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in risposta a: NUOVE FRONTIERE DELLA MEDICINA #12512
Mi riallaccio al post di Mandragola per fare una riflessione : quindi il placebo o l’effetto placebo di per se non veicola nessun tipo di energia, ma serve ad attivare in modo inconsapevole la volontà di guarigione in chi crede che l’intervento debba necessariamente venire da fuori ?
in risposta a: NUOVE FRONTIERE DELLA MEDICINA #12502Mi ritrovo abbastanza con m_rosa in quanto penso che le persone, che consapevoli di assumere una sostanza placebo hanno un miglioramento, abbiano attivato in se il meccanismo di autoguarigione . A questo punto mi chiedo : se ci sono riusciti, perché per farlo hanno avuto bisogno del placebo? La Medicina Ermetica ha un quid in più , il collegamento col Centro emanatore di energia curativa , per cui chi vi ricorre non è più solo e costretto a basarsi sulle sue sole forze o sugli effetti dei principi attivi dei farmaci , ma beneficia di questa forza che compensa lo squilibrio e potenzia le capacità di risposta del suo organismo.
in risposta a: Il Silenzio #12488Queste riflessioni mi fanno venire in mente il titolo di un libro: ” Frammenti di un insegnamento sconosciuto” , perché l’impressione è proprio quella che in giro per lo più ci siano frammenti di conoscenze in gran parte perdute. Di qui la oggettiva difficoltà di trovare una vera Via , per chi realmente la stia cercando, e la grande fortuna che hanno tutti quelli che approdano alla Schola Philosophica Hermetica Classica Italica Fr+Tm+ di Miriam. E’facile comprendere che differenza ci sia nell’affidarsi a chi ha scienza e coscienza di quel che fa e chi ripete cose sentite da altri o lette sui libri senza averne avuto personale esperienza.
in risposta a: NUOVE FRONTIERE DELLA MEDICINA #12393Vorrei portare l’attenzione sul nutrimento psichico : attraverso l’assunzione degli alimenti sopperiamo al bisogno energetico del corpo , ma come e con cosa alimentiamo il nostro apparato psichico ? Visto che il Maestro Kremmerz ci ha indicato che non è l’esofago la sola via di nutrimento del nostro organismo, poniamo attenzione alle altre vie o non ci pensiamo proprio e ci lasciamo inondare da qualsiasi tipo di stimolazione che coinvolga il nostro apparato mentale ? Sopportare questo ,non equivale al riempimento dello stomaco fino allo stato di cronica indigestione ? Mi viene da pensare che anche tutto il discorso sul Silenzio possa avere a che fare con la necessità di chiudersi selettivamente al coacervo di stimoli che ci raggiungono per non esserne ubriacati , e riuscire a mantenere un apparato psichico vigile e quanto più possibile terso. E per il suo nutrimento cosa si può scegliere? Mi sento di dire che un ottimo alimento è il Forum di questo sito aperto a tutti e quindi fruibile da tutti ,sano e rigenerante alimento per il nostro sistema nervoso.
in risposta a: NUOVE FRONTIERE DELLA MEDICINA #12320Caro Bell, ti confermo che per me è senza dubbio interessante ed utile continuare ad esaminare i rimedi delle Lunazioni alla luce delle odierne conoscenze mediche e scientifiche , perché queste notizie ci aiutano a liberarci dal pericolo,sempre presente, di un atteggiamento mistico e ci danno il supporto di un approccio scientifico che spiega , almeno in parte, il meccanismo di questi rimedi , sottraendoli così, ove ancora ce ne fosse bisogno , alla sfera della superstizione e della credulità per suggestione. E concordo con Catulla sul fatto che la scienza ufficiale sempre più spesso arrivi ad avvicinarsi alle conoscenze della Scienza Ermetica ,e l’intensificarsi di questo fenomeno , credo, possa far ben sperare per un’accelerazione del processo evolutivo dell’umanità intera.
in risposta a: NUOVE FRONTIERE DELLA SCIENZA #12264A me invece le peculiarità di questo batterio hanno fatto pensare che se in natura esiste la possibilità di utilizzare anche qualcosa di tossico per alimentarsi, probabilmente questa capacità adattativa risiede anche nell’uomo, ed anche se non c’è ne accorgiamo, è quella che ci sta consentendo di sopportare l’inquinamento ambientale ed alimentare che abbiamo creato.
