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in risposta a: IL SITO DI KREMMERZ.IT 2019 #13838
Ringrazio la Direzione e ricambio gli auguri, auspicando per tutti un ottimo 2019!
in risposta a: NUOVE FRONTIERE DELLA MEDICINA #13574Grazie Bell, per la condivisione di questa bellissima notizia. Trovo poi molto interessanti le riflessioni di Mandragola e M_rosa. Anche a me è sembrato spesso che oggi si tende ad avere con i figli un rapporto esclusivo, che tende appunto ad escludere o a limitare molto la presenza di altre figure, mentre un tempo era comune che si potesse essere cresciuti da una zia ad esempio.
in risposta a: NUOVE FRONTIERE DELLA MEDICINA #13556Anch’io ho sentito parlare di questa sindrome di Hikikomori. So che si chiama così, perché i primi casi sono stati osservati in Giappone. Ho letto che la parola che denomina la malattia significa “stare in disparte”. Mi domando però se non sia solo una forma nuova in cui si manifesta la sofferenza di sempre, legata al diventare adulti.
in risposta a: ECCE QUAM BONUM ET QUAM IUCUNDUM HABITARE FRATRES IN UNUM #13252Ringrazio l’Amministratore per il post, che ho letto e riletto, trovando in esso preziosi spunti di riflessione.
in risposta a: NUOVE FRONTIERE DELLA MEDICINA #12640Grazie, Mandragola, per la bella notizia! È confortante, per chi come me di mezz’età, viveva nel terrore di sapere sempre più depauperati i propri neuroni ed è un’importante conferma delle prodigiose capacità rigenerative dell’organismo umano.
in risposta a: NUOVE FRONTIERE DELLA SCIENZA #12475La notizia riportata da Wiwa70, a proposito dei batteri che si nutrono di metalli tossici producendo oro, mi ha riportato alla mente una riflessione che, parecchi anni fa, ragazzo, mi portò a porre un quesito a uno degli adulti del mio entourage: “in fin dei conti le sostanze inquinanti sono anch’esse di origine naturale, perché non c’è altra origine. Perché dunque dovrebbero inquinare?”. Mi fu risposto, ovviamente, che quelle sostanze non erano più nel posto giusto, erano state “spostate” dalla loro sede naturale. Oggi, alla luce di quanto accennato da gelsomino e approfondito da fleurdelys, capisco il senso profondo della mia domanda ingenua di allora, alla cui base si colloca l’intuizione dell’unicità della Materia. Materia che (senza voler per questo, in nessun modo, giustificare l’inquinamento ambientale) evidentemente possiede in sé l’intelligenza per rigenerarsi, trasformarsi, riequilibrarsi. E questo è confortato da altre recenti scoperte: è di qualche tempo fa la notizia della scoperta, da parte di un team giapponese, di alcuni batteri (ancora loro, i batteri!) che digeriscono la plastica. Per di più, pochi mesi fa, una ricercatrice italiana, operante al cnr spagnolo, ha scoperto un particolare bruco che, anch’esso, mangia la plastica. Sono notizie per me consolanti…chissà che non si possa arrivare, in un futuro non troppo lontano, a dissolvere le enormi isole di plastica presenti negli oceani.
in risposta a: UN THREAD SENZA TITOLO X UN “SOCIAL” SUI GENERIS #11620Riunione informatica oggi! Sempre bello e coinvolgente il momento del collegamento online con i fratelli di Napoli. Auguro a tutti un ottimo solstizio!!!
in risposta a: NUOVE FRONTIERE DELLA MEDICINA #11508Sono d’accordo con tanaquilla, sul privilegiare gli alimenti di produzione locale, i cosiddetti km.0, ma guardo sempre con sospetto gli attacchi, anche se velati, a chi ha scelto un’alimentazione vegana. Per questo apprezzo l’articolo di Galimberti, che, da par suo, fa un’analisi lucida del fenomeno, ma c’è qualcosa che non mi convince. Mi sembra che inquadri solo un aspetto del fenomeno. Essere vegani/vegetariani può essere per molti una presa di consapevolezza, in cui le motivazioni sono strettamente intrecciate, e inoltre non darei una connotazione così negativa all’attenzione per la salute, che non deve essere necessariamente vista come un’ossessione o una sostituzione della religione. Mi sembra, anzi, che per noi miriamici sia vero proprio il contrario, se è vero che consideriamo la salute del corpo non slegata dalla totalità dell’essere umano. Mens sana in corpore sano. Io personalmente ho adottato da alcuni anni un’alimentazione prevalentemente vegana, ma, nemico giurato dei dogmi di qualsiasi tipo, faccio spesso e volentieri eccezioni, in occasioni particolari e conviviali. Quali sono le mie motivazioni? Sicuramente tutte quelle elencate da buteo, ma forse, soprattutto, auspico una sorta di ritorno a una certa sobrietà. Alcuni anni fa, mi colpì il titolo di copertina di una rivista francese: Trop de tout! Troppo di tutto…è proprio così, siamo sommersi dai nostri oggetti, nel nostro opulento e sovrabbondante mondo occidentale, e tra questi oggetti rientrano anche i cibi. E qui torniamo alla motivazione ambientale, è risaputo quanto sia devastante l’impatto ambientale derivante dalla produzione di alimenti carnei e ittici, immessi sul mercato per soddisfare i “bisogni” dell’umanità, ormai non più solo occidentale. Concludo ricordando le parole del prof. Veronesi, che, provenendo da una famiglia contadina, ricordava come si mangiasse carne tre volte all’anno. Del resto il piatto quotidiano dei nostri contadini, al sud, era fave e cicorie…e qui torniamo al km.0…
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