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  • garrulo1
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    E’ verissimo! Ogni sovrastruttura è un vero e proprio velo che non ci permette di discernere una determinata modalità di espressione della realtà, per quello che realmente è. Ritengo che il percorso Ermetico, sia una progressiva via di destrutturazione, tanto inesorabile per quanto faticosa. Credo che solamente tentando di liberarsi dalle sovrastrutture, si attivi il meccanismo espansivo della Coscienza individuale, che deve portare poi nella direzione evolutiva del contatto della Mente individuata con la Mente Cosmica, cantando man mano la ninna nanna alle sovrastrutture, e, come al solito, cosa facile a dirsi e dificile a realizzarsi, ma il punto di partenza resta, inderogabilmente, l’avere chiaro l’obiettivo a cui tendere.
    un saluto

    garrulo1
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    Post totali: 458

    Vivere autenticamente il sentirsi tutt’Uno/Una con la Catena, ricalca analogicamente, anche mediante la ripetitività vocale comune a tutti noi, il Principio di Unità, che tutto in sé contiene, ed anche
    le potenzialità di ascenso all’Uno/Una Infinito, da intendersi quale Ritorno Cosciente alla Matrice Originaria.
    L’Ideale, da tutti condiviso è finalizzato al Bene assoluto, Principio Cosmico Coesivo, con le potenzialità di coesione anch’esse esaltate dalle particolarissime contingenze astronomiche.
    Il moto indotto dal Sole che si amplifica sulle acque forte del particolare vigore della Luce Raggiante, utile a garantire il fermento dei liquidi anche nelle ore notturne, come ci ha precisato nel suo post Catulla, ripresenta, questa volta sotto questa Forma, il Matrimonio Cosmico tra il Principio Impulsivo/Proiettivo ed il Principio Recettivo/Generativo, quindi, in estrema sintesi, nel momento Rituale dell’Agape, è attuabile l’unirsi e partecipare il più possibile consapevolmente, a questo Matrimonio LuniSolare, momento particolarissimo nell’anno astronomico di esaltazione esponenziale delle potenzialità di Trasformazione e/o Trasfusione, in particolare se coscientemente vissute e finalizzate (proprio perché è in gioco un Matrimonio utile anche a sposare le cose che stanno più in basso con quelle che stanno più in alto, sulla Via progressiva del “Miracolo” di una Cosa Sola).
    Un saluto a tutti.

    garrulo1
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    Vorrei agganciarmi ad una importantissima riflessione dell’Accademia Giuliana, postata il 21 aprile, che però non sono più riuscito a trovare, quindi utilizzo lo spazio del blog. E’ stato un preziosissimo spunto per altre riflessioni sul significato simbolico dell’Agape. In alcuni scritti, compare il riferimento ad una Festa per “sintetizzare in un’unica parola l’energia fermentativa che esplode nello Ieros – Gamos cosmico”, concetto quest’ultimo, che per quanto mi riesce, sintetizzerei in Causa Prima ed Effetto Fermentativo, incessantemente compenetrati in un matrimonio cosmico, con il prodotto, a noi Caro, di Forza-Energia Finalizzata, di Natura Terapeutico Evolutiva.
    Tale è un matrimonio tra 2 Principi Cosmici, l’impulsivo e il generativo, nel massimo della loro potenza di espansione, o meglio nel massimo del loro fermento amoroso.
    Allora, tutto l’universo, e sicuramente il nostro sistema solare di cui siamo parte integrante, risente di questa peculiarità astronomica, che inevitabilmente permea tutte le cose (cibi compresi), fin nelle più intime molecole.
    Anche nella condivisione collettiva del Rito dell’Agape, non è estraneo il Concetto di Bene quale Principio Cosmico Coesivo, attivo in ogni forma di interazione e solidarietà da intendersi nel senso più ampio del termine.
    Il sacrificio a cui fa riferimento il postato, è un sacrificio di Amore, proprio perché potrebbe essere questo il mezzo per trasmutare il Verbo in Carne, o meglio il Principio di Vita Universale in Vita Individuata fino alla massima espressione ed espansione della Coscienza stessa.
    Credo infine che, a questo Principio Cosmico/Primo, o Matrice Originaria o ancora Principio di Unità, sia potenzialmente possibile dirigersi sulla Via del Ritorno Cosciente, ed il momento rituale/astronomico dell’Agape rappresenta una grandissima occasione di collegamento, quest’ultimo collegamento tanto più rapido quanto più il momento stesso è vissuto consapevolmente.
    Un saluto a tutti.

