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    Cara Mandragola, il tuo post sull’albero plurimillenario, che da maschio spargitore di polline nell’aria di Scozia comincia a produrre bacche, caratteristica questa degli alberi ‘femmina’, secondo la classificazione dei botanici, mi ha colpito non poco, inducendomi a riflettere una volta di più sulle sorprendenti capacità della natura, in grado niente meno di trasformare radicalmente alcune delle delle proprietà basilari della materia vivente, come quelle che presiedono alla riproduzione. Inoltre, mi ha sorpreso ancor più la strana concomitanza che si è verificata nel leggere il tuo post: avevo appena finito, spinto da una subitanea curiosità, di informarmi sul procedimento necessario per ottenere il lievito madre partendo dalla semplice farina. Ho trovato il risultato di questo semplice ma laborioso procedimento assolutamente affascinante: la materia che, opportunamente trattata, si fa lievito per l’accrescimento, potenzialmente all’infinito, di altra materia di egual natura. Non ho potuto fare a meno, allora, grazie anche al tuo richiamo al Principio Femminile intelligente e alle sue “impensabili strategie”, di considerare come tutto ciò si ricolleghi analogicamente a quanto la Tradizione, nella sua immutabilita, ci trasmette attraverso la Schola.
    Un caro abbraccio a tutti.

    ippogrifo11
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    in risposta a: Biblioteca on-line #28823

    Alla Direzione, agli iscritti tutti e ai frequentatori del Forum un sincero e sentito augurio di Buon Anno. Come hanno già fatto in tanti, ho scelto di postare il messaggio augurale in questo spazio specialissimo del sito dove si è avvolti dalla testimonianza dell’operosita’ fattiva della Fratellanza nel corso dei decenni, testimonianza che si pone come ponte, come raccordo tra il passato, che dà sostanza al nostro presente, e il futuro, che simbolicamente ha emesso il primo vagito con lo sbocciare del nuovo anno. Che sia per tutti un anno operoso, illuminato dalla luce di una sempre maggiore consapevolezza, nella certezza, come ci ricorda M_rosa, della presenza della Suprema Miriam.

    ippogrifo11
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    in risposta a: Biblioteca on-line #28700

    Un lavoro straordinario per la realizzazione di un’Idea lungimirante e generosa. Questo il primo pensiero che mi si è affacciato alla mente quando sono entrato nella Biblioteca del sito, seguito dall’emozione di ripercorrere i titoli, le copertine delle pubblicazioni che hanno cadenzato l’attività nel tempo della S.P.H.C.I. attraverso l’Editrice Miriamica e Progetto Elissa. È stato già detto – e come si potrebbe non condividere? – che si tratta di un dono unico, elargito dalla Direzione perché tutti possano fruire di una ricchezza non comune, integrata dalla opportunità di condividere in questo forum quanto scaturirà dalla lettura dei testi, per chi li leggerà per la prima volta, o dalla rilettura, per chi, come me, assaporera’ il piacere di riscoprirne i contenuti e mutuarne spunti nuovi.
    Ancora grazie alla Direzione e all’Editore, nella persona di Annamaria Piscitelli, per questo fantastico regalo che ci viene nell’imminenza dell’evento solstiziale.

    ippogrifo11
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    Cara Ondina, la tua non è per niente una baggianata, anzi, direi che si tratta di una intuizione molto pertinente! Se, come dice Alef2006, il tempo, nel suo continuo fluire, diventa un concetto difficile da ritenere, il ritmo ce lo rende immediatamente percepibile e chiunque si sia dilettato di musica, nell’ascolto come nella pratica, anche se esercitata da dilettante, sa esattamente di cosa si tratta. Se vogliamo, il ritmo lo possiamo definire come una suddivisione, arbitraria, del tempo in intervalli che si ripetono uguali nella durata. E questo ci riporta, nel macro, al concetto di ciclo, come avviene ad esempio per le stagioni, e, nel micro, a quello di frequenza. In musica, più che di valore assoluto di una determinata frequenza, che corrisponde a una nota, contano i rapporti relativi tra le diverse note, ossia tra le frequenze che le determinano. Sono i rapporti, infatti, e le loro sequenze che determinano la gradevolezza di un’armonia o, al contrario, la sua cacofonia, dovute alle dissonanze, cioè alla presenza di rapporti che il nostro orecchio percepisce con fastidio. Lo stesso discorso potrebbe farsi nel caso dei rapporti cromatici che si stabiliscono fra i colori presenti su una tela. Ancora una volta, conviene ricordare che i colori sono dovuti alle diverse frequenze che possiede la luce restituita da quei colori e dunque ancora una volta si tratta di rapporti, ossia di valori numerici posti in relazione tra loro. E questo ci riporta a Pitagora e perciò, a questo punto, non posso fare a meno di raccogliere l’invito che Admin ci rivolge in proposito.
    Un caro saluto a tutti.

