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  • garrulo1
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    D’accordissimo, Wiva, sul fatto che la Terapeutica non sia il fine, ma il mezzo, lo strumento su cui si appoggia il percorso evolutivo soggettivo, collettivo ed oggettivo che da potenziale deve progressivamente essere trasformato in reale. Però, tale finalità Magistralmente “pensata” dalle Gerarchie, se ci pensiamo bene è la più nobile e parimenti più sicura modalità di attivazione, in quanto nel dogma “pro salute populi”, è sigillato l’abbattimento di qualunque ipotesi egocentrica a favore proprio di quell’altruismo per sentimento di solidarietà al quale hai fatto riferimento. E questo credo risponda come al solito ad un criterio scientifico, nel senso che più ci si allena a tamponare le motivazioni egocentriche e di riflesso più si tenta la proiezione nella direzione Universa o più terra a terra solidale, da sperimentare anzitutto con tutte le persone con le quali, nella quotidianità andiamo ad interagire.
    Un caro saluto a tutti.

    garrulo1
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    Post totali: 458

    Continuando la lettura del Volume Primo della Pietra Angolare, sono arrivato all’introduzione Storico Filosofica alla Fratellanza Taumaturgico Magica di Miriam del Maestro Jesboama, presente dalla pagina 447 in poi, e colpisce non poco l’attenzione l’estrema sintesi con la quale viene circoscritto il “problema analitico” della maggior parte delle Religioni, insito nella domanda tripartita: 1) da dove vengo; 2) chi sono; 3) dove vado. Ad un certo punto di tale introduzione, corrispondente alla Foto 11/7 dell’Archivio del Trust, viene riportato espressamente: l’angelo (quello simbolicamente decaduto) è “la mentalità libera che decade imprigionandosi in un corpo fisico e creando nel suo cammino un’anima”, da intendersi quest’ultima quale collante tra la mentalità libera (pensiero) ed il corpo materiale (involucro). Risulta pertanto di più facile comprensione la descrizione che ne deriva del Triangolo, simbolo che accomuna l’iconografia Cattolica con quella Massonica.
    Vero è che anche nell’Avviamento alla Scienza dei Magi, tale concetto viene descritto dal Maestro Kremmerz questa volta con modalità etimologica/filologica, partendo dal presupposto che l’Ens latino è l’Ente o Macrocosmo, e la Mens latina (Meus + Ens) è la infinitesima particella dell’Ente, inequivocabilmente individuata e quindi incarnata e definita nell’Uomo o Microcosmo. Di conseguenza, la progressione espansiva dell’intelligenza nell’essere umano, è uno sforzo o tensione costante della Mente individuale per tentare la fusione Virtuale con l’Ente Universale da cui trae origine.
    Sotto l’aspetto causale, mi sono posto una domanda: perchè tale mentalità libera ad un certo punto deve per forza di cose decadere? Non poteva rimanere mente libera e spaziare a piacimento nel Cosmo senza dover iniziare un tortuoso cammino, tra l’altro pieno di insidie devianti, per poi tornare alla libertà originale? Provo ad azzardare una risposta: forse, essendo l’Universo un continuum di mentalità creatrice e materia che va progressivamente modificandosi sotto l’impulso della prima, allora anche per quanto riguarda l’uomo, per partecipare pienamente alla Vita Universa ed aspirare alla Coscienza Universa, deve realizzarla mediante l’integrazione dei 2 fattori di cui sopra, in quanto il meccanismo sarebbe lo stesso che si esplica in tutto il Cosmo per qualsiasi tipologia di Creazione, un Impulso Mentale (Volontà Creatrice) agente su un fattore passivo recettivo, Naturalmente sensibile a modificazioni progressive sotto l’azione del primo fattore, e pertanto l’essere umano risponderebbe alle stesse identiche leggi, quindi il lungo e faticoso cammino è una dovuta adattazione ad un meccanismo che da potenziale dovrà (faticosamente) trasmutarsi in reale.
    Un saluto a tutti ed un appuntamento al prossimo post.

