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  • tanaquilla9
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    Non sappiamo con certezza come siano stati scelti nelle cure gli “antichi rimedi”. Scrive giustamente Buteo. In altre parole da dove principia la scienza medica? Mi ha colpita tempo fa apprendere di alcune probabili proprietà delle melegrane e verificare nel contempo che esse furono dipinte in gran copia nelle tombe, come emblema di rigenerazione, e poste nelle mani di deità femminili della vita e della fecondità come se queste volessero offrire ciò che il frutto simboleggiava. Mi sono chiesta se in tempi arcaici già si conoscessero le sue proprietà salutari. Perché scegliere infatti nelle antiche pitture questi frutti? Riporto dal sito humanitasalute le ricerche, attualmente in corso, sull’efficacia della melagrana sull’invecchiamento: ““Le melagrane potrebbero accreditarsi come il frutto che rallenta l’invecchiamento. Tutto merito di una molecola prodotta in collaborazione con la flora batterica intestinale. La scoperta è stata fatta da ricercatori della École polytechnique fédérale di Losanna, in Svizzera che hanno condotto degli studi su modelli sperimentali i cui risultati sono stati pubblicati su Nature Medicine. Il team ha visto che una molecola nelle melagrane viene trasformata dal microbioma intestinale e aiuta le cellule a proteggersi da una delle maggiori cause di invecchiamento. Questo processo coinvolge i mitocondri, gli organelli cellulari che producono l’energia necessaria per le funzioni della cellula. Nel tempo i mitocondri si logorano e si danneggiano e il processo noto come mitofagia (una sorta di pulizia di organelli cellulari non più efficienti) s’inceppa: le cellule finiscono per riempirsi di mitocondri vecchi e poco brillanti. Questo processo di degradamento interessa diversi tessuti compresi quelli muscolari.Sarebbe una molecola, l’urolitina A, l’arma per contrastare questo processo. L’urolitina riuscirebbe a ristabilire la capacità della cellula di rinnovare le componenti dei mitocondri difettosi. I test hanno registrato un processo di rinnovamento cellulare.Come detto però non è la melagrana in sé a risultare benefica bensì l’interazione con il microbioma intestinale. La melagrana contiene infatti il precursore della molecola “miracolosa”. Tutto dipende dai batteri del microbioma che varia da persona a persona (alcuni individui non producono per nulla urolitina A).
    Il prossimo passo dei ricercatori è sperimentare l’efficacia di questa molecola nell’uomo e valutare se la melagrana è in grado di contrastare la degenerazione muscolare che interessa gli organismi con l’invecchiamento”. Sarebbe interessante saperne qualcosa in più. Un fraterno saluto.

    tanaquilla9
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    Caro Lucis_fero avrei molte domande da farti circa quanto hai scritto. Ma te ne faccio una sola: cosa intendi per vero discepolo?
    Senza addentrarmi nella filosofia cabalistica, vorrei dirti che il vero problema di noi perfettibili, è che siamo scissi, che separiamo materia e spirito, che viviamo in maniera dualistica.
    Non ne usciamo se continuiamo a parlare di superiore e inferiore. Al proposito, la Tavola di Smeraldo insegna.
    Il tuo, come quello di tutti noi, anelito a reintegrarci può passare solo attraverso la metodologia della Schola che tende all’unità e si basa sul materialismo sacro.

    tanaquilla9
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    D’accordo con Lucis_fero, tranne per il fatto che “quella terra nera” è “natura inferiore”.
    Senza quella terra che lo ospita, lo nutre e gli dà forma il seme rimarrebbe quiescente, non germoglierebbe, né crescerebbe, né produrrebbe fiori e frutti. Ed è in lei, terra nera, che la pianta che ha compiuto il suo ciclo vitale ritorna.

