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    Stando a quanto scrive il M. Kremmerz la prima sublimazione dell’essere umano è lo stato di santità che non è certamente da intendere religiosamente ma come stato attivo di volontà, “capace di purificare tutti gli atti materiai più bassi”. C’è molto da riflettere su cosa sia questa buona volontà, e quando entri realmente in gioco. Ci sono d’aiuto gli scritti dei Maestri, le Loro Parole e la personale sperimentazione. Da questo punto di vista Vento fai bene a dire che lo stato di santità non è un punto di arrivo, ma di partenza.

    tanaquilla9
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    Oggi, 8 dicembre, è stata una giornata impegnativa per me. E allora leggo con sollievo l’invito di Guglielmo Tell a rileggere la Concezione Immacolata commentata da Giuliano Kremmerz. E’ un buon metodo per dissipare ansia e tristezza e per allontanarsi mentalmente dalle pastoie del mondo, specie il contemporaneo, quello di ricorrere agli scritti dei Maestri. Si entra subito in una atmosfera più pura, libera e ricca di speranza. Questa ultima intesa come buona volontà.

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    Cara Wiwa interessante la tua segnalazione. Mi hai indotta a informarmi. Trovo interessante specie l’evidenza del suo ingresso nel campo delle lettere, come ”un nuovo punto di vista dal quale scrivere, quello delle donne”. Interessante per l’idea della funzione civilizzatrice della donna, al contrario della maschile volta alla guerra e per la ricerca di uno spazio autonomo e libero. Un’opera che lei con coraggio rivendica ma che a tutt’oggi non si è esaurita.
    In questo campo come negli altri, a mio parere, il nostro +++++Maestro ha fatto, con le Idee e coi fatti, e in linea con l’autentica Tradizione Ermetica, una chiarezza mai espressa e mai applicata tanto chiaramente, educando sia uomini che donne.

    tanaquilla9
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    mi sembra attinente al tema che state trattando il termine latino evolvere, cioè svolgere. Composto di e= fuori e volvere= volgere. Il suo significato proprio è cavare fuori. (quindi progredire sì ma per aver tirato fuori ciò che è dentro e non in altro senso). Proprio ciò che l’appartenenza alla Schola ci consente grazie al suo metodo maieutico che è esattamente un cavare fuori.
    Per ondina questa frase di Dalì mi ricorda il pellegrino, il vagabondo, il forestiero, l’errante, o il viaggiatore che cerca la sua casa e la sua origine. Colui o Colei che non appartiene veramente a nessun luogo se non a se stesso.

    tanaquilla9
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    Mi è capitato di leggere alcuni motti latini e mi sono divertita a vedere quanti di loro, piccole perle di saggezza, noi ancora oggi, dopo 2000 anni, diciamo tradotti in Italiano. Ad esempio: Cave tibi ab acquis silentibus = Guàrdati dalle acque chete; Facis de necessitate virtutem = Fai di necessità virtù; Gutta cavat lapidem = la goccia scava la pietra; In dubis abstine = nel dubbio astieniti. Ma alcuni motti sembrano appartenere alla filosofia ermetica della nostra Schola. Ad esempio: Beneficium invito non datur = nessun beneficio può essere dato a chi non lo desidera; Do ut des = do perché tu dia; Frustra sapiens qui sibi non sapet = Inutilmente sa chi non sa per sé; Homo faber fortunae suae = l’uomo è l’artefice del suo destino; Homo mundus minor = L’uomo è un mondo in miniatura; Imperare sibi maximum imperium est = Comandare a sé stessi è la forma più grande di comando; Natura non facit saltus = La natura non procede per salti; Nihil est in intellectu quod non fuerit in sensu = Nulla è nell’intelligenza che prima non fosse nel senso; Primum facere, deinde philosophari = Prima fa’, poi filosofeggia. E tanti altri. Il latino, ricordo da antiche letture, è una lingua che prende esempio dalla natura e fa intravedere il mondo delle idee sempre attraverso esempi concreti. Sollecita il pensiero analogico ed ha la logica dell’equilibrio. E’ parte della nostra eredità genetica. Siamo fortunati a esser nati qua.

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    Graze Daniel. E’ interessante vedere la casa di un Maestro della nostra Fratellanza. Peccato che il giornalista continui ad ascrivere il tutto alla Massoneria. Comunque sia si capisce che dell’avv.Giacomo Borracci rimane nel mondo barese un ottimo ricordo.

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    Le cicatrici potrebbero essere qualcosa d’altro, oltre alla poetica immagine di una loro trasformazione in fiore o in un vaso rotto e ricomposto. Potrebbero essere le nostre memorie passate d’altre vite che istintivamente in questa vita ci allontanano da certe cose e ci fanno scegliere diversamente. Potrebbero essere utili. Fanno parte della nostra storia e potrebbero essere d’aiuto.

    tanaquilla9
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    Questo articolo postato da Guglielmo Tell, che ho letto in italiano online, mi ha fatto ricordare il libricino “Una Conferenza sulla Medicina Mistica” del dott. Salvatore Catalano, introdotta dal dott. Giuliano Kremmerz nel 1899. Nelle formule popolari e mistiche è frequente l’uso delle croci. Tra l’altro ho cercato l’introduzione del Maestro che ricordo c’era sul sito. Ma essendo il sito diventato veramente poderoso, non sono riuscita a trovarla. Ricordo però che il M. Kremmerz faceva la differenza fra il Medico e il Dottore, in quanto solo il primo è capace di far manifestare un principio tanto benefico quanto inafferrabile a favore dell’infermo per guarirlo ― qualunque sia il metodo o il mezzo impiegato, qualunque sia la droga prescelta, qualsiasi il sistema preferito. Ma come sempre il Maestro non raccomanda l’uomo, cioè il Catalano, ma il sistema perché gli uomini passano e le verità restano. Al termine dell’introduzione il Kremmerz nel dire che il titolo del libricino è stato scelto da lui dà una definizione particolare di scienza: “la scienza è nella ispirazione alla fonte creatrice di tutte le cose”.