    garrulo1
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    Ci tengo a descrivere una esperienza personale sul lungo periodo in proposito. Utilizzo il succo di limone puro, preso al mattino a digiuno, ultimamente dopo aver assunto 1 – 2 bicchieri di acqua tiepida. Cerco rigorosamente limoni a foglia, quelli non trattati, visto che li consumo, spremendoli, dopo solamente un lavaggio manuale della buccia, che però non risulta comunque, in questi tipi di limoni, sottoposta ad alcun trattamento di natura chimica. Presentano una buccia molto più spessa, ed un gusto meno forte al primo contatto con il palato, oserei dire un pochino più dolciastro rispetto agli altri.
    A suo tempo, mi venne consigliato per le sue proprietà alcalinizzanti, quindi a metabolizzazione basica e nemico di qualsiasi iperacidità, gastrica (probabilmente purchè non troppo accentuata), ma non solo, ed inoltre aggiungo io, ha virtù prettamente immunostimolanti, rappresentate dai complessi multivitaminici perfettamente descritti da Admin, e so anche, ma non sono in grado di descriverlo con un linguaggio più tecnico, che contribuisce a bruciare i grassi nell’organismo. Se poi, nella combinazione con olio di oliva e vino bianco, avrà nella prossima luna esaltate queste e tante altre proprietà, vale la pena di sperimentarlo.
    Non ho osservato in questi anni, alcuna anomalia allo smalto dei denti, non so se è per le caratteristiche biologiche dell’agrume o per una caratteristica soggettiva.
    A proposito, ho notato che il limone non risulta essere sconsigliato a nessun gruppo sanguigno nel sistema alimentare basato sulla cd. emodieta, al massimo è classificato neutro, mentre ad esempio, per i seguaci di tale metodo di gruppo zero come me, sono caldamente sconsigliati agrumi quali aranci, mandarini, mandaranci ecc….
    Un caro saluto a tutti ed un augurio di Buona Pasqua.

    garrulo1
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    Nel post di Catulla dell’11 marzo u.s. in cui si trattano, se così si può sintetizzare, le condizioni per il contatto tra la Mente umana e la Mente Divina, cosa a quanto si intravede possibile, almeno in potenza, nella modalità di estrinsecazione contenuta nella Porta Ermetica, mi è sempre stata di difficile approccio. Molto più chiaro, ovviamente sul piano esclusivamente mio personale, è stato il concetto espresso al riguardo dal Maestro Kremmerz nell’Avviamento alla Scienza dei Magi. Qui, Egli propone una questione di tale portata utilizzando la modalità grammaticale.
    Così scrive : ” Nella grammatica volgare, superstiti ruderi della grammatica ideale (1), il verbo o parola per eccellenza è il sostantivo essere. L’Ens latino è l’Ente; la Mens dei latini è un composto di Ens, cioè una consonante di possesso (quasi sincope di Meus) che precede il sostantivo participio indicante l’ens cioè l’Ente, quello che esiste ed è. Quindi fermandoci al senso riposto delle parole (2), Ente è l’idea assoluta dello spirito Universale di Dio – e Mente è il vocabolo della idea relativa dello spirito Universale incarnato e definito nel corpo umano.
    (1)Cioè grammatica delle idee assolute primitiva.
    (2)Oh! Se la filologia si facesse così quante cose si sarebbero svelate! “
    Quindi, per quanto mi è parso di essere riuscito a comprendere, la Mente, grammaticalmente parlando, è la Mia/Nostra parte dell’Ente, che ci spetta di diritto, che si manifesta nel corpo fisico ad ogni incarnazione, ma che dentro tale involucro va man mano riscoperta fino al completamento del processo progressivo di identificazione e/o integrazione.
    Un saluto a tutti.

