admin Kremmerz

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  • admin Kremmerz
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    Questa sera, doppiata la punta di metà agosto e presa la via che porta alla discesa dal limbo vacanziero, la mente torna a un proverbio che ho letto oggi: “la speranza è come una strada di campagna percorsa ogni giorno che traccia il cammino dove prima non c’era che erba”.
    Ripenso anche alle parole scolpite dal fondatore di questa magica Fratellanza:
    “Io invoco da Voi, eccelsi occhi di luce, la parola che Voi direte sul secreto dei mondi e sul potere di concedere l’amore, perché un giorno non lontano i popoli possano issare sui pinnacoli dei tempii di tutti gli dii, il vessillo di pace tra Cielo e Terra, e la Taumaturgia diventi il potere di ogni umano…”
    …e mentre rivedo il momento felice e già lontano in cui, riuniti dal Maestro – miriamici nella Miriam – abbiamo vissuto dello stesso respiro, dello stesso lavoro, della stessa I-dea, mi dico che questi meravigliosi Esseri Integrati fungono da catalizzatori naturali congiungendo al loro anello, in circolo costante, il meglio di ciascuno di noi.
    Ed è un brindisi che mantiene alto il cuore.
    Original author: filosobek

    admin Kremmerz
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    Parole purtroppo oscure per me ! Quello che mi chiedo è a che punto di comprensione dell’ alchimia può arrivare chi non la si sperimenta ?Gli enuunciati sono stati sono stati resi chiari e intellegibili dal Kremmerz che li ha espressi in termini scientifici e moderni , ma come realizzarli ?
    Original author: gelsomino

    admin Kremmerz
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    Sessualità e castità da tempo immemorabile sono state regolamentate dal riferimento dominante in quanto, benché attinenti alla sfera intima dell’uomo e della donna, si riferiscono all’esercizio di un potere: quello della perpetuazione della vita.
    Il controllo della sessualità e la sua finalizzazione sono quindi temi ricorrenti delle religioni che mirano a forgiare la materia vivente individuata nel modo più ovvio, cioè intervenendo sulla generazione e sulle generazioni future. E l’esercizio della castità – vista come assenza di sessualità – ha inteso e intende astenere dall’umanizzazione che, per definizione, è anche mortalità.
    Dal canto suo Kremmerz, proponendo la tradizione magica, affronta l’argomento con il pragmatismo che gli è consueto: “Come l’atto sessuale, così tutti gli atti esteriori e comuni agli altri animali hanno una influenza sulla disposizione o ingrandimento e potenza del corpo fluidico del discepolo (…) che l’atto materiale del coito sia o non sia materialmente fecondo, poco importa; perché ciò che si studia del magnetismo animale è perfettamente la riproduzione degli stati magnetici naturali nell’atto di amore”.
    Si capisce quindi che, di là dalla coscienza sociale del fenomeno, castità e sessualità sono magnetizzazioni, spesso e volentieri legate dagli uomini al patrimonio ma anche – e anche dalle donne – a uno scopo: carriera? arte? scienza? evoluzione?
    Dice Kremmerz che tutti gli amori raffinati hanno istanti di magia amorosa “sensazione di un mondo che non è umano, ma che nell’ipersensibilità di uno stato di essere speciale attinge ad una fonte umana”.
    Così, svincolate dal significato che la corrente comune attribuisce loro, castità e sessualità appaiono davvero come le colonne di quella maestosa porta dell’Arca a nome Amore.
    Original author: sal

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    ‘Immaginare’ credo sia diverso da ‘presumere’ quanto il qui e l’adesso sono diversi dal poi e dallo ieri. Non a caso l’immaginazione appartiene principalmente ai bambini e ai semplici ed è, in sé, intelligenza.
    Guardare una stella cadente nel cielo notturno, mentre l’onda si frange ritmicamente sulla battigia e si beve la meraviglia; tenere fra le dita il filo di un aquilone dalla forma di falco e cavalcare il vento mentre la luce gioca coi colori delle ali tese… : sembrano momenti, e sono eternità, perché in quelli lo spazio e il tempo si dilatano, spariscono i confini e si vive in uno con la Natura. Stato di mag? Non saprei.
    Ma la differenza fra chi si crede un papa e chi vive l’attimo di immensità, sta nel fatto che il secondo basta a sé stesso, mentre il primo cerca pubblico e seguaci.
    Original author: catulla

