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in risposta a: La Natura, la Madre, la Miriam #33602
Il tuo post, cara catulla, ci rimanda dritto dritto agli intenti della nostra Ricerca. Coloro che pervengono alla condizione di “sanità”, che potremmo definire Iniziati, “si somigliano nel tempo e nello spazio” e aggiungerei che, proprio perché operano in luoghi diversi o\e in epoche diverse, lasciano, su questa terra, dei segnali di riconoscimento che chiunque sia sulla medesima lunghezza d’onda, ovvero sul medesimo cammino di luce, può individuare, comprendere, seguire. La ricerca di tali segni di tappa è quello che facciamo noi con i nostri lavori accademiali per ritrovarci e ritrovare quell’unico filo conduttore, di cui come dice il Kremmerz, non se ne conosce la curvatura, che ci ricongiunge all’Una
in risposta a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM #33596Anche a me è piaciuto molto, caro Guglielmo Tell, il tuo post perché mi ha ho fatto riflettere su quella che è (o dovrebbe essere, perché spesso ci lasciamo sopraffare), la vita di noi Miriamici:
esseri aperti e attenti alla natura che ci circonda e cercare di viverla nella sua essenzialità di ritmi ed elementi,
viverla come piacere della scoperta, con entusiasmo e interesse vero verso gli altri. Imparare dai propri errori, purificare i sensi e la mente per liberarci dalle sovrastrutture e andare all’essenziale, come dici tu, seguire le stelle, che è lo stesso che dire seguire la via dell’Amore. Buona domenica a tuttiin risposta a: La Natura, la Madre, la Miriam #33588Che bello mandragola questo discorso di G.Bruno e come richiama il nostro Credo Miriamico! La cosa che rattrista è che nonostante siano passati più di 500 anni mi sembra che ancora l’umanità nn l’abbia tanto capito…
Potrebbe essere che l’assenza di scrittura della cultura nuragica ( cosa che però qualche studioso sta mettendo in dubbio) abbia indotto una consuetudine alla tradizione orale e dunque più circoscritta, più intima e diretta, che in qualche modo si è protratta nel tempo e che ha preservato conoscenze più arcaiche rispetto ad altre culture.
Sicuramente le fonti/pozzi sacri erano terapeutici perché in tutti sono stati ritrovati ex voto; a su Tempiesu anche una statuina formata da da un uomo e una donna insieme, che indica, secondo le interpretazioni degli archeologi, una valenza legata alla fertilità
Per quanto riguarda la dedicazione, non credo se ne sappia nulla essendo assente o meglio, finora non scoperta, alcuna forma di scrittura nuragica“l’immagine e’ frutto della fecondazione, da parte del raggio luminoso, che si potrebbe dire abbia la natura del fuoco, in una struttura cava, quindi uterina, e per di piu’ completamente riempita di liquido”
Questa frase che estrapolo dal post di Guglielmo tell del 3 luglio, mi sembra possa riferirsi anche ad un luogo “magico” che ho visitato oggi. Si tratta di una fonte sacra denominata “Su tempiesu” in provincia di Nuoro e risalente all’età del bronzo, che si è conservata quasi intatta. I moderni archeoastronomi hanno verificato che sia il sole al solstizio d’estate sia la luna riescono a colpire attraverso l’apertura lo specchio d’acqua sorgiva che si trova al suo interno e allora, mi chiedo, forse in quel momento, così come avviene per l’occhio, si forma l’immagine della cosa desiderata e la di ottiene. Sul luogo sono stati rinvenuti diversi ex voto, statuine ed altri oggetti, a dimostrazione che fosse un luogo dove si chiedevano e si ottenevano grazie. Io in quel contesto ho visto la Miriam e l’ho ringraziata perché c’è sempre stata, c’è e ci saràin risposta a: Emozioni lungo il cammino … ermeticamente inteso … #33485Simili emozioni, caro Alef, si provano a volte, speriamo sempre più spesso, con la Miriam, quando Ella vibra in noi e noi diventiamo tutt’uno con Lei e tutto il resto, così come lo percepiamo nella nostra quotidianità, nn esiste più, o meglio tutto si va a incastrare in un unico sentimento d’Amore che tutto comprende. Probabilmente non mi sono espressa bene ma è difficile dire cose per cui il nostro linguaggio profano nn è strutturato
