Risposte nei forum create
-
AutorePost
-
in risposta a: Accademia Vergiliana – (Roma) #8400
Con il più sublime augurio che questo Matrimonio Lunisolare oltre ad abbracciare tutto il Macrocosmo, estenda parimenti il proprio abbraccio allo stesso Principio presente nel Microcosmo, quindi Simbolicamente ed Operativamente venga innescato in Ognuno di Noi presenti, il più consapevolmente possibile, all’Agape Rituale.
Un caro saluto.in risposta a: Eventi e Segnalazioni #6614Sono ansioso anch’io di avere tra le mani questo 1° Quaderno dell’Accademia Sebezia. Il giorno prescelto nel quale verrà consegnato anche ai Fr + e Sr + delle altre Accademie, dovrebbe coincidere con l’Agape del prossimo Plenilunio di Solleone. Verissimo quanto affermato da Lucilio circa il metodo ermetico seguito nella preparazione dei lavori, dei quali il nostro dell’Accademia Giuliana, non è ancora terminato: lo stimolo costante teso all’attivazione di tutti i componenti fa sistematicamente da sfondo all’intera durata di ogni Riunione; l’esigenza di ricerca e parimenti di oggettivazione in via gerarchica viene sistematicamente sollecitata, il lato majeutico/introspettivo circa l’interpretazione ermeneutica del Simbolo non viene mai trascurata, anche perché, come più volte detto in Accademia, quando l’Ermes circola, nessuno sa quale via sceglie per manifestarsi all’attenzione collettiva.
Un caro salutoNel prosieguo della rilettura, una riflessione sul Quadro/Vessillo con la Magistrale Effige del Maestro Kremmerz, eseguito nel 1910 dal Preside dell’Accademia Porfiriana di Taranto, Ing. Giuseppe De Cal. Proprio tale Opera costituiva il fisico strumento di contatto in quel momento storico tra J.M. Kremm-Erz che via via, visto il particolare momento assolutamente non favorevole, tra l’altro propedeutico al Primo Conflitto Mondiale e poi all’avvento del Fascismo con tutti i problemi che ha comportato, si avviava ad un lavorio sistematico ma “dietro le quinte”, e Domenico Lombardi, manifestatosi progressivamente come Segretario Generale della SPHCI, Segretario del Consiglio Magistrale dell’Ordine, Delegato Generale (Insostituibile) e Maestro dell’Ordine. Pertanto tale Vessillo, come compare anche nella Pietra Angolare del 1989, rappresenta uno degli strumenti originali di contatto a garanzia della trasmissione Ortodossa (a sua volta passato nelle mani ortodosse dei Maestri Harahel e M.A. Iah-Hel), unitamente al Timbro metallico a secco, raffigurante la Corona Iniziatica quale suggello garante di tutta la documentazione proveniente dalla Delegazione Generale, oltre alle Istruzioni Rituali ed altri molteplici strumenti opportunamente menzionati e perfettamente documentati nella Pietra Angolare.
Un caro saluto a tutti.Ho ripreso il prosieguo della rilettura, anche se per la verità, in questo periodo procede un po’ a rilento. Siamo alla riattivazione della SPHCI del 15 agosto 1906, ed a tale proposito compare la Circolare del Segretario Generale di allora, Fratello Virginio Bernard, e contestualmente compare anche la pubblicazione della Porta Ermetica, con annessa prefazione contenente la Dedica a Maria, improntata sulla disamina del Caracter Adeptorum e della Cavea Sibyllarum. Questo è stato uno stimolo a rileggere tale Dedica, e mentre per il Caracter Adeptorum l’implicazione di Natura Ermetica resta per me velata, mi ha colpito l’iconografia della Cavea, in quanto tale antro è circondato da un fregio ovale che mi sembra identico all’immagine dell’Uroboro, e dentro tale perimetro, le Sibille, agiscono sull’elemento Terra con fatica, senza la qual fatica, credo, il loro “Pectus” non può far manifestare il Numen. Forse è l’ennesimo monito che ci indica che le fatiche evolutive iniziano proprio dall’Almo Suolo, quindi dal piano terra ed è su tale piano che bisogna concentrare il lavorio iniziatico.