    garrulo1
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    Nel post precedente, si è parlato dei 3 livelli di comunicazione in relazione al “bacino di utenza”! Nel prosieguo della lettura, viene chiaramente descritta l’origine della Scienza Sacra nella Grande Università Templare Egizia, frequentata tra l’altro, in tempi diversi, dai vari Pitagora, Platone, Aristotele (forse), ed altri Scienziati e Filosofi dell’Occidente più o meno antico, per quanto conosciuto. Questa “Regia Schola”, con nome mistico di Ermete Trismegisto, da intendersi quale Centro Scientifico che deteneva le chiavi di accesso ai 3 livelli di Conoscenza, o meglio di “Ordini Scientifici” da trasferire poi ai differenti bacini di utenza, relativamente: 1) alle dinamiche che presiedono ai fatti tangibili (di pertinenza del Corpo Sociale nella sua generalità), 2) alle Leggi a tali fatti sovraordinate e 3) ai Principi che governano il Cosmo, tali ultimi di competenza degli Iniziati nei vari gradi del percorso di Integrazione.
    Anche l’Arte Alchemica viene storicamente circoscritta con la finalità di permettere il fluire della Scienza Occulta attraverso l’Occidente nel periodo medievale, anche se, come menzionato in precedenza era parte integrante dei “Corsi Universitari” della Antichissima “Regia Schola” Templare Egizia. Proprio in ragione a ciò, gli Alchimisti, in primis quali Filosofi Ermetici, potevano essere contestualmente medici, oppure astronomi, filosofi, chimici, matematici e così via.
    Un saluto a tutti ed un appuntamento al prossimo post.

    garrulo1
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    Nel prosieguo della lettura della Pietra Angolare, sempre all’interno dell’Archivio del Maestro Jesboama, colpisce e non poco la sintesi sulle radici della conoscenza, che sapevo fossero ancorate alla Terra d’Egitto, ma non conoscevo affatto dell’esistenza di una Lingua Sacra dei Misteri, l’Ebraico Antico, disconosciuta nei tempi, perfettamente maneggiata da Mosè in qualità di Sacerdote Osirideo, altro particolare quest’ultimo esplicitato in modo chiarissimo, il quale Mosè sintetizzò la conoscenza del Bereschit Egiziano nel Suo Sepher Jesirah o Libro della Creazione, onnicomprensivo di Scienza Filosofica, Teosofica, Cosmogonica e Magica, con triplice livello di linguaggio a seconda del “bacino di utenza”, differenziato tra il popolo nel suo complesso, gli Iniziati in fase di formazione ed i Maestri detentori e parimenti custodi dell’Arte.
    Sui rapporti matematici che presiedono alle leggi cosmiche, dopo averli letti più volte è bene ricominciare, perchè a me personalmente risultano di assai difficile metabolizzazione, pur essendo descritti e direi sviscerati con estrema semplicità.
    Buon proseguimento di lettura a tutti.
    Un saluto e buona domenica

    garrulo1
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    Post totali: 458

    Ho iniziato anch’io la lettura del Primo Volume della Pietra Angolare. Ogni occasione è buona per ribadire l’importanza fondamentale della dimostrazione documentale a supporto dell’Ortodossia, ed in tale Opera le prove documentali sono enormi. In questo momento sto leggendo i manoscritti del Maestro Jesboama, ed ho appreso solo ora, che per una serie di combinazioni, tale archivio venne rinvenuto in Pisa solamente nel 1994, e per fortuna, dopo oltre 70 anni, tali documenti sono stati trovati ancora in ottimo stato di conservazione. Dai primi scritti riportati sul libro, si evincono appunti registrati dal Maestro circa la Sua quotidianità di allora, le Sue impressioni anche su fatti di cronaca ordinaria visti da un Uomo che era anche Prefetto del Regno, le difficoltà nell’espletare missioni di servizio anche in località ostili ai rappresentanti dello Stato tra l’altro a quel tempo di recente istituzione.
    Quello che però traspare dagli appunti olografi di cui sopra, è l’enorme, immensa etica racchiusa in ogni pensiero ed in ogni azione relativa anche a fatti della quotidianità, posti però in essere da un Uomo che sarebbe diventato poi Maestro nella Compagine Miriamica Ortodossa, pertanto punto di riferimento fondamentale nelle funzioni Iniziatiche.
    Infatti, ogni volta che per cause di forza maggiore debbo interrompere la lettura, sono un pochino triste, forte però della programmazione già a me nota per la prosecuzione della lettura stessa, anche perchè quando sarà disponibile il secondo volume, vorrò già aver sufficientemente metabolizzato il primo.
    Un caro saluto a tutti, con impegno di prossimi post man mano che la lettura procede.