    tanaquilla9
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    Fra tante notizie negative trasmesse dai media l’altro ieri ne ho sentita una buona che ci fa intravedere come anche in questi tempi così bui la scienza medica, affidata ad Esculapio, faccia progressi a beneficio dell’umanità sofferente. Due ragazzini affetti dalla stessa forma di distrofia retinica hanno riacquistato la vista in seguito al trattamento con terapia genica. Il servizio spiegava che la retinite pigmentosa è una malattia terribile che porta nelle sue forme più severe alla cecità per cui non esisteva cura fino a poco tempo fa. Ora invece la terapia genica riveste un ruolo fondamentale per future strategie terapeutiche.
    C’è qualche fratello medico che ci può spiegare di che si tratta?

    tanaquilla9
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    Si Silvana. Se vai in Biblioteca in Oracoli trovi alla fine del libro a pag. 129 I Tarocchi e di seguito Il Prologo del pazzo, Gli Amanti, La Morte.
    Altrove sono intitolati “Il Libro degli Arcani Maggiori” come in J.M. Kremmerz-Erz Un secolo di missione – Avviamento alla scienza dei magi a pag. 570, sempre presente in Biblioteca.
    Vale davvero la pena di rileggerli. Anche io lo faccio ogni tanto, specie se sto cercando qualcosa di preciso.

    tanaquilla9
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    Ho visitato Viterbo, giusto il tempo di camminare fra le mura nel quartiere medievale di San Pellegrino. Una artista del luogo mi ha detto che i Tarocchi furono portati dai Templari in Italia per la prima volta a Viterbo. La cittadina della Tuscia sembra legata ai Templari fin dall’origine dell’Ordine. Circa i Tarocchi ho letto che “nel 1480 un certo Covelluzzo da Viterbo scrive: Anno 1379 – fu recato a Viterbo il gioco delle carte, che venne da Seracenia e chiamasi tra loro Naib”. Noi abbiamo per fortuna tre lame dei Tarocchi commentate dal M. Kremmerz, che ci fanno capire come queste carte fossero un compendio di tutti gli aspetti della scienza integrativa.
    I Tarocchi destano sempre interesse. vero?

    tanaquilla9
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    E’ una interpretazione molto gradevole, grazie mandragola.
    Interessanti le notizie su Enheduanna, una donna sacerdotessa e poetessa, vissuta nella Mesopotamia di 4200 anni fa.
    Questo mi fa pensare a quante cose sono ignorate volutamente o meno e che la storia andrebbe riscritta in gran parte.
    A chi credere, allora? Anche in questo caso, come in tutti gli altri, l’insegnamento della Schola cui apparteniamo è utile e ci da le giuste coordinate :non credere a nessuno ma fatti una tua opinione basata sull’esperienza. Non bisogna schierarsi se non con ciò che è vero e giusto. Questi valori, li ho trovati e riscontrati solo nella nostra Schola.

    tanaquilla9
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    non ricordavo se questa canzone, cantata dalla bellissima e roca voce di charles aznavour, era già stata postata e così ho riguardato l’intero thread. ci sono cose meravigliose in questo thread. ma pare che questa canzone non ci sia, anche se potrei sbagliare perché il thread è intenso e molto ricco.
    l’ho risentita per caso e mi ha fatto pensare e onorare COLEI che ci dà il dono più grande che esista, GRAZIE ALLA QUALE SIAMO ANIMATI E TENDIAMO ALL’AMORE, facendo di tutto, spogliandoci, lavorando e lavorando e soffrendo anche molto perché sia VERO. Qui dove mi trovo inizia a fare freddo, sembra si avvicini l’Autunno e un nuovo inizio, spero, per tutti noi, in ogni modo LEI voglia.

    tanaquilla9
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    Sapessi come ti capisco, caro g_b. Per molto tempo sono stata presa fraternamente in giro da sorelle e fratelli che mi chiamavano peripatetica (erano quelli che passeggiavano studiando e discutendo di filosofia), perché ho sempre viaggiato molto, ho sempre cercato in giro, sono sempre andata nei posti meno conosciuti.
    E’ bella la figura del viandante, cioè di colui o colei che non è di alcun luogo, non appartiene del tutto ad alcun posto perché forse viene da altri mondi. Una volta ho visto così una carissima Sorella.
    Buona domenica anche a te cara mandragola e a tutti.

    tanaquilla9
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    Nessuno di noi caro guglielmo tell starebbe qui a scrivere senza la Miriam. Mi hai ricordato quell’episodio che racconta il Maestro Kremmerz su un ingegnere meccanico, mi pare, che diceva sempre che lui (come tramite s’intende) non avrebbe mai guarito nessuno. Eppure gli capitò di farlo. L’episodio se non lo ricordi lo trovi in La Parola al Maestro: Preparazione e prassi terapeutica ortodossa nella Fratellanza di Miriam – parte I.
    Bellissima Agape !

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