frutto di preconcetti odierni di stampo maschile. Ciò che appare evidente è l’accoglimento all’interno del collegio femminile e al servizio della divinità, per conto di tutto il popolo Marrucino, di alcune fanciulle che probabilmente, per nobiltà di nascita o per perfezione fisica e morale, potessero essere scelte.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Nulla di più appropriato e apprezzato dell’immagine di questo Sole nascente all’oriente delle acque della vita e radiosamente emergente dal guscio dell’uovo schiuso, per celebrare l’inizio di una nuova primavera sacra in cui l’eterno patto si rinnova e l’inizio dell’importantissimo rito cui ci accingiamo. Grazie, e ancora grazie perché questa immagine è una promessa e, anche laddove le difficoltà dell’esistenza si addensano, la speranza vera di ciò che la Miriam realizza. Ricambio gli auguri più fraterni alla Fratellanza intera perché possa essere sempre più un porto sicuro e riequilibrante per chiunque soffra nella carne e nello spirito.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Condivido il tuo pensiero,e ti ringrazio dell’augurio che ricambio. Una volta, anni fa, a Napoli un artista, durante il periodo natalizio, creò in una grande piazza cittadina delle statue gigantesche in cartone pressato sulle quali trionfava per grandezza, altezza e importanza una grande madre (del tipo mater matuta). Sotto di lei i simboli di ognuna delle religioni del mondo. Il tutto rimase in piazza solo pochi giorni perché le belle statue furono fatte sparire, senza motivo. Certo l’opera era come si suole dire “essoterica” ma tuttavia fortemente evocativa.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    L’ultimo intervento di fler95 mi ha fatto venire in mente un particolare di non poco rilievo che mi colpisce molto. In altre parole la differenza sostanziale dell’interpretazione di alcuni termini più astratti tra il mondo antico e quello moderno, prima dell’invasione di culti orientaleggianti. Il mondo antico si atteneva sempre, nella formulazione delle parole e del loro significato, alla Natura, alle sue funzioni e meccanismi, alle sue leggi, (non escluso l’essere umano), estraneo del tutto a concezioni metafisiche. Oggi invece siamo eredi di una babelica confusione. Non è un problema da poco perché ciò che si trascinano le parole influenza i dinamismi e la mentalità, l’azione e la vita; nelle parole si precipitano come in chimica processi mentali cognitivi. Pensiamo alla parola Psiche della quale il Kremmerz riferisce l’antico significato di respiro, soffio, alito, ecc. Ciò risponde perfettamente ad esempio ai poemi omerici, che benché sovrappopolati di divinità, si riferiscono invece alla psiche come a respiro/soffio vitale, vitalità interiore, vita, con una grande attenzione all’essere umano.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    A proposito di quanto riportato dal Kremmerz da Segezia e del legame tra luce e materia, riporto alcuni elementi da una conferenza del ciclo “Come alla corte di Federico II”, tenuta a Napoli il 19 dicembre scorso, dal titolo “E fu subito luce…laser”( http://www.comeallacorte.unina.it). Il laser, spiega il prof. Massimo Inguscio, “frutto della comprensione quantistica dell’interazione tra luce e materia a livello microscopico, ha ben presto superato i confini … dell’ottica e della fisica della materia … In questo modo la meccanica quantistica che nel secolo scorso era stata protagonista di un modo tutto nuovo di capire la realtà a livello microscopico, diventa spinta per una seconda possibile rivoluzione tecnologica, questa volta determinando con le sue leggi controintuitive il comportamento di oggetti macroscopici”. Infatti, spiega il prof. Antonio Sasso la capacità della luce di esercitare forze o movimenti sui corpi, ad esempio “ quando siamo esposti alla luce solare, oltre a riscaldarci (e abbronzarci) siamo sottoposti ad una forza meccanica. Tuttavia, tale forza è estremamente piccola rispetto alla forza peso che ci tiene legati alla Terra, quindi risulta impercettibile ai nostri sensi. Le cose cambiano drasticamente quando consideriamo oggetti di massa molto più piccola come, ad esempio, atomi o anche oggetti di dimensione micrometrica”… “Ma gli effetti meccanici della luce risultano efficaci anche per manipolare oggetti di dimensioni molto maggiori di quelle atomiche…(le quali) sono prossime a quelle del mondo macroscopico e, per questo, sembra quasi realizzarsi l’idea fantascientifica nel film Star Trek di spostare oggetti con la luce”… Già “oggi è possibile manipolare con la luce, quindi senza nessun contatto meccanico e senza danneggiamenti termici, singole cellule o, addirittura, singole molecole di DNA con conseguenze affascinanti per lo sviluppo della biologia e della medicina”. Continuano dunque gli studi sulla luce, ad esempio sui vortici di luce, o vortici di energia elettromagnetica generati in laboratorio, che pare abbiano notevoli e sorprendenti proprietà. Aggiungo solo che la ricerca scientifica mira sempre a nuove scoperte tecnologiche e non mi pare guardi all’uomo e alle sue proprietà occulte. Eppure il passo è breve!

