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in risposta a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM #35452
Buonasera a tutti, è stato un digiuno particolare questo per me, caratterizzato dall’assenza di fame e del mal di testa, cosa che purtroppo a volte mi succede ancora nei digiuni, stamattina mi sono alzato ‘pulito’.
Non vedo l’ora di conoscervi nella prossima Agape, sperando di non avere incidenti come l’anno scorso!in risposta a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM #35006Un saluto a tutti, è stato un digiuno particolare questo qui nell’ultimo dell’anno. Riuscire a tenerlo anche in un giorno di festa come questo, nel quale ci si ritrova per festeggiare con cibo ed alcol a volontà è stata una bella prova di forza per me. Mi sono tenuto però una bottiglietta di ottimo passito da aprire dopo le 23.30!
in risposta a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM #34988Buonasera a tutti! È da molto tempo che mi torna in mente ripetutamente una frase che credo di aver letto su qualche libro, questo pensiero non mi lascia stare, mi sta quasi perseguitando, aiuto!
Ironia a parte, mi sembrava fosse una lettera scritta a forse qualche personaggio di spicco forse qualche Re chissà, magari scrivendo qualcuno la conosce e trovo il testo di riferimento.
Scriveva di lasciar fare credere agli indegni che le vie siano due, lasciando far credere che sia una, almeno questo è quello che ricordo.
Ci sono numerosi esempi di questa dualità, via del senso comune e di Ermete come scritto nel sito, via umida e via secca e via isiaca ed osiderea. Prendendo l’ultima come esempio ci sono diverse persone che ritengono la via osiderea l’unica a seguirsi in quanto attiva mentre la isiaca viene ritenuta passiva quindi inferiore. Sempre nel sito ho letto che Apuleio affermava che i Misteri Isiaci erano intimamente connessi e indivisi a quelli di Osiride. Quindi si capisce bene chi siano gli indegni.
Come trovare questa unità? Ritengo che il rito quotidiano sia una via isiaca in quanto lenta e lunga ma che permette l’equilibrio nel numero complementare, mentre il rito di Kons è osidereo in quanto più veloce e basato su ore e formule solari e dove ci mettiamo in contatto con la nostra intimità.
Cosa ne pensate? Un saluto!in risposta a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM #34911Buongiorno a tutti, io dovevo esserci all’agape ma 2 settimane prima mi sono rotto il malleolo e purtroppo non ho avuto modo di venire!
Vedremo se per l’anno prossimo sarò più fortunato!in risposta a: UN THREAD SENZA TITOLO X UN “SOCIAL” SUI GENERIS #34244Un saluto a tutti! Qui in Veneto è una giornata splendida, si respira proprio primavera!
Il messaggio di Orengo Silvana a distanza di qualche giorno mi ha fatto tornare a rileggere qualcosa del Kremmerz a distanza di parecchi mesi dove non ho più letto alcun testo, probabilmente per necessità di leggere un libro più interessante, la nostra vita!
Forse anche l’inizio del lungo freddo che ci porta l’equinozio di d’autunno mi ha riportato la voglia di tornare a leggere gli scritti sempreverdi del maestro. Gli arcani del pazzo della morta e degli amanti si ritrovano nella porta ermetica scritti assieme a tutti gli altri con la semplicità e l’umorismo che solo Kremmerz sa comunicare.
A ridosso del novilunio vi saluto tutti!in risposta a: Libere testimonianze #33383Grazie wiwa, sai il giorno dopo del mio ultimo messaggio ho preso il raffreddore! Almeno non la febbre! Ahahah
Sul sogno effettivamente anche a me veniva da piccolo, ora quando la prendo dura uno massimo due giorni, non facciamo più la settimana a letto con la febbre, per fortuna!
Non so dirti di preciso il sogno in quanto i ricordi sono abbastanza confusi, era come vedere un nodo, di una forma disordinata, caotica e provare ad entrarci e più entravo più complicato diventava.in risposta a: Libere testimonianze #33356Ciao wiwa, guarda più che sul verbo risolvere credo che la parola “blocco o nodo” sintetizzi meglio quello che volevo dire. Comunque quello che scrivi lo condivido anch’io, è come se ci fosse qualcosa che ti impedisca le prese di simpatia con nuove persone ed è come se stagnassi nella tua pozzanghera se vogliamo tenere l’analogia dell’acqua.
Sai la tua immagine di “continuare ripetutamente a sciogliere” mi ha fatto vedere in mente un sogno ricorrente che mi capita quando ho la febbre! ahahah spero di non prenderla!Sulla felicità non saprei dirti, a volte quando sembra che le cose vadano meglio poi succede qualcosa che ti riporta a zero e senti di dover ricominciare da capo… Sicuramente il cammino per raggiungere la felicità è pieno di difficoltà e delusioni e forse mai finiranno.
in risposta a: La Natura, la Madre, la Miriam #33307X Dafne: Capisco quello che vuoi dire, sarà che la donna che incute timore a me non piace, la evito, forse ne ho paura anch’io! ahaahah
Riguardo la dolcezza e la sensibilità sono caratteri che a me piacciono quindi cerco quello, poi il mondo è bello perchè è vario!
Per società maschilista intendi che sono gli uomini a comandare o che è il sistema patriarcale con i loro ruoli, schemi, tecniche a prevalere nella società?
Mi vengono in mente le piramidi, (lasciando perdere quelle egizie) più che altro i sistemi piramidali che riassumono in un certo modo un sistema patriarcale, nella vita sociale sono fonti di truffe e di passiva subordinazione se non di violenze. Se dovessimo mettere delle donne a capo di sistemi patriarcali cambierebbe qualcosa in un contesto di evoluzione? Per me noUn esempio di un sistema matriarcale può essere anche la gerarchia della scuola di Miriam fatta a cerchi concentrici? Un sistema dove ognuno possa evolvere vivendo le vibrazioni dell’amore…
Poi probabilmente entrambi i sistemi hanno bisogno uno dell’altro come l’uomo ha bisogno della donna e viceversa ma che difficile che è trovarci un equilibrio!
