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  • ippogrifo11
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    Saper distinguere tra opinioni e fatti, tra il sentito dire e l’aver visto fare o addirittura l’aver fatto, tra il “mi pare che fosse” e il “mi consta per esperienza diretta”, ovvero, e più in generale, aver modo di separare in via netta e definitiva la realtà dall’apparenza, la registrazione storica dalla mistificazione, la verità dalla menzogna rappresentano una necessità irrinunciabile soprattutto ai tempi d’oggi nei quali, come mai in passato, la suggestione ha preso il posto della ragione, complice anche l’estrema facilità con cui circolano informazione e disinformazione, storie di vita e gossip. La pietra d’angolo, o angolare, serviva un tempo come elemento fondante della costruzione a venire, della quale avrebbe idealmente sorretto l’intero peso; oggi, “La Pietra Angolare Miriamica”, nel delineare la effettiva e storicamente consistente struttura portante dell’edificio miriamico, si pone come una bussola affidabile atta a indicare la giusta rotta ai ricercatori del Vero.
    Questo convincimento si coagula sempre più densamente via via che si scorre l’indice del Volume I della trilogia, per le cui generose anticipazioni si esprime un grazie sentito alla Direzione della Schola. Sono certo anch’io che le aspettative di chiarezza non saranno disattese e che finalmente la verità storica, che per quanto riguarda La Miriam e la Sua Opera è specchio e riflesso della Verità della Scienza, spazzerà via ogni mistificazione e ricostruzione menzognera.

    ippogrifo11
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    Ho ascoltato la “ballata” trascinato dal susseguirsi giosioso delle note intrecciate su un ritmo lieve, con le strofe musicali tutte inizianti in “levare”, quasi un invito discreto come contrappunto alla esuberante luminosità dell’evento astronomico. Forse, diversamente da quanto suggeriscono le apparenze del mondo, le Porte d’Argento vanno attraversate in punta di piedi, con devozione e rispetto verso la Matrice di ogni mistero.
    Alla Direzione un grazie di cuore, anche per averci rammentato che non può esserci effettiva preparazione senza che vi sia contestuale purificazione della “propria coscienza dalla nebbia della convenzione umana”.

    ippogrifo11
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    Accolgo a mani aperte l’augurio della Direzione “di una rinnovata operatività nell’unico Fine che ci affratella e ci unisce, pro salute populi”. Il tempo è propizio e l’Equinozio di Primavera spalanca, ancora una volta e nell’eterna ciclicità delle stagioni, la porta di accesso al cammino che porta all’Amore per la Vita e alla Vita per l’Amore. E questo sia, per la Miriam Suprema e per l’intero suo Popolo.

    ippogrifo11
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    in risposta a: Agape 2013 #7671

    Agape intensa, quella di ieri. Agape partecipata, vissuta, amata. Agape che ha stretto nella vibrazione di un accordo unisono gli oltre cento partecipanti confluiti da ogni parte d’Italia, consapevoli della presenza vivificante e prodiga delle Gerarchie Supreme, Do ut des, impone il patto che ciascuno di noi ha sottoscritto liberamente e noi, tutti noi, ieri abbiamo ricevuto con prodigalità inimmaginabile. Tocca dunque dare a nostra volta, con il nostro impegno al Bene, unendo le nostre forze per farle convergere efficacemente verso coloro che attraverso di noi si rivolgono alla Miriam per invocare aiuto e sollievo ai mali che li affliggono. Che questa Agape solenne ci confermi nella nostra determinazione e nella gratitudine verso Chi ci guida con mano amorevole.

