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Cara Buteo,speriamo che il buon senso prevalga su scelte di parte e la sperimentazione prosegua per il bene di tutti.
Nel frattempo si sta facendo qualcosa per prevenirle queste epidemie?
Il “WWF Italia in PANDEMIE, L’EFFETTO BOOMERANG DELLA DISTRUZIONE DEGLI ECOSISTEMI” fa un quadro molto desolante di un processo che sembra oeramai inarrestabile riguardo alla diffusione di virus e batteri che vagano per il mondo senza più “casa”:
“Tutelare la salute umana conservando la biodiversità. Le foreste tropicali non sono l’unico ambiente verso cui si sia rivolta la forza distruttiva della nostra specie, ma sono senz’altro il più ricco di vita e il più complesso. In questi ecosistemi si ritiene vivano milioni di specie in gran parte sconosciute alla scienza.
Tra questi milioni di specie ignote ci sono virus, batteri, funghi e molti altri organismi, molti dei quali parassiti. Ebola, Marburg, Lassa, il vaiolo delle scimmie, e il precursore dell’HIV sono un campione minuscolo della miriade di altri virus non ancora scoperti. Nella maggior parte dei casi sono parassiti benevoli che non riescono a vivere fuori del loro ospite. Oggi però la distruzione degli ecosistemi sembra avere tra le sue conseguenze la sempre più frequente comparsa di patogeni in ambiti più vasti di quelli originari.
Come scrive David Quammen: “Là dove si abbattono gli alberi e si uccide la fauna i germi del posto si trovano a volare in giro come polvere che si alza dalle macerie”.
I virus, soprattutto quelli il cui genoma è costituito da RNA, essendo facilmente soggetti a mutazioni, si adattano bene e velocemente alle nuove condizioni e a nuovi ospiti.
La distruzione delle foreste può quindi esporre l’uomo a nuove forme di contatto con microbi e con specie selvatiche che li ospitano.”
Nell’articolo c’è un lungo elenco di esempi di come l’intervento umano sugli ecosistemi possa portare a degli squilibri ecologici che hanno un effetto sulla nostra salute.
Ma nanche qui, quanto ci sarà di vero e di non pilotato da interessi di parte?Aggiungo che sono d’accordo con ippogrifo: a guardarsi attorno non c’è di che stare allegri sull'”attitudine umana a capitalizzare” in positivo…intanto i femminicidi riprendono il via
Ti condivido anch’io mercurius e molto. Speriamo che i talenti di questo periodo, comunque molto difficile, siano messi a frutto con un pizzico di buon senso italico. Il mostro c’è, siamo ancora in batteria, per dirla alla toscana!Buteo grazie per le informazioni sempre molto utili e di aiuto per muoversi in questa babele mediatica. Buona giornata al Forum
in risposta a: La Scienza Ermetica nelle Arti #22926Mi collego a te G_B: condivido che sia più facile scorgere “i semi della narrativa” “leggendoli” in situ dove sono stati fatti, ad esempio nella grotta, ma molto meno facile nei musei, dove come giustamente dice Vitriol sono ridotti a souvenir come la Mensa isiaca. Del resto ogni seme vuole il suo terreno, il suo habitat, affinchè viva e possa “raccontare” il suo messaggio, no?
in risposta a: La foto del secolo: il buco nero #22916Buona domenica alla D+G+, ai Maestri e al Forum!
Cara mara329 non so se è coincidenza o sincronicità, anche per gli animali come per noi a un certo punto arriva una mano d’aiuto. Il video è molto carino, forse la tortina ha salvato la pelle della volpe.
E a proposito di pelle, cara seppiolina, quanti modi di dire che identificano simbolicamente la pelle con la stessa vita: fare la pelle, vendere cara la pelle… banale dire che sulla pelle ci stanno le tracce del nostro vissuto, i segni lasciati dal tempo e dalle nostre esperienze. La pelle ci racconta e noi ci riconosciamo in questo nostro fodero.