Un caro saluto a tutti.in risposta a: Accademia Giuliana – (Torino) #8393Il post del 17 u.s., conseguente all’ultima riunione dell’Accademia Giuliana, mi fa venire in mente un postulato, che per quanto ricordo potrei definire quasi dogmatico, del Maestro Kremmerz, e cioè che ogni patologia, di qualunque natura si tratti, trova il suo riscontro a livello causale in uno squilibrio fluidico, recente o lontano che sia. D’altronde, questa massima fondamentale viene riportata anche nella Pietra Angolare, Pagg. 371-372, che riscrivo testualmente: “ La Schola è scuola di miglioramento e perfezionamento dell’essere umano. Dico dell’essere umano, perché questa frase esprime una sintesi, cioè il complesso degli elementi costituenti l’individuo uomo in tutte le sue manifestazioni di vita, psichiche e fisiche. Miglioramento dunque psichico e fisico. Il valore della parola miglioramento sta nella importanza dello scopo pratico a conseguire. Questo scopo è una intensificazione e quindi un abbreviamento della evoluzione naturale individuale; sicchè miglioramento fisico deve intendersi come conseguimento di uno stato fisiologico di perenne armonia con lo sviluppo psichico, così da ottenere un continuo equilibrio psico-fisico, cioè lo STATO DI SANITA’ “. Da queste poche righe Magistrali, tento un aggancio al problema dello squilibrio fluidico a cui ho accennato prima: l’organismo umano nel suo insieme, credo sia animato nelle sue funzioni e nelle relazioni tra i vari organi e/o gruppi di organi, proprio da quel fluido magnetico o vitale che permea l’intero Universo, quell’Agente che nel Macrocosmo “muove il sol e l’altre stelle”, e che per ragioni oggi ignote alla Medicina Ufficiale, nel caso di difetto e/o di eccesso, tende a creare un quadro patologico manifestantesi secondo le modalità più diversificate. Di conseguenza, purificando l’organismo nel suo insieme, il fluido in questione circola di fatto man mano più liberamente, evitando pericolose deviazioni, e tale modalità di purificazione ha una prima base Etica (buoni pensieri, buone parole e di conseguenza buone opere), dopodichè, si può procedere oltre mediante la direzione terapeutico/evolutiva (azione terapeutica su sé stessi e naturalmente sulle altre persone che ne manifestino espressamente la richiesta) tipica della Schola.
Sul piano prettamente fisico, mi viene in mente l’analogia con la circolazione del sangue, in quanto più il sangue più circola liberamente e più libera vene ed arterie dalla presenza di grumuli e/o agenti patogeni, pertanto, più arterie e vene risultano libere e più l’intero flusso sanguigno compie il proprio naturale percorso senza pericolose deviazioni, quindi entrambe le modalità di epurazione anzi descritte, fluidiche ed ematiche, implicano come logica conseguenza innanzitutto un ottimo stato di salute nel suo complesso.