    ippogrifo11
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    Conosco le vicende del forum in oggetto e non posso che concordare con Diogenon sul fatto che non tutti i disegni perversi sono destinati ad andare in porto. Tuttavia vien da domandarsi dove fossero finiti tutti gli altri kremmerziani, quelli che magari oggi vanno in giro a fare conferenze o addirittura vantano patenti osiridee. I fatti hanno dimostrato che, alla fine, è stata la sola Schola ortodossa ad agire, concretamente, in difesa del Kremmerz e della sua Opera. Gli altri, tutti gli altri, sempre pronti a riempirsi la bocca col nome del Maestro, si sono ben guardati dal prenderne le difese. Ma, tanto, lo sappiamo bene: non ci si poteva aspettare nulla di diverso.

    ippogrifo11
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    Sulla base della personale esperienza non posso che confermare quanto espresso da Gelsomino: “la valenza di verità” che si percepisce sin dal primo contatto è qualcosa che ha forza di per sé, indipendentemente da ogni sostegno razionale e argomentativo, espressione, verosimilmente, di quella “Intelligenza arcana che dà all’essere la coscienza del Vero”. Poi, col tempo e con la pratica e pur non comprendendone appieno la portata, si ha modo di verificare sulla base dei riscontri oggettivi la validità del percorso intrapreso ed ecco che l’iniziale intima percezione di verità diventa progressivamente coscienza razionale e consapevolezza inattacabile di far parte di un progetto di Bene universale.

    ippogrifo11
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    in risposta a: Eventi e Segnalazioni #6590

    Inversamente, speriamo invece che non si portino via dal nostro pianeta quelle poche che ci sono!

    ippogrifo11
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    Vi è una legge universale condensata nel detto ‘similia similibus…’ per la quale ciascuno attira a sé ciò che è simile alla propria natura. Così sarà anche per il web. Anzi, personalmente sarei portato a vedere nello stesso mondo caotico e incontrollato del web un effetto vantaggioso: l’indiscriminata diffusione della disinformazione diventa paradossalmente filtro discriminante di per sè nel momento in cui si rende calamita verso tutti coloro che per natura si sentono in risonanza con stili e contenuti di certe pseudo-analisi che poco o nulla hanno di storico e ancor meno hanno di analitico. Perciò, lasciamo pure che costoro continuino a latrare fuori dal recinto, purché se ne tengano distanti. Ma a questo penso proprio che provveda di per sé il detto di cui sopra: similia similibus…

    ippogrifo11
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    Riagganciandomi al mio ultimo post pubblicato in risposta a quello dell’Accademia Porfiriana e prendendo spunto da quanto il Maestro Kremmerz annota in fatto di ‘etere’ e ‘fuoco’, vorrei ancora segnalare che il fuoco, e con esso la fiamma, vanno considerati come una regione circoscritta di spazio caratterizzata da una intensissima emissione di radiazione elettromagnetica composta di una parte visibile (luce) e di una invisibile (radiazione infrarossa o calore). Un aspetto davvero curioso della fiamma è che solo apparentemente essa si trasmette per contatto diretto; in realtà, quando si avvicina la fiamma a un oggetto infiammabile, è la radiazione infrarossa della stessa che porta la temperatura dell’oggetto al livello necessario perché si inneschi l’autocombustione, cioè una nuova intensa emissione di radiazione elettromagnetica nello spazio contiguo a quello dove brucia la fiamma innescante.
    Dunque, fuoco = radiazione elettromagnetica, ossia deformazione temporanea dello spazio-etere.
    Ancora una volta non possiamo fare a meno di registrare la straordinaria lungimiranza scientifica che emerge dagli scritti del Maestro e la inimmaginabile portata della Scienza cui attingeva: la Scienza Ermetica.