    admin Kremmerz
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    Immaginare… Immaginare… è una costante della vita di tutti, che cambiamo umore, attitudini, e, addirittura, comportamento, a seconda di quanto immaginiamo che sia: la nostra persona, le altre persone, la persona ideale… È difficile imparare a distinguere ciò che è da ciò che si immagina sia. Ma se io penso di essere una persona intelligente, questo mi farà ‘essere’ intelligente?
    Diceva il Maestro Jah-hel che bisogna imparare a scarnificarsi…: e ho ricordato che pure Kremmerz asseriva la medesima necessità di sapersi guardare a fondo, senza timore di confessare – quantomeno a sé – tutte le pulsioni dell’animale svestite dei travestimenti di nobiltà e onore tanto soliti all’autocompiacimento umano.
    Fortunatamente, l’avere come applicazione unica la terapeutica, dà modo di verificare continuamente e nei fatti la rispondenza tra idea immaginata e realtà, e l’atto di volontà – che si sa essere UNO con la Catena – piano piano, riconduce l’immaginazione nel concreto.
    “…quando in coscienza l’idea plasmata è idea vissuta… Amore interviene e feconda…”.
    Original author: fler95

    admin Kremmerz
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    Anzitutto grazie per gli spunti di riflessione, sempre nuovi e stimolanti e sempre puntuali anche in epoca di ferie.
    “Gli alchimisti (i filosofi non i ciarlatani) penetrano prima la composizione dei generatori e poi dei fenomeni generati…”. Ecco, ritengo enormemente importante questo passaggio in quanto nel gran parlare che si fa di alchimia si trascura l’uomo. (Diceva Kremmerz: “non perdetelo di vista MAI”).
    Come si può pensare di trasformare la propria materia se non si sa come funziona il suo generatore (cioè noi)?
    E come parlare di angelizzazione se non si sa come funziona l’entità da angelizzare?
    E COSA significa ‘angelizzare’?
    Mi domando: quando un essere umano è in fermento, cosa avviene alla sua materia? Quando si è entusiasti, innamorati, anelanti, lo spasmo di quella tensione interiore come si concretizza? Che effetti produce lo stato di esaltazione provocato da un evento significativo, il sentimento per l’amante o la ricerca (artistica…scientifica…)?
    Risolti questi quesiti – e solo allora – credo si possa passare alla considerazione delle applicazioni alchimico-ermetiche.
    Original author: filosobek

    admin Kremmerz
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    Lamarck sosteneva che la funzione crea l’organo, Darwin osservava che l’ambiente seleziona i più adatti a trasmettere i propri geni, Lipton oggi sostiene che le operazioni delle nostre cellule si modellano principalmente per interazione con l’ambiente anche se l’ereditarietà è quella che ‘propone’ i comportamenti. Ebbene, leggendo quanto scritto da Kremmerz sull’alchimia (“ vi sono due generi di pietre, l’una naturale e l’altra manufatta…”) non posso fare a meno di pensare che essa indicasse le due modalità di azione sul DNA – eredità e ambiente – molto prima che la scienza ne desse ragione. Per cui, se comprendiamo e condividiamo tale assunto, giungiamo all’evidenza che ci si può autodeterminare fino a far diventare l’interazione con l’ambiente carne della nostra carne o, in termini scientifici, nostro DNA. Diceva Kremmerz: “… il problema è di tale smisurata grandiosità che basterebbe una realizzazione anche approssimativa, per scuotere dalle fondamenta tutte le idee fatte sullo spiritualismo dei mistici e sulla soluzione biochimica del problema della medicina moderna”.
    Quale – allora – il senso di una tradizione ortodossa?
    Orbene, se si parla di integrazione c’è qualcosa da integrare e qualcosa che viene integrato. La nostra materia vivente è quella integrabile, e ciò che viene integrato ebbe nome di lievito primordiale (lievito madre). Nella pratica, i panificatori che ne dispongono e che lavorano la propria ‘pasta’ riescono ad avviare la lievitazione; nella Schola, il lievito è una modalità di essere che si assorbe per contatto e per riti. Quindi siamo lontani dalla figura di un singolo che – quand’anche perfetto – costituirebbe un riferimento individuale e rispecchierebbe uno sviluppo ultimo in pro del personale. Nella Schola, riferimento e sviluppo non sono legati al panificatore ma a quella “madre acida” che genera le cose, le accresce e le distrugge per rigenerarle. Certo, com’è ovvio, la Miriam (che è anche l’ambiente) seleziona i più adatti a trasmetterne l’I-Dea, ma i Maestri operano per la salute, e per il popolo che ad Essa tende a omologarsi.
    Ed è in questa I-Dea di Amore ogni numero praticante ripone la speranza di un futuro migliore e la fede che operativamente dà materia a tale speranza.
    Insomma, si può imparare, si è dotati di strumenti e si è seguiti: ma l’autodeterminazione è vincolata ad un patto… : che il corpo che si crea dia corpo a Questa I-Dea.
    Original author: sal