    garrulo1
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    In questo periodo, ad ogni apertura del Blog con visualizzazione della copertina della nuova Pietra Angolare, è d’obbligo una riflessione sul tempo che passa. Infatti, tempo ne è passato dalla Magistrale pubblicazione del 1989, e nella traiettoria proiettiva della Schola, è sotto gli occhi di tutti quanto è stato realizzato. Ci avviciniamo al Primo Gennaio, il mito dedica al Giano a doppia Fronte uno sguardo alle cose trascorse ed uno sguardo alle cose a venire, senza omettere mai l’aggancio tra le prime quali semi su cui poi fioriscono, con più o meno spine a seconda della bontà del fattore semina, le seconde. E proprio sul coefficiente tempo, mi preme una riflessione che prende spunto dalla Pietra Angolare anzicitata: in una lettera della Delegazione Generale di Napoli, datata 21/04/1950 al Prot. N° 180, sottoscritta dal Maestro Hahajah in qualità di Procuratore Autorizzato, pubblicata per intero alle Pagine 67 e seguenti, in chiusura testualmente recita: ”…………………….Essi, (coloro che non hanno saputo o voluto cogliere i richiami a raccolta del Maestro Benno degli anni precedenti), ignorano che il loro tempo, al cospetto delle INTELLIGENZE ETERNE, è meno di un palpito, appena un tocco, un cenno, un iato. Il tempo è relativo alla durata delle vite; ciò che poco deve vivere rapidamente si evolve e declina. Ciò che deve durare a lungo, lentamente si sviluppa, lentamente si consuma. Ogni cosa ha un ciclo proprio, al quale corrisponde la sua manifestazione esteriore: la MIRIAM ha un ciclo di cui non è possibile intravedere la curvatura, ma giungerà agli uomini di domani, coi quali ci ritroveremo, seguendo la sua proiezione nel tempo. E sarà una rivelazione, una benedizione, un’emancipazione”.
    Questa prima pubblicazione della Trilogia ricalca pari pari questa tesi proiettiva di oltre mezzo secola fa, ed ogni occasione è buona per ringraziare le Superiori Gerarchie ed il Maestro M.A. Jah-hel che incarnano in questo momento storico, il punto di riferimento Iniziatico sicuro, fondamentale, rigoroso e sopratutto Ortodosso a suggello e garanzia dell’intramontabilità della Tradizione Miriamica Originale, e la nuova pubblicazione non è che l’ennesima scientifica dimostrazione.
    Un saluto a tutti ed un augurio di Buon 2015.

    garrulo1
    Partecipante
    Post totali: 458

    Il post di Sal mi ha richiamato l’attenzione proprio sull’epilogo della Pietra Angolare del 1989: la conclusione dell’Opera era un Appello a tutti i sinceri ricercatori di Verità e quindi di Scienza dalla quale Amore e Luce non sono avulsi, alla convergenza su di UNA sola I-DEA, il che stava e sta a significare in estrema sintesi, sentirsi nell’appartenenza alla Schola, come Fratelli nella condivisione dell’Ideale di Amore e di Bene, e nella finalità Terapeutico-Evolutiva legate a doppia mandata. Pertanto, la logica conseguenza è che ogni legame che tendesse a scivolare sul binario emotivo o fideistico, porterebbe immancabilmente fuori pista, proprio perchè in gioco vi sono i valori eterni di cui sopra, i quali prescindono dai tempi e dalle persone, anche se sono incarnati dai Maestri nell’espletamento del loro Mandato, in quanto nelle loro funzioni Iniziatiche rappresentano il punto di riferimento fondamentale per tutti gli iscritti.
    Un saluto a tutti.

    garrulo1
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    Post totali: 458