Cosa sono riuscito a raccontare delle esperienze di Montemonaco ? Solo una sensazione , un’emozione . E questo perché si è abituati a cercare il fenomeno particolare, la cosa strabiliante , e la realtà nella sua semplicità ,ci passa inosservata sotto gli occhi , come cosa irrilevante. Ma quelle sperimentazioni cosa mi volevano additare, quali considerazioni avrebbero dovuto generare ? Alla opportunità della sperimentazione con la guida di un Maestro , non ho fatto seguire l’applicazione del metodo Ermetico. Ma se mai mi dovesse ricapitare una simile occasione, farò di tutto per pormi nella maniera più ortodossa e fiduciosa.
Mi rifaccio al post di Ippogrifo in cui parlando delle esperienze di Montemonaco dice :un’esperienza tipicamente sciamanica, magistralmente concepita e magistralmente condotta. Riflettevo su come ci siano state offerte ,per sole grazia e Amore ,quelle possibilità, a differenza di tante altre iniziative di stampo sciamanico ,che andavano e vanno ancora tanto di moda, dove per partecipare si pagano bei soldi! Con questo non voglio dire che qui si è più bravi per il solo fatto che non si paga , ma voglio sottolineare come anche in questo , si veda il diverso modo di operare della Schola ,che si muove con logiche e finalità che si discostano totalmente dalla corrente comune. Personalmente penso che ci siano cose , che per il loro alto valore, non possono essere pagate con il denaro, perché qualunque prezzo non potrebbe compensarle , tutt’al più tentare di infangarle abbassandole al livello della mercificazione. A chiunque abbia partecipato è stata tesa una mano, tutti siamo stati amati, credo che chi non l’ha capito allora prima o dopo l’avrà realizzato.
Vedo che per la maggioranza dei racconti il proscenio è quello del monte Sibilla e dintorni! Ed è così anche per me, perché è in quei luoghi, o meglio, nel contesto di quelle particolari esperienze vissute lì, che ho provato quel sentimento di un Amore indefinito proprio così come lo aveva descritto il Maestro Kremmerz ne I dialoghi. Chissà quale è il motivo per il quale alcuni luoghi sono ricettacoli elettivi di energie particolari o particolarmente forti ?
in risposta a: NUOVE FRONTIERE DELLA SCIENZA #12083Condivido assolutamente l’utilità di riportare al nostro vissuto miriamico i discorsi, e vorrei tornare sull’argomento dell’alimentazione per cercare di inquadrare questo aspetto nella sperimentazione di ciascuno. Tutte le notizie che ci siamo scambiati sul forum sono state utili per ampliare le nostre conoscenze ed avere un approccio quanto più possibile scientifico, ma al di la delle tante teorie e delle varie scoperte e riscoperte, in che misura ed in che modo l’alimentazione , ed in senso più ampio il nutrimento, ci riguardano e si collocano nel percorso di purificazione che ciascuno inizia dal momento che si iscrive ?
in risposta a: Farmaco come veicolo di volontà #12033L’idea che mi sono fatto del meccanismo della Terapeutica Ermetica è più quella della trasmissione di energia ,dove il Numero della Catena funge unicamente da ponte , tra il Centro emanatore e il richiedente. Ed in questa funzione , più si riesce a tenere a bada il proprio ego e le proprie aspettative,più si favorirà il libero fluire di questa Energia sanatrice.