    admin Kremmerz
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    Quando si accende un PC portatile dotato di chiavetta internet o ci si connette alla rete mediante il codice di un dispositivo…: ecco, sarà che sono figlia del mio tempo ma io così sento il pregare non nel senso comune religioso. E quante volte cerco quella connessione con la Catena!
    Scrive Kremmerz :“Come forza collettiva questa catena può essere sorgente di energia benefica cui qualunque elemento che la costituisce può attingere la forza e il potere per qualunque opera di bene che, nei confini del programma da noi stabilito, vuol realizzare…”
    Da una indisposizione di famigliari o amici al bisogno di Luce per la salute psichica ottimale la ‘chiave’ che mi collega è frequentemente chiamata al lavoro, anche se non quanto vorrei. Mi domando infatti spesso come sarebbe un mondo nel quale si fosse soliti ricorrere alla Fratellanza per richiamare in sé stessi luce e salute e quanto cambierebbe la condizione del nostro pianeta se la Fratellanza potesse contare su tante ricetrasmittenti sparse per il globo a veicolare un modo nuovo di rapportarsi alla Natura e, soprattutto, all’idea di Bene.
    Ma aggiunge Kremmerz: “La nostra Scuola non si propone il compito di popolare il mondo di maghi, magonzoli e stregoni. Essa da all’individuo il mezzo di progredire personalmente ma in ordine alla Catena e l’individuo che è discepolo della nostra Scuola ne avrà contezza con l’esperienza nel sentirsi tra uomini che si amano e che hanno il culto della giustizia assoluta, della carità nell’amore, della rettitudine nell’azione…”.
    Beh… Direi che al momento sono ‘lontanuccia’ da una simile condizione, però Chi è Maestro è davvero così ed è stato bello, davvero bello all’Agape sentire tutta la Catena pervasa da questa vibrazione.
    Davvero qualcosa di GRANDE.
    Original author: segezia

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    Nei Dialoghi Kremmerz parla di un nucleo in dotazione di ogni uomo il quale costituirebbe il nodulo che lo mette in rapporto con l’energia dell’universo. Come sentivo osservare da una bimba qualche giorno fa, “ tutti quanti hanno l’ombelico”: il cordone che veicola quell’energia rende ogni madre simile a un baco da seta dove il prezioso filato incuba la nuova vita.
    Una volta nati, nostra madre è il corpo tutto e se dietro all’ombelico le viscere ci legano alla Terra grave, il respiro sdoppia il nostro legame collegandoci alla sua parte più eterea fatta di aria e luce: “ in relazione di ripercussione e di rifornimento con un centro magnetico che a sua volta si rapporta al centro magnetico dei mondi planetari e stellari dell’universo intero”.
    Nel sociale, saper dormire è meno pubblicizzato del saper mangiare: forse perché se ne sa ancora talmente poco che non si saprebbe che dire, ma è indubbio che i sogni possano essere un vero inferno o un paradiso ineguagliabile per il nitore non solo delle immagini ma, anche e soprattutto, delle percezioni in genere.
    Quando dormiamo, resta attivo solo il respiro e rientriamo in un utero più grande che ci rifà delle energie perdute: probabilmente la medesima dimensione cui i terapeuti integrati attingono consciamente. Chissà! Forse, in tempi lontanissimi e ignorati, quella dimensione (che presuppone una condizione della materia vivente per potervi accedere) fu fonte di energia per condizionare il tempo meteorologico, costruire piramidi, conoscere l’armonia degli astri…: meglio di un telescopio potente. E noi oggi, ignari di mondi affondati nell’oblio a causa della prevaricazione di alcuni (come accennato da Kremmerz) grazie a Chi ha voluto la Fratellanza di Miriam attingiamo a quella dimensione nella sicurezza di una modalità sapiente, che ne ha fissato anche la condizione e i limiti di applicazione.
    Così, anche se la società ha trovato la strada della tecnologia per prevaricare lo stesso (!), è salvo almeno il nucleo.
    E noi, che abbiamo la fortuna di avere un terzo canale di nutrizione tramite un cordone di seta, dovremmo forse cercare con più determinazione quella Madre smaragdina che ci accompagna al Centro e dal Centro: e, amorevolmente, ci fa crescere con equilibrio.
    Original author: fler95