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Da una notizia del giugno 2013, apparsa sul Sole 24 ore : “…finora l’esistenza di una “memoria transgenerazionale” non aveva avuto delle prove palesi da un punto di vista genetico…adesso, una prima prova neurologica della memoria transgenerazionale pare però sia arrivata. Infatti, secondo quanto suggerito da uno studio su cavie pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience da un gruppo di scienziati della Emory University di Atlanta, i ricordi dei nostri nonni si possono trasmettere di genitori in figli «imprimendosi» nel Dna e influenzando così lo sviluppo cerebrale ed i comportamenti delle generazioni successive. La scoperta, benché su animali, potrebbe avere implicazioni sul fronte degli studi transgenerazionali: potrebbe spiegare ad esempio perché un evento traumatico che ha coinvolto un antenato continui a influenzare la famiglia molte generazioni dopo. Inoltre lo studio fornisce un’evidenza del fenomeno della cosiddetta “eredità epigenetica transgenerazionale”, ossia una condizione in cui l’ambiente esterno influenza la genetica di un individuo (ne modifica il Dna) e quindi questo cambiamento diviene ereditabile. Gli esperti hanno addestrato dei topolini ad evitare un certo odore e poi hanno visto che anche i nipoti di questi topolini continuavano ad evitare lo stesso odore anche se nessuno li aveva addestrati a farlo “.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Riporto dagli atti della conferenza del 10 Ottobre scorso “Il lato oscuro dell’Universo”, (che purtroppo mi è sfuggita) di Massimo Della Valle, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, organizzata dalla Federico II di Napoli, in seno al ciclo di conferenze “Come alla corte di Federico II, ovvero parlando e riparlando di scienza” (www.comeallacorte.unina.it) , alcuni brani:
    “A fine ‘800 Sigmund Freud obbliga l’uomo a confrontarsi con il suo “lato oscuro”: l’Unbewusst, l’inconscio… Qui il parallelo con l’astrofisica è sorprendente. Nel 1933 l’astronomo svizzero Fritz Zwicky stava misurando le velocità delle galassie appartenenti all’ammasso della Chioma… si rese conto che le galassie si muovevano troppo velocemente rispetto al legame gravitazionale prodotto dalla materia, che osserviamo al telescopio. L’astronomo svizzero giunse alla conclusione che circa il 90% della materia contenuta nell’ammasso della Chioma doveva essere presente sottoforma di materia “oscura”. La materia “oscura” non si vede e non si conosce, sfugge alla visione del telescopio, ma determina con la sua azione gravitazionale la dinamica delle galassie e degli ammassi di galassie. È invisibile ai nostri telescopi perché è incapace di emettere “luce”, da qui il nome “materia oscura”. Gli astrofisici convivono con questo mistero da più di ottanta anni e stanno cercando in tutti i modi di identificare le particelle elementari costituenti questa strana forma di materia… Nel 1998 due team di astronomi utilizzarono un particolare tipo di esplosioni stellari (le Supernovae) per misurare il rallentamento del tasso di espansione dell’Universo. Il risultato fu sconcertante: l’Universo non stava rallentando la sua espansione… ma accelerava… sospinto da un’energia misteriosa, che oggi chiamiamo “energia oscura”. Le conseguenze di questa scoperta ci lasciano attoniti. L’Universo nel quale viviamo è costituito per il 70% di “energia oscura”, per il 25% di “materia oscura” e per il restante 5% di materia “ordinaria”. Quindi, tutto quello che oggi noi conosciamo dell’Universo è basato essenzialmente su quel misero 5% di materia visibile, la cosiddetta materia barionica. A tutt’oggi non sappiamo di cosa sia fatta la “materia oscura” e quale sia l’origine dell’ “energia oscura”, quindi ignoriamo la natura del 95% dell’Universo nel quale viviamo”.