    ippogrifo11
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    Prima che epistemologo, Thomas S. Kuhn è stato un fisico delle alte energie ed ecco cosa egli scrive nel celeberrimo saggio “La struttura delle rivoluzioni scientifiche”: « Lo spazio, nella fisica contemporanea, non è il sostrato inerte e omogeneo impiegato sia nella teoria newtoniana che in quella di Maxwell; alcune sue nuove proprietà non sono diverse da quelle di un tempo attribuite all’etere ». Parrebbe perciò che lo spazio vuoto, inteso come dimensione priva di proprietà oltre a quella dell’estensione, anche dal punto di vista della fisica moderna sia un’entità priva di consistenza concettuale. Per parte mia, riconoscendomi una collocazione prospettica che vorrei definire terra terra, non posso fare a meno di osservare che i fenomeni ondulatori che cadono sotto i nostri sensi sono sempre riconducibili alla deformazione di un mezzo; il trasferimento di energia associato al fenomeno ondulatorio in un determinato mezzo è reso possibile dal fatto che l’onda si propaga. Ma l’onda non è altro che una deformazione del mezzo sollecitato dalla fonte di energia e quando osserviamo un’onda che si propaga, osserviamo in realtà la propagazione della deformazione: è essa che si sposta nel senso della propagazione e non la materia della quale è formato il mezzo oggetto del fenomeno ondulatorio. Così avviene per le onde in un liquido e così avviene anche per le onde di pressione in un fluido gassoso. Analogamente saremmo autorizzati a pensare che le onde elettromagnetiche siano esse stesse la propagazione della deformazione dello spazio o di ciò che esso contiene. Mi verrebbe da pensare che, nel caso dello spazio, contenente e contenuto siano poi la stessa cosa. Che poi lo si voglia chiamare etere o altro, mi pare solo una questione di comodo, o di pregiudizio se il concetto di etere provoca, come ancora avviene tra gli stessi fisici, una sorta di repulsione innata. Io vorrei solo rammentare ciò che a proposito scrive il Maestro Kremmerz:
    « L’etere, o anziano, non ha altro simbolo che gli rassomigli più del fuoco – poiché egli è il fuoco dei fuochi, un movimento di cui la concezione non è possibile se non raggiungerai uno stato speciale che ti farà fondere come la cera e ragionare come Lucifero. E la nostra scuola si occupa appunto di questo enimma della rivelazione per ridurre:
    1°. l’uomo allo stato di etere
    2°. l’etere alla comprensione del fuoco».

    ippogrifo11
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    in risposta a: S.P.H.C.I. #8346

    Possedere la certezza di ciò che si è e della storia dalla quale si proviene, avere chiara la consapevolezza delle ragioni per le quali si opera, prendere atto senza orgoglio dei riscontri oggettivi prodotti dalla pratica esercitata con esclusiva finalità di bene e senza alcuna aspettativa di ritorno, ecco gli argomenti, indiscutibili per chi li vive nella propria carne, che conferiscono al Miriamico regolare e ortodosso quella serenità indefettibile che nessun vociare urlante, volgare, rabbioso e sgangherato potrà mai scalfire. “La Fratellanza […], esempio di tolleranza per ogni opinione, si circoscrive nel risultato delle proprie esperienze”. Tanto deve bastare. Dunque il Miriamico non ha necessità di cercare altre dimostrazioni e, soprattutto, non ha necessità di darne.

    ippogrifo11
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    in risposta a: S.P.H.C.I. #8342

    Leggevo, o meglio rileggevo, nell’Area Riservata del sito l’articolo a suo tempo pubblicato in “La Via della Rosa” dal Maestro M.A. Iah-Hel, intitolato “La generosa e solare missione di un italico Maestro di ermetismo”. Fra i tantissimi punti, tutti degni della massima attenzione, uno in particolare mi ha agganciato con forza, forse per la contemporanea intrinseca convibrazione di una parte del mio essere con l’argomento ivi trattato, argomento che voglio sottoporre alla riflessione dei frequentatori del sito. Il passo è il seguente:
    “…tutto quanto in tal senso proviene dalla tradizione miriamica, […] essendo finalizzato esclusivamente agli scopi fin qui ampiamente espressi, anche se arbitrariamente utilizzato da chicchessia, non produce alcun effetto inaspettato, e tanto meno negativo, e qualunque ipotetica manifestazione sensibile ne fosse riscontrata dall’eventuale autonomo operatore va attribuita esclusivamente a fattori di autosuggestione o agli effetti del magnetismo animale e personale proprio a ogni forma vivente. Anzi, dirò di più: ciò che proviene dalla nostra tradizione autenticamente kremmerziana è garantito nella finalità terapeutica di bene, fino al punto da riuscire incompatibilmente praticabile anche da eventuali regolari numeri o anelli della Catena che volessero utilizzarlo per altri scopi o mire, più o meno confessabili; e ne è riprova la folta schiera di ex iscritti di ogni grado erranti alla ricerca di quanto più confacente alle loro umane aspettative.”