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    in risposta a: Agape 2013 #7686

    un saluto a voi tutti mi unisco al coro di ringraziamenti , un caloroso abbraccio FR+/SR+ ed un grande ringraziamento alle GERARCHIE TUTTE ED AL POPOLO DI MIRIAM SEMPRE PRESENTE perché anche quest’anno ci è stato concesso di riunirsi tutti insieme , ogni volta mi sembra sempre di essere al primo incontro rivedere e ritrovarmi con tutti i FR+/SR+ colma il MIO cuore .
    HO ATTESO a scrivere perché amavo tenere in me stretto Il messaggio del MAESTRO ricevuto durante la riunione chiaro e sintetico ,questo continua ad echeggiare nella mia mente e nel cuore non posso far altro che ringraziare e come dice IPPOGRIFO11 Do ut des ritrasmettere quel messaggio nei modi opportuni seguendo quella che è la nostra LINEA ORTODOSSA . ancora un caloroso abbraccio a voi tutti ed ancora un infinito GRAZIE alle NOSTRE SUPERIORI GERARCHIE .
    Original author: eris

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    Uno spicchio di Luna era ancora osservabile nel cielo prima dell’alba fino a un paio di sere fa. “Gobba a levante luna calante”. Accade perché la nostra Stella passa in senso antiorario nell’arco di osservazione. E per come è fatto invece il nostro satellite, il suo lato nascosto è sotto gli occhi ogni giorno, ma non lo vediamo in quanto accecati dalla luce del sole che riempie ogni cosa occultando il cielo.
    Eppure è di giorno, nelle azioni quotidiane, che viene fuori ciò che siamo e che si manifestano le tendenze e l’essenza che ci caratterizza…: ma non le vediamo.
    Dice Kremmerz: “Il magnetismo terapeutico è più che mai coordinato al magnetismo terrestre” e, dato che Egli osserva anche che “l’aura magnetica di uno stesso organismo non è sempre costante né per intensità né per forma” pure il nostro magnetismo cambia a seconda dell’inclinazione dell’asse terrestre / stagione (infanzia – adolescenza – maturità – vecchiaia) o del momento del giorno (sonno – veglia).
    È di notte, o alla sera della vita, che emerge il frutto dei nostri atti e con esso il seme del nuovo.
    Ho capito che gli esseri integrati hanno risvegliato e stabilizzato in sé il collegamento con un Centro che è anche fonte inesauribile di Amore: tuttavia, anche chi non è giunto a tanto, se inserito in una Schola che “educa” (da ex-ducere) tale contatto, lavora comunque per predisporlo e incide nel nucleo la memoria del cammino.
    L’evoluzione procede a gradi e la nostra materia viene attraversata dal sole della vita: che ci rigenera nel sonno e – quando la pila non è più ricaricabile – ne genera una nuova nella morte. Ma percepisco nelle notti senza luna l’embrionato dell’uomo…
    Come nell’inverno della morte l’embrionato del mondo.
    Original author: sal