Un caro saluto a tutti.in risposta a: Accademia Giuliana – (Torino) #8391Il post di Damara merita una riflessione: per quanto ho compreso in questi anni, l’intervento della Catena Miriamica si attiva mediante l’anello che viene in contatto con la persona che ha richiesto l’aiuto, permettendo che l’energia di natura terapeutica venga letteralmente veicolata verso l’obiettivo individuato, cioè l’attacco su tutti i fronti possibili alla patologia dichiarata. Ma tale aiuto, in primis tende ad attivare il principio di auto guarigione insito nella parte più profonda di ogni essere, e credo che ogni squilibrio a livello fisico, psichico o psicofisico, dipenda a livello causale da un corto circuito nella trasmissione di informazioni tra questi diversi livelli dell’essere umano considerato nella sua globalità. Pertanto, se si riesce a riattivare questo flusso di comunicazione energetico/vibrazionale, e quindi rimettere perfettamente in moto il principio innato di auto guarigione che tra l’altro permette alla vita di esplicare il suo mandato biologico, ecco che inesorabilmente gli effetti terminali saranno poi visibili sul corpo fisico. Però esiste ancora un altro aspetto della questione: essendo la componente energetica in gioco, mi pare di natura sì terapeutica, ma anche evolutiva, in quanto tali componenti sono praticamente inscindibili, questa ulteriore specifica caratteristica attiva contestualmente anche quel microgranello di granum salis che, per dirla in fretta e furia, fa bene anche all’operatore, in quanto anche quest’ultimo, trovandosi nella condizione di anello ricetrasmittente, si ritrova “meccanicamente” inondato da questo quid di energia finalizzata.
Un caro saluto a tutti.Man mano che la rilettura scorre, si fissano un pochino di più concetti che in prima battuta non dico fossero sfuggiti, ma non avevano richiesto un particolare input di attenzione specifica. Quindi ancore due parole sul Grande Ordine Egiziano. Manifestatosi detentore della Sacra Scienza Pontificale Egizia, a sostegno e quindi supporto della medicina convenzionale e della terapeutica più in generale, pertanto la terapeutica “ieratica/rituale” diventa modalità di pratica pro-salute-populi, quindi finalizzata al bene ed alla salute nel contesto sociale, e parallelamente strumento fondamentale all’evoluzione del singolo praticante, quindi da intendersi quale idonea leva di azione per stimolare il potenziale umano nella direzione della Perfezione delle Virtù Umane. Però, per stimolarla negli altri, occorre che qualcuno la possieda, o meglio ancora l’abbia realizzata tale Perfezione, altrimenti non se ne fa nulla. Credo che questa caratteristica fosse e sia propria della Casta Sacerdotale e quindi dei “ Pontefici Egizi”, Uomini e Donne che, per l’altissimo grado evolutivo conquistato, sono in grado di possedere la Scienza della Vita conoscendone le Leggi che vi presiedono, di praticarla e di “trasfonderla” negli altri, quindi etimologicamente Ponti tra il flusso della Vita stessa e quegli esseri nei quali, il fermento motivazionale ed evolutivo, li spinge inesorabilmente a domandare l’approccio a questa Scienza Sacra.
Un caro saluto a tutti.in risposta a: Accademia Giuliana – (Torino) #8388Mi pare che l’azione terapeutica a volte tenda a manifestarsi utilizzando un meccanismo “a rete”, nel senso che va ad attivare dei circuiti occulti che poi si ripercuotono con modalità piuttosto variabili, che escono quindi da un rigido determinismo di causa/effetto, ma, a cose fatte, si sono poi manifestate come la via più funzionale in relazione al quadro patologico in questione. A titolo esemplificativo, un classico esempio, quando la persona trattata non presenta miglioramenti a breve, ma poi, in un secondo momento, temporalmente anche al di fuori dell’inclusione in catena, “incidentalmente” l’interessato entra in contatto con il Medico che azzecca la terapia, oppure si libera un posto in Ospedale incontrando la giusta equipe medica che letteralmente aggredisce funzionalmente la patologia, e così via…..