    ippogrifo11
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    Carissimi tutti, è bello ritrovarvi, leggervi, condividere le vostre sensazioni, i vostri pensieri. Mi guardo intorno e vedo e vivo la sofferenza causata da questo flagello che sta disarticolando molte delle certezze della boria umana e so che vedo e vivo da una posizione prospettica non usuale per i più. E tuttavia, ancora una volta, al di fuori di ogni misticismo, al di fuori di ogni superstizione, mi chiedo: cos’è la Miriam?
    La Miriam è Vita, è Forza determinativa di effetti probanti, è Intelligenza delle cose che passano nell’indifferenza e nell’incomprensione dei tanti, è percezione del Bene posto lungo le traiettorie imperscrutabili che inanellano le vicende del quotidiano, è Amore in potenza e in atto ed è Trasformazione costante dei e nei ritorni elicoidali vissuti lungo esperienze che dobbiamo cogliere nella loro essenza vera.
    Tutto questo è il nostro percorso, è il Dono grande che ci è stato fatto all’atto dell’iscrizione. Ecco, per me la Miriam è tutto questo. E credo lo sia per tutti noi. Rispettiamola. Difendiamola. Amiamola.

    ippogrifo11
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    Buon Novilunio alle Sorelle e ai Fratelli tutti! La forza della Miriam, che vince pugnando invitta, sostenga tutti noi nella certezza del Bene ineluttabile.

    ippogrifo11
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    Caro Kridom, concordo pienamente: le opinioni, anche quando espresse da fonti autorevoli per competenza specifica, restano opinioni, ossia attengono alla dimensione del soggettivo, a differenza dei fatti che sono invece sempre oggettivi. Purtroppo, spesso il problema sta nella loro interpretazione e il tema che poni, ancora oggi e a distanza di dieci mesi dall’inizio della pandemia conclamata, non parrebbe risolto in via definitiva.
    Allora che fare? Il mio approccio è molto semplice: mi attengo alla regola della prudenza e, nel dubbio, adotto tutte le precauzioni utili a prevenire un possibile contagio. Del resto, è meglio prevenire che curare. O no?
    Un caro saluto a tutti.

    ippogrifo11
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    “Io credo nel Bene contro ogni strazio del dolore nei mali umani”. Sono, queste, le parole magistrali di Chi, avendo le chiavi della Scienza del Bene e del Male, ci ha indicato il cammino, il mezzo e il modo per trasformare l’oscurità priva di speranza del secondo nella Luce fattiva, aggregante, vivificante del primo. La Catena Terapeutica Orante si rinserra con forza e abbraccia con Amore chi lotta, chi soffre, chi spera.
    È questa, cara Tanaquilla, la riflessione che voglio condividere con te e con i frequentatori tutti del nostro forum.

    ippogrifo11
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    Segnalo questo interessante articolo sugli straordinari progressi dell’ingegneria biomedica, che aprono impensabili prospettive agli ipovedenti.
    https://m.tio.ch/newsblog/avanti/1466177/lettere-impianto-forma-cecita-dispositivo

    ippogrifo11
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    Sottopongo l’articolo di cui al link sottostante all’attenzione degli utenti del forum e in particolare ai medici per la loro valutazione e il loro parere competente.
    Un caro abbraccio.

    ippogrifo11
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    La voglia di incontrarsi è tanta, è vero, e questa talvolta trova modo di colmarsi attraverso i sogni, modalità di contatto che non sorprende se si pensa che siamo anelli di una stessa catena. Se poi questi sogni sono anche prodromi di un futuro auspicabile non possiamo saperlo e perciò tanto vale tenersi agganciati al presente, utilizzando le modalità di contatto che esso ci offre, modalità che furono incubate e partorite nel passato, in prospettiva di quel futuro che è appunto il nostro presente di oggi. Mi riferisco al sito, che può portare la voce, il sentire di ciascuno di noi a tutti gli altri; che è lo spazio, non onirico seppure virtuale, nel quale ritrovarsi per compartecipare, condividere e dare e ricevere un riscontro alla voglia di stare insieme. Come Fratres in Unum.
    Un caro abbraccio a tutti.