X angelo: Grazie per il link di rimando, non conoscevo queste società matriarcali. Non riesco proprio ad immaginarmi una società pacifista e senza gelosie in rapporti endogami, sarà un mio limite!
Un saluto a tutti!
in risposta a: La Natura, la Madre, la Miriam #33295X dafne: Non conosco le popolazioni celtiche, sicuramente la determinazione e la forza di volontà permette di fare tanto…
Non capisco però cosa intendi per mettere paura?
Non mi sembra il massimo avere modelli sociali o seguire persone che comandono con la paura, ne viviamo già abbastanza in questo periodo con questo covid sarebbe meglio uscirne! Me compreso eh!in risposta a: La Natura, la Madre, la Miriam #33291Per Dafne: Si le donne oggi sono più mascoline, penso stiano un po’ sostituendo l’uomo in molte cose. Le donne sono belle quando sono dolci e sensibili, quando diventano “forti” non possono piacere che agli uomini effeminati! Ma lasciando stare i miei gusti che possono essere condivisibili o meno, ritengo che la donna si realizzi meglio nella dolcezza e sensibilità, appunto come l’amore materno; l’uomo invece di più nella freddezza della tecnica e nella forza.
Da quello che vedo nel quotidiano mi pare invece che la donna si è sostituito all’uomo e viceversa… Bhà…
Mi pare di ricordare che Kremmerz scrisse che le epidemie solitamente preparano dei cambiamenti sociali ed effettivamente il cambiamento c’è.Per quanto riguarda la guerra per me è un concetto ineluttabile. Lasciando perdere le guerre degli stati che sono fatti solamente per soldi ed egemonia, la guerra la facciamo anche noi stessi ogni giorno per migliorarci dai nostri difetti, anche questa è una guerra, un conflitto che facciamo tra di noi, no? E se perdiamo questa voglia di combattere i nostri difetti è come se morissimo lentamente…
in risposta a: Libere testimonianze #32446Quello che riesco a portare come mia libera testimonianza è che tenermi in contatto con un maestro, mi ha servito per accettare i miei punti deboli e poi per provare a sistemarli, almeno provarci!
Sostanzialmente avevo un blocco soprattutto con le donne, cosa che non mi portava e relazionarmi con loro, ora, capire le cause di questo probabilmente va oltre le mie capacità, quello che riesco a dire è che le evitavo un po’ per paura, un po’ per solitudine e un po’ per poca conoscenza del mondo femminile. Anche grazie allo psicologo sono riuscito a superare questo blocco e sebbene abbia subito il contraccolpo dopo l’aiuto della Miriam, credo che la forza ricevuta sia stata quella che mi ha permesso questo risultato.Un altro punto su cui sto lavorando è la mia tendenza a vivere di suggestioni e illusioni! Per conoscere una cosa bisogna avere una esperienza diretta di quella cosa e pensarci solamente, anche tanto, non è sufficiente.
in risposta a: UN THREAD SENZA TITOLO X UN “SOCIAL” SUI GENERIS #31884Mi ha incuriosito la figura dello squalo della Groelandia, questo animale è il vertebrato più longevo al mondo e vive nelle profondità dell’oceano artico. La cosa interessante è che il 90% degli esemplari catturati presenta un parassita agli occhi il cui nome è Ommatokoita Elongate, sembrerebbe che questo parassita diventi bioluminoso se si attacca all’occhio e quindi nelle profondità dell’oceano dove è completamente buio lo guidi grazie alla sua luce, probabilmente anche per cibarsi degli animali presenti nel luogo.
Mi chiedo se questo rapporto possa essere definito come parassitario, oppure se allo squalo vada bene perdere la funzione normale degli occhi per ottenerne una di nuova… credo sia più un rapporto di comune accordo, non trovate?Questa figura mi fece venire in mente una storia nel mito ed è quella di Tiresia il quale divenne cieco per aver visto Atene nuda al bagno ( il vedere la nudità di una divinità è analogica alla discesa dello squalo nelle profondità dell’oceano?), dalla sua cecità fisica però acquistò
una nuova vista ovvero quella divinatoria, sembrano storie simili in entrambi i casi lo squalo e Tiresia diventano ciechi ma acquistano una vista nuova, diversa, più sottile.
Mi chiedo se anche noi nei nostri momenti di introspezione quando scaviamo in noi stessi, quando come lo squalo scendiamo nelle profondità oscure del nostro essere, possiamo vedere nell’oscurità con una luce nuova…in risposta a: Emozioni lungo il cammino … ermeticamente inteso … #31514Pensa che l’esercito usa ha testato dei giubbotti antiproiettili fatti con seta di ragno, chissà se sarà una delle tante invenzioni inizialmente usate in guerra e poi passate anche in “mainstream”.
Interessante che un prodotto naturale come la tela di ragno abbia delle proprietà insuperabili anche per i prodotti sintetici! Ho letto in un articolo che solitamente le ragnatele hanno uno spessore di 5/10 millesimi di millimetri, ma se fossero di 1 millimetro potrebbero fermare un elicottero!
La vedo dura però fare una produzione intensiva di ragnatele, ve li immaginate quanti ragnetti ci vogliono?
in risposta a: Le Dee Regali #31340Ho visto che non mi ha caricato l’immagine, vi lascio il link se volete vedere la raffigurazione della statua: https://www.flickr.com/photos/gypsi54/28390572998
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