    garrulo1
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    Post totali: 458

    Mi sono sovente domandato il perché il Dio Kons, nel momento in cui il Sacerdote aveva raccolto i sofferenti nel Tempio e lì si apprestava a fargli passare la notte in cui il Dio avrebbe visitato il luogo, ed in qualche modo si sarebbe espresso, o con un contatto di qualsivoglia natura, o con una qualche modalità responsiva, qualcuno di questi guariva ed invece qualcuno nò. La risposta è stata maturata con il tempo, anche grazie alle costanti sollecitazioni riflessive in Accademia, per cui ora, metabolizzo come un fatto perfettamente naturale che, nella traiettoria evolutiva di una determinata persona, il suo bene nel senso più profondo della parola, non è detto che sia la guarigione, magari immediata, ma ad esempio, attraverso una condizione di malessere fisico e/o morale, si possa aprire un ventaglio di possibilità di approccio ad esperienze forti, o meglio di iperattivazione motivazionale, che sul piano personale permettano all’essere che soffre di accelerare un processo di espansione di coscienza, altrimenti naturalmente assai più lento. Inoltre, inutile commentare il fatto che, come ha scritto innumerevoli volte il Maestro Kremmerz, in ipotesi, sarebbe un delitto impedirne la dipartita quando la pera è giunta naturalmente all’ultimissimo stadio di maturazione.
    Un saluto a tutti.

    garrulo1
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    Riallacciandomi al quesito dell’Accademia Giuliana, il Maestro Kremmerz, nell’Avviamento alla Scienza dei Magi, ha scritto che ogni patologia, di qualsivoglia natura, ha la sua causa in uno squilibrio fluidico, credo si volesse riferire ad uno stato distonico, per le ragioni più diversificate, dell’aura umana o corpo lunare/astrale. Prosegue sempre il Maestro nell’affermare che ogni squilibrio di natura fisica rimbalza sul morale, e viceversa ogni iperattivazione del morale si riflette sul fisico. Da qui si può intendere con una certa chiarezza il principio di unità che presiede all’intero apparato umano, in tutte le sue esplicazioni ed in tutti i suoi coinvolgimenti perfettamente concatenati, difficilissimi però da cogliere in tutti i loro aspetti.
    Mi viene però difficile tradurre quanto sopra in un linguaggio esclusivamente scientifico, uno perchè non lo conosco più di tanto, e due perchè seppur si sappia che una consistente area della medicina convenzionale dia ormai una importanza conclamata a tutti i risvolti della psicosomatica, di fatto ammettendo che il morale agisce e re-agisce sul fisico, non si spiega comunque, come l’unità materia/vita, essendo un sistema dinamico intelligente per sua natura intrinseca, ogni tanto abdichi a favore di uno squilibrio che porta ad una deviazione di tale equilibrio intelligente.

    garrulo1
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    Agganciandomi al commento di Alfiero, vorrei aggiungere che medele quali incenso e carruba, ma anche uva passa, ottimamente influenzati in questa Luna, oltrechè facili a trovarsi, presentano anche la caratteristica dell’azione ad ampio spettro, in particolare per i primi due rimedi, come inibitori di virus e batteri, ma anche con virtù antinfiammatorie e addirittura cicatrizzanti. Utilizzabili mediante suffumicazioni, e per l’incenso, opportunamente pestato e polverizzato, in dosi minime come in omiopatia.
    iteressante da provare e trarne le opportune considerazioni, dopo ovvia consultazione della Lunazione di Febbraio 2013.
    Un saluto a tutti con l’augurio di un Buon Novilunio.

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