Ora ascolto il tuo branoin risposta a: Libere testimonianze #33431E’ vero dafne, uguali no, non può essere. Questa frase la ricorderemo ogni volta che ci sentiremo scoraggiati, ogni volta che ci sembrerà di non muoverci o di ricadere negli stessi errori, e allora ci concentreremo sui piccoli o grandi passi che abbiamo fatto da quando siamo entrati nella Miriam. Ho voluto parlare al plurale perché credo che, come è stato detto, condividiamo tutti il medesimo cammino
in risposta a: Libere testimonianze #33417Nel tuo post, cara tulipano, c’è tutto il senso di ciò che il Delegato ha sempre detto, fare nostre, ovvero riportare nella nostra vita, le esperienze che si sono fatte, si fanno e si faranno nell’ambito della Fratellanza, tanto se vi abbiamo partecipato personalmente tanto che altri Fr le abbiamo fatte per noi, perché la loro valenza è universale in quanto direttamente collegata alle Leggi dell’Universo
in risposta a: Libere testimonianze #33413Anche a me, il post di mandragola, come in garrulo ha evocato l’immagine dei cercatori d’oro, con la differenza che noi quell’oro andiamo a cercarlo dentro di noi, e come dice tanaquilla prima o poi qualche seme lo troviamo, che siano pagliuzze o pepite. Ne siamo convinti perché abbiamo l’esempio vivente nel Del. Gen. e perché qualcosa, nel continuo lavorio, anche noi lo abbiamo trovato
in risposta a: Libere testimonianze #33392Hai ragione caro Angelo, quelli che per altri sono voli pindarici per noi sono la realtà di sapere che il Bene è l’unica cosa che da senso alla nostra vita, diversamente non saprei come fare
in risposta a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM #33375Un augurio di buon novilunio a tutti fratelli e sorelle, in particolare a coloro che faranno oggi la loro prima luna, benvenuti!
in risposta a: La Natura, la Madre, la Miriam #33334Volevo ringraziare tanaquilla per il rimando a “La donna e luomo secondo la filosofia ermetica di Giuliano Kremmerz”. Rileggendolo sono tante le riflessioni che vengono alla mente, innanzitutto una considerazione di carattere più sociale, nonostante è passato tanto tempo da quando eravamo nelle “ore selvagge” purtroppo i femminicidi impazzano e l’armonia tra uomo e donna mi sembra ancora un’utopia.
Mi ha fatto ripensare anche al rapporto con i figli (i miei), all’amore di madre e alle storture che a volte tale amore subisce, ad esempio quando di fronte al dolore di un figlio (avversità, problemi, scelte che si trova ad affrontare) ci compenetriamo così tanto che facciamo di tutto per sollevarlo da quel peso, senza pensare che il figlio è un essere che fa le sue scelte e che se tali scelte portano conseguenze dolorose, è lui che deve affrontarle perché è l’unico modo per comprendere i propri errori e andare avanti.
E ancora il brano mi ha fatto riflettere su me stessa, sul mio essere donna, sul come sono fluidicamente, sulle mie potenzialità e sui miei limiti, ma questi sono argomenti che affronterò in altre sedi
Buona giornatain risposta a: La Natura, la Madre, la Miriam #33331Hai ragione Francesco, fortunati coloro che possono sentire questo Amore, e beati anche noi che abbiamo trovato la strada che ci condurrà a una tale realizzazione, prima o poi.. come dice mandragola
in risposta a: La Natura, la Madre, la Miriam #33309che divertente il dialogo tra Luna e Venere, mandragola! Quante volte ci siamo trovate in situazioni simili a quella di Venere, ma come si diceva negli ultimi post, la forza delle donne è ineguagliabile perché passa dall’Amore…
soprattutto se parliamo di donne che hanno trovato il significato della loro essenza. -
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