    • Questa risposta è stata modificata 6 anni, 4 mesi fa da tanaquilla9.
    tanaquilla9
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    Auguri fraterni di Buon Solstizio d’Inverno alla Direzione, a tutti i numerosi partecipanti al forum e ai suoi lettori.

    tanaquilla9
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    in risposta a: Il Silenzio #11740

    Quante belle definizioni del silenzio state dando. E, ancora: nel silenzio, materia in vibrazione, riconosciamo l’unità di noi stessi con quanto ci circonda. Nel silenzio la Natura con tutte le sue creature ci parla e ci risponde. Nel silenzio i propositi si dinamizzano. Nel silenzio si sa cosa fare e si fa. Il silenzio è una apertura, azzeramento delle abitudini viziate, promessa, così come Holvi scrive. Il silenzio interiore, come vero ascolto, fa in modo che sinteticamente si capiscano le intenzioni altrui e che non si provi l’incertezza di cui parla Chicco.

    tanaquilla9
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    Un lavoro davvero egregio e più che interessante quello della verifica, alla luce delle attuali cognizioni mediche, di alcuni rimedi suggeriti nelle Lunazioni. Mi è venuto il sorriso mentre leggevo Bell, per la meraviglia e perché la riprova della scientificità della Tradizione Ermetica è un gran bene per tutti. So di una persona anziana che, avendo letto le Lunazioni, spontaneamente ne ha scelto un rimedio per una blefarite che l’affliggeva da tempo, guarendone. Si tratta della tintura di Hamamelis allungata con 2/3 di acqua distillata per lavaggi agli occhi. La tintura l’ha comprata già fatta in farmacia.
    Non ho sufficienti cognizioni mediche per stabilire se le cellule staminali possano essere alla base dell’auto-guarigione attivata dalla terapeutica ermetica. Ma ho sempre pensato che siano alla base della medicina del futuro, soprattutto alla luce delle ricerche, riportate da Bell, di S. Yamanaka, ideatore della tecnica che “utilizza alcuni geni per avviare un percorso a ritroso di cellule adulte (es. quelle dell’epidermide), che tornano così allo stadio di staminale pluripotente”. Mi torna comunque che un elemento del proprio organismo, opportunamente trattato, possa essere utilizzato per la propria guarigione.

    tanaquilla9
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    Il silenzio è d’oro, si dice. I Romani lo indicavano con Angerona, gli Egizi con l’ellenistico Arpocrate, la cui nascita cadeva nel Solstizio d’Inverno e che aveva virtù terapeutiche al pari di Kons, come appare in una bella immagine a pag. 83 di Giuliano Kremmerz l’eredità isiaca e osiridea dell’Egitto sacerdotale”.
    Il vero rumore è l’eco che le cose hanno in noi. Infatti se – come emerge dagli ultimi post – si è del tutto concentrati in qualcosa (cosa possibile a tutti) a malapena si avvertono le influenze e i rumori esterni. Né si sente lo stimolo della fame o della sete, il sonno o altre necessità. E così sembra che la creatività nasca dal silenzio.

    tanaquilla9
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    in risposta a: Il Silenzio #11687

    Ricordo di aver spesso udito dai Maestri della ns. Fratellanza che se si ha un proposito è bene non sprecarlo nel discuterne profanamente. Avete mai notato che maturando o incubando una idea nel ns. interiore questa acquista tanta più potenza e chiarezza per quanto non viene dispersa con le parole al vento? Anche questo è silenzio.

    tanaquilla9
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    Per Kridom: la mia esperienza mi dice che è meglio non fare minestroni e sincretismi. E spiego il perché. Per capire profondamente una cosa – dice il famoso postulato ermetico – bisogna che quella cosa si sia sperimentata nella propria carne. Solo così la possiamo veramente comprendere. Ora, ogni singola idea dell’ermetismo va compresa in questo modo. In quanto italici e nati in questa terra abbiamo in noi l’eredità di conoscenze ed esperienze proprie alla ns. cultura. Quindi abbiamo una possibilità in più di comprendere la ns. tradizione occidentale. Immaginiamo quanto possa essere difficile capire a fondo e vivere nell’esperienza ciò che dice la tradizione orientale, sia essa indiana, tibetana o di altra nazione. Per cui si rischia di formulare sincretismi o paragoni arbitrari, quando non fuorvianti. D’altra parte nel mondo arcaico molte necropoli erano situate ad occidente dell’abitato, così ad esempio alcune necropoli etrusche e laziali, o altre della civiltà Nazca in Perù. Si è sempre guardato al corso del sole.

    tanaquilla9
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    in risposta a: Il Silenzio #11660