    ippogrifo11
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    Entro nella discussione muovendo dai due riferimenti seguenti:
    1) L’art. 1 del DPCM di ottobre 2020 impone l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto.
    2) Admin, in un intervento puntuale quanto necessario, ci ricorda che il miriamico ha l’obbligo di rispettare le leggi dello stato nel quale vive.
    Quanto sopra dovrebbe essere di per sé bastevole perché ciascuno di noi ne tragga le indicazioni comportamentali da adottare in materia, indicazioni che oltretutto si baserebbero sulle più elementari regole della prudenza e del buon senso. Personalmente, proprio in virtù tanto della opportuna prudenza quanto del mai eccessivo buon senso, trovo del tutto incondivisibili le argomentazioni che vengono opposte all’utilizzo della mascherina, come ad esempio quelle concernenti “i potenziali effetti collaterali” connessi col suo uso. Al riguardo la mia domanda è semplice: è preferibile correre il rischio di incappare nei “potenziali effetti collaterali”, alcuni dei quali rasentano la banalità, oppure correre quello ben più serio e probabile del contagio dovuto alla mancata protezione, la cui efficacia, anche se non di totale copertura, è scientificamente attestata?
    Mi pare che il buon senso suggerisca da sé la risposta, per altro in linea con l’altra indicazione, che pure dalle nostre Gerarchie ci viene data come regola che deve far parte integrante del corredo indispensabile alla preservazione della Salute: la prevenzione.
    Ma, ripeto, anche questo mio intervento finisce col lasciare il tempo che trova se si prendono a riferimento i due punti posti in apertura.
    Un caro saluto ai naviganti tutti.

    ippogrifo11
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    Caro guglielmo tell, dici bene, suggestioni!
    Conosco da una quindicina d’anni, per aver letto alcuni dei suoi scritti, il pensiero e le posizioni di Giuliana Conforto, per molti aspetti eterodossi rispetto al pensiero dominante. Non entro nel merito dei temi scientifici d’avanguardia contenuti nella sua esposizione e meno che mai delle interpretazioni che lei propone, perciò, davvero non saprei dire se la forza elettrodebole, propria delle interazioni nucleari, sia o meno il motore che tutto muove. Certo, la suggestione dell’immagine che si vede nel video da te postato, che indubitabilmente evoca quella di un feto, è davvero forte; ma poi, che gli esseri umani possano essere posti rispetto all’organismo ‘pianeta’, in rapporto analogico con quello che i linfociti T rappresentano per l’organismo umano mi risulta difficile da accettare: basti pensare ai disastri che insensatezza e avidità, peculiarità tipiche della nostra specie, arrecano all’ambiente e alle altre specie viventi; in altri termini, alla sfera unitaria della Vita. Tuttavia, suggestioni a parte, restano degli spunti di riflessione considerevoli, alcuni dei quali non lontani dai temi che riguardano il nostro percorso, come la domanda sui valori della vita, le considerazioni sulla coscienza e sulla consistenza delle conoscenze umane. E qui, però, ci dobbiamo fermare perché, quando parliamo di “nuove frontiere della scienza”, ci riferiamo a quanto può considerarsi scientificamente consistente, ossia a quanto rientra nella metodologia propria dell’investigazione scientifica, ciò che comunque non esclude che talune intuizioni, che a oggi parrebbero fughe in avanti temerarie, possano domani rivelarsi fari illuminanti e aprire insospettati orizzonti di indagine.
    Un caro saluto a te e ai frequentatori del nostro forum.

    ippogrifo11
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    Bella osservazione, caro Kridom! Ho il sospetto che più o meno ci si ritroverebbe a fare le stesse cose: la vita, e in particolare la vita sociale, ha le sue esigenze, non sempre eludibili. Ma forse le faremmo con distacco, centrati su quell’unico filo conduttore in grado di dare senso all’esistenza (o al corso delle esistenze?) e che stiamo imparando a riconoscere fra le miriadi di fili monchi che si aggrovigliano intorno al nostro quotidiano.
    E ne approfitto anch’io per augurare a tutti un proficuo equinozio d’autunno, che indica il tempo della vendemmia; dunque, l’augurio è che ciascuno raccolga nella propria vigna in abbondanza, per poter poi condividere per quanto e per come gli è possibile.
    Un caro saluto.

    ippogrifo11
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    Mi unisco a Mandragola11 nell’augurare Buon Novilunio a tutti gli iscritti!🌑

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