in risposta a: La Scienza Ermetica nelle Arti #11995Penso che l’Arte sia un saper fare e l’artista è uno che sa fare, sa realizzare qualcosa. In effetti la Magia fu detta Ars Regia e l’Alchimia Ars Magna forse proprio ad indicare una capacità operativa .Ma,se come scrive il Kremmerz :”Appena fuori la stretta necessità delle parole pei bisogni corporali definiti,la presentazione di immagini e di concetti mentali non è possibile che all’artista, cioè a chi ha un’anima,una mente,un intelletto più aristocratico della media , che prende,comprende,infiora e profuma tutto ciò che gli altri non possono né vedere ne comprendere.La musica e la pittura ne sono le espressioni fuori il linguaggio articolato, la poesia nell’armonia dei suoni e dei vocaboli per risvegliare la comprensione di idee di grado più nobile e determinare la coscienza di sentimenti o informi o inavvertiti.” allora il vero artista è solo colui che riesce in questo.
in risposta a: Il Silenzio #11989Sul tema del Silenzio ho trovato a pag. 372 del vol. I della Scienza dei Magi questa frase enigmatica che riporto : “- Non vi è scienza senza silenzio,non vi è possanza senza carità , non vi è forza senza giustizia.” Perché il silenzio è un requisito indispensabile per la scienza ? Come va intesa la frase , che chi sa deve saper tacere o che non si arriva alla comprensione vera delle cose se non passando per un silenzio purificatore ? Questo per rimanere nel tema del silenzio ,ma ci si potrebbe interrogare anche sul senso e sul valore della carità e della giustizia.
in risposta a: La Scienza Ermetica nelle Arti #11979Forse siamo abituati a chiamare artisti anche quelli che non lo sono nel senso stretto della parola. Almeno così mi viene da pensare rileggendo i vari post, perché mi sembra che ci sia una differenza tra chi esterna un sentimento personale , che susciterà emozioni solo nella cerchia di chi lo condivide, e chi riesce a cogliere e manifestare, attraverso qualsivoglia forma artistica, un principio universale che verrà riconosciuto e condiviso da tutti. La capacità di cogliere significati universali fa parte delle prerogative dell’essere umano e sembra passare attraverso una sensibilità particolare ,nella maggior parte dei casi unita a forme di squilibrio. Questo è quello che si vede nell’uomo ordinario. Ma anche dell’iniziato si dice che è un artista, con la differenza che permane equilibrato perché è arrivato a governare quella particolare forma di sensibilità con lo stato di purità ,raggiunto attraverso l’educazione e l’esercizio delle pratiche ermetiche. In questa ottica le Arti mi sembrano uno strumento come un altro nelle mani dell’ermestista e questo mi viene in mente pensando alla figura del Poeta Vate e nello specifico a Virgilio che ,per quel poco che ne so, utilizzò queste sue prerogative con precise finalità.
in risposta a: La Scienza Ermetica nelle Arti #11962Mi collego al post di Lucilio partendo dal pensiero conclusivo : “Non solo, ma mi son chiesto se io fossi abbastanza “folle” da mettermi in gioco ed esternare i mostri che ho dentro per il più nobile dei fini terapeutici.” Sul tirar fuori i nostri nodi , le nostre storture, avere il coraggio di farlo e la lucidità per vederli, ci sarebbe un lungo discorso da aprire. In giro c’è tanta gente che offre metodi più o meno esotici e per lo più a pagamento per aiutare a tirar fuori quello che si tiene dentro. Ma poi una volta terminato il percorso esperenziale a grande impatto fenomenologico e scoperchiato il vaso, il problema della gestione resta tuo. Ne ho avuto il racconto da persone che hanno provato, ed ho notato la grande differenza con quanto offre la Tradizione Iniziatica in termini di serietà e soprattutto di rispetto e di tutela di ciascun essere, che non è mai abbandonato a se stesso, ma sempre guidato e sorretto nel suo cammino di rettifica di sé. L’arte non riesco a comprenderla razionalmente, e non so neanche , se dal punto di vista ermetico sia questo l’approccio giusto. Purtroppo resto ad un livello istintivo e di fronte un quadro , una scultura o una sinfonia , provo emozioni senza arrivare ad una comprensione razionale.
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