    Mi unisco con estrema soddisfazione a tutti coloro che hanno accolto l’ormai prossima pubblicazione, come l’ennesimo momento di trionfo della Verità nell’Ortodossia sancita e voluta a suo tempo dal Maestro J.M. Kremm.Erz e dall’Ordine Osirideo Egizio. Avevo sentito il bisogno di ringraziare il Maestro M.A. Jah-Hel in alcune occasioni, anche attraverso il Blog, per la prima pubblicazione della Pietra Angolare Miriamica del 1989, in quanto, se così si può dire, sono uno dei “salvati” da questa Grande Opera letteraria, perchè mi aveva concesso la possibilità di confronto serio e senza atti di fede precostituiti, relativamente alla questione delle motivazioni originali legate all’appartenenza alla struttura Ortodossa. Infatti, una precedente esperienza maturata presso un gruppo non ortodosso, non mi aveva fatto comprendere fino in fondo l’importanza fondamentale e strutturale della Pragmatica, la protezione ed il controllo rigido dell’Ordine anzicitato a suggello e garanzia dell’intero impianto, al punto di concepire la Schola come emanazione dell’Ordine stesso, e parallelamente come idoneo contenitore atto a recepire per intero il trasferimento della Tradizione Hermetica. D’altronde, lette e rilette le due basilari lettere del Maestro Benno del dicembre 1947 e gennaio 1948, intrise di Pragmatica Fondamentale fin nelle più ascose molecole della carta che le conteneva, hanno chiarito e sigillato (chiarito se mai ce ne fosse stato bisogno), la differenza Fondamentale tra la linea Ortodossa e la restante parte dei gruppi non più agganciati all’intera struttura, spiegandone per esteso le motivazioni, ammonendo dei pericoli di operazioni rituali al di fuori di una Catena Iniziatica, per cui, a quel punto, si poteva solamente non voler capire. Mi preme porre ancora l’attenzione sul fatto che il Maestro M.A. Jah-hel, dopo la Pietra Angolare ha continuato l’opera di divulgazione della Verità sotto il profilo epistolare, logico-giuridico e scientifico, ad esempio con la Convention celebrativa del centenario dall’emanazione della Pragmatica Fondamentale, tenutasi il 21 marzo 2010 a Vico Equense, seguita dal libro sugli atti del convegno stesso “Mito, Utopia, Scienza e Prassi …….”, e prima ancora descrisse e disegnò anche graficamente le basi teoriche del collegamento iniziatico, entrando nel merito delle modalità di innesco e di proiezione della Catena Iniziatica di Miriam, nell’Opera “La Via della Rosa”. Un sentito ringraziamento anche per quest’ultima ulteriore Trilogia, che ritengo, come ho avuto occasione di appurare nelle precedenti opere, nulla lascerà ad impulsi emotivi e/o sentimentali, ma sempre si sono fondate su di una esclusiva analisi di fatti e situazioni sotto i profili sopraesposti.
    Un saluto a tutti.

    garrulo1
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    in risposta a: Gli scritti #8323

    L’ultima parte del post di Catulla, mi induce ad una riflessione: se vero è, e la logica ne è la dimostrazione, che la natura delle cose si afferma alla realtà ordinaria mediante il proprio contrario, in quanto solamente tale operazione di contrasto o negazione ne legittima la concretizzazione, lo specchio di tutta la fascia astrale “intermedia” è il complemento della potenzialità effettiva della Luce.
    Credo che Catulla, a tale fascia intermedia, possa riferirsi a quella zona d’ombra, o di luce non fissa, che costituisce la pellicola colloidale dell’intero cosmo, ove ogni azione, pensiero o immagine crea una omologa impressione, e di conseguenza l’Amorosa Invisibile citata ne La Porta Ermetica, se opportunamente provocata, ovviamente da colui/colei che abbia acquistata una corrispondente confidenza, può svelare un mondo di cose precluse alla vista ordinaria.
    Se ricordo bene, il Maestro Kremmerz, in uno dei tanti riferimenti a questo proposito, cita proprio il Petrarca riflessivo sul lungomare di Ravenna, dedicato a tutti coloro che siano in grado di “ripescare” nel mare magnum dell’astrale collettivo, tale immagine a suo tempo vissuta nella sua completezza.
    Un saluto a tutti