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    Era ora che le Autorità’ colpissero non solo gli autori del/i reato, ma ravvisassero responsabilità’ anche e sopratutto nei confronti di chi consente che dette violazioni si profilino;
    Rifacendosi in generale ai principi dell’obbligato in solido, del tutore o chi ne fa le veci…..
    Bene… Meglio tardi che mai
    Original author: Alfiero70

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    Sebbene il tempo risulti qualcosa di concreto, al contrario potrebbe invece essere un illusione e forse un giorno come se ci svegliassimo da un sogno, potremmo ritrovarci in una dimensione atemporale ed aspaziale dalla quale potrà’ sembrare di non essere mai partiti.
    Rifuggendo le ipotesi e rimanendo con i piedi per terra, mi vien da pensare che ogni individuo possiede una sua mentalità e proporzionalmente al suo stato di detersione dalle sovrastrutture del sociale, beneficia di una condizione armonica rispetto all’ambiente che lo circonda.
    Da qui la necessità di formulare costantemente i giusti pensieri, comunicare con individui più’ evoluti per trarre il buono, il meglio ………
    Se poi questa connessione si estrinseca attraverso un’ organizzazione iniziatica tradizionale ed ortodossa, i singoli attori se correttamente sintonizzati potrebbero precorrere i tempi, nel promuovere quanto Catulla auspicava.
    Original author: Alfiero70

    admin Kremmerz
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    Sono passati più di 40anni da quanto Atkinson e Shiffrin hanno proposto la loro teoria della memoria in cui si osservava il funzionamento del sistema come risultate dell’interazione fra sistemi diversi interconnessi. Oggi, qualsiasi ragazzino sa la differenza sul suo PC tra la memoria di lavoro e quella ‘salvata’, ma quasi nessuno pensa più che la tecnologia si basa sull’esperienza umana e i suoi meccanismi.
    “Tutti i maestri profani parlano ai sensi noti; il Maestro occulto, invece, parla allo spirito dell’allievo, alla sua anima eterea, penetrando nel profondo della sua vita astrale”. Ecco, la Schola mi pare parli a quanto abbiamo ‘salvato’, a tutti i nostri ‘file’ e più ancora e oltre, ai programmi che li gestiscono. E accade, osservandosi, di constatare che il nostro computer specchia quanto facciamo in noi stessi: un sacco di ‘spazzatura’ non eliminata, inutili immagini e video che appesantiscono il lavoro, cose salvate e mai più rivisitate che vagano a impicciare, documenti che parevano importanti e invece appesantiscono… Noi esseri senzienti, dotati di memoria e immaginazione, dopo qualche decennio di vita ci troviamo a trascinare carrozzoni senza senso che ingombrano lo spazio della fantasia e affollano i sogni confusi del mattino.
    “La preparazione allo studio ermetico deve consistere nel rieducare se stesso, spogliandosi di tutto l’intonaco e della falsità che l’educazione ordinaria ci ha dato”.
    Forse comincio a capire cosa intendessero i Maestri (a partire da Pitagora) quando parlavano di Silenzio…
    Original author: catulla

    admin Kremmerz
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    Dal tuo intervento Catulla, rifletto sul meccanismo del pensiero di un individuo e al noto detto ” quel che pensi ciò che sei ” , non mancando di considerare l’impegno di battere un cammino iniziatico teso a detergersi progressivamente; da qui la lenta ” a seconda dei casi ” e probabilmente inesorabile destrutturazione – dell’ io profano, del falso ego, insomma di quella parte più’ pesante che esiste e persiste nella dimensione temporale. Quest’ultima condizione a me pare avvolte di viverla come un sogno reale, ma non Vero, l’altra la intuisco forse da lontano.
    Mi soffermo sempre di più’ sul concetto di mentalità di un soggetto e su quella collettiva in cui egli è immerso, in ragione di questo vive la sua condizione subendone, nel bene o nel male le conseguenze fatali a cui si vota.
    Potrei concludere le suddette ipotesi, esprimendo la convinzione alquanto condivisibile che è dovere di ogni persona liberamente, lavorare su se stessa per conoscersi sempre di più, rinnovarsi e promuovere quanto Catulla delineava.
    Original author: Alfiero70

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