Un caro saluto a tutti.E’ proprio la meta il primo fattore da comprendere, per quanto sia possibile comprenderlo, perché, se esiste una meta, esiste sicuramente una via per tentare di raggiungerla. Vero è che, come dice il proverbio, “tutte le vie portano a Roma”, ma, sulla via della Città Eterna, ci si può incamminare imboccando l’autostrada, la cui circolazione di natura prettamente “omogenea”, presenta potenzialmente meno pericoli e meno distrazioni rispetto a strade urbane, interne, a volte sterrate oppure in cattivo stato di manutenzione, che obbligano ad intraprendere percorsi più lunghi, arzigogolati, comunque più pericolosi vista la natura più “eterogenea” di tali percorsi, quindi nel complesso maggiormente o decisamente dispersivi, a meno che, ad un certo punto, non ci si accorga che è bene utilizzare la prima diramazione disponibile per immettersi nell’autostrada sopra menzionata. Questo breve preambolo, mi è utile per agganciarmi al Capitolo del Libro che tratta del Grande Ordine Egiziano: per quanto ne ho compreso, un Organismo Iniziatico Strutturato, mi viene da definirlo “Universalmente Condiviso”, quale Eterna Garanzia di accesso alla Conoscenza quale Via Evolutiva, a custodia e tutela del Patrimonio Iniziatico attraverso le Ere, permettendo in questo modo la Perfezione (partendo però da un meccanismo di perfettibilità) delle Virtù Umane, proprio per mezzo della Scienza Pontificale Egizia, per sparire solamente se un giorno infelice, all’Uomo dovesse piacere “di ignorare d’onde viene e dove va”. Da qui, si comprende senza ombra di dubbio, l’importanza fondamentale e strutturale della Pragmatica, della protezione e contemporaneamente del controllo rigido dell’Ordine anzicitato a suggello e garanzia dell’intero impianto iniziatico, al punto di concepire la Schola come emanazione dell’Ordine stesso, e contestualmente quale idoneo contenitore adatto a recepire per esteso il travaso della Tradizione Ermetica.
Un caro saluto a tutti.Continuando nella rilettura, ho colto, sicuramente in modo assai incompleto, data, com’è ovvio, l’estrema difficoltà dell’argomento, però un minimo mi torna, un collegamento tra l’Egitto antico e le vicende del popolo di Israele. Infatti, proprio l’Egitto antico, possedeva una lingua originale che nello stesso tempo era filosofica, allegorica e magica e tale linguaggio era il cd. Ebraico antico, a sua volta mutuato dal Chinese antico sotto l’aspetto letterale cioè per quanto attinente alla forma letterale, la cui dolcezza doveva appagare l’occhio, e parimenti anche dal Sanscrito per tutto quanto correlato all’armonia della pronuncia, questo al fine di appagare anche l’udito. Si apprende di conseguenza che il cd. BERESCHIT EGIZIANO, era una vera e propria chiave di accesso alle Idee Madri e quindi alle potenze astrali che si annidavano dietro le singole forme letterali. Se ho compreso bene, proprio dal Bereschit deriverebbe il Sepher Jesirah cd. Libro Cabalistico della Creazione, nel quale è racchiusa tutta la Scienza Sacra del suo tempo, quindi filosofia, cosmogonia, teosofia ed infine magia. La cosa che però più mi ha attivato l’attenzione in questo capitolo del libro, è l’estrema semplicità con la quale vengono descritte le finalità della Cabbala, tese alla decodificazione del significato originale celato dietro ogni lettera ebraica, in quanto, senza avere per le mani tale chiave di lettura, risulta praticamente impossibile addentrarsi nello studio e nella pratica della Forza Universale nelle sue innumerevoli manifestazioni.
Un caro saluto a tutti.D’accordissimo con m_rosa ed anche con l’ultimo post di ippogrifo: l’inconscio psicanalitico al massimo si avvicina cautamente al postulato ermetico dell’io storico. D’accordissimo anche sul fatto che, solo con una progressiva destrutturazione soggettiva si possa tentare un primo approccio con l’io occulto. Questo percorso graduale di spoliazione, mi pare passi sistematicamente attraverso un corrispondente processo di sublimazione della materia organica nel suo complesso, da quella più spessa a quella più sottile, processo comprensivo di più stadi intermedi, per cui si può presupporre, che ad ogni “step”, l’essere umano abbia sperimentato un cambiamento di stato della materia stessa. Tento di spiegarmi meglio: credo che in ballo vi sia il percorso progressivo di rigenerazione della persona operata da sé medesima, quasi di autoricreazione, dopodichè, la struttura organica complessiva (bio-psico-fisica) non è più la stessa di prima, e tale rigenerazione penso abbia comportato la liberazione dell’anima storica dai blocchi rappresentati da pregiudizi, sovrastrutture, impurità varie, pertanto verrebbero letteralmente a “mutare” anche le modalità di espressione dello Spirito, in quanto quest’ultimo viene a disporre, quale veicolo di contatto con l’ambiente circostante, proprio della materia sublimata nel suo complesso.