    garrulo1
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    L’icona di primavera, implica l’augurio a tutti indistintamente, di partecipare contestualmente al periodo di risveglio espansivo della Natura tutta, ad un progressivo risveglio del livello di coscienza singolo e collettivo, rappresentato simbolicamente anche con l’uovo cosmico che si schiude, ed anziché il classico pulcino, ne vede fuoriuscire un essere che ha fattezze umane. Riguardando più volte tale opera, mi è tornato in mente il Primo Aforisma, che richiama in toto il sistema analogico che presiede a uovo, uomo e mondo, che insieme “fanno tre, in ogni uno vedi il tre, nel mondo, nell’uomo e nell’uovo trovi tre volte tre”. Senza la pretesa di commentare oltre tale Aforisma, perché non mi sento assolutamente in grado, colgo però l’occasione a questo proposito per ribadire l’importanza del Metodo Ermetico, il cui caposaldo sta proprio nel provocare ad arte l’espansione di coscienza, attraverso la progressiva conoscenza sperimentale soggettiva, con possibilità di messa a verifica anche sistematica mediante la Gerarchia Naturale contemplata nell’Organigramma della Schola, racchiuso e disciplinato nella Pragmatica Fondamentale. A tale proposito, anche nel Tempio dell’Uomo, di R.A. Schwaller de Lubicz, ricordo di aver letto una massima che riconduce a quanto finora trattato: mi pare nel Volume 1°, ad un certo punto compare l’assioma: “La coscienza che in origine era monade, diventa Trinitaria attraverso l’esperienza della corporificazine”. Quindi è l’esperienza della vita, la “fatale caduta nella dimensione materiale” che permette alla condizione umana, sessuata come precisato anche negli Aforismi successivi al primo (riportati integralmente nell’Avviamento alla Scienza dei Magi),di rimontare alla condizione di sintesi nell’Unità ab origine, sancita però dalle innumerevoli cioè non numerabili esperienze, vissute progressivamente ampliando di volta in volta il livello di coscienza, mediante gli strumenti di cui la Schola dispone.
    Un saluto a tutti.

    garrulo1
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    Un immenso Grazie alla Direzione della Schola per un augurio così importante donato in questo particolarissimo e fecondo momento astronomico, testimoniato con la bellissima icona di Vladimir Kush, lì a confermare l’estrema sintesi dell’equinozio di primavera. L’accostamento analogico alla pittura, con l’obiettivo di stimolare il Principio Vitale insito in tutti noi, a presentarsi al di fuori del guscio dove è costretto a rimanerci, più o meno scomodo, nella routine quotidiana, sia il più potente auspicio per essere degni recettori di quel Lievito Iniziatico, elargito da Chi ne ha Chiavi, Funzioni e Mandato, che mai come in questo momento permea la Natura Tutta.
    Un saluto a tutti.

    garrulo1
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    Chiarissimo il post di fulva, rimanda immediatamente alla circolare del Maestro Benno del dicembre 1947, che al punto 5 lettera b), pone l’attenzione circa la responsabilità sul piano personale di coloro che espletino una pratica rituale non regolarmente autorizzata, ed appena dopo, alla lettera c), avvisa dei pericoli di operazioni rituali per chi non è perfettamente agganciato alla Catena Iniziatica, la cui struttura, repetita juvant, non è cosa astrusa, ma contenuta ed esposta con estrema chiarezza nella Tavola propedeutica al Fascicolo contenente l’intera Pragmatica Fondamentale. Sempre in tale Circolare, viene anche posta in evidenza l’importanza imprescindibile della Gerarchia, in quanto viene precisato che “le manifestazioni di carattere iniziatico sono sempre gerarchiche. E come vi è gerarchia di classi vi è gerarchia di organizzazioni”.
    Da questa legge, nulla si può discostare, quindi anche la Fr + Tm + di Miriam, nel proprio aspetto strutturale, mai potrebbe essere isolata dall’Organigramma anzicitato di cui fa naturalmente parte per sua ragione di essere, pertanto concepibile come emazione strutturata del Grande Ordine Egizio, sotto la cui alta protezione e controllo a tutela e garanzia del corretto funzionamento dell’intero organismo, a suo tempo fu posta proprio dal Maestro Kremmerz in qualità di Fondatore della Schola. Poste tali premesse, il ragionamento che ne consegue non lascia dubbi sull’importanza fondamentale dell’Ortodossia, che non è un atto di fede, ma bensì una Legge di Natura.
    Un saluto a tutti