    Riagganciandomi a quanto scrive Cerere il 12/12 devo dire che anche a me e a un fratello della Sebezia, mentre leggevamo insieme i tanti post redatti durante la seduta accademiale, è sembrata una nota stonata il richiamo di Lucis_fero allo yogi e all’oriente per parlare del silenzio. Quando nella ns. Tradizione e ad opera dei ns. Maestri l’argomento è trattatissimo. Non so se Lucis_fero c’era e se ricorda quanto di sovente il Maestro Harahel ripetesse: dovete spegnere la radio, nel fare i riti. Cioè durante l’esecuzione dei riti non bisognava pensare ad altro se non a quello che si stava facendo. Inoltre vi sono numerosissimi brani concernenti il silenzio nella tradizione ermetica kremmerziana. Ne indico alcuni, ma non sono di certo tutti e ne cercherò altri. “Silentium” dalla Rivista Ibis del 1950, nella cui introduzione Harahel, che l’aveva pubblicata, e che la fece ripubblicare nel 1979, esponeva quanto Hahajah avesse tradotto mirabilmente il pensiero di Benno. Anche qui il silenzio è sempre accoppiato al fare. Ma il silenzio è menzionato anche nella Pragmatica Fondamentale (Breve relazione ai dodici supremi Vecchi Maestri del Collegio Operante), nella Pietra Angolare Miriamica a cura del Maestro M. A. Iah-Hel, nell’ambito dei Regolamenti dell’Ordine Egizio. Ancora si tratta del silenzio, inteso ermeticamente nelle Dispense della Fratellanza,a proposito della Parola. V’è poi sul sito, nell’ambito de “La Parola al Maestro: La Parola,il Silenzio e il Linguaggio nell’Ermetismo. Inoltre le SSrr+ e i FFrr+ della Pitagora ce ne potrebbero parlare dal punto di vista pitagorico che poi è quello della ns. Schola e Fratellanza. Un saluto fraterno

    tanaquilla9
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    Ringrazio le SSrr+ e i FFrr+ per la fraterna condivisione di alcune parole del Maestro nel corso della riunione accademiale.

    tanaquilla9
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    Così credo anche le scritture ideografiche egiziane, mesopotamiche e cinesi, non fonetiche, ove ogni segno o immagine corrispondeva ad una cosa o ad una idea.

    tanaquilla9
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    Ringrazio Diogenonn per aver indicato i sopracitati link. Ho riletto quanto la Direzione ha scritto al proposito con rinnovato interesse. Devo dire anch’io che l’ultimo post di cozza è ricco e generoso e che sento anche io il bene che viene dalla partecipazione alla “bellissima vita” di questo forum.

    tanaquilla9
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    Rifacendomi all’ultimo post di cozza che ha parlato del Natale bambino, il sole di Natale, mentre al momento si stanno ancora formando nella pancia della mamma tutti gli organi del bambino, aggiungendo che il momento è delicato, evidenzio i momenti che precedono il Natale e senza i quali il miracolo della nascita non avverrebbe: l’Immacolata (oggi), Santa Lucia (il 13) e il Solstizio d’Inverno (il 21). Dal punto di vista astronomico ognuno può vederne le caratteristiche, ma mi pare chiaro che perché nasca il bambino è necessaria una Madre, ed una gravidanza generatrice nella oscurità dei giorni più bui dell’anno.

    tanaquilla9
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    E’ vero, quanto entusiasmo fraterno c’è in questo forum! E quanta voglia di vivere insieme l’ermetismo kremmerziano. Sono certa che farà un grande bene a tutti noi.
    Il cielo stellato, le costellazioni, le magnifiche foto di un buco nero, la natura… pochi giorni fa viaggiavo in autostrada sotto molteplici arcobaleni (il tempo passava dalla pioggia al sereno) che mi hanno accompagnata per un po’. Passarci sotto e vederli interi da destra a sinistra mi ha dato sicurezza, come se il motivo del mio viaggio fosse condiviso e beneaugurato dalla natura. E’ bellissimo quando la natura interagisce. Lei lo fa sempre ma noi spesso la ignoriamo. In un documentario scientifico ho sentito che condividiamo il ns. dna con tutto ciò che vive, anche se in diverse percentuali. Anche con gli alberi… e con i coralli. Qualcuno ne sa qualcosa?

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