Un caro saluto a tuttiProseguendo nella rilettura della Pietra Angolare, voglio soffermarmi su di un altro particolare che credo degno di nota, cosa tra l’altro già letta sia nella Scienza dei Magi che nei Dialoghi. Mi riferisco nello specifico all’attenzione che il Maestro Kremmerz nutriva nei confronti della nascente psicanalisi e sulle tesi di Freud. Questo a dimostrazione, come sempre, della massima apertura e considerazione verso tutto l’apparato scientifico contemporaneo, ed in particolare nei confronti delle novelle Scienze Umanistiche. Il Maestro pone comunque in rilievo la differenza di livello esplorativo circa l’inconscio umano, che nel caso della psicanalisi partendo dagli atti mancati e/o accidentali rivela un primo approccio nella direzione della penetrazione di un fondo inesplorato, per affidare poi al transfer terapeutico, all’analisi dei sogni ed alla possibilità di regressione sotto l’impulso ipnotico il prosieguo della ricerca, mentre nell’Ermetismo Magico si punta dritti al contatto con l’io occulto o essere storico, seguendo però un percorso di avvicinamento progressivo, che per forza di cose deve pian piano riportare a quella condizione di equilibrio foriera di salute fisica e luce psichica, in quanto, sostiene il Maestro, alla base di tutti i disordini nervosi vi è sempre uno squilibrio misterioso che si irradia lungo tutto il sistema nervoso centrale partendo proprio dal cervello. In questo caso, mi pare che il cervello venga inteso sia come organo fisico e parimenti come presidente di tutta una serie di funzioni, vera e propria centralina di comando, ed il disquilibrio anzicitato, in proiezione può intaccare organi e/o funzioni. D’altronde Freud, al cospetto della corrente scientifica che gli era contemporanea, era decisamente sbilanciato verso la considerazione dell’essere umano con un proprio potenziale psichico per certi versi inespresso quindi latente, con un arsenale pregresso da riscoprire in qualche modo, mentre il valore psichico umano per la Scienza Positivista dell’epoca, era tutto contenuto nella produzione di energia biochimica più o meno raffinata. Fa riflettere anche stavolta il fatto che, presentare un Corpus di Scienze Ermetiche in un contesto quale quello sopramenzionato, fu una missione davvero titanica.
Un caro saluto a tutti ed al prox post.Una cosa solamente che mi viene subito in mente leggendo il post di Ippogrifo: la Legge in questione è Legge di Giustizia Cosmica, inattaccabile (non intaccabile) da qualsiasi idea di prevaricazione che invece risponde esclusivamente ad aspettative parziali snaturanti, purtroppo insite nell’essere umano se non ne diventa consapevole e conseguentemente non ne prende le opportune distanze.