    ippogrifo11
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    in risposta a: S.P.H.C.I. #8340

    La sentenza del Tribunale di Livorno cui accenna Sannitica2011 indubbiamente viene a colmare un vuoto giuridico che ha finora lasciato troppo spazio alle esternazioni incivili di quanti hanno pensato e ancora pensano di potersi nascondere dietro l’anonimato illusorio offerto dalla rete. Personalmente non credo che questo basti per indurre gli habitué della diffamazione strumentale in rete ad astenersi dal prodursi ancora in comportamenti tinti di miserevole squallore, specialmente quando la calunnia gratuita e indiscriminata si fa serva di inconfessate mire personali. Tuttavia, v’è da sperare che quanto meno la summenzionata sentenza cominci a far riflettere sulle possibili conseguenze a oggi non più così remote. Ed è opportuno che vi riflettano in primo luogo gli amministratori – non ignoti – di siti e forum che pervicacemente si ostinano a ospitare interventi e commenti aventi carattere di diffamazione generalizzata e sistematicamente postati da personaggi – non ignoti anch’essi – evidentemente refrattari alla permeabilità del senso civico e dell’etica.

    ippogrifo11
    Partecipante
    Post totali: 165
    in risposta a: Eventi e Segnalazioni #6572

    Condivido appieno le riflessioni di Ulisse. La visione del Femminile – e della Donna – in Giuliano Kremmerz è indubbiamente proiettata oltre la dimensione del tempo. Se consideriamo che tale concezione, “pragmatizzata oltretutto in un articolo dello statuto della Schola”, come rileva il cortese estimatore del nostro Maestro, viene proposta nel primo decennio del Novecento, non si può fare a meno di registrare la grandezza delle idee scaturite dalla fonte alla quale attingeva l’Intelligenza Ermetica di J.M. Kremm-Erz . Vale forse la pena far notare che nel periodo in cui veniva redatta la Pragmatica Fondamentale il ruolo sociale della donna era ancora agganciato ai pregiudizi, concettuali e strumentali, alimentati dalla cultura dominante espressa da un potere maschile pervicace e prevaricante. Basti pensare che il diritto di voto alla donna verrà riconosciuto circa dieci anni dopo e solo negli Stati Uniti e in Inghilterra, mentre in Italia, patria del diritto romano, si dovrà attendere la fine della seconda guerra mondiale per vedere finalmente relegata nel passato una discriminazione civile tanto assurda quanto ingiustificata. Purtroppo non sempre alle conquiste sul piano del diritto civile fa seguito un parallelo sviluppo etico e, anzi, parrebbe che periodicamente l’orizzonte etico finisca invece col restringersi, in uno con i processi di disgregazione sociale conseguenti a un’aberrante visione individualistica della vita, separante e separata. Accade anche, allora, che l’utile, o meglio il supposto utile, abbia il sopravvento sul Bello e così anche la Bellezza viene asservita all’utile e se non interviene un ribaltamento di prospettiva il rischio di tornare alla “formula matematica arida e inesorabile della filosofia maschia” si fa di nuovo incombente. Forse non è un caso che, proprio per i tempi che corrono, il Delegato Generale della Fr+ Tm+ di Miriam, regolare e ortodossa, sia una Donna. Probabilmente per propiziare, oltre che per indicare, quel ribaltamento di prospettiva oggi più che mai indispensabile.

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