    Perché dunque al giorno d’oggi ci si dovrebbe stupire se la scienza antica dell’anima umana, concretizzata nella SPHCI dal Kremmerz, postuli la possibilità -per chi vi intraprende un lavoro serio e scientifico – di entrare in contatto con ciò che è occulto in noi e fuori di noi?

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    “…Sarà per questo motivo che molti lo prendono a prestito, millantando una discendenza, e non riuscendovi, cercando di avvilirne l’Opera”.
    Riprendo queste ultime parole per esprimere che dovremmo in cuor nostro amare i Maestri della Myriam e offrire tutta la nostra collaborazione, poiché Essi salvaguardano la Fratellanza, veicolo di trasmissione della Scienza dell’Essere, cui chiunque – ne senta l’anelito – può agganciarsi. Oggi anche da una superficiale lettura della storia delle società occulte, affiora indubitabile il nesso ininterrotto che ha unito e unisce tutti gli esseri alla ricerca; nesso adattabile ai costumi della cultura in cui riemerge. Ma che non può essere che UNO, adattabile sì ma immutabile. Potrebbero mai esistere due leggi incompatibili grazie alle quali si ottiene il medesimo effetto? Se l’Essere è UNO non può che esservi UNA SOLA scienza che ne guida lo svolgersi. Ecco perché è da credere che all’origine di tale Scienza vi sia una realtà superumana. E così i mezzi investigativi degli odierni denigratori risultano quanto mai puerili.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Capisco quanto sorprenda che oggi si possa ravvisare una sorta di miglioramento psichico della moltitudine umana dai (cito dal Kremmerz) “quaranta secoli che ci separano dai santuari di Ur, di Babilonia, di Assur, di Ninive… quando le turbe non potevano aspirare ancora, per imperfezione della psiche e per non compiuta evoluzione a sapere neanche di che si occupassero i sacerdoti nel fondo dei loro laboratori sacri”. Eppure ritrovo in altro brano, scritto dalla mirabile penna di Hahajah, le seguenti parole: “L’umanità come ha una sua storia biologica, così ne ha una psichica, entrambe fatte di una catena ininterrotta di eredità, donde la sua completa evoluzione biopsichica che si svolge per stratificazioni sovrapposte, di cui le più recenti sono rese possibili da quelle trascorse. E se gli uomini possono vivere oggi in mezzo all’ambiente che li circonda e vincere le esigenze dei tempi, sia fisicamente che psichicamente, ciò avviene perché codesta possibilità è stata preparata precedentemente e fa parte integrante della loro storia. Man mano che l’eredità biopsichica dell’uomo lo ha messo in condizioni di assorbire e digerire esperienze e cultura del passato, ha reso altresì possibile nella massa una sempre più numerosa èlite preparata ad assurgere verso l’ulteriore, e poiché l’ulteriore umano è costituito dalle mete ultimali della specie, queste, tutte racchiuse nei postulati della magia, possono essere più esplicitamente prospettate, in pieno parallelismo col progresso e con la diffusone delle scienze”. (SM,III,IX). Magari i tempi non sono ancora maturi, nè lo siamo noi, ma evidentemente la divulgazione della filosofia ermetica con parole più chiare e comprensibili è stata resa possibile. Kremmerz lo ha fatto e, forse, è stato l’unico ad accoppiare a tale divulgazione una Schola iniziatica che ancora esiste. Sarà per questo motivo che molti lo prendono a prestito, millantando una discendenza, e non riuscendovi, cercando di avvilirne l’Opera.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Se consideriamo che la pratica ermetica è scientifica, a differenza di quella religiosa attraverso la quale l’uomo di fede spera e prega per ricevere la grazia, viene spontaneo da pensare che il discepolo in magia è guidato scientificamente alla sua evoluzione. La scienza si basa su leggi non soggette al caso e pertanto se arriva a definire una verità questa non può più cambiare. Così credo che il percorso del discepolo in magia (con la sola differenza dei tempi soggettivi) conduca passo dopo passo, passaggio dopo passaggio, alla integrazione; non vi è altro fine. Nonostante la differenza di esperienze, mentalità, educazione, ecc. , ogni discepolo dovrà realizzare gli stessi passi, e questo è dimostrato ad esempio dall’Organigramma della Schola. Come dice il Maestro Kremmerz attraverso il metodo soggettivo, cioè la sperimentazione soggettiva degli strumenti che la Schola dà, si realizzeranno effetti che sono oggettivi. Certamente come ha scritto guglielmo tell fermarsi in un percorso del genere significa rimanere né carne né pesce. A differenza del religioso che può anche continuare a pregare senza che si verifichi alcun cambiamento di rilievo nella sua vita, perché tanto rimette tutto nelle mani dell’alto. Se un contadino nei tempi giusti mette un seme nel terreno che cura, non potrà aspettarsi altro che il seme germini nel tempo giusto e che, ancora nutrito nei giusti modi, dia il suo frutto. Il contadino certamente non pregherà il seme di germinare sperando nella provvidenza. Ed eseguirà tutte le operazioni necessarie nella giusta consecutio. Se invece abbandonerà il terreno lo lascerà incolto e quel frutto che voleva far nascere, morirà o si inselvatichirà.