    garrulo1
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    Ho piacere di riagganciarmi al postato dell’Accademia Giuliana, che fa espresso riferimento all’importanza del metodo maieutico in ossequio ad un principio scientifico/ortodosso in materia di sviluppo dell’individualità occulta radicata in ogni essere umano. Nei fatti, tale impostazione serve da stimolo a porsi soggettivamente delle domande, per poi tentare di darsi delle risposte, con possibilità sistematica di confronto con le Gerarchie, modulato secondo Pragmatica Fondamentale.
    L’esperienza di questi anni, non fa che concretizzare ulteriormente la testimonianza dell’assenza di qualsiasi forma di prevaricazione, facendo ben intuire la Fondamentale importanza dell’Etica intesa come sublime sostanza di cui l’Estetica ne rappresenta l’espressione e la manifestazione a tutto tondo. A questo proposito, visto che non mi è stato possibile non citare la Pragmatica, tengo a porre in rilievo il più sinteticamente possibile, una mia esperienza pregressa.
    Sono stato per parecchi anni in un gruppo non ortodosso, e ad un certo punto del cammino, sono venuto a contatto con la Pietra Angolare Miriamica, letta e riletta più volte, unitamente alla Pragmatica anzicitata, non ho potuto che aprire tutti i file mentali possibili e immaginabili al sostanziale organigramma disegnato dal Maestro Kremmerz nella Tavola propedeutica al Fascicolo contenente l’intera Pragmatica, all’essenziale importanza della Protezione e del rigido controllo del Grande Ordine Egizio a tutela e garanzia dell’intero organismo, iniziando solamente in quel preciso momento a concepire la Schola come emanazione strutturata del Grande Ordine di cui sopra, e parimenti come contenitore idoneo a recepire per poi veicolare con modalità finalizzata (Terapeutico/Evolutiva) il trasferimento della Tradizione Ermetica.
    Sinceramente, gradirei se qualche ex compagno di viaggio, con cui si è rimasti in amicizia se non altro per scambiarci gli auguri nelle feste accademiche, mi ponesse qualche domanda, anche serrata, sulle esperienze da me affrontrate in questi ultimi anni, ma per ora questo non è accaduto.
    L’augurio più schietto che posso porgere a tutti coloro che ricercano la Vera Via Iniziatica, è di trovare al più presto (tempus fugit) quel “robusto albero dal fogliame spesso che offra ricovero contro le tempeste della vita”, albero costantemente innaffiato dal “Lievito Iniziatico” più volte citato a suo tempo dal Maestro Benno, riconoscerlo tale “ricovero” per quello che realmente è, e non muoversi più da lì sotto per nessuna ragione al mondo.
    Sul piano personale, non posso che rinnovare il più sentito ringraziamento alle Superiori Gerarchie e al Maestro Jah-hel, per il lavoro strutturale e perfettamente accessibile che ha caratterizzato la Pietra Angolare, in attesa della prossima ulteriore pubblicazione che ordinerò immediatamente.
    Un saluto a tutti.

    garrulo1
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    in risposta a: Terapeutica #8441

    I post di mirella e fulva11, meritano una riflessione: la sensazione tangibile di essere assistiti a tutto tondo, preso atto che mirella ha, non solo posto rimedio alla patologia sotto l’aspetto causale, ma parimenti ha anche sperimentato un’azione sulla sfera motivazionale/emotiva, quest’ultima caratterizzante più in generale l’approccio alla realtà quotidiana e alla qualità dell’esistenza nella sua globalità. Questo perché la componente energetica in questione, è di natura Terapeutico/Evolutiva, agente Intelligentemente per sua Natura intrinseca, e non potrebbe essere diversamente, pertanto il bersaglio può anche essere multiforme e/o mobile, inteso che al di là della richiesta specifica, l’energia finalizzata si orienta, attraverso l’anello della catena che ne fa da tramite, dove a tutti gli effetti la persona che ne ha fatta domanda ne ha più necessità. Da qui, la percezione di nutrimento a tutti i livelli dell’essere, tipico effetto dell’irradiazione energetica ad ampio spettro.
    Un saluto a tutti

    garrulo1
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    Realizzare l’Unità tra Forma e Sostanza è cosa di là a venire, ma l’appuntamento Rituale dell’Agape collettiva, proprio in ragione delle leggi analogiche che sul piano astronomico identificano tale momento dell’anno solare, in particolare circa l’esaltazione esponenziale delle potenzialità di trasformazione insite in ogni essere, in particolare se coscientemente vissute e opportunamente sollecitate, rappresenta un’occasione enorme per tentare un passo in avanti sulla via dell’ascenso.
    Un saluto a tutti

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