Ovidio (met.) racconta nel mito che Marsia, il satiro scorticato da Apollo per averlo sfidato e perso in una una gara di musica, urlando di dolore diceva “mi stai spogliando da me stesso!”,del mio io/individualità come interpretano alcuni, o nel senso rigenerante della muta che gli animali fanno annualmente (ciclo del Sole)? Dante chiama la pelle vagina equiparandola al fodero della spada, mentre invoca Apollo di fare a lui quello che fece a Marsia.Hai detto bene a conclusione del tuo post molto chiaro come sempre, cara Buteo. Fondamentali e benedetti gli strumenti della SCHOLA per cautelarsi dal contagio, perchè, se invece speriamo nelle misure adottate dalla scuola, se ne sente di ogni, specialmente dai “medici”improvvisati.
in risposta a: La foto del secolo: il buco nero #22869Sulla funzione della pelle e la sua rispondenza alle onde sonore forse non a caso gli strumenti musicali antichi avevano le corde fatte di pelle animale, tratta in particolare dalle viscere.
Sul collegamento fra pelle, musica, magnetismo e alle reazioni che induce, ricordo come fosse ora la pelle d’oca che mi ha provocato l’ascolto di “O Sole mio”, suonato col Theremin (le mani agiscono toccando solo il campo magnetico provocato dallo strumento) in la “Vittoria del Sole sulle tenebre e della Salute sulla pandemia” postato da Admin! Che ancora ringrazio…in risposta a: La foto del secolo: il buco nero #22842Anche tulipano, dopo seppiolina e wiwa con altre domande interessanti! Pensando ai quesiti mirati proposti da BELL che ringrazio per la sua costante disponibilità, pure a me viene di formulare altre domande…!
Mentre anch’io come ippogrifo attendo con fiducia lumi, e comunque ci rifletto su, ho trovato che partono in Germania i primi esperimenti per spiegare l’origine del magnetismo cosmico.https://globalscience.globalist.it/cosmo/2018/03/13/magnetismo-universale-2020945.html
cara buteo,confermi le mie preoccupazioni sull’esame di stato in presenza che obbliga una marea di gente a stare in spazi al chiuso (areazione solo con le finestre in pieno caldo) e a parlare in tempi lunghi (ogni alunno almeno 1 ora)
L’idea comune è che basti prendere le precauzioni. Ma quali, se ancora siamo all’ABC della conoscenza del covid che in fase incubatoria non è individuabile, come ho sentito dire stamani su rai3 dall’infettivologo Prof.Galli?
Fatti i pro e i contro di una riapertura momentanea in funzione della maturità, dopo mesi di didattica a distanza, a fronte di atenei che laureano perfino online, mi pare assurdo e non necessario riaprire contesti che da sempre sono un covo di virus e batteri.
Che ne pensi?in risposta a: La foto del secolo: il buco nero #22752Caro garrulo ho accolto il tuo spunto e di specifico sul web ho trovato che la capacità degli uccelli di seguire le rotte magnetiche, sintonizzandosi al campo magnetico terrestre (magnetoricezione), sia dovuta a una proteina che sta negli occhi, chiamata criptocromo, Sapevo delle rotte, ma non della proteina che, dicono gli scienziati, molto probabilmente permetterebbe anche nell’uomo la “visione” del campo magnetico.
Altre volte si è parlato delle funzioni dell’occhio, mi pare con BELL, per cui andrò a rileggermi se c’è qualcosa di inerente per capirne di più, ma ci vorrebbe l’esperto.Certo che l’occhio, porta dell’anima, apre a tante interpretazioni e riflessioni.
Prima di salutarvi ci tengo a dire che leggendovi, con piacere, mi rendo sempre più conto della sintonizzazione che si viene a creare qui dove non c’è una discussione profana e comune, ma un afflato e un’armonia sottile…
Per ora buonanotte al Forum e alla Direzione in particolare.p.s. Cari garrulo e buteo e mara, chissà se i falchetti percepiranno l’occhio … della telecamera…
in risposta a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM #22502la penso come te gelsomino, ci rifugeremo sempre nella Mater, la Matrice che tutto in se contiene… ed è significativa la chiusura dell’inno alle Virtù della Natura con una preghiera che chiede pace, salute, vita.
Per garrulo avrei un pensiero sull’impermanenza: non so tanto quella orientale, ma la tradizione artistica occidentale, quando è stata lo strumento e il tramite di una trasmissione iniziatica, ha lasciato delle tracce sicure, tracce che dovevano essere ritrovate da chi le doveva ritrovare, come sappiamo, no? Alcune civiltà del passato hanno lasciato tracce indelebili, altre meno, ma la spiegazione ci arriva anche dall’esigenza dei Collegi Sacerdotali di occultare le verità, ad esempio quando si sono celate nei miti o quando non sono più state fissate nelle tavole di argilla o nei graffiti o nella scrittura, ma lasciate solo al canto degli aedi e alla trasmissione orale.