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782

    Mi ha molto colpita il periodo compreso in A,339-340, perché non avevo mai pensato ad una evoluzione psichica dell’umanità, partendo da tempi lontani in cui “per imperfezione della psiche e per non compiuta evoluzione” la moltitudine non poteva immaginare cosa facessero le classi sacerdotali…storia che nessuno ha mai scritto. Questo assunto, in un primo tempo, mi è sembrato in contraddizione con altro del Maestro Kremmerz che spesso suggerisce come nei tempi passati si avesse maggiore cognizione della scienza relativa al processo evolutivo, a volte anche lampeggiata attraverso la mitologia greco-latina. Ma poi ho pensato che una classe di Iniziati al vero deve essere sempre esistita a prescindere dalle forme della società e dalla comprensione che i più ne potevano avere. E, come baleni, ho intravisto periodi storici del cammino umano sotto questa prospettiva. Contemporaneamente mi è venuto da pensare quanto puerili siano le difficoltà e le problematiche che muoviamo di fronte al grandioso progetto di rendere l’uomo consapevole e integrato. Ma d’altra parte le difficoltà possono anche servire per maturare. Si spera!

    tanaquilla9
    Partecipante
    Post totali: 782
    in risposta a: Equinozio d’Autunno #7374

    MI aggancio all’idea di santità di cui si sta parlando. Ho letto che santo significa separato. Così come consacrato è ciò che è separato dal resto. Anticamente erano sacri i chicchi di grano che, separati dagli altri,dovevano servire l’anno successivo per la risemina. Un santo da cosa si separa? credo da quanto lo lega alla profanità in tutti i sensi e, parlando di sensi, chi li ha separati dalle influenze più grevi e li ha messi a servizio delle influenze più alte. Rispetto alla giustizia del Mikael il santo dovrebbe essere colui che è puro. MI viene in mente una locuzione del rito di primavera: “…ne muti l’impurità di ogni dolore…”. Quindi il dolore è segno di non purezza, perchè, forse, è indice del permanere in uno stato estraneo a quanto da segezia segnalato dagli scritti del Maestro Kremmerz. Forza, mettiamocela tutta!

Stai visualizzando 15 post - dal 706 a 720 (di 778 totali)

Iscriviti alla Nostra Newsletter

Normativa Privacy