Un saluto a tuttiContinuando la rilettura della Pietra Angolare, mi è venuto spontaneo soffermarmi sulla questione dell’esoterismo occidentale e del suo “vizio radicato”, ampiamente trattato nei Capitoli I e II della prima parte del Volume. Il vizio in questione è relativo all’aspettativa sovradimensionata sia soggettiva che culturalmente accettata, che tendeva e tende a proiettare la dimensione magica in piena favola, senza alcuna considerazione scientifica circa i limiti sigillati dalle Leggi di Natura. Fondamentale in questa ottica, è la legge di progressività nella manifestazione dei fenomeni e nella penetrazione degli elementi causali che vi presiedono, utile a spazzare ogni iperaspettativa di conquista di fantomatici “superpoteri deliranti”, che, come menzionato al paragrafo 6, questo vizio era diffuso “ieri come oggi”. Proprio partendo da questo presupposto alterato, è possibile che si siano registrate, tra fine ottocento ed i primi del novecento, istanze di ingresso nella Schola provenienti con ogni probabilità anche da una frangia di soggetti “delusi” da logge massoniche o martiniste, o da seguaci di dottrine teosofiche e/o orientaleggianti. La rivisitazione di questo fenomeno, mi ha fatto tornare in mente il fatto che proprio su questo “vizio radicato” si basava la prefazione della Porta Ermetica, in quanto tutta quest’opera magistrale rimbalza tra le delusioni dei 3 amici riunitisi a Villa Speranza in San Remo (Caio Buddi, Mevio Mefisto e Sempronio Cristiano), e le fondamenta inossidabili che il Maestro Kremmerz (che mi pare che nell’opera così si qualifichi “ … propagatore di magia in fine del secolo XIX – coraggio di apostolo in ritardo… ed in Italia dove nessun uomo crede negli apostolati ideali”), pone alla Magia Isiaca ed Osiridea, intesa, forse così chiaramente per la prima volta nel corso dei secoli, quale Scienza Sacra e chiave di lettura progressiva dei fenomeni naturali sotto l’aspetto causale.
Un saluto a tutti, al prox post.Ho iniziato la rilettura della Pietra Angolare. Voglio fissare bene alcuni contenuti ed i passaggi chiave che hanno caratterizzato oltre un secolo di storia ininterrotta e ortodossa della Schola. Dai primi capitoli ho colto un riferimento, latente da circa 20 anni, cioè dal momento in cui avevo letto per la prima volta La Scienza dei Magi. Infatti, a suo tempo, mi ero domandato, ma senza troppe esigenze di risposta, il perchè il Maestro Kremmerz, si fosse molto soffermato nella descrizione dello spiritismo, del paranormale e dei fenomeni medianici nelle loro varie sfaccettature. Si comprende perfettamente nella Pietra Angolare, che all’alba del secolo XX, tali “discipline” si stavano affermando all’attenzione dell’intero sistema sociale, con proseliti in tutti i ceti, in quanto di più o meno semplice comprensione collettiva, vista la platealità dei fenomeni e senza particolari esigenze di penetrazione causale circa le modalità radicali alla base dei fenomeni stessi. Quindi era d’obbligo una estesa trattazione, che però il Maestro affronta in termini scientifici. Non riesco a non immaginare, in un quadro collettivo quale quello descritto, a cui va aggiunto il contraltare dell’affermazione del Positivismo Scientifico con nuove scoperte a ritmo incessante, le enormi difficoltà di approccio di un’Opera di propaganda di Magia, presentata al grande pubblico quale Corpus di Scienze Occulte, quindi Scienza Sintetica, o meglio ancora etimologicamente, Occulta Scienza dei Magi, con l’annessa costrizione dichiarata dallo stesso Maestro Kremmerz: “accolta freddamente da un pubblico che condanna senza ponderazione ogni novità lontana dall’ordine delle cose conosciute”. La mia personale riflessione, allo stato attuale è questa: un destino in embrione non può che esplicare il suo mandato biologico, se organi e funzioni concorrono al fine che li accomuna: coagulare la vita. L’Ortodossia ininterrotta è stata ed è il fluido vitale che attivando funzioni ed organi ne ha rese possibili 1) l’affermazione in un periodo di tempo così difficile quale quello descritto e 2) l’espansione progressiva specialmente negli ultimi decenni, ora perfettamente documentata e verificabile da chiunque ne nutra un sano interesse.
Un saluto a tutti, al prox post. -
AutorePost