Certo, come dice m_rosa, è auspicabile che noi stessi si raggiunga quello stato di essere talmente integrati nell’Opera della Mater-ia, da divenire noi stessi materia plasmabile dalle Sue mani creatrici, quali tramiti, solo tramiti e per sempre tramiti. Piano piano, conquista dopo conquista…siamo eterni…che dici?in risposta a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM #22482…Natura Mater… nella quale oggi si riconoscono tutte le Madri e le Donne, a prescindere…
Tu, Natura, sei madre d’ogni cosa.
Tu madre d’infinita intelligenza,
dea celeste e maestosa.
Tu architetto di tutto, tu regina.
Tu domatrice e indomita.
Tu nostra timoniera, luce immensa.
Tu sovrana assoluta.
Tu sempre venerata, dea suprema,
eterna e primogenita, amatissima.
Tu fonte d’ogni gloria.
Tu sei la notte, tu sei mille stelle,
tu sei la prima luce.
Tu dea che nessun limite trattiene.
Silenziosa tu vai, muovi il tuo passo.
Tu sei sacra, sei l’ordine del mondo.
Tu sei la fine che non ha mai fine.
Tu sei di tutti, e niente ti possiede.
Tu sei padre a te stessa e non hai padre.
Tu perfetta, tu gioia, tu grandiosa.
Fioritura del mondo. Intreccio. Amore.
Trama grande e sapiente.
Regina. Potentissima. Tu, vita.
Vergine madre, madre a tutti noi.
Sola e perfetta, tu sei la giustizia.
Tu sei bellezza e incanto, e hai mille nomi.
E cielo e terra e mare ti appartengono.
Sei nemica agli sciocchi,
ma così cara a chi ti sa seguire.
Tutto sai, tutto doni.
Tu regoli ogni cosa, e sei sovrana.
Tu, generosa, nutri e cresci tutto.
E a ciò che è ormai maturo dai una fine.
Di tutto tu sei padre, tu sei madre.
Di tutto tu sei levatrice e balia.
Tu fai brevi i travagli delle nascite.
Tu felice, e feconda. Quando è tempo di vita, tu dai vita.
Tu escogiti ogni via, tu crei ogni cosa.
Tu comandi, e di tutto sei architetto.
Sei eterna e sempre in moto.
Provi tutto e sai tutto.
Tu, il vorticoso fiume della vita,
fai correre in eterno:
e corri ovunque, corri intorno al mondo,
e ti trasformi sempre, sempre, sempre in
nuova vita.
Tutto è tuo, sulla terra:
perché tu, solo tu, hai creato tutto.
E io ti prego, ascoltami:
dacci la pace,
dacci la guarigione,
fai crescere la vita.(dagli Inni Orfici, Inno alla natura)
in risposta a: Ad perpetuam memoriam – Maestro J.M. Kremmerz #22425Senza la Schola e i Suoi Continuatori, la Delegazione Generale di M.A. Iah-Hel e i Maestri di Miriam, non c’è alcuna possibilità di potersi ricollegare all’Opera del Maestro Kremmerz. E questo lo ha ben chiarito lui stesso quando ha detto a chi è alla ricerca della via giusta “…con certezza conoscerete me o chi per me, il luogo dove vederci e dove (c’è) una scuola che non sia né una accademia vana, né una setta…i degni senza conoscersi, ancora animati dallo stesso spirito di bene, si troveranno fratelli, tutti per uno e uno per tutti.” (SM,I,221 – in questo Sito: in “La parola al Maestro – Il Rito di Ariete di Giuliano Kremmerz).
in risposta a: Ad perpetuam memoriam – Maestro J.M. Kremmerz #22401Mi unisco a voi, con fervida gratitudine al Maestro Kremmerz che tanto ci ha donato, in primis il profondo senso di rispetto, di carità e di Amore verso la Vita, Una in tutte le Sue forme… aprendoci la Porta del Bene… Grazie!
in risposta a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM #22385Le opere create da questo artista mi ricordano anche le trojaburg, i labirinti preistorici disegnati sull’erba con le pietre. Cara m_rosa, come non ricordare l’aquila che facemmo? Mi piacerebbe postare qui la foto, ma non sono capace di ricavare l’url dell’immagine.Vabbè!
Comunque, caro guglielmo tell, i tuoi post sono sempre ricchi di una grande sensibilità verso l’arte, quella che riporta alla Natura Mater, alla grande maestra e ispiratrice di ogni vera e autentica creazione artistica… -
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